Libri > Le Cronache di Narnia
Segui la storia  |       
Autore: Muffins    21/02/2011    3 recensioni
una Lucy dei tempi nostri senza memoria e senza genitori farà un viaggio che le cambierà per sempre la vita e incontra cose e persone che non pensava nemmeno che esistessero
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Caspian, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Correvamo mentre la caverna ci cadeva in testa, il veliero era gia fuori, ma dove era il fuori? Correvamo ma non vedevamo l'uscita .


[ Caspian]

eravamo fuori dalla caverna da un ora ma non c era traccia delle ragazze, di Lucy.

Camminavo avanti e indietro sotto lo sguardo di Drinien che mi fissava senza proferire parole.

E se fosse successo qualcosa? Non poteva essere, mi appoggiai al cordolo del veliero dando le spalle a Drinien – sire, sono in gamba – disse per consolarmi, ma è difficile consolare un padre che teme per la sorte della figlia.

Mi staccai di scatto dal cordolo come bruciato da quello, a grandi passi mi avviai verso le scalette che portavano al ponte – mio signore, che fate? - mi domandò Drinien vedendomi armeggiare con una corda – vado a prenderle- dissi – ma signore..- mi fermo levandomi la corda dalle mani – io ho fiducia in loro, lei deve avere fiducia in sua figlia, Caspian – disse.

Decisi di aspettare e fidarmi di mia figlia ma quando vidi l'isola cominciare a spofondare


[Lucy]


dobbiamo uscire da qua, devono tornare a casa, devo tornare da mio padre.

Mi misi in piedi di nuovo anche se a fatica – ragazze forza – dissi incoraggiandole – dobbiamo uscire da qui – si misero in piedi anche loro.

Ci rimettemmo a camminare, l'isola sprofondava a vista d'occhio.

muoviamoci – ogni metro che facevamo l'acqua era sempre piu alta ma finalmente riuscimmo ad intravedere la fine della caverna. Correvamo piu veloce ma l'acqua era gia alta

cademmo e dovemmo nuotare per raggiungere l'uscita – non ci passeremo mai – disse Grace. Avevamo ormai pochi centimetri di spazio tra la testa ed il soffitto della grotta – ce la puoi fare Grace, solo un sforzo e siamo fuori di qua – dissi cercando di rassicurarla – andate prima voi presto – presero un respiro e scesero fino a che non le persi di vista.

Mi guardai alle spalle come se ci potesse erssere una via di uscita ulteriore avevo pochi minuti a disposizione, presi un profondo respiro e mi immersi anche io.

Dicevo di Grace ma anche io avevo paura di non farcela e morire soffocata, dopo la paura degli agli, era la paura piu grande che avevo.

Strinsi i denti, non avevo piu fiato e quando pensavo di non farcela piu arrivai in superficie.

Appena ci arrivai respirai a pieni polmoni, anche Grace e Barbie era la.

Ma il pericolo non era finito, l'isola stava affondando e dovevamo allontanarci se volevamo non essere risucchiate.

via – dissi cominciando a nuotare seguita a ruota da loro due, in lontananza scorgevo il veliero che ci stava venendo in contro eravamo salve.

In poco tempo eravamo sul veliero all'asciutto.

papà- dissi, appena mi vide mi sollevo per abbracciarmi meglio – ti voglio bene- gli dissi dopo tanto tempo che non glie lo dicevo.

Per quella notte rimanemmo fermi ancorati la e per la prima volta nel mio terzo viaggio dormì splendidamente.

Era gia notte fonda ed ero gia infilata sotto le coperte quando senti qualcuno entrare nella cabina mi tirai a sedere sul letto e vidi mio padre – scusa non volevo svegliarti – disse a bassa voce avviandosi alla porta – dove vai? - gli domandai scendendo dal letto – ti lascio dormire – disse aprendo la porta, in una frazione di secondo dal letto raggiunsi la porta, la chiusi e mi buttai contro di lui – non andare via – dissi nascondendo il volto contro il suo stomaco (sono una nana).

ma..- balbettò qualcosa di incomprensibile – forse è l'ultima notte che passo qua, e non voglia passarla lontano da te- dissi piangendo.

Lo sentì passarmi le braccia sulle schiena e poi mi sentì sollevare dolcemente - e va bene rimango qua piccola – strinsi di piu le braccia intorno al suo collo assaporando ed imprimendomi per bene nella mente il suo odore.

Mi posò dolcemente sul letto e si sedette accanto a me.

mi dispiace di non esserci stato mia – disse guardandosi le mani lo abbracciai di nuovo prima di addormentarmi nel suo abbraccio.

ei sveglia Lucy – aprì gli occhi, sul letto c'erano Grace e Barbie – sveglia – dissero in coro – mai che si possa stare tranquille – dissi mettendomi a sedere strusciandomi gli occhi – dai alzati – mi presero per un braccio e mi tirarono giù dal letto costringendomi ad uscire e seguirle sul ponte.

Una volta sul ponte trovammo mio nonno e mio padre che discutevano su dove andare.

Il sole splendeva alto nel cielo e un leggero venticello rendeva l'aria piu frizzante.

-ti sei svegliata – l'attenzione si spostò dalle carte a me, mi passai una mano dietro la testa sorridendo – l'ha sempre avuto di vizio – commentò Grace – non è vero – dissi cominciando a rincorrerla per la nave – se ti prendo – gli urlavo contro scherzando.

Arrivammo sulla prua della nave e ci arrampicammo sulla balaustra.

Chiusi gli occhi respirando la brezza marina.

Che bello sembrava essere tornata come ai vecchi tempi, senza scontri e senza preoccupazione, anche se questo voleva dire un rietro molto veloce e sicuramente non sarei piu tornata.

Questo pensiero mi butto giù di morale – che hai Lu – mi domandò Barbie – pensavo che presto torneremo a casa- anche loro tornarono serie.

non ci voglio pensare, godiamoci gli ultimi giorni – da Grace non mi sarei mai aspettata una reazione del genere.

Il pomeriggio eravamo comodamente spaparanzate al sole quando Barbie si mise a ballare, sia io che Grace si sollevammo dal cordolo e ci fermammo a guardarla, anche Grace coinvolta si mise a ballare.

Era la coreografia che stavamo preparando con le Cheerleader.

Entrambe ballavano senza musica metre io le guardavo inquietata – di Lou tocca a te – disse Barbie prendendo un bastone abbandonato la vicino – nonononono, scordatevelo non mi metto in ridicolo anche qua – dissi scuotendo le mani, non avrei fatto il mio numero con il bastone come una scimmia ammaestrata – ma sei l'unica che lo sa fare – mi guardavano con aria implorante e non solo loro, mio padre ci stava osservando dal timone

-no, non lo faccio – ripresero a ballare ma non le persi di vista e infatti pochi secondi dopo Barbie mi lanciò il bastone a tradimento.

Lo afferrai al volo e cominciai il mio pezzo in piedi sul cordolo.

Camminavo mentre roteavo il bastone facevo delle mosse a cretina e quando fini il mio pezzo lo lanciai in aria e lo ripresi al volo.

Quando finì risero come delle matte – che avete da ridere ?- domandai non capendo perché - perché non pensavo l'avresti fatto in pubblico – disse, saltai giù dal cordolo sempre con il bastone in mano e mentre lo facevo roteare dissi ciò che non pensavo che avrei mai detto in vita mia – potrei anche abituarmi – dissi ridendo.

-siamo arrivate ragazze – ci avvertì mio padre.

lo raggiungemmo sul ponte – dove?- domandai, nell'acqua c'erano dei fiori bianchi che galleggiavano, da lontano sembrava neve soffice.

-tra poco lo saprai- mi rispose spingendomi verso la scialuppa.


Mio padre stava remando mentre io e le mie amiche eravamo rapite dallo spettacolo che ci si apriva intorno a noi e quando arrivammo all'isolotto la sabbia era soffice e bianca.

Camminammo per qualche metro , da lontano scorsi Aslan venirci in contro.

Appena lo vidi il mio cuore fece una capriola sia nel bene che nel male, mi staccai dal resto del gruppo e corsi per abbracciarlo.

-Aslan – dissi stringendo le braccia intorno al suo collo e nascondendo il viso nella sua criniera morbida e folta.

-che bello rivederti – dissi accarezzando la sua testa color oro – lucy, ti ringrazio di cuore per tutto quello che hai fatto – disse e superandomi con lo sguardo si rivolse alle mie amiche – e ringrazio anche voi, Barbie e Grace, per l'aiuto offerto a Narnia – mi allontani da lui, avevo capito che era il momento di tornare a casa e sta volta per sempre. mi avvicinai a mio padre, mi passò un braccio intorno al fianco e mi costrinse a guardarlo negli occhi.

vi conviene tapparvi le orecchie – disse un ruggito smosse l'acqua e una specie di tsunami apparve davanti a noi. Si mise davanti a noi tre e ci passò in rassegna con lo sguardo – Barbie, Grace – disse guardandole. Per un momento sperai che mandasse solo loro a casa ma quando guardò anche me ci rimasi male – Lucy – disse avvinandosi a me e guardandomi con gli occhi verdi penetranti – è ora di tornare a casa – tutte e tre non avevamo il coraggio di guardarlo in faccia – dove Narnia rimarrà nei vostri cuori- disse poi guardandomi – per sempre -.

un passaggio si aprì nell'onda – è ora – disse voltandosi.

Verso l'onda, mi voltai e andai da mio padre – allora, questa è l'ultima volta che ci vediamo – disse mio padre – non voglio andare via – dissi abbracciandolo e nascondendo il volto contro il suo ventre.

-sarò sempre accanto a te – disse accarezzandomi la testa. Quando mi staccai di mala voglia da lui salutai anche il nonno – bè è stato breve ma inteso – disse, abbracciai anche lui – occupati tu di mio padre – dissi cercandolo ma non lo trovai dove lo avevo lasciato – è dura anche per lui- disse.


-andiamo – Aslan ci accompagnò all' ingresso – non sei contenta di tornare a casa? - mi domandò Grace, scossi la testa - lucy posso parlarti un momento- disse Aslan, lo seguì senza fare domande tanto sapevo che era irremovibile la sua decisione.

-che cosa hai bambina?- mi domandò agitando la coda – non voglio lasciare il mio mondo – dissi a sguardo basso – il tuo mondo? - ripetè – io sono nata qua, non capisco perché devo tornare di la – dissi agitandomi.

Si alzo e mi camminò intorno esaminandomi bene – devi sapere che il continuare, non ha ritorno – disse – sei sicura di volere lasciare tutto per vivere qua? - era una domanda che mi ero posta un miliardo di volte e conoscevo bene la risposta, alzai lo sguardo e lo inchiodai allo sguardo di Aslan e con ferma decisione risposi.

Benissimo- disse, tornammo da Grace e Barbie – andiamo?- mi domandarono in coro, le abbracciai insieme - che fai? -, . tu non vieni?- mi domandarono – io devo restare qua – dissi guardandole con le lacrime agli occhi – mi mancherete – dissi allontanandomi da loro due dopo averle abbracciate un utlima volta – addio – dissi.

Sparirono risucchiate dall'onda.

-sei ancora in tempo a tornare indietro – disse Aslan avvicinandosi a me. Scossi la testa. - Lucy, il tuo cuore e il tuo enorme coraggio esige un premio- disse – cosa desidera di piu il tuo cuore – mi domandò Aslan guardandomi ma cosa potevo desiderare? Niente che potessi avere.

Mio padre era seduto sulla barchetta con il viso nascosto tra le mani mentre mio nonno camminava poco distante da lui.

Aslan attirò la sua attenzione – Caspian, perché ti disperi? - gli domandò

non vedrò piu l'unica cosa che mi lega ancora alla vita – rispose sollevando a mala pena il volto - papà – lo chiamai non da tanto lontano, avevo una voce molto piu acuta del normale e i miei capelli erano piu corti o forse erano solo proporzionati alla mia altezza.

Camminavo a fatica sulla sabbia,forse perché le mie gambe erano piu corte del solito.

La felpa che avevo mi fungeva da vestito e le mani erano coperte perché le maniche troppo lunghe.

Appena mi vide rimase spiazzato dalla visione di me avvolta in quella felpa decisamente troppo grande per me ma si alzò con slancio venendomi in contro e prendendomi in braccio, mi accoccolai contro il suo petto come avevo desiderato fare da tanto tempo.

Aslan sopraggiunse per dare spiegazioni – ha voluto restare qua pur sapendo che non sarebbe piu tornata indietro – disse, piu andava avanti e piu mi accoccolavo su mio padre che mi stringeva piu forte – mi ha chiesto lei di tornare all'età di quattro anni per riprendere da dove avete interrotto – disse.


Sapevo che cosa avevo fatto, sapevo che cosa rischiavo, sapevo che cosa avrei perso e che cosa avrei ritrovato, non mi sono pentita della mia scelta, rimarrò per sempre qua con mio padre, l'unica cosa che desiderassi davvero era riprendere da dove eravamo stati interrotti e riprendere la nostra vita come se nulla fosse stato, tutto quello prima sembrerà solo un magnifico sogno, come adesso che mi sto svegliando al suo fianco, nel mio letto nel nostro palazzo a telmar.

papà ho fatto un sogno bellissimo – dissi saltando sul letto svegliando mio padre – raccontami piccola – disse facendomi sedere sul suo torace – ho sognato che vivevo in un altro mondo e che poi venivo qua e combattevo contro la strega, e poi c'eri anche tu e due bambine che venivano dal mio stesso mondo – raccontai tutto per filo per segno, raccontai anche della mamma, a proposito di lei non si seppe piu nulla se non che ogni notte una stella brillava di piu delle altre e un altra cosa che chiesi ad Aslan oltre a farmi tornare a quattro anni era che in me ci fosse qualcosa che ricordasse a mio padre di mia madre.

-fammi indovinare – disse mio padre guardandomi negli occhi – hai combattuto contro un enorme serpente – disse ridendo e cominciando a farmi il solletico – come lo sai?- gli domandai imbronciata.

-diciamo che ho fatto un sogno simile anche io – disse guardandomi negli occhi adesso azzurri – grazie – disse abbracciandomi.





È finita, adesso mi metto a piangere T_T spero che vi sia piaciuta questa lungagnata.

Voglio ringraziare chi mi ha seguito e sostenuto come Miriam x e Yuuki!

Grazie mille..

spero che continuerete a seguirmi anche in altre FF.




















Mio padre stava remando mentre io e le mie amiche eravamo rapite dallo spettacolo che ci si apriva intorno a noi e quando arrivammo all'isolotto la sabbia era soffice e bianca.

Camminammo per qualche metro , da lontano scorsi Aslan venirci in contro.

Appena lo vidi il mio cuore fece una capriola sia nel bene che nel male, mi staccai dal resto del gruppo e corsi per abbracciarlo.

-Aslan – dissi stringendo le braccia intorno al suo collo e nascondendo il viso nella sua criniera morbida e folta.

-che bello rivederti – dissi accarezzando la sua testa color oro – lucy, ti ringrazio di cuore per tutto quello che hai fatto – disse e superandomi con lo sguardo si rivolse alle mie amiche – e ringrazio anche voi, Barbie e Grace, per l'aiuto offerto a Narnia – mi allontani da lui, avevo capito che era il momento di tornare a casa e sta volta per sempre. mi avvicinai a mio padre, mi passò un braccio intorno al fianco e mi costrinse a guardarlo negli occhi.

vi conviene tapparvi le orecchie – disse un ruggito smosse l'acqua e una specie di tsunami apparve davanti a noi. Si mise davanti a noi tre e ci passò in rassegna con lo sguardo – Barbie, Grace – disse guardandole. Per un momento sperai che mandasse solo loro a casa ma quando guardò anche me ci rimasi male – Lucy – disse avvinandosi a me e guardandomi con gli occhi verdi penetranti – è ora di tornare a casa – tutte e tre non avevamo il coraggio di guardarlo in faccia – dove Narnia rimarrà nei vostri cuori- disse poi guardandomi – per sempre -.

un passaggio si aprì nell'onda – è ora – disse voltandosi.

Verso l'onda, mi voltai e andai da mio padre – allora, questa è l'ultima volta che ci vediamo – disse mio padre – non voglio andare via – dissi abbracciandolo e nascondendo il volto contro il suo ventre.

-sarò sempre accanto a te – disse accarezzandomi la testa. Quando mi staccai di mala voglia da lui salutai anche il nonno – bè è stato breve ma inteso – disse, abbracciai anche lui – occupati tu di mio padre – dissi cercandolo ma non lo trovai dove lo avevo lasciato – è dura anche per lui- disse.


-andiamo – Aslan ci accompagnò all' ingresso – non sei contenta di tornare a casa? - mi domandò Grace, scossi la testa - lucy posso parlarti un momento- disse Aslan, lo seguì senza fare domande tanto sapevo che era irremovibile la sua decisione.

-che cosa hai bambina?- mi domandò agitando la coda – non voglio lasciare il mio mondo – dissi a sguardo basso – il tuo mondo? - ripetè – io sono nata qua, non capisco perché devo tornare di la – dissi agitandomi.

Si alzo e mi camminò intorno esaminandomi bene – devi sapere che il continuare, non ha ritorno – disse – sei sicura di volere lasciare tutto per vivere qua? - era una domanda che mi ero posta un miliardo di volte e conoscevo bene la risposta, alzai lo sguardo e lo inchiodai allo sguardo di Aslan e con ferma decisione risposi.

Benissimo- disse, tornammo da Grace e Barbie – andiamo?- mi domandarono in coro, le abbracciai insieme - che fai? -, . tu non vieni?- mi domandarono – io devo restare qua – dissi guardandole con le lacrime agli occhi – mi mancherete – dissi allontanandomi da loro due dopo averle abbracciate un utlima volta – addio – dissi.

Sparirono risucchiate dall'onda.

-sei ancora in tempo a tornare indietro – disse Aslan avvicinandosi a me. Scossi la testa. - Lucy, il tuo cuore e il tuo enorme coraggio esige un premio- disse – cosa desidera di piu il tuo cuore – mi domandò Aslan guardandomi ma cosa potevo desiderare?

-voglio restare qua Aslan, con mio padre – dissi voltandomi verso di lui.

- voglio restare qua – ripetei serrando i pugni, - così sia – disse Asalan.

Allontanandosi.


Camminavo sulla sabbia soffice fino a raggiungere mio padre, seduto sulla barchetta con il volto nascosto dalle mani. Piangeva. Lo avevo gia visto piangere, prima della battaglia, quando ci siamo “rivelati”.

Mi fermai davanti a lui accovacciandomi – perché piangi?- gli domandai come una bambina antipatica che vuole rigirare il dito nella piaga – perché te ne andrai – disse senza alzare il volto – dai non fare così – dissi levandogli le mani dal volto e costringendolo a guardarmi – non vado da nessuna parte – dissi guardandolo – rimango qua con te – dissi sorridendogli.

-cosa, davvero? - disse incredulo, gli sorrisi di nuovo, in poco tempo mi trovai a testa in giù.

-allora andiamo? - ci chiamò mio nonno. Mio padre mi rimise a terra, tutti e tre insieme tornammo al veliero.

Ero pronta a sopportare ogni distacco dalla civiltà se con me c'era mio padre.

-dove andiamo? - domandai a mio padre mentre si andava al timone – dove vuoi andare? - mi domandò guardandomi, ci pensai – è uguale – dissi.

-dai l'ordine di levare l'ancora – annuì detti l'ordine un urlo si levò dal ponte prima che eseguissero l'ordine.

Era splendido il sole brillava e il vento era perfetto, davanti a me si apriva un nuovo mondo fatto di avventura.

   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Le Cronache di Narnia / Vai alla pagina dell'autore: Muffins