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Autore: ADoris    08/01/2006    4 recensioni
Doris, nuovi personaggi, ed una nuova storia ha inizio...Sequel di Un'Americana ad Hogwarts.Pairing PG13, ma forse più in là NC17...Vi sono anche lievi accenni di Slash. Naturalmente non tiene in assoluto conto gli eventi del 6°libro della saga.
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio, Sorpresa | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 8

C’è sempre un perché…

 

Doris si svegliò presto quella mattina. In realtà aveva dormito poco e male e le emozioni ed i sentimenti contrastanti che provava dentro di sé non l’aiutavano certo ad essere serena. Draco… Il suo Draco, in un certo senso. Quello che lei forse sperava di conoscere come amico… La nemesi del suo amore… Il saccente, viziato, odioso Draco non l’aveva lasciata neanche per un attimo quella notte. Sapeva cosa provava per lui, sapeva che amava Harry, eppure era rimasto accanto a lei a vegliarle il sonno. Doris l’aveva sentito allontanarsi poco prima, quando era entrata Candice. Ed ora? Che doveva fare ora? Dargli un’opportunità? Non come fidanzato, certo! Non avrebbe mai lasciato Harry, lo sapeva lei e lo sapeva lui. Ma come amico, forse…

“Oh! Buongiorno, miss Doris” la salutò dolcemente Candice, mentre le controllava la temperatura e le ferite.

“Buongiorno” rispose lei semplicemente, sempre persa nei suoi pensieri.

“Bene! Potete andare. Ma non affaticatevi troppo per qualche giorno ancora” le comunicò poco dopo la medimaga.

Doris la ringraziò e una volta lavata e vestita si diresse verso la sala grande per fare colazione.

*Che devo fare???* si chiedeva mentre mangiava in silenzio, da sola. Era presto e tutti gli altri erano sicuramente ancora nei loro letti visto che erano appena le sei. Doris si alzò e sempre concentrata si diresse verso il fiume, per riflettere cullata dallo scrosciare sereno del corso d’acqua.

Era quasi arrivata quando riconobbe la voce di Blaise. Era preoccupato, Doris ne era sicura. Lesta, si nascose dietro degli alberi e ascoltò la conversazione del cugino con

*Draco???* si chiese stupita Doris.

“Te l’ho detto, Blaise. Non ho alcuna intenzione di farle del male o di farla lasciare con lo Sfregiato. Lo sai che non potrei”

“Avanti Draco! Sei rimasto da lei tutta la notte. Cosa credi di ottenere così? Sai molto bene che non tornerà mai da te”

“Lo so! Dannazione, Blaise! Mi credi tanto stupido??? Non voglio allontanarla da Potter! Quante volte devo dirtelo???” quasi urlò.

Finché non mi convincerai che non le farai del male! E che non te ne farai tu!” Blaise osservò per un lungo attimo il suo amico negli occhi. Poi riprese

“Lo so perché hai rinnegato la Causa! Lo scoprirà anche lei. Come credi che la prenderà?”

“Non lo scoprirà! E poi non voglio che si senta….”

“…in obbligo? Non è quello che mi preoccupa. Ama talmente tanto Harry da non potergli stare lontano. Ma non voglio che tu la illuda che… ecco… sei cambiato. Io… io non… non lo sopporterei!” gli disse abbassando lo sguardo.

Una strana consapevolezza si impossessò di Doris *Possibile che Blaise sia...* ma i suoi pensieri vennero interrotti dalle parole di Draco

“Blaise… non dirmi che… Cazzo! Non è possibile!” quasi sussurrò il biondino.

“Già! Patetico, vero? Blaise Zabini, l’ammaliante serpeverde, misterioso e tenebroso, che fa strage di cuori tra le ragazze ed i ragazzi di Hogwarts, è innamorato dell’unica persona di cui non dovrebbe” si intromise una terza persona, applaudendo con scherno.

I tre rimasero ad osservarsi qualche secondo prima che, con la voce rotta dal pianto, costui riprendesse a parlare

Ma cosa potevo aspettarmi dal grande Blaise? Non poteva certo ricambiare il mio amore per lui, vero? No certo! Ed io che ci avevo sperato… quando mi hai baciato l’ho sperato con tutto me stesso. Invece ti trovo qui a dichiarare il tuo amore a... Ma dovevo aspettarmelo, in fondo! E’ sempre stato nei tuoi pensieri. Nessuno è mai riuscito a soppiantarlo”

Poi rapidamente si allontanò per tornare al castello.

“Theo, aspetta! Non è come credi… Ma Blaise, perché non gli hai detto che ami Doris???” chiese con una tale innocenza Draco, che anche Doris non poté fare a meno di dargli dell’idiota.

Perché non è lei la persona che amo. Io sono gay, Draco” gli rispose invece con dolcezza il moro.

Co… Oh! Merda! Blaise io…” Draco aveva finalmente capito.

“Non preoccuparti, Draco. Lo so che tu non lo sei, e non voglio attentare alla tua incolumità. Ma dovevi saperlo. Dovevi sapere che ti ho amato. Non fosse altro perché non potevo più fingere con te”

E Theo? Anche lui è…” chiese, cercando di cambiare discorso.

“Lui è bisex. Ma a quanto pare non lo sapevi, se sei così meravigliato”

“No! In effetti…”

Un silenzio tombale calò su di loro. Nessuno dei due pareva avesse il coraggio di parlare. Lentamente Blaise si girò.

“Mi… amavi??? E… e ora?” chiese, imbarazzato, Draco, bloccando Blaise sul posto.

Sarai sempre importante per me. E per te ci sarò sempre. Ma non ti amo più. Ho capito che il mio cuore appartiene a qualcun altro. Spero che resteremo amici, comunque” gli rispose dolcemente.

Fece per andarsene, quando Draco lo abbracciò stretto a sé.

“Questo non cambia niente. La tua amicizia è troppo preziosa per me per perderla per un pregiudizio che neanche mi appartiene”

“Grazie Draco. E’ più di quanto sperassi” gli sorrise “Bhè! Meglio che vada a parlare con quella testa calda di Nott. Non vorrei che facesse qualche sciocchezza”

“In bocca al lupo, allora. Ti auguro di riuscire a chiarire. Theo è un ragazzo d’oro”

Blaise gli sorrise “Lo so!” sussurrò, prima di andar via.

Draco rimase ad osservare la schiena di Blaise che si allontanava. Quando non lo vide più, si sedette in riva al fiume. Una sigaretta tremante tra le mani era l’unico segno del suo stato d’animo. Doris rimase a fissarlo a lungo, cercando di percepire le sue emozioni, e di rendere proprie quella massa di notizie che aveva involontariamente appreso. Non si era meravigliata di scoprire le preferenze sessuali del cugino. In fondo un po’ se lo aspettava. Forse era stato qualcosa che aveva detto, o qualche atteggiamento che aveva avuto, ma aveva intuito che era gay. Non avrebbe potuto dirlo di Nott, e questo un po’ la stupiva. Quello che le aveva dato invece una dolosa consapevolezza era che Draco era ancora innamorato di lei. Ed ora che avrebbe fatto? Cosa poteva fare? Non erano solo lei e lui. C’erano in ballo i sentimenti di Mel e di Harry, per non parlare del fatto che, sicuramente, i suoi amici non lo avrebbero mai accettato. Non che lui abbia fatto mai qualcosa per cambiare questa realtà…

“Resterai ancora per molto nascosta o ti decidi a raggiungermi?”

La voce di Draco la investì come una sferzata di vento gelido. Le sue guance avvamparono, e se l’avesse vista Ginny avrebbe detto che sicuramente poteva far concorrenza a Ron per la tonalità che aveva assunto. Lentamente uscì allo scoperto e si sedette accanto a quell’angelo maledetto. Rimasero a lungo così, in silenzio.

“E’ stato a causa mia vero?” gli chiese lei a bruciapelo.

“Da quanto sei lì ad origliare la conversazione tra me e Blaise?”

“Non origliavo. Ci sono capitata per sbaglio” protestò lei, sotto lo sguardo sornione e divertito del biondino “Ti prego, Draco. Voglio saperlo! E voglio che mi dici perché sei stato accanto a me questa notte e perché mi hai salvato la vita. Voglio sapere cosa pretendi da me e cosa speri per il futuro. Vogli…”

“L’erba voglio non cresce nemmeno nel giardino del re! Non lo sai?” la prese in giro Draco. Ma vedendo lo sguardo di fuoco di Doris le disse, mesto

“Rispondi a questa domanda, ed io risponderò alla tua. Cosa t’importa di me? Hai il tuo amato Potter di cui preoccuparti. In fondo hai sempre voluto lui…”

“Draco… Non cambiare discorso. Non sono qui per parlare della tua stupida ed inutile rivalità con Harry…”

“Rispondi!” la intimò

Doris respirò forte e poi, lentamente rispose “Io credo di essermi sbagliata su di te. Non voglio dire che sei un ragazzo adorabile. Dico solo che, forse, non ti ho veramente conosciuto per quello che sei”

“Complimenti miss perfezione! Certo non la pensavi così mentre eri tra le sue braccia nella capanna del mezzogigante…”

Ma cosa…? Tu ci hai visti???” gli chiese sorpresa.

“Sei un’abitudinaria, Doris” la sbeffeggiò Draco “Volevi sapere se ho rinnegato mio padre per te? Si! Ed ora puoi anche sloggiare! Non ho bisogno della tua pietà” le disse lui duro.

Ed io della tua arroganza! Ascoltami! Io vorrei solo poterti essere amica e…”

“Oh, Doris! Sei divertente sai?! Ma vattene, va! Nessuno vuole essere amico di un Malfoy… Lasciami solo!” quasi le urlò, alzandosi in piedi.

“Va bene! Me ne vado! Ma sappi che io volevo essere amica di Draco, non di un Malfoy. Ma cosa pretendevo pure io, che fossi cambiato? Sono solo una stupida…” lo fronteggiò lei.

“Credi di conoscermi così bene da giudicarmi? TU NON MI CONOSCI AFFATTO!!! Io ci ho provato! Ho cercato di farmi a…” Draco si bloccò! Stava perdendo il suo proverbiale sangue freddo e non voleva che lei lo vedesse così vulnerabile come si sentiva

“…amare? Certo che ti sei impegnato! Devo ricordarti che hai cercato di prendermi con la forza?” gli chiese lei dura e tagliente.

Draco la guardò a lungo nelle sue iridi verdi, così belle e si perse. Se voleva dimostrarle che era cambiato, quello era il momento giusto.

“Io volevo solo vedere nei tuoi occhi lo stesso sguardo che riservi a quel idiota di Potter. Volevo vedere i tuoi occhi offuscati dal desiderio per me. Volevo leggervi che ero l’unico per te. Ma in essi, come nel tuo cuore, c’era posto solo per lui, per il prescelto”

“Non cambierai mai, vero? Gli darai sempre addosso senza conoscerlo, vero? Perché? Non sarà anche questo colpa mia…”

“Non lo stavo beffeggiando. Lui è stato il tuo prescelto. Ma non hai mai dato la possibilità a me di competere con lui. Credi che sia stato facile per me? Anch’io ho dei sentimenti, cosa pensi? Credi davvero che sia di ghiaccio e senza cuore?”

Doris lo guardò negli occhi e quello che vide fu solo dolore. Non rabbia, né rancore, né odio. Ma puro, semplice, devastante dolore. E per una volta si sentì in colpa con quel ragazzo.

“Draco… Io…” Non trovava le parole per mostrargli ciò che aveva dentro.

“Ti reputi migliore di me, Doris? Davvero tu e Potter credete di esservi comportati meglio di me e Chang? Voi ci avete usato, come abbiamo fatto noi, ma almeno noi lo mostravamo. Voi no! Dovevate mantenere la perfetta maschera di Grifoni perfetti. Sai… sareste stati bene entrambi a Serpeverde…. sorrise amaro

“Draco perdonami… Io non volevo farti soffrire…” tentò lei, con un groppo in gola.

Si che lo volevi, Doris! E’ inutile nasconderlo, sai? Hai sempre pensato che lo meritassi!”

“No, non è così. Credimi!”

E sai qual è la cosa buffa? Che è così! Io lo meritavo, per come ero. Ma l’ho capito tardi. Quando sono tornato a casa per le vacanze, ed ero solo nella mia stanza, ho avuto molto tempo per riflettere. Ho rivissuto ogni singolo attimo con te e ho analizzato ogni gesto, ogni parola, ogni momento passato con te. Volevo capire e vendicarmi, ma poi ho capito. Ho capito che mi eri entrata dentro e che mi avevi cambiato. E ho compreso che tu non mi avresti dato alcun’altra chance…”

Doris lo guardò. I suoi occhi lucidi tradivano le lacrime che ostinatamente lei cercava di ricacciare. Draco continuò quello che, a diritto, era diventato il suo personale sfogo.

E, nonostante tutto, non riuscivo ad odiarti. Quel giorno avrei dovuto ferirti. Non ci sono riuscito! Sono stato un debole per mio padre… Per tutta la vita ho cercato di essere il miglior figlio che mio padre potesse desiderare… ho fatto tutto ciò che potevo per renderlo fiero di me: ho agito come lui, mi sono vestito come lui e ho creduto nella sua causa. Mi sono bastati pochi mesi con te per cambiare… E sai che ha fatto mio padre prima che di diseredarmi, oltre a torturarmi per ore? Questo!”

Draco si arrotolò la manica della camicia e il marchio nero comparve in tutta la sua gravità. Doris si sentì stringere il cuore in una morsa di dolore. Capiva finalmente il perché aveva avuto tali sensazioni devastanti quando aveva sfiorato il suo braccio in discoteca, e come Draco si era accorto che ve ne erano degli altri. Ma soprattutto, per la prima volta, capiva il dolore solitario che doveva aver provato lui: aveva rinnegato il padre per non incorrere in questo, ma Lucius Malfoy non amava perdere, neanche se vi era in ballo la vita del figlio. Doris fece l’unica cosa che poteva: l’abbracciò forte, più che poteva. Voleva che lui non si sentisse rifiutato per quel marchio non voluto, né che si sentisse poco amato.

“Perdonami, Draco… Perdonami…” gli diceva come una nenia. Le uniche parole che era in grado di pronunciare.

Draco la fissò allibito per un attimo. Non avrebbe mai creduto che lei gli avrebbe mostrato affetto. Non dopo quello che aveva fatto e detto. Ma il calore umano che lei gli mostrava gli fece abbassare tutte le difese e lentamente ricambiò la sua stretta.

“Non è colpa tua Doris” le disse dopo che si ebbero calmati “Lui mi ha rovinato la vita e io non voglio rovinarla a te. Sono un Mangiamorte, Doris. Prima lo accetterai, prima capirai che tra di noi non può esservi neanche un accenno di amicizia” le disse triste.

“Non lo sei, Draco. Tu non sei come loro. Non lo sarai mai. Sei solo un ragazzo sfortunato per aver avuto uno stronzo come padre. Prima lo capirai, prima accetterai una nuova vita” gli rispose accarezzandogli la guancia.

E comprenderebbe anche la tua amicizia? Come puoi crederlo davvero? Io sono marchiato. Lo sarò per sempre. Tu, Potter e compagnia bella non potrete mai accettarlo”

“Al massimo loro faranno difficoltà ad accettare te, visto i vostri trascorsi. Ma sono sicura che Harry, alla fine, ti tenderà la mano. In fondo siete molto più simili di quanto credete”

“Tu sei una sognatrice Elassar. Potter non mi perdonerà mai”

“Se iniziassi a chiamarlo Harry e a chiedergli scusa…” sorrise lei

“Iniziamo con Harry… il resto lo vedremo”

Doris rise. La prima vera risata da quando lo aveva incontrato. E Draco rimase a guardarla sereno. Così si sentiva, con lei. E sarebbe stato sempre così, ne era sicuro.

*****

“Theo??? Che… che ore sono?” chiese un’assonnata Melissa, quando il suo nuovo amico la svegliò con le lacrime agli occhi “Che succede???” chiese vedendolo in quello stato pietoso.

“Melissa… E’… è Blaise… Lui e Draco…” disse confusamente.

“E’ successo qualcosa ai ragazzi? Theo spiegati!” quasi urlò scendendo dal letto e avvicinandosi velocemente al moro che era crollato sul pavimento vicino alla porta.

“Blaise… lui non… non prova niente per me!”

“Oh, Theo! Non fare così. Non può essere vero. Blaise non avrebbe potuto baciarti se non provasse nulla per te” cercò di rincuorarlo Mel.

“Ama Draco. Lo ha sempre amato”

“E… e Draco?” chiese lei con un tonfo al cuore

“Lui non è né gay né bisex. Quindi…”

“Bhè! E’ una bella notizia, no? Blaise non ha chances con lui” cercò di rincuorarlo lei.

Theodor la guardò come si guarda un alieno. Ma come faceva a trovare sempre il lato positivo delle cose??? Poi le sorrise. Mel ricambiò quel gesto, e lo abbracciò stretto, mentre ricordavano gli eventi di qualche giorno prima

§§§ flashback §§§

“E’ molto bello qui. Ora capisco perché Doris era affascinata dal lago e dalla radura vicino alla riva, ad Hogwarts”

“Doris me ne ha parlato tanto. Sono curiosa di vederla. Chissà!”

Theodor e Melissa passeggiavano sulla riva del fiume e cercavano di conoscersi. Doris non accennava a risvegliarsi e Mel era molto preoccupata, così Nott aveva pensato di farla distrarre un po’ invitandola a fare una passeggiata. Sarà stata l’atmosfera, o il fatto che con lei si sentiva a suo agio, che ad un certo punto la baciò. Quando si staccarono si guardarono negli occhi a lungo. Era stato… strano! Lui aveva presto sostituito il suo viso, nella sua mente, con quello di un ragazzo moro che era al capezzale della cugina in quel preciso momento. E lei aveva per un attimo sperato che al posto di quel ragazzo ce ne fosse uno biondo e con gli occhi argentei.

“Ehm… Mel… io non…” provò a dire imbarazzato, ma Mel gli sorrise

Anche tu non hai provato nulla?” gli chiese.

Forse non era bello sentirselo dire in modo così schietto, ma era la verità e lui non poté che confermare. Da lì, raccontarle della sua bisessualità e di Blaise fu naturale. Alla fine le aveva fatto prometterle di non rivelarlo a nessuno, soprattutto a Doris. Non sapeva se lei era a conoscenza o meno delle preferenze del cugino, ma di certo doveva essere lui a parlargliene.

E Blaise sa che tu lo ami?” gli chiese Mel.

“Non credo che…”

“Devi farlo! Non puoi sapere cosa prova per te se non gli confessi i tuoi sentimenti”

“So che amava Draco”

Una fitta allo stomaco la colpì. Cos’era? Non poteva essere innamorata e gelosa di un ragazzo dopo solo tre giorni.

“Amava! Non sai cosa prova ora” gli disse, tuttavia “Ascolta! Andiamo in infermeria e sostituisco Blaise, così parlate” gli propose, trascinandolo con sé.

Theo provò a ribellarsi un po’, ma lei era irremovibile e quando lo lasciò solo con il bel moro, lui si sentì mancare. Non sapeva che fare, che dire. Erano ancora l’uno di fronte all’altro e Blaise lo guardava curioso

“Mi ha detto Mel che volevi parlarmi. Sono qui” lo incitò lui.

Theo allora fece quello che mai, se avesse solo ragionato un attimo in più, avrebbe fatto. Si era avvicinato a Blaise e l’aveva baciato. Dolcemente. Blaise era rimasto stupito. Non avrebbe mai creduto che Theo… Quando Nott si staccò, convinto di non essere ricambiato, si girò e cercò di andarsene, ma Blaise fu più veloce e, bloccandolo per un braccio, lo fece voltare e lo baciò con foga.

Da uno spiraglio socchiuso della porta dell’infermeria una soddisfatta Melissa osservava contenta la scena…

§§§ fine flashback §§§

“Theo ascoltami, ti prego. Fammi spiegare”

Blaise batteva un pugno alla porta della stanza dove Nott si era chiuso, sigillandolo con un incantesimo. Quando aveva provato ad entrare era stato scaraventato lontano da una forza invisibile, ed erano ormai già quindici minuti buoni che chiedeva al testardo moro di farlo entrare. Dall’altro lato della porta un ferito e disilluso Theodor Nott era seduto a terra con il viso nascosto dalle braccia e cercava disperatamente di non piangere, ma lacrime birichine scendevano sul suo volto niveo.

Melissa, all’arrivo di Blaise, gli aveva sussurrato un bocca al lupo e, datogli un bacio sulla guancia era scomparsa nel camino.

“Theo…” sussurrò stremato Blaise. Lentamente si sedette a terra *E va bene, mi siederò qui e ti parlerò* si disse, cercando di raccogliere i suoi pensieri.

Quando ormai Theo era convinto che Blaise se ne fosse andato, la sua voce lo riscosse

“Lo so che credi che ti abbia usato ed illuso. Ma io sono stato sincero quando ti ho baciato. Tu mi piaci Theo”

Nessun rumore proveniva ancora dalla stanza

“Mi piaci davvero. Draco è stato il mio primo amore, è vero, ma ho capito da tempo che è solo un amico. Speciale, certo. Importante, indubbiamente”

Il cuore di Theodor aveva rallentato i suoi battiti

“Sarà sempre il mio migliore amico, ed io ci sarò sempre per lui, ma non è lui che mi piace, né lui quello con cui vorrei stare ora”

Theo non sapeva che fare. Voleva disperatamente credergli, ma quello che aveva sentito nel bosco…

“Quello che hai sentito è solo una parte del discorso. Doris è una persona meravigliosa, non fosse per quel piccolo difetto del suo amore per Potter, e non volevo che Draco la facesse soffrire ancora. Soprattutto non volevo illudermi ancora. In tutti questi anni, nonostante lo sperassi con tutto me stesso, mi sono spesso illuso che fosse diverso da come appariva. Non volevo soffrire ancora. E non perché lo amo, ma solo perché la sua amicizia è una delle cose a me più care, come… come lo sei tu”

Ancora silenzio…

“Io… io credo di amarti, Theo. E già da un po’…”

Blaise si alzò lentamente. Appoggiò la fronte alla porta e sussurrò

“Credimi, amore. Ci sei solo tu nel mio cuore”

Un sussurrò che giunse limpido nel cuore di Theo e che gli fece mancare un battito. Rapidamente si alzò e, annullati tutti gli incantesimi, aprì la porta velocemente. Blaise si era già allontanato di qualche metro.

“Blaise…” la voce era flebile “sai perché mi sono rifiutato di seguire la causa?”

Il moro lo guardò, non capendo dove volesse andare a parare. Lo sapeva, eccome! Non avrebbe mai dimenticato quella sera…

§§§ flashback §§§

Un rumore sordo e nervoso proveniva dalla porta

Arrivo… Calma!” sbottò Blaise.

*Chi diavolo può essere? Nessuno può arrivare fino a questa casa se non è Severus…* si disse avvicinandosi cautamente all’uscio, con la bacchetta ben salda in mano.

Quando l’aprì si ritrovò tra le braccia un sanguinante e tremante Theodor Nott.

“Theo… che ti è successo???

“L’ha uccisa! Quel bastardo l’ha uccisa!”

Blaise non capiva “Chi Theo?” gli chiese, mentre lo faceva stendere sul divano del salotto

“Mia madre… quel gran figlio di puttana l’ha uccisa… e sai perché? Perché mi ha difeso” scoppiò il moro sconvolto.

Proprio in quel momento entrò il professore di pozioni, portando con sé un Draco Malfoy in condizioni ancora peggiori.

“Severus… Che è successo?” chiese allarmato Blaise.

“Draco è stato torturato da Lucius perché non voleva farsi marchiare. Quel bastardo… Ma sono arrivato troppo tardi… guarda!” gli disse, indicandogli il braccio sinistro.

La rabbia di Blaise crebbe a dismisura. Afferrò la sua bacchetta e si diresse verso l’uscita.

“Fermo! Cosa credi di fare? Ti uccideranno appena sentiranno un tuo passo”

“Non posso perdonarli! Non gliela farò passare liscia…”

“Non è il tuo compito! Lascia fare a noi dell’Ordine. Tu pensa a loro. Hanno bisogno di cure. Dovranno prendere questa pozione per almeno tre giorni” gli disse consegnandogli delle boccette.

E tu? Dove andrai?” gli chiese, vedendolo uscire.

“Devo fingere di essere dalla loro… Solo così potremo vendicarli” gli disse indicando i due ragazzi distesi nei loro letti.

“Dammi notizie” gli rispose semplicemente Blaise, mentre si prendeva cura di loro, con l’aiuto degli elfi domestici.

Erano passati tre giorni, prima che accennassero ad un miglioramento. Era stato allora che aveva capito di amare Theo più di quanto credesse. Quando l’aveva visto ridotto così male, aveva avuto una gran voglia di uccidere Nott senior. Nessuno poteva far del male al suo Theo! Neanche un fedelissimo del Lord Oscuro! Si era ripromesso di aspettare ancora un giorno, e se non avesse avuto notizie da Severus sarebbe andato lui stesso da loro. Ma, fortunatamente, era arrivato un gufo con un biglietto del professore che lo aveva rassicurato.

“E’ di Severus?” la debole voce di Theo lo aveva riscosso dai suoi pensieri

“Si! Dice che è tutto a posto, ora”

E’… è morto?”

Blaise capì che si riferiva a suo padre

“No! Ma l’hanno catturato gli Auror”

“Bene!”

“Te la senti di raccontarmi cos’è successo?” gli chiese dolcemente Blaise, prendendogli una mano tra le sue.

Dopo quello che parve un’eternità Theo iniziò a raccontare

“Mia madre aveva scoperto, quella mattina, che mio padre l’aveva tradita con l’americana… Sai la Goodville… L’ospite dei Malfoy?”

Blaise annuì

“La sera avevano litigato furiosamente, e mio padre le aveva scagliato la Cruciatus. Sono intervenuto! Sai che mia madre non ha mai supportato i Mangiamorte… Quando l’ho portata a letto, mi ha fatto promettere di seguire la mia strada senza l’ombra di un marchio nero sul braccio. Fui ben felice di prometterglielo. Purtroppo mio padre ci ha sentito. Mi ha chiamato nel suo studio e ha iniziato a torturarmi, dicendomi che volente o nolente mi avrebbero marchiato quella notte stessa, insieme a Draco, Pansy, e a diversi altri. Gli ho detto che non volevo, ma lui continuava a lanciarmi maledizioni… Mia madre deve aver sentito le mie grida, perché me la sono trovata davanti. Urlava a mio padre che dovevo essere libero di scegliere della mia vita. Ma lui scoppiò a ridere e le disse < Zitta, inutile donna! Lui farà quello che voglio io, e senza di te vivrà molto meglio! Avada Kedavra! >” Gli occhi gli si indurirono al ricordo “Fu un attimo! Lo schiantai e mi smaterializzai vicino ad Hogwarts. Silente mi ha potato qui, mentre Severus è andato a prendere Draco”

“Mi dispiace Theo!” riuscì solo a sussurrare Blaise, sconvolto.

E lui, Draco? Come… come sta?”

“Mio padre non mi ha perdonato di essere cambiato per colpa di Doris e mi ha marchiato. Dopo le torture, ovvio!”

La voce sarcastica, anche se debole, di Draco giunse alle loro orecchie come un colpo di fucile. Rimasero così, in silenzio per molto tempo, prima che giungesse un elfo con il pranzo…

§§§ fine flashback §§§

“L’avevi promesso a tua madre!” gli rispose Blaise

“Esatto! Le avevo promesso di vivere la mia vita! E io volevo viverla con te!”

Quella rivelazione fece battere velocemente il cuore del moro, e la speranza aleggiò nel suo cuore. In un attimo strinse le sue braccia attorno alla vita di Theodor

“Perdonami, Theo! Farò di tutto perché tu sia felice con me. Te lo giuro

Il bacio che gli dette Theodor, fu dei più teneri, dolci, innamorati e belli che avesse mai ricevuto nella sua vita. Ora iniziavano entrambi a vivere…

*****

*Ma dove sono finita? Non è l’infermeria... Devo aver sbagliato qualcosa, nella fretta! Chissà cosa combinano Blaise e Theo. Spero che risolvano. Mi sembrano così innamorati…*

“Chi c’è?”

*Oddio! Non può essere! Non posso essere nelle stanze di…*

“Melissa??? Cercavi me?”

“Ehm… no, Signore! Volevo… volevo solo sapere come stava Doris”

“Credo che tu abbia sbagliato destinazione. Anche se non credo che miss Elassar sia ancora lì. Mi pare di averla vista camminare verso il fiume. E se vuoi raggiungerla dovresti cambiarti. La mattina è sempre fresca, anche se siamo a luglio” rispose lui, con il suo solito tono arcigno. Anche se, quando l’aveva vista lì, in pigiama, si era spaventato.

“Ehm… si…” Melissa lo guardò imbarazzata “Bene… allora vado…”

“Melissa hai deciso se venire con me o restare qui?”

“Ehm… no! A dire il vero, me lo ha chiesto solo ieri. Io… io non ci ho ancora pensato” *Perché? Perché la sua freddezza mi ferisce? In fondo non lo conosco neanche. Come può essere che solo per il fatto che, biologicamente, è mio padre, mi dia fastidio il suo atteggiamento?* pensò, osservandolo negli occhi.

“Bene! Ricordati ciò che ti ho detto ieri, e…” *Idiota! Sei un idiota, Severus! E’ solo una ragazzina. E per di più è tua figlia! Sei uno stupido!*

“Lo so, Signore! Non sono stupida! Le ricordo le cose che mi dice senza che me le ripeta” Mel era furiosa. E ferita.

“Non essere così impertinente! Sono sempre tuo padre!” la rimproverò, duro.

“Davvero? Strano! Non lo sembra!” gli rispose lei. Ormai era partita per la tangente e di certo non si sarebbe fermata per un piccolo rimprovero.

Che vuoi dire?” Severus era allibito dalla sua mancanza di rispetto, anche se, in fondo, era fiero del suo carattere battagliero.

“Voglio dire che di solito un padre degno di questo nome si preoccupa di conoscere la figlia che non sapeva di avere. La cerca, la contatta. Ma tu, niente! Sei rimasto a Londra fregandotene di me! E se fossi stata in pericolo? Se avessi patito la fame e vissuto per la strada? Tu non sapevi niente di me, e quando sei arrivato qui mi hai trattato come una stupida! Tratti meglio Doris che me! E lei mi ha raccontato del tuo astio verso lei, ed Harry, e tutta la sua casa. E ora, che sono apparsa in pigiama, non ti sei neanche preoccupato di chiedermi se stavo bene. Sai! Non è normale vedermi in piedi alle sei e mezza del mattino, in estate. Sono un peso per te? Bene! Non sei obbligato a farmi da padre. Ho vissuto diciassette anni senza di te. Posso continuare a farlo! E non preoccuparti! Sono abbastanza ricca da badare a me stessa se decidessi di venire a vivere in Inghilterra. Ed ora scusami, ma ho da fare!”

Finalmente si era sfogata! Gli aveva detto tutto quello che pensava! Severus la guardava esterrefatto.

“Hai finito?” le chiese quando concluse il discorso “Vuoi essere trattata come un’adulta? Bene! Non sapevo della tua esistenza. L’ho scoperto per caso il giorno prima di venire qui, perché mi ero deciso di aprire la lettera di tua madre. Era lapidaria. Diceva solo che avevo una figlia di nome Melissa e che viveva con Rubens e Diamond Saint-John a Salems’. Non una foto. Non un accenno a te in diciassette anni. Non sapevo che fare. Avevo avuto una storia con lei, è vero, ma non era durata per molto. Quando aveva capito che avrebbe ottenuto di più andando a letto con altri, ci siamo lasciati. Non ci amavamo. Non saremmo mai stati una famigliola felice. Ma io non ti avrei mai abbandonato se avessi saputo della tua esistenza”

Melissa lo osservò attentamente. Anche a lui sua madre aveva fatto del male, ne era certa.

“Emily non è mai stata una vera madre. Ho iniziato a vivere solo quando mi ha adottato lo zio” mormorò.

A Severus si strinse il cuore “Dici che non mi preoccupo per te? Forse perché sono sicuro che qui non c’è pericolo. E ti ho chiesto di venire con me per conoscerti meglio. Non ti prometto un padre affettuoso e sdolcinato, ma sono e sarò sempre tuo padre. E tu non puoi farci nulla”

“Lo so! Ma non è facile! Non ti conosco! So solo che sei un mangiamorte che fa la spia per Silente. Che torturi i Grifondoro ed Harry Potter in particolare. E che il tuo soprannome è Mocciosus. Non so altro di te”

Il sopracciglio di Severus tremò, ma cercò lo stesso di parlare con calma

“Allora! Punto primo. Non chiamarmi mai, mai, Mocciosus. E’ un soprannome che mi hanno dato il padre di Potter ed i suoi amici. Ed io lo odio! Punto secondo. Sono il capo della casata dei serpeverde. E’ normale che li favorisca. Ma non ho nulla contro Potter. Forse solo il fatto che sia un po’ troppo presuntuoso. Ma per questo purtroppo non posso far nulla. Punto terzo. Non dire mai a nessuno che sono la spia di Silente. Non sai se ci sono nemici e spie del Lord in giro. E preferirei vivere ancora per molto tempo. Ci siamo capiti?”

Mel fece un cenno affermativo con il capo.

“Bene!” continuò Severus “Ora che ne dici di iniziare a conoscerci un po’. Stavo giusto per fare colazione. Chiederò all’elfo di potarti qualcosa” le propose l’arcigno professore.

La ragazza sorrise “Va bene, padre. Ne sarò felice”

Il cuore di Severus si riscaldò al sentire quella piccola parola. E sorrise. Un sorriso sincero e luminoso, proprio come il sole che splendeva in cielo…

 

 

Ringraziamenti:

Grazie mille a tutti coloro che leggono la mia storia e a quelli che recensiscono. Mi fa davvero molto piacere leggere i commenti, i suggerimenti e le opinioni di ognuno di voi.

Vi piace questo capitolo? E’ denso di avvenimenti, e abbiamo scoperto anche le motivazioni che hanno spinto Draco e Theo a rinunciare all’Oscuro. E di Blaise e Severus che ne pensate? Il mio Sev qui è molto dolce, non trovate?

Bene! Vorrei passare a ringraziare personalmente chi ha recensito il precedente capitolo nella vecchia edizione, ma purtroppo ho perso le recensioni che avevo salvato. PERDONATEMI!!!!!! L’unico/a che posso nominare è Wolverine che ha recensito nella nuova versione e ringraziarlo/a  per il suo supporto che è sempre importante per me.

E con un ultimo augurio al mio dolce Sev che compie gli anni domani, vi saluto e vi mando un bacio.

ADoris

  
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