A new Chapter
begins.
This is where the chapter ends
And new one now begins
Time has come for letting go
The hardest part is when you know
Time of our lives. Tyrone Wells
“Sei sicuro di volerlo fare?”
Elena indirizzò i penetranti occhi castani verso quelli altrettanto
determinati del fratello minore.
Jeremy aggrottò le sopracciglia con aria confusa adagiando i gomiti sul mobile
della cucina.
“Andare al Grill? Penso proprio di sì.”
La ragazza inclinò il capo verso destra concedendo a Jeremy un’occhiata di
ammonimento.
“Non mi stavo riferendo al Grill; Jeremy sai perfettamente che cosa sto
cercando di dirti.”
“E allora dillo e basta Elena.”
Il giovane incrociò le braccia sul petto; le iridi scure erano intarsiate
di sfida.
“Jeremy...”
Elena lo richiamò in tono di voce
fermo.
“Dì che mi credi
un incosciente e che non vuoi tirarmi in ballo in questa storia, perché per te
sono ancora un ragazzino. E un intralcio. Pensi che io non mi renda
conto dei pericoli a cui vada incontro? Credi che per
me sia un gioco?
“In realtà mi stavo semplicemente domandando quanto sia cresciuto il mio
fratellino nell’ultimo periodo. Ma guardati: hai
persino un accenno di barba. ”
La ragazza sfiorò con dolcezza il mento del fratello minore che pose fine
allo sfogo, abbozzando un lieve sorriso imbarazzato.
“Jeremy.”
Elena sistemò con tenerezza il cappuccio della felpa del ragazzo e lo
osservò a lungo.
“Io ti voglio bene. E non immagini quanto sia stato difficile doverti
tenere all’oscuro di una grande porzione della mia vita per tutto questo tempo.
Ma proteggerti veniva prima di tutto questo. So che sentirtelo
dire è snervante, ma nella mia testa tu resterai sempre il mio fratellino: quel
bambino con le finestrelle tra i denti che nelle notti di temporale correva a
rifugiarsi nel mio letto. Lo stesso ragazzino che si divertiva a impiastricciare
i miei quaderni con i pastelli e le matite colorate.”
Jeremy accennò una risatina. Lo sguardo puntato verso il pavimento, la
mente assorta in direzione di un vecchio capitolo della sua vita: uno dei
primi.
Allora era solo un bambino: e godeva ancora del privilegio di potersi
addormentare con la voce docile di sua madre ridondante nelle orecchie.
“Non è facile accettare il fatto che tu stia
crescendo, credimi. Ed è ancora più difficile realizzare
che è arrivato il tempo perché tu possa decidere di te stesso. Sei abbastanza
maturo e anche abbastanza determinato da poter prendere da solo le tue
decisioni. Io vorrei solo… Riuscire a proteggerti per
sempre.”
Elena ammise allungando la mano in direzione del fratello e stringendo la
sua con tenerezza.
Jeremy scosse il capo con fermezza, l’intensità delle sue iridi
perfettamente coincidenti con quelle della sorella.
“Adesso tocca a me proteggerti.”
Dichiarò con sicurezza attendendo che il sorriso orgoglioso di Elena
facesse capolino fra i suoi lineamenti delicati.
“Vieni qui.”
La ragazza si lasciò stringere dal fratellino, per la prima volta
consapevole dell’incredibile forza e determinazione emanata dal corpo del
ragazzo.
Gli ultimi mesi avevano contribuito a modellare la sua sicurezza,
permettendo a un vecchio Jeremy di affiorare a galla. Il
Jeremy che le morti di Grayson e Miranda Gilbert avevano trascinato con
sé.
Ma stava tornando.
“Sai?” Il minore si separò dall’abbraccio e rivolse a Elena un sorrisetto
sghembo.
“Credo di non avere più molta voglia di andare al Grill.”
Il viso della sorella si illuminò di genuina complicità.
“Che ne dici di una pizza?”
Domandò sventolando il telefono con aria sbarazzina e premendo il tasto di
chiamata.
Jeremy finse di pensarci su.
“Pizza, piumone e un vecchio cartone animato?”
Elena sembrava soddisfatta.
“Andata!”
Dichiarò digitando il numero della pizzeria mentre Jeremy si precipitava a
occupare il divano del soggiorno.
La maggiore dei Gilbert ridacchiò osservando quell’incosciente di suo
fratello arrampicarsi sullo schienale del sofà e lasciarsi scivolare sui
cuscini come quando era bambino.
Il suo sorriso venne condito da una sottile
malinconia al ricordo di un piccolo Jeremy intento a saltellare come un canguro
per il salotto con il mantello di Zorro affisso alla schiena.
Un capitolo della sua vita si chiuse proprio quella sera, mentre con un
batuffolo di tenerezza nel cuore lasciava andare il bimbo
edaccoglieva il nuovo Jeremy: un uomo.
Un Jeremy che l’avrebbe protetta per sempre.
“Mi sembra incredibile che mamma e papà non ti abbiano
mai detto di averti adottata.”
“Prima o poi l’avrebbero
fatto.”
“Ma perché ti preoccupava
quello che avrei pensato?”
“Perché… Non lo so è strano.
Credere tutta la vita di essere sangue dello stesso sangue e poi invece…”
“Ti dispiace che non lo siamo?”
“No. Tu sei mio fratello, Jeremy. Solo
questo importa.”
1.18 Sotto Controllo
Nota dell’autrice.
Ed eccomi nuovamente
qui a rompervi le scatole con un altro dei miei capitoli.
Questa volta torno a
dedicarmi al mio personaggio preferito, Jeremy. E al meraviglioso rapporto
fraterno che lo lega a Elena. Credo che sia ora che nel telefilm venga dato un po’ più spazio a quella che è la personalità
di Jeremy e spero che con il tempo si riesca ad approfondire un po’ qualche
aspetto che vada un po’ al di là del suo essere “il fratellino di Elena”.
Ecco tutto, me ne vado.
Come al solito ringrazio le 5 persone che hanno
lasciato un commento nello scorso capitolo e spero, la speranza è sempre l’ultima
a morire, di conoscerne magari anche delle nuove.
Un abbraccio!
P.S. come il solito
banner e ringraziamenti sono in arrivo.
Laura