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Autore: Andy14    21/02/2011    1 recensioni
Harry annega i suoi dispiaceri dell’alcol, dalle pene della guerra appena finita, alle pene che fa passare al suo ragazzo. Ma una in particolare gli spezza il cuore. Ed è proprio grazie ad una lettera di Draco e al ricordo di quella notte che fanno reagire Harry ad abbandonare il suo vizio.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Settima Classificata del contest “Alcoolique and Slash Contest” indetto PurpleMally.

Nick Autore: Andy14
Titolo:
Un bacio al sapore di Whiskey Incendiario
Pairing/Personaggi:
Draco/Harry
Genere:
Generale, Romantico
Raiting:
Giallo
Avvertimenti:
OOC, Slash, One-Shot
Intro/Note:
Note - Devo dire che non sono soddisfatta nemmeno io di questo lavoro. L’avevo ideata in maniera diversa…meno banale, però è uscito fuori questo.
Trama - Harry annega i suoi dispiaceri dell’alcol, dalle pene della guerra appena finita, alle pene che fa passare al suo ragazzo. Ma una in particolare gli spezza il cuore. Ed è proprio grazie ad una lettera di Draco e al ricordo di quella notte che fanno reagire Harry ad abbandonare il suo vizio.
A.D.C.C.C. scelti:
Strumento Musicale, Sala Grande, "
Sappi che stanotte non mi troverai lì pronto a reggerti la testa mentre vomiti l’anima".

 

 

Draco suonava il pianoforte a occhi chiusi alla casa deserta. Le dita diafane si muovevano con maestria sui tasti bianchi e neri, come se fossero state create per farlo. Il biondo s’interruppe bruscamente, aprendo gli occhi color del ghiaccio. La porta del piccolo appartamento dove si trovava si aprì con uno scatto, permettendo a Harry Potter, visibilmente ubriaco, di entrare. Il nuovo arrivato chiuse l’uscio facendolo sbattere, per poi, con non poche difficoltà, andare a sdraiarsi, quasi gettandocisi di peso, sul divano rivestito di pelle nera. Malfoy sbuffò sonoramente, abbandonando il pianoforte per sedersi accanto al compagno.

-Sei di nuovo ubriaco?- chiese, senza nemmeno guardarlo. Harry, prima di rispondere, si coprì gli occhi infastiditi dalla luce.

-Forse un po’ brillo… no, non è vero sono ubriaco-

-Bene, sappi che stanotte non mi troverai lì pronto a reggerti la testa mentre vomiti l’anima- con queste parole, Draco si alzò dal divano per andare a prepararli un’aspirina. Harry lo sapeva. Lo sapeva, perché lo faceva sempre. Tutte le volte che si ubriacava, ogni sera o mattina che fosse, gli ripeteva quella frase. “Sappi che non mi troverai lì pronto a reggerti la testa mentre vomiti l’anima”. Prontamente, però, al minimo sintomo della nausea che ogni volta lo colpiva, Draco gli era acanto a sostenergli la testa e spostargli dalla fronte i capelli umidi dallo sforzo. Harry sorrise di se stesso e della sua situazione. Sorrise, perché nemmeno si ricordava in che modo era arrivato a ridursi così. Anzi, pensandoci meglio, se ne ricordava benissimo.

La prima volta che aveva bevuto qualcosa dall’alto tasso alcolico, era stato proprio con il suo ragazzo. Il suo primo Whiskey Incendiario. A cui ne erano seguiti molti altri. Grazie ai quali, quella notte, era riuscito finalmente ciò che il suo cuore gli urlava addosso già da mesi. Che Draco, lo stesso Draco che lo perseguitava da anni, lo guardava in modo diverso. Probabilmente se non avesse ingurgitato tutto quell’alcol, non lo avrebbe capito. E soprattutto non avrebbe avuto il coraggio di dire tutto in faccia al biondo, in quella fatidica sera di Natale durante la festa in Sala Grande. Ma se non avesse bevuto, probabilmente avrebbe evitato il più grande sbaglio che potesse mai fare. Quella notte aveva creduto di trovare e perdere la persona più importante della sua vita, il tutto nell’arco di poche ore. Harry ricordava ancora la scena come se fosse appena successa, nonostante oramai fossero passati tre anni. Ricordava ancora l’abito bianco che aveva indossato Draco. Era strano vedere un Malfoy, vestito in bianco. O semplicemente Draco cercava un modo con cui purificarsi dei suoi sbagli. Questo Harry non lo sapeva.  Era solamente cosciente del fatto che Draco, fasciato da quel dannato vestito bianco, era uno spettacolo per gli occhi. Sembrava quasi una creatura angelica, e il mondo intorno a lui sembrava sbiadire fino a divenire confuso come se una nebbiolina fosse scesa a celare tutto il resto.

Ricordava perfettamente il sapore di quel Whiskey Incendiario. Soprattutto perché lo aveva assaggiato dalle labbra del bel Malfoy che si era completamente abbandonato fra le sue braccia. Erano rimasti in Sala Grande finchè gli era stato possibile. Nessuno dei due voleva lasciare l’altro. E non lo avevano fatto. Si erano, infatti, diretti alla Stanza delle Necessità, muovendosi come due ladri per non farsi vedere. Tutta colpa del Whiskey e della Sala Grande.

L’arrivo di Draco lo riportò alla realtà, in mano teneva un bicchiere d’acqua e un’aspirina.

-Manda giù e poi mettiti a dormire- Harry mugugnò, ingerendo la pastiglia. L’acqua fresca donò un po’ di refrigerio alle pareti della sua gola che fino a poco prima erano state bagnate solo dall’alcol.

-Grazie- riuscì a dire il moro, con voce roca.

-Ancora acqua? Caffè?- gli chiese Draco, ora premuroso. L’altro sorrise, tirandosi su a sedere sui cuscini del divano.

-Acqua. No, caffè. No, acqua. Se prendo il caffè ora, non riuscirò a dormire.- sussurrò.

-Vai a metterti a letto, te la porto lì l’acqua- gli disse il biondo, sparendo nuovamente in cucina. Harry si alzò con fatica, riuscendo fortunatamente a tenersi dritto sulle proprie gambe. Con un’andatura traballante riuscì a raggiungere la loro camera da letto, arredata secondo i gusti del biondo aristocratico. Si buttò sul letto, sentendo immediatamente qualcosa di fastidioso sotto la propria schiena. Rotolò nella parte di letto occupata solitamente dal compagno, notando una boccetta di vetro posata dove poco prima si era gettato con poca grazia. La prese con mani tremanti, agitandola piano fra le dita. Conteneva un liquido denso, argenteo. Ricordi. I ricordi di Draco. Harry indugiò ancora un po’ nel guardare la boccetta, per poi aprirla. Si tolse la bacchetta dai passanti della cintura, puntandola contro il liquido argentato. Un sottile filo di ricordi uscì dal vetro, formando una perfetta linea fluttuante. Il moro si mise a sedere, tirando fuori da sotto la maglietta un ciondolo di forma concava. Un piccolo pensatoio. Draco glielo aveva regalato l’anno prima dicendo che in missione poteva aver bisogno di leggere i pensieri dei ricercati, e che senza un pensatoio non poteva farlo. Da allora lo portava sempre con se. Riversò i ricordi nel piccolo oggetto, toccandone poi la superficie con le dita. Si ritrovò risucchiato nel pensatoio prima di poter solo dire “oh”. Una volta che la stanza smise di girare, Harry riconobbe la Sala Grande intorno a sé. Era semi vuota, e addobbata a festa. Vide un altro sé poco distante da lui, seduto accanto a Draco.

-Hai bevuto troppo…- sentì dire al biondo, mentre si avvicinava piano a loro.

-Nah. Sto bene- disse la sua copia, alzandosi dalla sedia. –Andiamo?- chiese, porgendo una mano all’altro. Il vecchio Harry sapeva dove i due ragazzi si sarebbero diretti. Nella Stanza delle Necessità. Non si mosse di un centimetro. Non voleva seguirli. Non voleva, perché sapeva cosa avrebbe fatto il giovane Harry avrebbe fatto di lì a poco. Avrebbe preso Draco con la forza, annebbiato dai fumi dell’alcol.

-Non voglio vedere…- sussurrò a sé stesso dato che i ragazzi intorno a lui ignoravano la sua presenza. Come se lo avesse sentito, il ricordo cambiò. C’era solo Draco nella stanza. Nella loro stanza. Il biondo aveva una busta in mano, che aprì subito dopo. Ne tirò fuori una lettera, che prese a leggere ad alta voce, come se la stesse leggendo direttamente a lui.

-Caro Harry, ho deciso di scrivere questa lettera per dirti alcune cose che a voce non riuscirei mai a dirti. Mi hai fatto rammollire, stupido Grifondoro. Oggi è il 24 Dicembre, ricordi? I ricordi che hai visto poco fa risalgono esattamente a tre anni fa. È il nostro anniversario, e tu non ci sei. Come ogni sera da quando stiamo insieme. Ti scrivo per dirti che non ce la faccio più. O almeno, sono mesi che mi dico “Draco, una sera fermalo. Digli di non uscire. Se ti darà retta tiene a te” ma tu prontamente tutte le sere esci e torni ubriaco. Ho la valigia pronta da non so quanto, nascosta nella mia parte dell’armadio. Ma non me ne sono andato. Sai perché? L’unica cosa che voglio, sei tu. Anche se ogni sera sono costretto a sorreggerti perché non ti reggi in piedi. l’unica cosa che ora vorrei, è che tu mi dica perché ti riduci così. Ricordati che io ci sono. Con amore, Draco-.

Il ricordo si interruppe ed Harry si ritrovò di nuovo sdraiato sul suo letto. Draco era accanto a lui, seduto con le ginocchia strette al petto. Il moro gli si gettò contro, abbracciandolo forte.

-Butta via quella roba. Hai ragione, non mi serve. Mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto in tutti questi anni… e soprattutto tre anni fa. Mi dispiace- Draco sorrise, accarezzandogli i capelli scuri.

-Ti ho perdonato un minuto dopo che era successo.-

-Toglierai la valigia dall’armadio?-

-Si, credo proprio che lo farò. Bevi dai- gli disse, porgendogli un bicchiere d’acqua fresca. Harry lo bacio. Un nuovo bacio al sapore di Whiskey Incendiario. L’ultimo, si promise Harry. Che chiudeva quella parentesi della sua vita, per aprirne una nuova. La parentesi della sua nuova vita con Draco Malfoy.

   
 
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