Libri > La Setta dei Vampiri
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Autore: diariers91    22/02/2011    2 recensioni
Cosa sarà successo dopo che Ash è andato via? Basta leggere per scoprirlo.
Genere: Dark, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4. "The time I burned my guitar it was like a sacrifice. You sacrifice the things you love. I love my guitar" — "La volta in cui bruciai la mia chitarra fu un sacrificio. Si sacrificano le cose che ami. Io amo la mia chitarra" —  Jimi Hendrix

Ash?
No, non poteva essere! Ash non era a Briar Creek, ma a Las Vegas o chissà dove! 
Eppure quello oltre la rete era proprio lui. Mary-Lynnette ne era certa. 
Per un attimo le parve come se tutto il mondo attorno a lei si fosse fermato di colpo: tutto era immobile, nessun rumore, eccetto il suo cuore che batteva più velocemente del dovuto, accompagnato da una piacevole sensazione di completezza, pienezza. Mary-Lynnette non riusciva bene a capire cosa le stesse succedendo, ma le sembrava essere ritornati a qualche mese prima quando lei ed Ash si erano baciati per la prima volta in un trionfo di intense scosse elettriche e nebbiolina rosa a far loro da cornice. Si trovava nello stesso stato d'animo con la differenza che quella volta non era scaturito da un bacio, ma dalla semplice e pura consapevolezza che lui era davanti a lei, a non meno di trenta metri. 
Le venne istintivamente da sorridere, ma il sorriso si spense non appena si accorse del colore degli occhi del vampiro. Erano di un grigio insolito, tendete all'azzurro quasi come se fossero di vetro e, inoltre, emanavano una strana freddezza mista a preoccupazione. Attribuì entrambe le emozioni al motivo della sua venuta anticipata. Se Ash era tornato prima voleva dire che qualcosa non andava, era successo qualcosa di terribile altrimenti non si sarebbe mai presentato all'improvviso tre mesi prima della scadenza e non con quello sguardo. A meno che ... 
I dubbi che avevano tormentato Mary-Lynnette durante l'inverno erano riaffiorati in superficie tutti insieme in una dolorosa morsa allo stomaco. Cercò rassicurazione nell'espressione del vampiro, ma fu inutile: sembrava che fosse anche più impassibile, se era possibile. Era lì per dirle addio. 
 
Esatto. Ma non per il motivo che pensi tu, disse a sé stesso Ash anche se quelle parole avrebbe voluto tanto urlarle a Mary-Lynnette senza pensare al fatto che chiunque fosse lì intorno lo avrebbe preso per uno squilibrato mentale. Ma questo a lui non interessava, avrebbe fatto di tutto pur di non vedere più quell'espressione sofferente sul viso della sua anima gemella e lo stesso per togliersela dalla mente. E non lo fece stare meglio neanche per un attimo il fatto che lei soffrisse all'idea che lui volesse lasciarla. 
<< Dannato filo! >> sbottò sottovoce imprimendo lo stesso una forza notevole all'imprecazione. 
Era colpa del filo d'argento se era in quella posizione. Senza di esso non avrebbe mai saputo cosa Mary-Lynnette stava passando e di certo non gli avrebbe reso il "lavoro" più difficile al momento dell'addio, come lo aveva definito lei. Ovviamente sapeva benissimo che con o senza filo, lui avrebbe intuito comunque i pensieri della sua M'Lynn e che lasciarla sarebbe stato altrettanto complicato, ma almeno, nel secondo caso, non avrebbe avuto la preoccupazione che lei capisse i suoi veri sentimenti. E cioè che non l'avrebbe mai lasciata andare se non fosse per il fatto che la propria costante presenza nella sua vita le avrebbe causato soltanto problemi e esposta a rischi che, senza di lui, non avrebbe mai corso.
 
L'abbraccio del padre riportò Mary-Lynnette coi piedi per terra. Solo in quel momento si accorse che in realtà niente si era fermato di botto, e nemmeno lei. Tutto e tutti erano andati avanti nelle loro vite e lei invece era stata coinvolta in una sorta di moto di recessione e continuava a esserlo mentre Ash, alle sue spalle, se ne stava immobile dietro a quella rete a mormorare qualcosa. 
<< Congratulazioni >> disse Claudine, stringendola in un debole abbraccio. 
Mary-Lynnette le sorrise in cambio, senza davvero prestare attenzione a ciò che lei e suo padre le stavano dicendo. In quel momento non capiva nulla, voleva soltanto andare via di lì e ... non sapeva a fare cosa, ma non poteva sopportare un altro secondo in quel posto con gli occhi di Ash puntati addosso. 
Si voltò indietro per vedere se il vampiro fosse ancora lì e sorprendentemente non c'era. Al suo posto vedeva la figura di Mark avvicinarsi a passi svelti e viso contratto allo scopo di sembrare il più normale e tranquillo possibile. Ma Mary-Lynnette lo conosceva meglio di chiunque altro e sapeva che c'era qualcosa che lo preoccupava. A dimostrazione di ciò, Mark chiese alla sua famiglia di poter restare da solo con la sorella per qualche minuto. 
Mark fece per parlare non appena il padre e la matrigna si furono allontanati abbastanza da non sentire ciò che stava per dire, ma le parole gli morirono in gola. 
<< Se devi parlarmi di Ash, lo so già >>. La voce di Mary-Lynnette era calma e controllata, addirittura annoiata, nonostante dentro di lei regnasse il caos assoluto. Il gesto di avvisarla della presenza del vampiro era un pensiero carino da parte del fratello, ma non aveva voglia di parlare con nessuno, voleva soltanto starsene per un po' di tempo da sola e pensare. 
Dapprima Mark corrugò la fronte, per niente sorpreso che la sorella sapesse già tutto (lui riusciva sempre a sentire quando Jade era vicina), poi scosse lievemente la testa. << Dobbiamo andare alla fattoria >>. Era un ordine e quindi era ufficiale che niente di buono sarebbe venuto fuori in quella giornata. La fattoria Burdock, ormai Redfern, era una sorta di quartier generale dove in passato si erano riuniti per elaborare i piani riguardanti la signora B. e Jeremy Lovett. << Ci stanno aspettando >>. 
Avrebbe voluto chiedere "chi", ma sapeva di chi stava parlando. Così, si limitò ad annuire e a seguire Mark con aria pensierosa, dopo aver salutato i genitori. 
Il tragitto in auto su silenzioso. Mark di tanto in tanto gettava un'occhiata alla sorella che guidava e quest'ultima osservava la strada con attenzione particolare. In passato aveva immaginato più volte che da un momento all'altro Ash fosse ricomparso in casa sua, seduto a parlare con Claudine. In un certo senso si aspettava che il vampiro tornasse prima dal "viaggio avventuroso", ma vederlo nell'esatto momento in cui meno se lo aspettava, l'aveva sconvolta. Per questo motivo doveva fare più attenzione del solito alla strada: a ogni piccola distrazione le veniva in mente quel colore. Il grigio-azzurro. 
Mary-Lynnette parcheggiò l'auto non molto lontano dal vialetto che conduceva alla fattoria. Rimase alcuni secondi in macchina per trovare il coraggio di entrare in quella casa, che fino alla sera prima era stata la sua seconda casa. Adesso le sembrava di essere fuori luogo anche all'esterno. Lasciò perdere quegli stupidi pensieri e seguì Mark all'interno. 
Rowan era sull'uscio della porta già spalancata. Li aveva sentiti arrivare. La bella vampira osservò Mary-Lynnette come se volesse entrarle nella testa e vedere il putiferio che si era scatenato lì dentro. Ma non poteva neanche lontanamente immaginare cosa stava succedendo. 
 
La stanza era silenziosa, nessuno parlava o si muoveva. Se qualcuno avesse visto quei cinque vampiri dall'esterno, li avrebbe presi sicuramente per delle statue di cera. Ash era seduto su una delle sedie in mogano, mentre osservava le sorelle impegnate a bloccare i loro pensieri in modo che Quinn non potesse leggerli. Nonostante Ash avesse detto loro che potevano fidarsi perché era cambiato da quando aveva incontrato Rashel, la sua anima gemella, Rowan, Kestrel e Jade erano comunque diffidenti e, sedute ognuna in punto diverso della stanza, lo scrutavano con occhi vigili e reattivi, pronte a scattare verso di lui se si fosse presentata l'occasione. Ash avrebbe riso di quella situazione se non fosse stato indaffarato a scervellarsi per trovare una soluzione al loro problema. Eppure non gli era venuto in mente nulla di sensato, la sua mente era in sciopero e sembrava voler pensare ad una cosa soltanto. Ma con tutta la determinazione di Ash era capace si premuniva di allontanare quel pensiero in un certo senso fastidioso e ritornare al suo dovere. 
Il rumore di pneumatici sulla ghiaia fece alzare lo sguardo di tutti verso la finestra, in attesa che spuntasse da un momento all'altro un auto. Quando ciò accadde, Ash non riconobbe la macchina ma vedere prima Mark e poi Mary-Lynnette avviarsi verso la porta di ingresso, dopo un attimo di esitazione, gli fece ricordare la Station Wagon in fiamme. 
Rowan si catapultò ad aprirgli la porta. << Eccoli >>. Stranamente era in ansia. 
Anche Ash lo era. Sospirò e attese che la sua anima gemella facesse il suo ingresso. La vide indugiare per un attimo sotto il porticato, poi entrò e Ash ebbe la sensazione che volesse scomparire, essere in qualunque altro posto ma non lì, non con lui. Evitò di incrociare il suo sguardo, sicuro che non avrebbe retto alla tentazione di mandare all'aria il piano. 
L'imbarazzo nella stanza era percepibile senza troppe difficoltà. Ash si stupì di come un vampiro potesse essere tanto simile a un umano in certe situazioni. 
Fu Kestrel a rompere il silenzio religioso. << Lui è Quinn >> disse con tono disgustato e annoiato al contempo. <> indicando il ragazzo accanto a Jade. << e  lei è Mary-Lynnette, l'an … >>. Lasciò la frase in sospeso, consapevole che avrebbe peggiorato le cose. 
Durante le presentazioni Ash era rimasto con gli occhi puntati su Mary-Lynnette. Quella gli sembrava l'unica occasione per guardarla senza correre il rischio di essere ricambiato, ma al suono della parola "Quinn", gli occhi di Mary-Lynnette stavano fissando i suoi. E non c'era nulla di cui stupirsi: l'ultima volta che Mary-Lynnette aveva sentito parlare di lui, Quinn era colui a cui avevano dovuto mentire su tutta la faccenda dalla zia Opal e del lupo per rimanere in vita. Le disse che poteva fidarsi con il filo d'argento e la ragazza tornò a guardare in un'altra direzione sospettosa. 
Seguì un'altra breve pausa. Poi Mark parlò. 
<< Perché ci avete fatto venire qui? >> chiese con preoccupazione malcelata. 
Rowan rispose prima che qualcun altro potesse farlo. << Ash ha delle cose da dirvi >>. Il tono usato dalla vampira invece non lasciava trasparire alcuna emozione, ma non era difficile intuire che l'argomento non era dei migliori. 
Sei paia di occhi erano puntati sul vampiro dagli occhi multicolore, ma lui ne stava guardando soltanto uno. Sospirò rumorosamente nonostante non avesse bisogno. << Nostro padre ha scoperto quello che è successo qui il settembre scorso e >>. Fece una piccola pausa, non per aggiungere effetto a ciò che stava per dire, ma perché non sapeva come continuare senza allarmare i due umani presenti. Poi pensò che dirlo con parole diverse avrebbe portato comuqnue a quella conclusione. << e che Jade ed io abbiamo infranto le regole >>.
  
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