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Autore: Castiel    21/02/2011    3 recensioni
Una versione dei 100 themes RoyAi dedicata a tutte le RoyAiers del mondo ed in particolare al RoyAi Forum.
Dal cap.9: «All'età di cinque anni, la mia matrigna mi comprò un orsacchiotto di stoffa.
Ad otto una macchina rossa, che presto misi da parte per il regalo dei miei dieci anni: una scatola di soldatini di plastica, con la divisa scura ed i gradi splendenti. [...] Per questo motivo, un giorno, decisi di trovare qualcuno che avrebbe potuto proteggerci tutti, qualcuno che avrebbe potuto sconfiggere le armi.
Inventai, in un soldatino rovinato, un nuovo potere: dalle mani, le stesse mani nude dei civili che voleva salvare, egli poteva emanare scintille di fuoco.
Perché il fuoco? Non saprei dirlo con esattezza. Forse perché in inverno amavo stare davanti al camino, oppure perché credevo che battere le armi da fuoco con il fuoco stesso sarebbe stato il modo migliore per distruggere quegli infernali strumenti di morte.»
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang | Coppie: Roy/Riza
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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16. Reaching voice & Unreachable with (a) voice

 

La voce umana non potrà mai raggiungere la distanza coperta dalla sottile voce della coscienza. (Mahatma Ghandi)

 

Chiuse piano la porta alle sue spalle, lanciando con un gesto preciso il soprabito sull'attaccapanni alla parete.
Era di ottimo umore quel giorno: nonostante avesse piovuto tutta la mattina e si fosse dimenticato a casa l'ombrello, Roy aveva avuto una giornata particolarmente gratificante. Il lavoro – anche senza lei – era trascorso più velocemente del solito ed Havoc e gli altri erano riusciti a strappargli parecchi sorrisi durante la pausa pranzo.
Nonostante le sue responsabilità verso il Paese fossero oltremodo aumentate, Roy continuava a ritagliare dello spazio per i suoi amici e per lei. Anzi, ultimamente lo aveva addirittura aumentato, perché tra poco in casa Mustang sarebbero stati in tre.
Scorse il profilo dolce di sua moglie che spuntava dal divano in salotto, e badando a non fare troppo rumore, le si avvicinò di soppiatto e le baciò la testa.

- Ciao Tesoro. Come va oggi? –

Riza voltò la testa e sorrise stancamente, facendo perno sul gomito per cambiare posizione e guardare il marito in faccia.

- Sono un po' stanca. Il tuo lavoro? Hai fatto disperare Havoc e gli altri anche oggi? –

Roy si accoccolò accanto a lei con un viso imbronciato.

- Sono loro che fanno disperare me, senza di me quell'ufficio sarebbe perduto! – poi, vedendo l'espressione scettica di Riza, aggiunse: - Cambiando argomento, come sta il nostro futuro Roy jr.? –

Le sopracciglia di Riza – se possibile – fecero un tuffo ancora più in alto.

- Roy jr.?! – chiese, trattenendo a stento un'espressione schifata. Poi, addolcendosi: - In ogni caso sta bene, anche se oggi calcia più del solito. E' come se fosse irrequieto.-

- Irrequieto? Non starà mica male, vero? – chiese subito lui preoccupato.

- No, no, io credo... Credo sia colpa mia. Come se il mio stato d'animo si riflettesse sul bambino.-

L'uomo l'attirò a sé delicatamente, riflettendo sulle parole della compagna. Poi, in un sussurro, domandò:

- Che intendi dire? –

Riza sospirò, abbandonando la testa sulla spalla di Roy.

- Io... Stavo riflettendo oggi. Su questa situazione, sul fatto che tra poco io sarò madre e tu padre. Sai, io vorrei che fossimo due bravi genitori per questo bambino. Vorrei che si sentisse... amato da noi.-

Roy strinse un poco l'abbraccio.

- Lo saremo, Riza. Ce la metteremo tutta, perché insieme nulla ci può fermare. Quel bambino avrà tutto l'amore che saremo in grado di dargli.-

Riza annuì, silenziosa. Il suo respiro era regolare ma Roy sentiva che in quel rumore continuo c'era qualcosa di insolito, qualcosa che la turbava internamente di cui ancora non aveva parlato. Le accarezzò la testa piano, aspettando che lei se la sentisse di continuare.

- ... Forse ho solo paura.- fece lei, dopo un po'.

Il fuoco nel camino illuminava fiocamente il suo volto, rendendola – secondo Roy – ancora più bella. Le prese la mano e la baciò, chiedendole:

- Di cosa? –

Riza chiuse gli occhi e inspirò un paio di volte, come per rilassarsi.
Parlare di certe cose era molto difficile per lei, non era abituata ad esternare le sue emozioni e non voleva far pesare i suoi problemi su Roy. Questa situazione era diversa però, sentiva che con lui in quel momento poteva sfogarsi liberamente, senza essere giudicata.
Si sedette all'altro capo del divano, in modo da poter vedere il marito in faccia.

- Non voglio che il nostro bambino abbia un'infanzia come la mia. Non voglio per lui quel senso di vuoto che mi dava mio padre quando lo guardavo negli occhi. Ho provato a parlargli, a chiedergli il perché di quella sua freddezza, ma lui non mi rispose mai. Credo che le mie parole non lo toccassero, che lui fosse quasi irraggiungibile per me. Come se vivessimo nella stessa casa ma all'interno di due mondi diversi. Lui con la morte di mia madre è entrato nel suo mondo, chiudendo la porta a chiave, e lasciandomi inesorabilmente chiusa fuori. Roy, devi promettermi che se io dovessi mor-

- Shhh questo non lo devi neanche pensare.- la bloccò lui, posandole un indice sulle labbra. – Noi due siamo diversi, e la nostra famiglia sarà una delle più felici che sia mai esistita. Posso assicurartelo, ok? – aggiunse, sorridendo.

Riza gli sorrise, grata, e mosse la testa in cenno d'assenso. Roy si allungò verso di lei e posò un orecchio sul ventre di Riza, delicatamente.

- Senti, Riza? Mi pare si sia tranquillizzato.- le disse, guardandola dal sotto in su con un sorriso sbieco.

- Già, ora non tira più calci come prima. Si vede che il papà l'ha tranquillizzato – rispose, in tono dolce.

Roy si mise in ascolto attentamente, chiudendo gli occhi. D'un tratto, sussultò ed esclamò a gran voce:

- Mi ha parlato! Riza, il nostro bambino mi ha parlato!-

Lei si trattenne pochi secondi, poi scoppiò a ridere per l'espressione seria e convinta del marito.

- Roy, i bambini non parlano dalla pancia della madre.-

- Chi te lo dice? E poi lui è un Mustang, ha sicuramente del talento ed è superiore a qualsiasi altro bambino di 7 mesi!- disse, con una punta d'orgoglio.

- Beh, sicuramente se prenderà dal padre verrà fuori un gran chiacchierone.-

- Ah sì? Mi preferisci silenzioso? Ho in mente qualcosa che mi farà star zitto per un po', ma devi darmi una mano... - le disse, prendendola in braccio e portandola verso la camera da letto, sorridendo alla risata cristallina di Riza.

E mentre i loro corpi si univano ancora una volta tra quelle lenzuola, i loro cuori battevano l'uno sopra l'altro e parevano sussurrarsi, come in un eco lontano, tutto ciò che i due non potevano esprimere a voce.

 

Note dell'autrice:
Arghhh non ho davvero parole per scusarmi ç_ç
Come qualcuno già sa sono davvero sommersa di cose da studiare e scrivere è diventato davvero difficile :( Siccome voglio curare i miei themes e renderli sempre al meglio, preferisco aspettare e pubblicare qualcosa di completo piuttosto che un lavoro fatto a metà, spero che apprezzerete almeno questo.
Per quanto riguarda il theme in sé, vorrei spiegare un paio di cose. Innanzitutto, ammetto che l'aver letto il theme di MusaTalia con guest star il Maestro Hawkeye mi ha ispirata per rivoluzionare la storia e far riferire Riza a lui nelle sue riflessioni. Quindi grazie per avermi dato l'idea, involontariamente :)
Per il resto, è tutto giocato sulle voci che si raggiungono/ scappano/ sembrano essere lì ma non ci sono, etc. Riza non riusciva a raggiungere il padre (e da qui il "a" tra parentesi nel titolo, perché il Maestro Hawkeye è irraggiungibile di suo, che sia la voce della figlia o qualunque altra voce), poi la "voce del bimbo" che raggiunge Mustang, la voce dei due cuori che battono all'unisono e chi più ne ha più ne metta. E' un labirinto di suoni e sensazioni, se così vogliamo dire.
Anche la frase iniziale può essere legata a più cose, anche se io avevo pensato alla voce umana e alla voce della coscienza di Riza per la parte della riflessione. Ma l'interpretazione è libera, quindi siete liberi di pensare ciò che volete :D
Dopo le scuse, ci stanno i ringraziamenti: un grosso grazie a Avis, MusaTalia, Silvery Lugia e Kiri Dellenger II. Spero che vogliate lo stesso continuare a seguire questa "discontinua" raccolta.
Ed anche a voi, lettori silenziosi: siete importanti quanto gli altri :)

  
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