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Autore: shine_gr    24/02/2011    1 recensioni
…ad invocare il mio perdono,
questa è la mia vendetta,
il mio piatto prelibato
e non voglio rinunciare
al sapore del tuo dolore.
Per niente potrei rinunciare
Al piacere del tuo dolore…
-La vendetta- Alessandro Bianchi
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Successivo alla saga
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Benissimo eccomi nuovamente qui ricontinuando con la nostra storia... Ricapitolando: Bella rapita dai Volturi dopo mesi riesce a scappare, grazie anche all'aiuto di Marcus e ad uno strano vampiro che ha attaccato Caius nel bel mezzo della notte. Tornata a casa Bella trova Edward insieme a Tanya...

@Lisbeth: grazie cara, sono contenta che ti sia piaciuto e che ti abbia emozionato *-*

Bene e adesso vi lascio al capitolo *-* alla prossima! Aspetto i vostri commenti come sempre *-*

Abyss

Libro secondo

22° capitolo


No… non potevo crederci… il destino ce l’aveva veramente con me…. Perché?

“Bella.” Mi chiamò nuovamente quella voce che tanti ricordi riportava a galla. Ricordi ormai che volevo rinchiudere in un cassetto, un periodo della mia vita da dimenticare, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto ed ogni secondo.

“ Pavel…” chiedi ormai arresa. Non ci avevo pensato prima, ma una sua comparsa era d’obbligo. Lui era qua che faceva da guardia alla mia famiglia, una famiglia che ormai mi aveva dimenticato, un amore che ormai non esisteva più. Lui adesso ha Tanya. Si sono baciati, l’ho visto con questi miei infallibili occhi. Perché? Com’ha potuto dimenticarmi? Come puoi adesso consolarsi con quella?

“ Cosa ci fai qua?”

“ Adesso non sono più prigioniera dei Volturi.”

“ Ma cosa stai dicendo? Sei scappata vero?! Questa volta non la passerai liscia.”

“ Non sono scappata! Mi hanno lasciata libera Caius e Marcus.”

“ E’ impossibile. Aro aveva espressamente detto che mai e poi mai tu ti saresti dovuta allontanare da Volterra.”

“ Se non mi credi vai a chiederlo personalmente a loro due.”

“ Oh lo farò non preoccuparti e appena saprò la verità, cioè che sei scappata, tornerò e metteremo una volta per tutte fine a questa storia.”

“ Non vedo l’ora Pavel di sbriciolare come polvere a ciascuno dei Volturi.”

“ Il sentimento penso sia reciproco Bella.”

“ Ma perché ce l’avete con me? Cos’ho fatto?” Dissi urlando e stanca di queste continue minacce di questa continua vita.

“ Non sai che tortura sia stata sentire ogni giorno il tuo nome per 6 lunghi anni, Bella è… Bella questo… Bella lì… e adesso continueranno. Mi disgusti, mi disgusta il tuo nome, il tuo potere, la tua famiglia, tutto!”

“ Bene dopo avermi chiarito la situazione, stai tranquillo che se fosse per me voi non mi vedreste mai più. E adesso addio Pavel!”

“ O Isabella in un modo o nell’altro ci rincontreremo non preoccuparti.”

“ ADDIO PAVEL!”.

Rise. “ Arrivederci Isabella.”

E dopo questa rivoltante conversazione potei crogiolarmi nel dolore. Un dolor fortissimo, che si ramificava per tutto il mio corpo, partendo dal petto dove sentivo un peso talmente opprimente da soffocarmi e da procurarmi un male  che non augurerei nemmeno al mio peggior nemico.

Mi sentivo così stupida. Come potevo realmente credere che il destino mi avesse dato una via libera, un ancora di salvezza senza farmi passare un altro po’ di dolore, lui come si divertirebbe altrimenti.

Me ne stavo appoggiata ad un tronco d’albero con le ginocchia strette nel mio petto sperando che questo nuovo dolore passasse. Ma era impossibile. Esso era cento volte peggio della morte di mia madre, cento volte peggio dei mesi passati a Volterra perché lì credevo nell’amore di Edward, sapevo che mai e poi mai io e lui ci saremmo divisi. E adesso eccomi qui, a dissecarmi nel dolore, a chiedermi perché Edward mi ha fatto questo, a chiedermi se veramente lui non mi ami più.

Mi sentivo uno stupido esploratore che si avventura nel deserto senza un po’ d’acqua con il sole cocente che gli ustiona il corpo e con un’immensa distesa di sabbia davanti a lui. E all’orizzonte un oasi limpida, fresca si presenta ai suoi occhi e lui maldestro e senza riflettere si tuffa nella folle corsa sperando in un po’ di ristoro. Ma più corre, più si rende conto che qualcosa non va, più corre e più quell’oasi sembra troppo distante e appena arrivato tutto sparisce. L’oasi era solo un miraggio, come la mia libertà e la mia felicità lo era. Io ero lo stupido esploratore, mi son comportata come lui, senza riflettere, senza pensare, convinta che dopo mesi, che dopo tutto il dolore provato, tutta la mia vita fosse come l’avessi lasciata. Ma adesso mi rendo conto che non è più così. La vita cambia, tutto cambia e noi non possiamo farci niente. E adesso cosa fare? Di certo non potrò tornare dalla mia famiglia, perché non potrei mai sopportare il mio amore con un’altra davanti ai miei occhi. E di certo nemmeno a Volterra. Lì mai e poi mai avrei messo più piede. E allora cosa sarei diventata? Una insignificante nomade costretta a vivere una vita solitaria per la sua stupidità.

Ma non trovavo la forza di alzarmi, non ci riuscivo, non ce la facevo, mi sentivo troppo distrutta. Mi sentivo ogni cellula del mio corpo sbriciolata. Mi sentivo come un tronco senza più vita all’interno, un albero cavo. E che senso ha tutto, se tu dentro di te sei vuota? Niente, niente ha più senso.

La mia vita mai ha avuto senso in un modo o nell’altro. Soltanto con Edward la mia vita si coloriva di rosso, soltanto con lui mi sentivo viva e potevo vivere la mia vita a pieno.

Edward… Edward… Edward io ti amo. Perché il sentimento non è più reciproco?

 

C’e un sentimento troppo forte per essere cancellato scolpito nella mia anima,

ed è un sentimento che per tutta la mia vita ho cercato di dimostrarti,

ma adesso per colpa di uno stupido fraintendimento tu non ci credi più

e adesso io non so più cosa fare.

Mi sento fredda, mi son svegliata da quei mesi senza vita per catapultarmi in qualcosa di ancor più doloroso.

Ma io son qui e aspetto e spero. Spero che in una tua presenza qui, accanto a me.

E mi abbracci e mi ami com’è da tanto che io e te non facciamo.

Tu sei e sarai la mia unica speranza di vita.

Ti ho e ti donerò sempre tutto di me stessa:

La mia vita, il mio amore e la mia anima.

Ti prego solo di tornare da me e di amarmi perché ne ho bisogno.

 

“Mamma?”

Risentire quella voce e quell’accompagnamento del mio nome così dolce, mi riempì di calore. La mia piccolina, la mia Nessie. Finalmente poteva rivederla, potevo riabbracciarla, potevo riamarla.

“ Nessie, amore mio…” Dissi alzandomi da terra e avvicinandomi pian piano verso di lei per assaporare questo momento.

“ Mamma, sei tu? Sei davvero tu?” Disse anche lei avvicinandosi mentre un sorriso le illuminava il viso. Quant’ era bella la mia bambina. Quanto mi mancavano i suoi bronzei riccioli che le scendevano morbidi fino alle spalle, quanto mi mancavano i suoi occhi color cioccolato, così caldi e così teneri, quanto mi mancavano le sue guanciotte e le sue scocche rosse. Quanto mi mancava il suo sorriso amorevole.

“ Amore di mamma, si sono io. Son tornata e non me ne andrò più lo prometto.” Dissi ormai ad un centimetro da me.

Lei mi salto adesso e mi abbracciò più forte che poté ed io ricambiai l’abbraccio.

Volevo piangere, volevo piangere per la felicità. Mia figlia, la mia dolce figliola, era lì davanti a me. Finalmente.

“ Mamma mi sei mancata tantissimo, ti amo mamma.”

La guardai negli occhi e una lacrima percorse il suo viso. Presa dalla felicità cominciai a riempire il suo viso di baci.

“ Ti amo anche io figlia mia, ti amo più della mia stessa vita.” E dicendo questo continuai a baciarla.

“ Ma te ne sei andata?” Mi disse tornando triste.

“ Credimi amore l’ho dovuto fare.” L’angoscia si impadronì di me. L’avevo fatta soffrire, avevo fatto soffrire a questa dolce creatura, alla mia piccolina.

“ Perché non sei tornata con papà?”

“ Non potevo tesoro mio se no l’avrei fatto.”

“ Ma adesso non conta più…. È passato mamma, adesso tu sei qui e ci resterai per sempre vero?”

“ Ma ciò che è passato ha cambiato qualcosa.” Dissi ancora più triste.

“ Cosa dici mamma? Niente è cambiato…”

“ Tuo padre non mi ama più.” E dicendo questo entrai nel buoi più totale, entrai in una stanza senza luce, senza calore, fredda e scura.

 *******************************************************

“ Bella?”  E’ lui. E’ il mio amore. Alzai lentamente lo guardo e mi persi nei suoi occhi non caldi e liquefatti, ma nemmeno freddi come l’ultima volta che ci eravamo lasciati.

“ Edward.” Dissi rassegnata.

“ Che… che ci fai qui?” Mi disse sconvolto, mentre iniziò a tremare.

“ Sono scappata.” Ma che stavo facendo? Corri Bella, corri da lui. Digli quanto lo ami, digli che senza di lui tu non puoi vivere. Non ce la faccio.

“ Capisco. E Felix?”

“ Dio Edward, Felix non conta niente. Quello che ho fatto, l’ho fatto solo per salvarti la vita.”

“ Quindi adesso ritornerai da noi?” Mentre pian piano si avvicinava a me.

Nel mio petto qualcosa esplose, e anche io iniziai a tremare.

“ Sempre se voi mi volete.” Dissi abbassando lo sguardo.

Una mano mi alzò il volto dal mento. Una mano che non sentivo da tanto tempo, un contatto che mi mancava come l’aria. Alzando lo sguardo e lui era lì, la perfezione.

“ Come possiamo non volerti?” Disse mentre il suo sguardo era caldo. Quanto mi è mancato Edward!

“ tu… tu mi ami ancora?” Chiesi insicura.

“ ci ho provato a non amarti più, ma non ci sono riuscito. Anzi io ti amo più di prima.” Le sue labbra si avvicinavano a me, mentre io iniziavo a sentirmi in paradiso. L’oasi tornava a me, e non era più un miraggio, ma una realtà.

“ E Tanya?” Gli chiesi mentre una rabbia incontrollabile ribolliva dentro di me.

“ che c’entra tanya?” Mi chiese edward perplesso.

“ Vi ho visto mentre vi baciavate.”

“ Un'altra incomprensione amore. Io amo solo te.”

E finalmente le nostre labbra si unirono per non lasciarsi mai più.

Finalmente la mia anima era nuovamente integra.

Finalmente la mia vita non era più una notte senza stelle ma un crepuscolo luminoso.

In lontananza la nostra piccola piangeva e saltellava dalla gioia.

 ******************************************************

Entrai nella nostra casa e il calore che ricetti fu indescrivibile. Mi mancava la mia famiglia, l’amavo troppo.

Urli, gioia, felicità, abbracci e baci mi inghiottirono e non volli più uscire da quell’armonia.

Finalmente mi risentivo amata, finalmente ero con la mia famiglia e non volevo lasciarla mai più.

“ Bella sorellina mi sei mancata.” Disse Emmet abbracciandomi e facendomi svolazzare per tutta la stanza.

Grissino, ma perché erano tutti così tremendamente dolci. “ Anche tu Emmet, mi siete mancati tutti voi. Non sapete la mia gioia, anzi Jazz la sa.” Dissi voltandomi e trovando il caldo sorriso del mio fratellone Jazz, seguito da una piccola ombra nel suo volta, ombra causata del venticello che nella mia testa ripassava i ricordi di Volterra. Ma non avevo detto che non ci volevo pensare più?

E accanto a lui c’era la mia sorellina, la mia folletta, la mia dolce Alice.

“ Bella io…” Ma cosa stava facendo?

Le corsi incontro e l’abbracciai. “ Non mi importa Alice, ti voglio bene tesoro e… e… e niente ha più importanza.” Lei accettò il mio abbraccio e le lacrime di Nessie diventavano la cascata del Niagara.

“ Nessie amore basta piangere.” La consolò Edward.

“ Ma non ci riesco sono troppo felice.”

Ora era il momento più critico, Carlisle si avvicinò a me e mi abbracciò. Di certo non me l’aspettavo ma accettai il suo abbraccio. “ Figlia mia ti sei sacrificata per tutti noi. Come potrò mai sdebitarmi.”

Ma stava dicendo sul serio? “ Accettandomi nuovamente nella tua famiglia.”

“ Bella…” Urlarono contemporaneamente Esme e Rosalie abbracciandomi.

“ Vi amo famiglia, mi siete mancati terribilmente.”

“ Tesoro i Cullen non erano più una famiglia senza di te.” Disse Esme baciandomi mentre Rosalie continuò ad abbracciarmi.

“ Bella mi sei mancata tanto.” E dopo questa affermazione di Rosalie sarei morta di felicità.

Edward mi si avvicinò e mi strinse la mano.

“ Non ti lascerò più lo sai vero?” Mi sussurrò nell’orecchio.

“ Non chiedevo di meglio.” Dissi baciandolo.

Tutti i Cullen erano in coppia mentre si abbracciavano l’un l’altro. Mi mancava tutto quell’affetto, tutto quell’amore. Se il mio corpo esprimesse tutto quell’amore scoppierebbe.

“ Bella!” Esclamò una voce che mi sembrava quella di Kate. E’ infatti era proprio lei che era entrata dal giardino seguita da Tanya. Kate si avvicinò a me e mi abbracciò. “ Son felice che tutto si sia sistemato, Bella.”

“ si anche io.”

Tanya invece rimasi lontano da tutto. Per educazione e forse perché tutti i Cullen la guardavano male disse: “ Bentornata Bella.”

“ grazie Tanya.” Riuscì solo a dire mentre una strana rabbia cresceva nel mio corpo.

Edward capì la situazione, forse anche perché lesse i pensieri di Tanya.

“ Tanya possiamo parlare un attimo per favore.” Gli chiese Edward gentilmente.

“ Certo Edward.” Ed uscì nuovamente in giardino.

“ Andiamo amore mio.” Disse Edward spingendomi.

********************************************************* 

Eravamo tra le sponde del fiume. La sua corsa era lenta, e il suo colore rispecchiava il mio umore.

“ Tanya penso proprio che ci sia stato un fraintendimento tra di noi.” Lo credo pure io pensai mentre il viso di Tanya si contorceva.

“ Tu sai che io amo Bella, la amo più della mia stessa vita e te l’ho sempre detto. Tu sei solo un’amica per me Tanya.” Anzi se non è nemmeno quello è molto meglio!

“ Si, si scusami Edward. Scusami anche tu Bella.” Scusarti non basta. Vorrei staccargli la testa. Passare quei mesi a Volterra mi ha resa molto più combattiva e istintiva, devo calmarmi.

“ si Tanya non preoccuparti.” Dissi con un sorriso finto in realtà nella mia mente pensavo ad un modo per farla soffrire.

“ e che avevo sentito tutte quelle storie sul tuo conto e pensavo… Edward era solo… ed io… ancora…”

Ma non capisce che se più parla più io mi innervosisco? Stavo arrivando ad un punto critico della mia sopportazione.

“ Mi dispiace mia cara, ma come hai visto era tutto falso. Io amo Edward e lui ama me. Chiusa questione.”

“ Certo, certo.” Disse abbassando lo sguardo, anche se prima mi rivolse uno strano sguardo.

Edward strinse più forte la mia mano e capì cosa stava pensando.

“ Penso proprio che sia meglio per te Tanya allontanarti per un po’. Così potrai accettare la situazione.” Disse Edward sempre più calmo. Ma come faceva a restare così? Io mi sentivo un bomba ad orologeria e il tempo stava per scadere, stavo scoppiando.

“ Anche se me ne andassi la situazione non cambierebbe. Edward ho capito che ti amo e come tu non puoi dimenticarti di Bella io non posso dimenticarmi di te.”

Ecco sono scoppiata. Cominciai a tremare, mentre la mia vista, anzi Tanya divenne rossa. La mia mente elaborava ogni possibile mossa d’attacco. Tanya non conosceva la nuova Bella e ricordandomi le volte in cui 6 anni fa mi aveva allenato, sapevo che l’avrei battuta in un colpo solo. Devo ringraziare Felix quando lo vedo, soprattutto se grazie a lui riesco a staccare la testa a quella stupida!

Jazz e Carlisle capirono la situazione e si avvicinarono a me. Jazz cercò di calmarmi col suo potere, ma tutto il dolore, tutta l’angoscia provata, tutta la felicità e la frustrazione e tutto quello che in questo periodo mi era accaduto stava dentro di me e aumentava la mia rabbia e Jazz non poté più sopportare tutte quelle emozioni, soprattutto il mio dolore, difatti si accasciò a terra tenendosi il petto con la mano come se a momenti gli scappasse.

“ Jazz, che ti prende?” disse Carlisle avvicinandosi a lui, mentre Emmet mi teneva. Stupido, posso liberarmi dalla morsa in un batter d’occhio.

“ Sento tutto quello che ha provato in questo periodo e non ce la faccio a sopportarlo e controllarlo.”

Anche se ero arrabbiata e mi sentivo in quel modo non potevo far soffrire anche Jazz. Dovevo cercare un motivo per sfogare la mia rabbia e in quel momento capì cosa fare.

“ Emm allontanati per favore. Tranquillo non farò niente.”

Si allontanò e come lui anche Edward, mentre Tanya se ne stava a un metro di distanza, e mi venne un idea. Certo era una cavolata ma almeno sarebbe bastato a farmi calmare.

Tutto la rabbia che provavo la utilizzai nel mio scudo che aumentava le sue proporzioni a vista d’occhio. Arrivò a Tanya che mi guardava senza sapere cosa stessi facendo, anzi tutti se lo chiedevano tranne Alice che aveva visto tutto infatti iniziò a sghignazzare e a guardarmi incuriosita.

Aumentai la potenza del mio scudo in modo che la sua consistenza si facesse più dura. Lo avvicinai sempre di più a Tanya avvolgendola completamente e spingendola.

Lei rimaneva sconvolta mentre iniziava a sentirsi spingere da qualcosa di invisibile e continuai fin quando non cadde nel fiume. A quel punto abbandonai il mio scudo che tornò a me come un elastico e iniziai a ridere.

Tanya guardava la scena ancora sconvolta, bagnata fradicia e così il resto dei Cullen.

“ Bella ma sei stata tu?” Mi chiese Edward. Io non riuscivo a parlare, così allontanai il mio scudo e gli feci vedere i progressi che il mio scudo in questi mesi aveva fatto.

“ Sei fortissima amore mio.” Disse Edward guardandomi con un misto di orgoglio e dedizione e baciandomi ed io accettai il bacio, dimenticandomi di tutto.

Edward si distaccò da me e si voltò verso Alice. Stava avendo una visione.

Tornò tra di noi e iniziò a respirare lentamente. Mentre Edward guardava prima me e poi Nessie.

“ Alice cosa hai visto?” Gli chiese Jazz.

“ Bella… Bella era fortissima e accanto a lei c’era Nessie e altri quattro vampiri… e una battaglia… anzi… l’ultima battaglia… e… e… una strana incisione… e… e… Aro con una mezza vampira nel Sud America…”

Mezza vampira? Ma è Maia. “ Maia.” Esclamai con rimorso.

“ Chi è Maia?” Mi chiese in coro la famiglia Cullen.

“ ho tante cose da dirvi.”

“ Lo sappiamo.” Disse Edward.

 

Tanya e Kate ritornarono a Denali. Io mi scusami con Tanya e Kate ma Kate mi disse che era normale, mentre Tanya non mi guardò neppure. Soffriva e da una parte mi dispiace tanto per lei, solo da una parte. Jake e il resto del branco, insieme a Leah e Seth, venne subito dopo a salutarmi e a sentire tutte le informazioni che in questo periodo avevo accumulato sui Volturi.

La riconciliazione con il mio migliore amico, con il mio fratellino e la mia carissima amica Leah fu dolcissimo e emozionante come quello con i Cullen.

Volevo bene alla mia famiglia e a tutti i miei amici, come son riuscita a sopravvivere per tutto quel tempo senza di loro?

Adesso eravamo tutti nella sala riunioni e tutti aspettavano che parlassi.

“ Bene, inizierò a raccontarvi tutto ma vi prego di non interrompermi perché già è troppo difficile parlare. Jazz scusami in anticipo.”

“ Vai Bella non preoccuparti. Cercherò di dimezzare le tue emozioni.”

Questo è il lavoro di squadra della nostra famiglia.

Raccontai tutto. Partendo dall’incontro con felix, come mi ha costretta ad abbandonarli, come non riuscirono più a sentire la mia traccia perché Pavel mi aveva cambiato l’odore.

“ E chi è questo Pavel?” chiese Emmet.

“ E’ un nuovo acquisto dei Volturi . Insieme a lui c’era Fabian ma è stato ucciso e Italo.”

“ E qual è il loro potere e perché Fabian è stato ucciso?”

“ Emmet se aspetti ci arrivo.”

“ Ups continua non voglio farti arrabbiare.”

E dicendo questo iniziammo a ridere per poi tornare seri.

Continuai a raccontargli delle mie settimane a Volterra, passate solo ad allenarmi ed a combattere con il mio dolore. Tutte le domande che mi vennero in mente a causa degli strani comportamenti dei Volturi. Le continue affermazione sulla potenza del mio scudo, le strane frasi di Aro, la sua conoscenza con Jonathan e le antiche rune.

“ Non ne so molto della cultura del Sud- America ma mi aggiornerò molto presto.” Disse Carlisle preoccupato per lo strano interesse dei Volturi alle rune della cultura sud americana e al mio potere.

Raccontai loro delle conversazioni dei Volturi, raccontai la mia versione dell’incontro con Edward, in quel momento lui mi prese la mano e mi chiese scusa. Raccontai loro dei nuovi acquisti dei Volturi.

“ Dopo Pavel che ha il potere di modificare l’odore degli esseri viventi, c’è Italo un vampiro italiano lui è uno scudo contro i veggenti? Non so come altro definirlo. Ha la stessa capacità dei lupi. Ecco perché Alice non ha visto i Volturi progettare e avviare il mio rapimento ed è il motivo per cui voi non mi vedevate.”

“ Come ho fatto a non capirlo prima. Sono uno stupido.” Disse Edward.

“ Tutti lo siamo, figliolo.” Controbatte Carlisle.

“ Poi c’era Fabian che riusciva a creare un falso pensiero. Ecco perché Edward non hai capito tutta la messa in scena. Era Fabian che ti proiettava un falso pensiero.”

La rabbia e la frustrazione di Edward cresceva a dismisura.

“ Ma non è più un problema perché è morto.”

“ Morto e come?” Chiesero tutti insieme.

“ Volterra è sotto attacco di due vampiri. Io li ho incontrati quando stavano per uccidere Caius. Stanno decimando metà delle truppe di Volterra. Della guardia hanno ucciso Fabian e Santiago.”

“ Santiago non è il compagno di Renata? Come uccidere Caius?” Questa era Rose.

“ Son successe troppe cose che sto iniziando a confondermi persino io.” Esclamai.

“ Vai con ordine tesoro.”

“ Scusami Bella. Ma adesso alla guardia di Volterra mancano due elementi.”

“ Si ma non sottovalutateli. Stando con loro e allenandomi ho capito la loro vera forza. Jane e Alec senza i loro poteri sono facilmente battibili. Questo però non vale per Felix che è il miglior combattente corpo a corpo, Demetri e Afton, lui è proprio da non sottovalutare.”

“ Afton? Chi è?” Chiese Esme.

Lui era il fantasma dei Volturi, sconosciuto ed invisibile ma potentissimo.

“ So che non è da sottovalutare, l’ho pagato sulla mia pelle.” Disse Edward.

“ Qual è il suo potere?” Chiese avido Emmet. Ero sicura che non vedeva l’ora di combattere contro di loro.

Edward guardò me. “ Potere illusorio. Ti fa credere che il tuo corpo si sta decomponendo con il rispettivo dolore. Ma è anche abilissimo nel corpo a corpo, velocissimo e letale.”

“ Non vedo l’ora di batterlo. Tanto col tuo potere il suo è nullo.”

“ Ecco perché i Volturi ti volevano con loro.” Esclamò Esme.

“ No c’è dell’altro.” Disse convinto e preoccupato Carlisle.

Lui e Edward si scambiarono un’occhiata preoccupata. Chissà cosa stava pensando Carlisle.

Ed infine raccontai della mia dolcissima Maia.

“ Aro ha una figlia?” esclamarono in coro tutti i presenti.

“ Inizialmente non ci credevo nemmeno io ma è così. Ed è una ragazza dolcissima, mi ha fatto vivere le ultime settimane a Volterra serenamente.”

“ Povera Gianna. Non meritava quella fine.” Esclamò Alice mentre raccontavo la sua vita e il perché lei aveva deciso di vivere, per sempre, con i Volturi.

“ Son sicuro che questa mezza vampira abbia qualche potere?” Chiese Carlisle. Lui ascoltava le mie parole con attenzione, chissà cosa pensava. A fine riunione dovevo chiederglielo a lui o a Edward.

“ Si certo e son poteri molto utili. Ha il potere di bloccare i suoi pensieri, anche se come quelli di Aro è limitato solo alla sua persona, inoltre da Gianna ha avuto il potere sul controllo delle onde sonore.”

“ E’ una mezza vampira davvero strabiliante.” Esclamò Edward mentre vidi un ghigno nel volto di Nessie.

“ Amore tu sarai sempre nostra figlia e più speciale lo sai vero?” Dissi mandandole un bacio a cui rispose lei sorridendo.

“ C’è altro che dobbiamo sapere?” Chiese Carlisle.

“ In questo momento non mi viene in mente altro sempre se non volete sapere i pettegolezzi di Volterra.”

“ Magari in un altro momento ce li racconterai Bella.” Esclamò Alice mentre Emmet in realtà si stava comodamente sedendo sulla sedia per ascoltarli.

“ Perché? Li voglio sapere ora.” Esclamò Emmet.

“ Perché abbiamo visite scimmione.”

   
 
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