Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Fey    07/01/2006    1 recensioni
Due ragazzi, due fratelli, un segreto che li unisce....tanti che li dividono. Un passato oscuro ... un futuro incerto... vite che si incontrano e si spezzano. E' una storia un pò particolare ma di questo ve ne renderete meglio conto nel suo evolversi...diciamo che la scrittrice è un pò pazza...eh...eh...cmq credo sia una lettura carina e interessante. Aspetto le vostre recensioni, grazie in anticipo per la vostra attenzione.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I MIEI E I TUOI SEGRETI

CAP: I.

Questa notte ho fatto un sogno lungo, caldo, vecchio, ormai è un mese che la mia nuova vita è cominciata eppure la mia mente è tornata indietro a quel momento. Quando arrivai nella nuova scuola tutti già mi conoscevano, le persone mi guardavano con aria interrogativa, sondavano ogni dettaglio di me. Entrai nell’edificio con andatura incerta seguendo passo dopo passo le persone che mi conducevano alla mia nuova vita. Dopo un breve incontro con il Rettore del College, il mio cuore un po’ si rasserenò, sembrava una persona estremamente gentile e comprensiva, lasciò senza troppi problemi che io pernottassi da allora in avanti in quella che nel dormitorio maschile era la stanza del ragazzo al mio fianco dall’inizio di quel viaggio: Remy Lance, era l’aitante e promettente vicepresidente dell’associazione studentesca, oltre che campione emergente di atletica leggera. Mentre percorrevamo i vari corridoi del possente edificio, il mio neo-coinquilino mi mostrò i vari ambienti in cui di lì in avanti avrei vissuto mentre sguardi curiosi e voci bisbiglianti mi attorniavano ed impietrivano; sarei di certo corsa via se non avessi rammentato in continuazione le parole che Remy mi aveva rivolto sulle scale del college: Qualunque cosa accada da ora in avanti io sarò sempre accanto a te quindi non aver paura.

Già, lo avevamo promesso, da quel giorno in poi, sempre insieme,io…non ero più sola. Presi fiato ed affrontai il mondo esterno. Eravamo appena entrati nel dormitorio quando a flotte i ragazzi uscirono dalle loro stanze :

- Ehi Remy… è davvero lei?!- esordii uno facendosi avanti, ed un altro

- Davvero il rettore la lascerà stare qui!

- Si è lei - rispose il giovane accompagnatore fronteggiando i più – e si d’ ora in poi vivrà in questo dormitorio….

- Il vociare si fece più forte i ragazzi cominciarono ad esultare ed io ormai stavo per morire dalla vergogna, quando il giovane mi afferrò per un braccio e con fare deciso continuò:

- …Ma ciò non toglie che dovrete comportarvi con il massimo rispetto, perché io non perdonerò mai nessuno che provi ad infastidire mia sorella!!

Alle sue parole ammutolii del tutto, ormai il mondo intorno a me aveva preso a girare ed io ero arrossita più di un peperone. Remy continuando a stringere il mio polso mi trascino in una stanza non distante.

- Mi dispiace – sussurrò – è colpa mia forse non avrei dovuto spingerti a questo, ma…

- No, non è…non è così credimi… io…io sono davvero felice di essere qui… e poi…

- … Grazie.

- ….eh…

-<< TONKK, TONKK>>

Qualcuno aveva bussato alla porta ed era entrato spalancandola senza attendere un attimo di più.

- Ehi Remy ho saputo che ti sei arrabbiato sul serio la fuori…

- Mark quante volte devo dirti di aspettare una risposta prima di entrare, sei proprio senza speranza.

- … Ok, ok mi dispiace, comunque adesso non è il caso di fare certi discorsi, piuttosto… non mi presenti…?

- Lara ti presento uno dei peggiori farabutti della scuola non che membro del club di atletica Mark, Mark questa è mia sorella Lara.

- P… piacere.

- Sai sono davvero felice che tu sia qui Lara, tuo fratello non fa che parlare di te e con te qui non dovrò più sopportarlo da solo.

- ……- sorrisi dolcemente per un attimo il mio cuore era stato straziato da una fitta improvvisa di tenerezza mista ad una qualche vaga tristezza, nelle mia mente quelle parole risuonavano in me << tuo fratello non fa che parlare di te >>.

- … Adesso è meglio che vada sarai distrutta dal viaggio…

- Aspetta i…io…

- …ci vediamo domani a lezione.- Cosi dicendo uscii di corsa.

- Lascia perdere- suggerì mio fratello - quello non ascolta mai quello che gli si dice, piuttosto ti aiuto con i bagagli.

Il sogno era finito così, annebbiandosi lentamente mentre ora la luce di un nuovo giorno si irradia calda in tutto l’ambiente ed una voce calda mi chiama. Apro gli occhi lentamente, davanti a me il volto di un ragazzo, non lo vedo bene, mi sorride, la mia mente è ancora cosi intorpidita. Chi sei? mi viene da chiedere ma taccio.

- Lara, insomma vuoi svegliarti faremo tardi a lezione.- Mi comunica con tono tutt’altro che irritato.

- Si scusami - gli rispondo sorridendo.

- Non c’e bisogno che ti scusi, piuttosto sbrigati a prepararti, io in tanto vado a chiamare Mark.

- Ti diamo da fare, eh fratellino?!

- Ma che dici in fondo fa parte dei miei compiti di vicepresidente.

- Io non direi piuttosto credo che il problema sia il tuo carattere…tu…sei troppo gentile fratellino….

- …..

- … Ah…Ah guardati sei arrossito…ah…ah…

- Scema…- bisbiglia varcando la porta e poi continua chiudendosela alle spalle- .. però forse hai ragione io adoro prendermi cura di te.

Il mio volto ora caldo divampa, scrollo il capo, devo vestirmi, conoscendo Mark non ho molto tempo prima che ritornino a chiamarmi. Sono pronta in tempo record lego i capelli in una lunga coda, guardandomi allo specchio mi compiaccio di come siano cresciuti, una voce lontana mi torna alla mente : << I capelli sono il segreto di bellezza di una donna >>. Il cuore mi si stringe, i ragazzi sono qui bussano alla porta li raggiungo. Mark è allegro come sempre mi saluta riversando sulla mia guancia un tiepido bacio che mi manda in tilt mentre Remy gli scaraventa un pugno dietro la nuca per prendere a bisticciare; ridiamo, ridiamo tutti di cuore, è divertente, sempre, sempre così divertente con loro sono felice. Io non l’ho detto a Remy ma spero che tutto questo non finisca mai, io nonostante non, nonostante non ne abbia diritto lo spero.

- Buongiorno Lara. – Una ragazza mi saluta avvicinandosi.

- Buongiorno Nora. – la saluto allontanandomi dai miei accompagnatori.

- Di un po’ stavolta hai fatti tutti i compiti ?!

- Certo! Cosa credi io sono una persona seria - asserisco fingendomi offesa mentre appoggio la cartella sul mio banco.

- La verità è che Remy la ha costretta a studiare con lui ieri.- Asserì Mark sibilandomi alle spalle.

- Ma cosa dici non è così, e poi parli tu che hai copiato fino all’ultima riga.

- E che c’e di male in fondo ero li con voi mentre studiavate quindi è come se lo avessi fatto anche io.

- Tu…tu davi solo fastidio.

- Dai non litigate…- asserì divertita Nora- …piuttosto hai deciso cosa fare con quel problema?!

- Quale problema ? - chiese Mark divenendo serio.

- Non lo sai, Lara da un pò di tempo riceve….

- Nulla non è nulla d’ importante, davvero è solo una sciocchezza credi…ah sta entrando il professore meglio sedersi.

- ……..

- ……..

Il silenzio piombò di colpo, per tutta la lezione non feci altro che agitarmi dovevo fare qualcosa Nora aveva parlato a sproposito ed ora non sapevo che fare, speravo solo di aver soffocato sul nascere la curiosità del mio giovane amico ma più di una volta lo scorsi fissarmi con aria interrogativa, e se avesse parlato con mio fratello, no non volevo si preoccupassero. Attesi la fine delle lezioni e mi decisi a parlare.

- Devi dirmi qualcosa?- mi chiese vedendomi impalata di fronte al suo banco.

- Ecco …in riguardo al discorso di prima… non….non dire nulla a mio fratello…

- ..Uhm… hai detto che non era nulla di grave ed allora perché non dovrebbe saperlo…

- …Ecco…io…

- … Non gli dirò niente…

- ...eh…

- …Però se le cose si complicassero devi venire da me e dirmi tutto…non voglio obbligarti a parlarmene.. però.. queste sono le mie condizioni!- asserì puntando i suoi acuti occhi color cesio nei miei, mentre il mio volto cambiava colore.

- ……

- Allora siamo d’accordo!

- ..Si grazie.

- Sciocchina.- asserì lui sfregandomi la chioma per poi afferrare la cartella e continuò- Allora andiamo.

- Cosa ?...

- Gli allenamenti , oggi non vieni ad assistere ?

- Ah si cer…certo andiamo.

La giornata prosegue serena, Remy è già caduto in un sonno profondo quando mi decido a lasciare la stanza, stringo nella mano la lettera che ho ricevuto, non sono sicura di ricordare il luogo dell’appuntamento, controllo il foglio, no, non ho sbagliato, presto saranno qui, dovrò affrontarle. Fa freddo, sono agitata non so cosa dirò, ecco le. Una decina di ragazze mi viene incontro, hanno uno strano sguardo, sono preoccupata ma devo farmi forza, io sono Lara e Lara non si scoraggia mai.

- Bene sei venuta – afferma una formosa brunetta.

Alzo lo sguardo e tento di rendere salda la mia voce : - Scusate la domanda ma, potrei sapere il perché di questo invito ?!

- Ma che sfacciata. – stridula, mentre le altre le fanno eco.

- Tu sei Matilde Sainati ?!.- chiedo.

- Vedo che mi conosci.

- Sei un’amica di mio fratello, se non sbaglio.

- Lo sono e come, e sarei anche di più di questo se qualcuno non gli stesse continuamente addosso.

- Cosa vuoi dire, non ti capisco.

- A quanto vedo sei anche stupida, allora ti chiarirò le idee… tu da quando sei arrivata non fai altro che creare problemi… ti sei appiccicata addosso a Remy , lo seguì dappertutto, sei arrivata addirittura a costringerlo a lasciarti vivere nella sua stanza….

- Ma …non è così…Remy è mio fratello e ...

- E allora, questo che centra ti dà forse il diritto di portarmelo via…

- Ma io..

- Aspetta un attimo Matilde stai dimenticando che non siamo qui per risolvere solo il tuo di problema.- Intervenne una rossa riccioluta.

- Questa maledetta si è imbucata nel dormitorio maschile…- continuò un’altra, ed un'altra ancora.

- Sta tentando di circuire i nostri ragazzi…

- I…io cosa..?- balbettai

- Non fare la finta tonta..

- Sappiamo tutte cosa vuoi fare..

- Voi pensate questo… ed è per questo che… mi avete spedito quella lettera… quelle minacce… erano per questo… voi siete così insicure dei vostri ragazzi… ?!

- Come osi- gridò una delle altre ragazze.

- Ci stai dando delle stupide.

- E’ quello che siete- esordì una voce palesandosi nell’atrio del giardino.

- Remy….

- Mi dispiace ma ho il sonno leggero.- mi sorrise mio fratello facendosi accanto a me.

- ………

- Voi…- affermò incupendo il tono della sua voce fino a renderla severa- … avete dato fastidio a mia sorella, l’avete incolpata di cose assurde ed ora pretendete anche di avere ragione…

- Re...Remy io…

- Ho già sentito quello che volevi dire Matilde…- disse mentre lei divampava attizzandosi rapidamente.- …ora tocca a me parlare, bene è giusto che voi sappiate alcune cose. Innanzitutto per quanto riguarda il dormitorio la presenza di Lara è dovuta esclusivamente ad un mio desiderio, per il resto sappiate solo una cosa, Lara è e resterà per sempre mia sorella, lei è l’unica ragazza che ha il permesso di avvicinarsi a me ed io sono l’unico che può avvicinarsi a lei, quindi d’ora in avanti statele alla larga, lei non centra nulla con i vostri ragazzi, tentate di pensare di più a loro piuttosto… ed ora, se non vi dispiace… noi torneremo in stanza… su andiamo- aggiunse infine afferrandomi una mano e trascinandomi via con se.

- Re…Remy…- balbettai ancora stravolta. Lui non mi rispose continuò il suo cammino imperterrito per arrestarsi solo quando ebbe finalmente chiuso la porta della nostra stanza alle sue spalle, fu allora che con gesto rapido della mano afferrò la lettera che ancora stringevo. Gli occhi di mio fratello percorsero la superficie del foglio in lungo ed in largo senza mai staccarsi da esso.

- Perché non me lo hai detto….- disse in fine conficcando i suoi occhi neri nei miei.

- Non volevo ti preoccupassi…era un mio problema…

- …Un tuo problema dici… ma alla base di questo problema ci sono io…a causa mia sono arrivate a scrivere questa sporcizia…

- No.. tu non centri…

- Ce ne sono state altre?..

- Solo altre due…

- Solo dici… dove sono…?

- Le ho buttate…io…non erano importanti…

- …Non farlo più…

- …Cosa?...

- Non farlo più…non nascondermi più nulla… promettilo…

- …Ma non è successo nulla…

- …Promettilo!...- gridò.

- .. Si…

- ..Si cosa?..

- Te lo prometto.

- Ho esagerato?!- chiese raddolcendo i tratti del volto.

- Un po’…forse…

- Ti do fastidio.

- N…no.

- Ah…ah…

- …Eh?...

- Sei buffa… hai sonno ?

- Si.

- Allora andiamo a riposare, domani sarà dura ed è già tardi.

- Si.

Nel sonno odo un lieve sfregare di lenzuola, uno sguardo caldo, un uscio che si apre per richiudersi, sto sognando ed il mio sonno si fa sempre più profondo.

<>, il bussare alla porta è violento, quasi frenetico.

- Maledizione chi è a questa ora ?!. – grida una voce impastata dal sonno. La porta si apre, Mark fissa il giovane a lui di fronte per qualche secondo, quest’ultimo lo scansa e penetra nella piccola stanza senza attendere un attimo.

- Remy…so che questa è una singola ma non puoi irrompere qui ogni volta che vuoi… lo sai che ore sono…

- Dammi da bere…

- Cos’è successo…

- … ho bisogno di bere…

-…prendi...- disse Mark lanciando una birra fredda all’amico.

Remy deglutì l’intera lattina in due sorsi per poi afferrarne rapacemente un’altra.

- Non credi di star esagerando…- disse infine Mark- …sei già alla nona lattina.

- ……

- Ehi Remy…

- …Le sto rovinando la vita…a causa mia… a causa di uno come me le hanno detto cose crudeli…

- Forse comincio a capire cosa è accaduto ma… non credo tu debba preoccuparti lei…lei è forte - aggiunse rammentando il discorso fatto con la giovane amica quel giorno.

- Io l’ho costretta a venire qui… l’ho strappata al suo mondo… l’ho portata in Inghilterra ed adesso non riesco neanche a difenderla.

- Siete uguali…

- Di cosa parli ?

- Entrambi vi preoccupate troppo…

- ……

- …Io non comprendo molto bene il legame tra fratelli…tanto più quello tra gemelli… però credo di capire te…Remy… anche se siete fratelli è da molto… è da troppo tempo che siete divisi…del resto i vostri genitori si sono separati quando avevate solo 10 anni… e tu sei stato trascinato qui da tuo padre… però adesso lei è qui e…..

- … …

- ... Remy…ma ..guarda te…- pronuncio infine-…stavo facendo un discorso così bello e questo si addormenta.

La mattina seguente l’espressione sul volto di Mark quando mi costrinse a raccontargli l’intera verità sull’ accaduto di quella notte, era a dir poco sorpresa .

- Pazzesco…- disse- … sono arrivate a minacciarti…

- Non erano vere minacce…- mi sbrigai a negare.

- Ma tu…- mi chiese mio fratello- hai letto davvero quelle lettere.

- Eh ma…

- Non c’è bisogno che le difendi- continuò Remy, e Mark:

- Certo che sono state davvero meschine…

- Ma alla fine è andato tutto bene, no ? …

- Capisco…- continuò Mark- sei scema…

- … Eh?...

I due ragazzi scoppiarono in una fragorosa risata, li rimproveri fingendomi il più irritata possibile ma ciò non fece che contagiare il riso anche a me. Una voce ci desta dalla nostra euforia, gli altoparlanti dell’Università mi informano di una telefonata dall’Italia, mi congedo e corro in segreteria.

- Forse è tua madre…- chiese Mark all’amico, quando io mi allontanai- … non sarebbe meglio andassi anche tu ?!.

- Non è lei.- pronuncia solo il giovane per poi riprendere il cammino ed immergersi in un forzato per quanto non ostracizzato silenzio.

Nel frattempo il mio cuore sussulta stringo tra le mani la cornetta dell’apparecchio per qualche secondo, prendo fiato e rispondo:

- Pronto…..- la voce all’altro capo mi saluta è calda penso, eppure è così lontana; mi chiede come sto, rispondo che sto bene, la voce mi sprona a parlare:

-<< Come va con Remy?>>

- Stiamo bene, lui si prende davvero cura di me, perciò non preoccuparti sono felice…io…- continuo -…io ho fatto la scelta giusta.

-<< Si questo lo so… ho sempre avuto fiducia in te…anche in quest’occasione, però…è un po’ dura per me …>>

- Lo so… mi dispiace… è colpa mia…

-<< Ah aspetta… è arrivata Laura te la passo…>>

- ……

-<<… Laura c’è Lara al telefono corri …Laura….>>

La voce al telefono si allontana poi imbarazzata ritorna a parlare, dice che Laura andava di fretta e non ha potuto fermarsi a parlare, capisco, dico che non importa, saluto, poso la cornetta. Rimango immobile qualche secondo, penso :

-<< Non ha voluto parlarmi>>.

Alzo il capo, non devo pensarci, ho lezione, devo andare. E’ un attimo mentre volto l’angolo qualcosa mi colpisce, quasi cado ma due braccia mi afferrano e riportano in una posizione stabile.

- Stai bene?- chiede il ragazzo davanti a me.

- S..si.- affermo esitante, lo guardo meglio è il ragazzo più carino che abbia mai visto, poi ricordo.

- Meno male …– afferma lui- ero preoccupato…

- Preoccupato?..- chiedo dubbiosa.

- Eh già, se ti fossi fatta male non avrei saputo come chiederti scusa.

-Non credi di esagerare Pablò.

- Eh?... conosci il mio nome…

- Ti ho visto agli allenamenti della squadra di atletica leggera.

- E’ vero, tu sei la sorella di Remy Lance.

- Si sono Lara, piacere di conoscerti…ah scusa sono in ritardo, allora ciao - dissi d’un fiato accortami dell’orario.

- O …- rispose il giovane senza che io lo udissi- … il piacere è tutto mio, Lara Lance.

La giornata si era nettamente rannuvolata quando con l’approssimarsi dell’ora di pranzo corsi nel piccolo ripostiglio degli attrezzi dietro la vecchia palestra .

- Miao ! …Miao!. Sei qui…vieni fuori…

Un tondo essere peloso sbucò fuori da alcuni oggetti accatasti lungo la grigia parete, il suo pelo rosso carota era così morbido che l’accarezzarlo mi riempiva di serenità.

- Miao sei sempre più tonda, ormai dovremmo esserci, vero ?- la gatta protrasse le sue fusa accoccolandosi sul mio ventre.

- Ecco- continuai- mangia tutto mi raccomando così i tuoi piccoli nasceranno belli e sani.

Delle voci, un rumore forte, dei passi. Miao si agita, la lascio mangiare, mi avvicino alla porta, mi accingo ad aprirla, desisto, socchiudo l’uscio, la vedo. Un esile ragazzina brunetta se ne sta rannicchiata tra l’erba, i singhiozzi turbano il suo corpo lanciandolo in possenti sussulti. Non so cosa fare mi accingo a muovermi ma lei fa altrettanto, si rialza afferrando la scopa di vimini ai suoi piedi, delicatamente sposta gli occhiali asciugandosi le lacrime con il dorso della camicia, per prendere a spazzare, rimango immobile, vorrei parlarle ma cosa potrei dirle. Miao mi si accosta , si adagia su di me per poi addormentarsi, l’accarezzo a lungo, rimugino, mi assopisco. Al mio risveglio la ragazza non c’era più. Mi decido a rientrare al dormitorio. La sala comune dell’abitato è gremita, tutti chiacchierano animatamente, mi chiamano, esito, ricordo il discorso della sera prima, mi irrito, non posso farmi condizionare, i ragazzi discutono in riguardo alla festa di primavera, che si terrà di li a poco, mi incitano a partecipare. Qualcuno mi poggia una mano sulla spalla, mi volto, Mark accanto a me mi spinge verso le poltrone sussurrandomi in un orecchio:

- Stupida, non lasciarti intimorire o Remy si preoccuperà.

Conosce il mio punto debole penso, scrollo il capo raggiungo gli altri.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Fey