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Autore: elizzie    08/01/2006    5 recensioni
Esiodo ci dice che ci fu dapprima il Caos:
la Terra dall'ampio petto, sicura sede, e poi, per tutti, sempre, Amore!
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bellatrix Lestrange, Lily Evans, Narcissa Malfoy, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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- Questa storia fa parte della serie 'Alternate Universe'
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Capitolo 6- No need to talk

Eccomi qui; come ho già detto non sono molto in forma, causa inizio della scuola domani dopo le meritate vacanze natalizie, quindi mi limiterò ad un veloce ringraziamento.

Non vi preoccupate, domani mi sarò già riambientata e sarò quella di prima.

Ringrazio tutti coloro che hanno recensito, perchè ho preso molto a cuore questa fic, e gli apprezzamenti mi fanno piacere.

Ora non so più cosa dire, quindi vi saluterò.

Scusate ancora per il pessimo umore, ma non è colpa vostra.

 

 

 

Capitolo 6- No need to talk

 

 

La partita di quidditch Grifondoro contro corvonero finì, come previsto, con la vittoria dei primi.

Era proprio vero che James Potter era un cercatore infallibile, e da quando c’era lui in squadra i grifoni avevano vinto tutti gli anni la coppa del quidditch.

Quella partita era durata pochi minuti, infatti James aveva preso quasi subito il boccino, fermando il risultato sul 180 a 0.

Intanto sugli spalti Lily seguiva concitata l’andamento del gioco, urlando ogni volta che James si lanciava in picchiate vertiginose (erano la sua specialità), o un bolide gli si avvicinava un po’ troppo.

Ad un certo punto Remus e Peter si sedettero accanto alla rossa, e Remus la salutò: “Ciao Lily, come va?”.

“Bene! Ma andrebbe meglio se quello stupido del tuo amico la smettesse di fare lo stupido su quella scopa”.

“Impossibile. Adora pavoneggiarsi quando gioca a quidditch. Sa di essere bravo e lo vuole dimostrare. E’ più facile che il nostro caro Peter diventi un playboy piuttosto che James la smetta di fare il cretino sulla scopa”.

Peter, leggermente offeso, disse: “Non sono l’unico qui ad avere problemi nel trovare una ragazza”.

Remus rispose: “Stavo scherzando, Peter; caspita, quanto sei permaloso. Però c’è qualcuno che non ha problemi a trovare una ragazza. Guarda le folle adoranti che guardano la partita, ma, se non vuoi guardare così lontano, ti suggerisco di voltarti, e guardare la splendida rossa che abbiamo di fianco. Non c’è dubbio che James non poteva fare una scelta migliore….”.

“Ehi, vacci piano con gli appellativi”, aveva precisato Lily, ma Remus andò avanti a parlare facendo finta di non averla sentita.

“……e anche Sirius è a posto. Anzi, visto che non lo vedo qui, credo che sia a postissimo. Deve divertirsi parecchio in questo momento se rischia di essere ucciso da James per non essere venuto alla partita”.

Lily disse: “E con chi starebbe Sirius?”.

“Mistero. Una misteriosa ragazza con cui fa solo sesso”.

“Si, l’ho notato”.

Lily assunse un’espressione agghiacciata. Si era accorta di aver detto troppo. Peter, troppo concentrato sulla partita, non l’aveva notato, ma Remus aveva sentito bene: “E così tu sai chi è la ragazza? Dimmelo, Lily”.

Per fortuna in quel momento James prese il boccino, facendo crollare lo stadio per le urla di tripudio dei grifondoro. Nella folla Lily riuscì a svignarsela, e Remus non riuscì ad inseguirla.

La rossa si nascose nel bagno delle ragazze al terzo piano, e attese fino a mezzanotte, ritornando al dormitorio solo quando pensava che i festeggiamenti fossero finiti, e tutti fossero andati a dormire.

Il dormitorio era apparentemente deserto, ma Lily si accorse che c’era ancora qualcuno, cioè James, addormentato su di una poltrona davanti al fuoco. Evidentemente aveva voluto aspettarla, ma non era riuscito a stare sveglio.

Lily si sedette davanti a lui, e lo guardò sorridendo. Era così dolce mentre dormiva, così bello, così James. Senza l’arroganza che lo caratterizzava, semplicemente James.

E, all’improvviso, Lily fece qualcosa che non avrebbe mai pensato di fare: sfiorò le labbra del ragazzo con le sue. James non si svegliò, e lei approfondì il bacio. Voleva che lui si svegliasse, che si rendesse conto che lei lo stava baciando.

Finalmente James aprì gli occhi, ma la sua reazione a ciò che stava accadendo fu ben diversa da quella che Lily si sarebbe aspettata: si tirò indietro.

Lily si alzò, delusa, e, mentre si allontanava, disse: “Scusami, non volevo”.

Ma James la prese per un braccio, facendola sedere sulle sue ginocchia. Le mise una mano tra i capelli fulvi, e con l’altra le cinse la vita: “Scusa, Lily, è solo che non potevo credere che tu mi stessi baciando. Mi stavi baciando, non è vero?”.

“Si, ti stavo baciando”.

“E cosa faresti se ora ti baciassi io?”.

“Ti bacerei a mia volta”.

Così si baciarono con passione, a lungo, e Lily si ritrovò a pensare che baciava divinamente.

Dopo un po’ James si staccò bruscamente dalle sue labbra, e le disse: “Giurami che è tutto vero!”,

“Si, James, è tutto vero. Credo che sia la cosa più vera di tutta la mia vita. Forse era vero da molto tempo, ma io ero troppo stupida e cieca per capirlo”.

E allora non ci fu più bisogno di parole. James e Lily si baciarono di nuovo, perché da troppo tempo si cercavano senza trovarsi, e dovevano recuperare il tempo perduto.

 

   
 
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