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Autore: Robix    07/01/2006    17 recensioni
L’incontro fu casuale, l’aiuto inaspettato, la fuga obbligatoria e la convivenza decisamente forzata… anche se a pensarci bene, a volte, non tutti i mali vengono per nuocere!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Blaise Zabini, Harry Potter | Coppie: Draco/Hermione
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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RINGRAZIAMENTI:

Ciao a tutti, prima di dare qualche spiegazione voglio augurare di cuore a tutti voi Buon Natale, Buon Anno e già che ci siamo anche buona befana ^__^ Spero sinceramente che questo 2006 possa portarvi tanta felicità ed immense soddisfazioni.
Innanzi tutto mi scuso per la mia latitanza e per questi auguri un pò ritardatari ma come dire.. un impegno inderogabile mi ha trattenuta altrove ^__^
So che mi perdonerete visto che ad allietare la mia vita e quella di mio marito Davide, il 17 dicembre, alle 20.27 è nato il nostro piccolo Mattia.
Ebbene sì, avete capito benissimo!! ^__^
Come potrete immaginare da brava mamma tutto il resto è passato lievemente in secondo piano, ff comprese. A dire il vero non so se riuscirò ad aggiornare ai ritmi a cui vi avevo abituati ma so che saprete essere pazienti. Che dire ancora se non che ringrazio immensamente tutti coloro che amano e hanno commentato questa ff, perdonatemi se non vi rispondo personalmente ma davvero non riesco in questo periodo. Un grazie speciale però va alla Dany che mi è stata vicina in questi mesi di gestazione e anche in queste ultime settimane un po’ particolari. Grazie tesoro TVB++

Capitolo 41°: Bugie bianche

Quaranta minuti dopo aver vagato per tutta Hogwarts, preda dei propri pensieri, il grifone giunse dinanzi alla porta della camera che divideva con Blaise. Guardò la soglia di quercia finemente intagliata e fece un profondo respiro. Sollevò una mano per afferrare la maniglia ma la ritrasse sospirando nuovamente. Aldilà probabilmente c’era il ragazzo che amava, desiderava entrare e chiarire quanto accaduto, ma non voleva assolutamente discutere con il serpeverde. Era ancora arrabbiato per le accuse del moro che non sentiva minimamente appropriate ed era anche parecchio teso per quanto accaduto con Sinclair. Sicuramente sarebbe scattato alla minima risposta a tono di Blaise.
“Merda!” pensò Harry chiudendo gli occhi appoggiandosi al muro di fronte alla camera incriminata lasciandosi scivolare a terra “Merda all’ennesima potenza” si disse prendendosi la testa fra le mani mentre un unico pensiero attraversava la sua mente.. come cercare di fargli capire l’importanza di combattere lealmente senza però dirglielo in modo palese e diretto? Già, come dimostrargli che lo amava più di ogni altra cosa al mondo, talmente tanto da rischiare la propria vita, senza però farlo sentire in colpa o in debito per questo?
“Non voglio che gli accada nulla” pensò volando con la mente al giorno in cui, a malincuore, aveva dovuto assistere ad un altro duello che purtroppo era terminato con la scomparsa di una delle persone a lui più care “Perdere Sirius è stata dura, ma solo l’idea che possa accadere qualche cosa a Blaise è dieci volte peggio” si disse sentendo una dolorosa, quanto mai indicativa fitta al cuore, sinonimo che non riusciva neanche lontanamente a concepire la propria vita senza il serpeverde accanto.
Harry fece l’ennesimo sospiro e picchiettò lentamente la testa contro la parete, gli dispiaceva molto aver avuto quella discussione con il moro e benché ancora gli rodesse essere stato additato come quello che non si fida, l’unica cosa che ora gli premeva era riuscire a guardarlo in quel occhi color del mare più profondo senza lasciarsi sfuggire il ben che minimo cenno di debolezza, chiedergli scusa per la reazione alquanto sopra le righe avuta in infermeria ma soprattutto stringerlo a sé e fargli comprendere quanto tenesse a lui. Peccato che portare a termine tali propositi implicava dover essere sincero con il bel cacciatore e purtroppo il serpeverde non doveva sapere quanto accaduto con Zacarias, doveva potersi battere, libero di farlo nel modo più consono alla situazione.
“Avanti Harry, entra e affrontalo” si disse sollevando lo sguardo e posandolo sulla porta chiusa di fronte a se “E’ Blaise” mormorò alzandosi da terra e dimezzando la distanza che lo separava dall’uscio intarsiato. Ma prima che la mano aperta potesse chiudersi sulla maniglia, la porta si aprì e un paio di occhi zaffiro si specchiarono in quelli che tanto amavano color della speranza.
Nessuno dei due ragazzi distolse lo sguardo e proferì verbo. Solo dopo istanti che parvero ad entrambi durare quanto il disgelo, Blaise disse “Stavo venendo a cercarti, ero preoccupato!”
“Non devi” replicò di getto il cercatore superandolo per entrare nella stanza che dividevano “Anch’io so badare a me stesso!”
Zabini chiuse gli occhi, si aspettava una reazione tale, sapeva che quello che aveva detto in infermeria era stato esagerato, ciò nonostante desiderava tenere il grifone lontano dal luogo del duello. In cuor suo sentiva che Zacarias avrebbe architettato sicuramente qualcosa.
Harry dal canto suo, meditò alla velocità della luce che se solo fosse rimasto a guardarlo per un altro secondo gli avrebbe confessato ogni cosa, così pensò che l’unico modo per non cedere fosse optare per una strategia d’attacco, che sapeva perfettamente sarebbe sfociata nell’ennesima discussione. Si sbagliava, Blaise invece di inveire e rispondere a tono fece l’unica cosa che lasciò il bel cercatore spiazzato e senza parole, lo abbracciò da dietro mentre scontroso s’incamminava verso il bagno e sussurrò dolcemente “Scusa, sono un’idiota, so di aver detto cose che non pensi. Ero solo teso e preoccupato. So di cosa può essere capace Zacarias, non voglio che ti coinvolga nei suoi subdoli giochetti”
Potter tacque e la stretta del serpeverde s’intensificò, come a voler dimostrare che non aveva bisogno di sentirlo parlare, gli bastava percepire i fremiti ricchi d’emozione attraversargli il corpo.
“Blaise..” mormorò Harry portando le proprie mani sopra quelle del serpeverde ancora intente a stringerlo in un caloroso abbraccio.
“Ti amo, ho solo paura che possa coinvolgerti in tutto questo” mormorò il bel cacciatore.
A quelle parole il grifone chiuse gli occhi, come tranquillizzarlo sapendo che Sinclair era riuscito nell’intento che il suo ragazzo tanto temeva.
“Non averne” sussurrò Potter voltandosi a guardarlo “Qualunque cosa accada, andrà bene”
“Non capisci, lui sa essere spietato, non voglio che tu venga messo in mezzo”
“Amore l’unica cosa che mi preme è che tu vinca quel duello, so che ne sei perfettamente in grado e se ti ho dato l’impressione di non pensarlo mi dispiace, credimi ho la massima fiducia in te e nelle tue abilità magiche. Non temere per me, saprò affrontare qualunque cosa Zacarias e i suoi tirapiedi decideranno di organizzare”
Blaise annuì poco convinto lasciando trasparire tutta la sua preoccupazione.
“Hey guardami” sussurrò Harry sollevandogli il viso “So che combatterai lealmente e vincerai, sei migliore di lui”
“Non sempre potrò!” mormorò il moro mentre una fitta attraversò il cuore del ragazzo che amava “O meglio cercherò di farlo il più possibile, anche se temo che non sempre potrò farlo, non mi piace usare la magia oscura”
“Lo so, non c’è bisogno che tu me lo dica. Promettimi solo che farai sempre ciò che è giusto” aggiunse Potter con un filo di voce che tradì un po’ di emozione.
“Harry tutto bene?” chiese svelto Zabini notando quel momento di debolezza.
“Bene sì è solo che non sopporto l’idea che ti obblighi ad usare incentesimi oscuri”
“Non può obbligarmi, sarà una mia scelta farlo oppure no!”
“E’ questo che volevo sentirti dire!” replicò il grifone eliminando la distanza fra loro e baciandolo dolcemente sulle labbra.
Il serpeverde si abbandonò immediatamente a quel contatto e si lasciò guidare sino al loro letto dove poco dopo entrambi vi caddero sopra senza smettere di baciarsi.
“Basta litigare!” sussurrò Potter interrompendo momentaneamente il contatto di labbra per riprendere fiato “Preferisco trascorrere il mio tempo con te a fare altro” e detto questo si tuffò nuovamente a baciare l’incavo del collo del serpeverde il quale, estasiato da quelle premurose attenzioni, si limitò ad annuire concorde.
Parecchio tempo dopo, quando entrambi i moretti erano più che soddisfatti dell’interesse corrisposto dimostratosi, la tensione di qualche ora prima sembrava completamente essersi dissolta. Ancora abbracciati, i due ragazzi si stavano beando del calore reciproco che i loro corpi nudi emanavano e silenziosi non proferirono verbo. Almeno sino a quando Blaise non sussurrò “E’ stato particolarmente intenso amore, mi è piaciuto molto”
“Mi fa piacere, era quello l’obiettivo” rispose Harry accarezzandogli una guancia.
“Sei stato incredibile, avrei voluto che non finisse mai”
“Bhè grazie ma non credo di avere le capacità di durare così a lungo!” commentò imbarazzato il grifone.
“Sciocco, sai cosa intendo.. eravamo particolarmente in sintonia, tutto sembrava perfetto che..”
“Perché tu lo sei Blaise” sospirò Potter interrompendolo “Starti accanto, vederti sorridere e saperti felice, poterti parlare, condividere con te ciò che mi succede e poter contare sulla tua presenza, rende ogni momento della mia vita perfetto. Non voglio niente più di questo, niente che non sia tu e la tua felicità”
“Amore io non..” balbettò il serpentello ancora colpito da quelle parole che arrivarono dritte al suo cuore “E’ molto bello quello che hai appena detto”
“Ti amo Blaise, delle volte ho paura di non essere in grado di dimostrarti quanto”
“Non devi dimostrarmi nulla, so perfettamente quanto mi ami e sinceramente spero che anche tu non abbia dubbi riguardo ai miei sentimenti nei tuoi confronti”
“Certo che no. Non ho mai dubitato un istante di ciò che provi per me!”
Il bel Zabini tacque per qualche secondo, percepì chiaramente che qualcosa preoccupava il proprio ragazzo, ma non riuscì ad intuire cosa.
“Che c’è, perché mi guardi così?” chiese il grifone vedendo il viso interrogativo dell’altro “Non mi credi?” domandò poi ridacchiando cercando di stemperare la tensione che si poteva palpare.
“Harry perché ho la sensazione che tu mi stia nascondendo qualcosa?” chiese Blaise d’un tratto facendogli perdere l’accenno di sorriso.
“Cosa?” domandò l’altro fingendosi sorpreso da quell’affermazione.
“Si, perché ho il presentimento che c’è qualcosa che non vuoi o non puoi dirmi?”
“Si chiama paranoia e credimi non..”
“HARRY” esclamò il serpeverde deciso “NON MENTIRMI, NON NE SEI CAPACE!”
“Cosa vuoi che ti dica, una bugia? Che sono convinto che non mi ami? Se ti fa sentire meglio, va bene.. non mi ami contento?!” replicò Potter provando a togliersi da quella situazione poco favorevole.
“Non mi riferivo a questo, so benissimo che non hai alcun dubbio sui miei sentimenti”
“Allora cosa?” lo interrogò il cercatore fingendosi seccato.
“Dimmelo tu, percepisco che c’è qualcosa che ti turba. A per caso a che fare con Zacarias?” chiese il suo ragazzo guardadolo dritto negli occhi.
Il grifone deglutì ma non rispose. Ed ora cosa rispondere?
“Perché non rispondi?” domandò Zabini mettendosi seduto.
Il grifondoro deglutì nuovamente e rispose un secco “Sì”
“Cos’ha fatto Harry, dimmelo?” domandò allarmato Blaise agitandosi.
“Ha osato sfidarti a duello” mentì il moro.
“Co.. cosa?” chiese il suo ragazzo non capendo.
“Ho paura amore, paura che ti accada qualcosa, tutto qui”
“Giuramelo Harry, giurami che non ti ha obbligato a far nulla che tu non desiderassi”
“Te lo giuro!” rimentì il cercatore pensando a ben altri obblighi rispetto a ciò a cui stava pensando il suo cacciatore preferito.
“Lui non.. non avrà cercato di..” balbettò Blaise memore di ciò che aveva subito a causa di Sinclair.
“Amore no, credimi, mi ha solo minacciato un po’, com’è solito fare con chiunque” rispose Potter abbracciandolo “Non gli permetterei mai di sfiorarmi”
“Dio!” mormorò il serpeverde stringendolo forte a sé “Ho temuto che..”
“No, tranquillo”
“Andrà bene amore, te lo prometto. Vincerò e ci libereremo di lui per sempre”
Il grifone non replicò si limitò ad aumentare la stretta cercando di trasmettergli quanta più serenità possibile.

Due giorni dopo Draco venne dimesso e insieme al suo migliore amico si diresse in sala grande per fare colazione. Qui ad aspettarlo c’era Sinclair con la sua cricca al seguito.
“Finalmente di nuovo in piedi” commentò Stephan “Te la sei presa comoda!”
Malfoy non degnò nessuno di uno sguardo e trascinando via Blaise si sedette un paio di metri più in là. Il tentativo d’allontanamento però risultò vano perché i tre simpaticoni si avvicinarono ancora.
“Non dovresti evitarci, siamo tuoi compagni di casa” sussurrò acida Pauline.
“Potremmo fare colazione in santa pace o vedere il vostro brutto muso è obbligatorio per iniziare la giornata?” domandò Draco tagliente.
“Quanta rabbia, non cambierai mai!” commentò Sinclair che guardato Blaise aggiunse “Spiega al tuo amico che non è saggio far arrabbiare il tuo avversario poco prima di un duello”
“Cosa vuoi Zacarias? parla e lasciaci fare colazione” sibilò duro Zabini.
“Stanza delle necessità, oggi all’ora di pranzo, siate puntuali e niente pubblico, eccetto i vostri rispettivi fidanzati è ovvio”
“Non ci saranno” ribattè deciso il suo ex ragazzo che vedendo la faccia poco convinta del suo sfidante domandò “Dispiaciuto?”
“No affatto, sarebbe stato piacevole averli come pubblico. Un po’ di sano e imparziale tifo non fa mai male” replicò sarcastico.
Blaise fece per ribattere ma Draco lo anticipò chiedendo sorpreso “Come conosci quella stanza?”
“Ti prego, davvero pensi che questa scuola abbia dei segreti per me? Non essere ridicolo! Piuttosto che ne dite di ripassare le regole?”
“Cosa c’è da ripassare? E’ tra me e te. Niente di più” rispose stizzito l’altro moretto.
“Vero ma volevo accertarmi che tutto ti fosse ben chiaro prima di iniziare. In fondo è un po’ che non fai duelli oscuri, potresti aver dimenticato le regole basilari!” rispose beffardo Sinclair.
“Perché non mi rinfreschi la memoria?” intimò Blaise freddo.
“Con molto piacere, dunque, un solo secondo è ammesso e potrà essere scelto tra i presenti poco prima che inizi lo scontro. Nessun colpo è proibito e starà a te rispondere o difenderti. La magia oscura è preferibile ma se ci tieni puoi provare a battermi usando la magia tradizionale” disse il suo ex facendo ridacchiare i gemelli Rungis “Chi vince ha diritto di decidere cosa fare del proprio avversario e del suo secondo. Chi perde non ha possibilità di rifiutarsi di obbedire, pena la morte”
“Tutto chiaro fin qui!” commentò il serpeverde “Hai altro da dirmi?”
“Sì, ogni interferenza da parte di persone non coinvolte nel duello, lo farà invalidare e renderà possibile coinvolgere tali trasgressori nel duello stesso”
“Nessuno interferirà”
“Ne sei così sicuro? Fossi in te non ne sarei così certo!”
“Smettila e vai avanti” sibilò il suo avversario che a fatica riusciva a trattenersi dall’insultarlo.
“Avendo tu accettato la mia proposta spetterà a te scegliere il tuo secondo per primo ma toccherà a me iniziare ad attaccare e decidere se combattere oppure se cedere il posto al mio secondo”
“Non mi sembra che le regole siano cambiate” commentò Blaise guardandolo a dire “Se non hai altro da dire, puoi andartene”
“Ancora una cosa, mi piacerebbe rendere il tutto più emozionante, che ne dici se ogni colpo inferto a noi verrà automaticamente inferto anche ai nostri secondi, tanto per non portare la cosa troppo per le lunghe”
“No!”
“Andiamo Blaise, di cosa hai paura che il tuo migliore amico si faccia male? Se giocherai bene le tue carte non dovrai preoccuparti di nulla”
“Ho detto di no! E’ tra me e te!”
“No caro è tra me e voi, dimentichi che avete tradito entrambi”
“Spiacente non sono d’accordo!” esclamò Blaise deciso senza dargli modo di ribattere.
Ma contrariamente a quanto aveva ipotizzato, anziché inveire Zacarias scoppiò a ridere dicendo “Vedi sei arrugginito, non ricordi tutte le regole. E’ chi lancia il duello che ha diritto di scelta su come verrà gestito il duello stesso e guarda caso sono io quel qualcuno, pertanto è deciso i nostri secondi subiranno i nostri stessi colpi”
“SEI UN BASTARDO!” urlò il serpeverde attirando più di uno sguardo curioso, specialmente al tavolo dei professori e dei grifondoro.
“Niente scenate tesoro, mi conosci, mi piace rendere le cose divertenti” sorrise maligno l’altro “Ma torniamo a noi, ti ricordo che solo tu ed io possiamo decidere se e come interrompere lo scontro e che possiamo scendere a compromessi un’unica volta”
“Altro da dirmi?” chiese Zabini seccato dalla decisione di poco prima.
“Si, ricordati il libro e vinca il migliore”
Il cacciatore non replicò ci pensò Draco che risoluto esclamò “Allora vincerà Blaise!”
“Vedremo!” ribattè Zacarias alzandosi e allontanandosi seguito dai compagni.

“Harry” balbettò Hermione “Credi che..?”
“Sì!”
“Oh mio Dio, non ci diranno mai dove, come facciamo a scoprirlo?”
“Tranquilla, sono certo che qualcuno non mancherà di farmelo sapere!” rispose il moro fulminando con lo sguardo Sinclair il quale, sorridente, si stava avvicinando al loro tavolo.
“Che vuoi dire?”
Harry non rispose si limitò a seguire con lo sguardo Zacarias il quale, spintonando malamente Neville e Ron per farsi spazio, si sedette proprio di fronte a lui.
“Potter buongiorno!”
“Sinclair a cosa dobbiamo l’onore della tua presenza?”
Il ragazzo scagliò uno sguardo truce a Paciock che aveva commentato un poco silenzioso “Poteva anche evitare, tanto nessuno se lo caga sto bastardo” e rispose “Se non hai niente di meglio da fare Potter, ti consiglio di bazzicare dalle parti di una certa stanza a mezzogiorno.. ci sarà la necessità che tu sia presente” aggiunse calcando apposta sulla parola che identificava il luogo esatto dove recarsi. Harry capì immediatamente e senza scomporsi replicò “Vedrò, se non ho di meglio da fare”
“Fai come vuoi” ribattè l’altro alzandosi “Ricordati solo del nostro piccolo segretuccio” sibilò allontanandosi soddisfatto.
Di nuovo soli i grifoni non intervenuti nello scambio di battute, si voltarono verso l’amico e chiesero allarmati “Harry che diavolo voleva dire?”
“Niente di cui preoccuparsi ragazzi, tranquilli” mentì l’amico regalando un finto sorriso rilassato ad Hermione, Neville e Ron, gli unici che avevano udito quel breve ma sottile battibecco.
“Sei sicuro? Cosa voleva dire con ricordati del nostro piccolo segretuccio?” chiese il rosso inquietato.
“Nulla davvero”
“Harry” ansimò l’amica stringendogli una mano “Cosa ci nascondi? Di che segreto parla?”
“Niente panico Herm, lo conosci gli piace seminare ansia e dispensare terrore” le sorrise lui il quale, dopo averle dato un dolce bacio sulla guancia, si alzò e congedandosi con la scusa di fare un salto in biblioteca, si diresse invece a gran passo da Silente.

Mezzogiorno arrivò fin troppo presto e defilandosi il più anonimamente possibile dai suoi amici Harry si recò come previsto alla stanza delle necessità. Una volta arrivato però, ad aspettarlo c’era Hermione che a braccia conserte spuntò da dietro una colonna e lo guardò con uno sguardo tra il risentito e il preoccupato.
“Come..?”
“Non sei l’unico che sa ascoltare Harry” spiegò lei fulminandolo.
“Non mi stupisco piccola, sei sempre stata perspicace” rispose imbarazzato l’amico.
“Vuoi sapere cosa stupisce ma sopratutto fa incazzare da morire me invece?”
“Lo so Herm, mi dispiace, ma..”
“MA COSA HARRY? VOLEVI VENIRE QUI SENZA DI ME?” insorse la ragazza.
“Si!” replicò deciso lui.
“Si? E me lo dici così?” gli domandò allibita da tanta sincerità.
“Sono già abbastanza nei casini io, non voglio che coinvolga anche te!” spiegò il moretto abbassando lo sguardo.
Quelle parole sembrarono calmare il tono della bella caposcuola la quale però ebbe la conferma dei suoi sospetti e se possibile si agitò ancor di più “Cosa è successo, dimmelo ti prego” sussurrò avvicinandosi.
Harry spiegò del patto siglato con Sinclair e di come non avesse raccontato nulla a Blaise per consentirgli di battersi ad armi pari.
“Ma se Blaise.. se userà la magia oscura per vincere il duello, tu.. Dio Harry, tu sarai obbligato a.. a..” balbettò Hermione realizzando quale pericolo stesse correndo il suo migliore amico “Devi dirglielo non puoi, non deve cedere..”
“E’ più importante che vinca lui, solo l’idea di ciò che potrebbe fargli Zacarias se dovesse vincere mi fa impazzire. Ho la massima fiducia in Blaise, so che ha tutte le capacità per poter battere quel bastardo senza ricorrere a subdoli incantesimi di magia nera, ma siamo realisti e non prendiamoci in giro, so anche che purtroppo forse sarà obbligato a rispondere a certi attacchi con la stessa moneta e sinceramente desidero che possa farlo senza remore, lo amo troppo per vederlo sacrificarsi per me”
“Ti ucciderà Harry, quel bastardo non aspetta altro”
L’amico non replicò si limitò a sorriderle e dopo averla abbracciata sussurrò “Non preoccuparti, sono Harry Potter, ho le mie carte da giocare!”
“Non lasciarmi anche tu!” ansimò la caposcuola ricambiando la stretta “Non voglio perderti Harry”
“Non mi perderai!” rispose lui dolcemente aggiungendo dopo pochi istanti “Non credo che Sinclair sia peggio di Voldemort”
L’amica annuì e asciugandosi un piccola lacrima che era scivolata sul suo bel viso chiese “Hai portato il libro?”
“Sì” rispose mostrandoglielo.
“Come hai fatto?”
“L’ho chiesto a Silente”
“Davvero ti è bastato chiederglielo?” domandò sorpresa vedendo il cercatore fare un cenno d’assenso con la testa “Credevo avrebbe fatto più storie per dartelo”
“Ha detto che le nostre vite sono più importanti di un libro” spiegò il moro che voltandosi verso la porta della stanza delle necessità domandò “Saranno già dentro?”
“Non credo, ero qui già da venti minuti ma non ho visto entrare nessuno”
“Che si fa, entriamo?”
“Direi che è inutile aspettare”
I due grifoni aprirono la porta e lo scenario davanti al quale si trovarono li pietrificò.
La stanza era a dir poco inquietante, appariva terribilmente tetra, fredda e lugubre. Sulle pareti trasfigurate in roccia grezza trasudante umidità, erano state posizionate delle torce che creavano ombre allarmanti che si stagliano sul soffitto relativamente basso, costituito da volte che contribuivano a rendere quel luogo ancora più soffocante. Il pavimento invece, in netto contrasto con tutto il resto, era ricoperto da una bruma quasi palpabile che non preannunciava nulla di buono.
“Mio Dio ma dove siamo?” chiese Hermione guardandosi in giro “Non sembra neanche di essere ad Hogwarts”
“Com’è possibile che vediamo tutto questo” mormorò Harry realizzando l’ovvio e voltandosi svelto verso la caposcuola sussurrandole “Herm ha sicuramente in mente qualcosa, via usciamo di qua!”
L’amica annuì, comprendendo che se ne lei, ne Harry avevano immaginato nulla del genere qualcuno doveva già trovarsi in quella stanza, il che significava solo una cosa, dovevano andarsene e anche in fretta. Si voltò di scatto e fece per afferrare la maniglia della porta ma questa come temeva sparì improvvisamente.
“Già ve ne andate?” chiese una voce maligna scoppiando a ridere.
Hermione indietreggiò attaccandosi al braccio di Harry il quale fece un profondo sospiro e rispose “Lasciala uscire, ti giuro che resterò”
“Certo che resterai, così come lo farà lei” sibilò Zacarias cattivo.
“Non può obbligarci a restare” mormorò la ragazza.
“Spiacente le regole nei duelli oscuri sono assai restrittive, ormai avete varcato i limiti consentiti, dovrete assistere.. non era quello che volevate?” domandò impudente.
“Sinclair, non hai bisogno che Hermione resti” esclamò Potter sentendola tremare di rabbia mista ha paura.
“Si invece e scoprirai presto perché, ora se volete cortesemente sistemarvi laggiù, tra poco arriveranno i vostri ragazzi. Non vorrete rovinare loro la sorpresa” replicò il rivale rivelandosi ai loro occhi con tanto di bacchetta sguainata e puntata al cuore dei due grifoni.
“Ha.. Harry” balbettò la bella caposcuola indicando una nicchia alle loro spalle circondata da una strana bolla trasparente.
“Che diavolo è?” chiese il moro il quale però si sentì scaraventare senza tante buone maniere aldilà della bolla con un incantesimo di spostamento.

  
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