Premessa.
Questa one-shot è ambientata
esattamente dopo la puntata 2x12. In sostanza, dopo che Damon ha ucciso Jessica
in seguito alla morte di Rose. Buona lettura.
Strangers in different places.
Time in Time I thought through
it all
How we loved and loved
and how we fought each other
pushing one another
to be somebody else.
Love’s to blame. Joel & Luke
“Vattene.”
Il borbottio
sommesso fuoriuscì a fatica dalle labbra del vampiro.
Labbra
impastate di alcool. Di sangue.
“Non me ne
vado, Damon.”
Stanchezza e
rassegnazione rigarono silenziose il volto pallido di Stefan.
La sua mano
ruvida sfiorò con comprensione la spalla dell’uomo abbandonato sulla poltrona.
Un crepitio
insistente proveniva dal caminetto in muratura e il bagliore etereo delle fiamme
irradiava a sprazzi le iridi di ghiaccio di Damon. Ravvivando l’inquietante
vuoto che pareva essersi insinuato con violenza in quello sguardo affilato.
Stefan evitò
di domandarsi come mai suo fratello avesse deciso di accendere un fuoco:
probabilmente, suppose, l’aveva fatto per sentirsi meno solo.
“Sto bene
Stefan.”
L’ironia
tratteggiata nel suo sguardo ostentatamente inumano, rendeva l’immagine
intrappolata fra le iridi di Stefan ancor più straziante.
“Vai pure ad
amoreggiare con la tua fidanzatina. Io al posto tuo lo
farei.”
“ Non me ne
vado, Damon.”
Stefan
scandì una seconda volta, come se quello fosse l’unico modo per permettere al
vampiro di comprendere a fondo le sue parole.
“ L’ho già
fatto troppe volte. E in questo momento tu hai un disperato bisogno di qualcuno
che ti stia vicino.”
“Tu non sai
un dannato niente, Stefan!”
L’esclamazione
risultò ancor più affilata del pugno che andò a
incastonarsi fra le costole di Stefan, scagliandolo violentemente contro il
tavolino in noce.
“Tu non sai
niente. E se pensi di venire qui a…”
Fece una
smorfia e gesticolò con aria terribilmente sarcastica.
“… “consolarmi”
o a “porgermi una spalla su cui piangere”, sei ancora
più stupido di quanto già non credessi.”
“Ti sbagli, Damon.”
Stefan si
massaggiò lo sterno, ignorando il fiotto di rabbia e disperazione irradiato dal
volto esangue di suo fratello.
“Chiunque
avrebbe bisogno di questo nella tua situazione. Qualsiasi persona…”
Le parole di
Stefan vennero troncate sul nascere da un secondo
pugno, infertogli dalle nocche violente di Damon.
Il vampiro
lo placcò al muro respirando a fatica: le iridi di ghiaccio erano tempestate di
rabbia e risentimento.
“ Ma io non sono una persona, Stefan.”
Le lacrime
che con fatica era riuscito ad arginare, sgorgarono,
ritrovando il tragitto tracciato dalle loro sorelle qualche minuto prima.
“Io non sono
umano. Io non sono quello che tutti vorreste che fossi. Io
non sono te.”
La presa
sulle spalle del fratello si allentò e Damon ascoltò con astio il respiro
affannoso di Stefan.
“ E prima ti
ficchi in testa questo fatto, prima ti rassegnerai all’idea che non puoi farmi
da crocerossina per il resto della tua vita.”
“Tu…”
Stefan emise
un rantolo strozzato, sforzandosi di pronunciare quelle parole.
“ Tu sei
anche più umano di me.”
Emettendo un
ultimo sospiro forzato, allentò la presa del fratello sul suo collo.
“Ma non capisci? Non riesci a vedere che è proprio questo tuo
modo di reagire a renderti umano?”
Stefan smise
di respirare a fatica e afferrò Damon per entrambe le spalle, scuotendolo con
violenza.
La completa
inespressività dello sguardo era forse ancor più temibile dei bagliori d’ ira che emanavano quelle iridi glaciali fino a solo
qualche secondo prima.
“Tu stai soffrendo, Damon. L’affetto che provavi
per Rose…I sentimenti che nutri per Elena. Sono
queste che le cose che trattengono la tua umanità. Perché ti ostini a voler
diventare il mostro che non sei? Anche se questo non batte più, non significa
che sia scomparso.”
Stefan
depositò la mano pallida sul petto del fratello, localizzando il cuore immobile
di Damon.
“Ogni tanto,
nel profondo, io lo sento ancora muoversi. E so che è lo stesso anche per te.”
Damon allontanò
con forza la mano del fratello e lo fulminò con lo sguardo: le iridi color
zaffiro nuovamente accese, tempestate di sfida.
“Tu non sai
niente di me Stefan.”
Sibilò
squadrandolo immobile. Ciuffi ribelli a contornare il rancore emanato dal suo
sguardo.
Stefan
scosse il capo con aria esasperata.
“Io sono tuo
fratello.”
Pronunciò
con affanno tentando disperatamente di raggiungere un misero brandello di cuore
intrappolato fra recinzioni di filo spinato erette dallo stesso Damon.
“Ed eccolo
qui il tuo piccolo fraintendimento.”
Il maggiore dei due sorrise, eliminando ogni più misera traccia di
debolezza in un unico gesto.
“Noi siamo
due estranei.”
Annunciò in
maniera nitida inarcando un sopracciglio per risaltare il gelo scolpito nelle
sue iridi.
E il dolore:
in quello sguardo, Stefan non riusciva a vedere altro che dolore.
“E io ti detesto
Stefan.”
Sibilò
quella frase all’orecchio del fratello sottolineando
tagliente il verbo che legava le altre tre parole.
L’alito
di Damon emanò un odore acre e pungente, terribilmente impregnato di sangue.
Stefan
non ebbe neanche il tempo di ribattere che uno sbuffo di vento e le ceneri
fumanti del camino gli annunciarono di essere rimasto solo.
Il
vampiro sospirò, occupando la poltrona dove fino a qualche minuto prima sedeva
Damon in compagnia dei suoi tormentati pensieri.
“è
più facile così, non è vero?”
Domandò
fissando in tralice il vuoto rivolto più a sé stesso,
che non al fratello.
Abbandonò
la testa fra le braccia e chiuse le palpebre, attendendo che l’aria fresca
inebriasse i polmoni che, ancora affannati, lo supplicavano di inalare generose
porzioni di aria.
A
pochi metri di distanza dalla tenuta, Damon avvertì le parole del fratello e si
sorprese a sorridere con una punta di amarezza incisa agli angli delle labbra.
“No
non lo è.”
Pronunciò
osservando la luna che estendeva i suoi pallidi raggi sulle fronde vaghe degli
alberi, concedendo loro un colorito argenteo e innaturale.
“Non
lo è per niente.”
‘I have a
secret. I have a big one. But I never said it out loud. I mean, what’s the
point?
It’s not
going to change anything.
I can’t
be what other people want me to be. What she wants me to be. This is who I am.’
‘Because I’m
not human. And I miss it. I miss it more than anything in the world.
That’s my
secret. But there’s only so much hurt a man can take.’
2x12. The descent
Nota dell’autrice.
Ebbene
eccomi nuovamente qui. Questa volta con un frammento interamente dedicato ai
due fratelli protagonisti. La one-shot
in questione è nata parecchio tempo fa, probabilmente poco dopo aver visto “the
descent”. Ho pensato che il pezzo della canzone
(meravigliosa canzone tra l’altro) citata, descrivesse alla perfezione il
rapporto complicato, ma intenso che c’è tra Damon e Stefa. A mio parere, uno dei più belli dell’intero tele-film.
Questa volta
non ho voglia di dilungarmi troppo, perché tutto ciò che volevo dire si intuisce dalla storia.
Grazie a
tutti coloro che hanno recensito gli scorsi capitoli: a
coloro ce non perdono mai un capitolo (vi amo, sappia telo) e soprattutto grazie
alle nuove aggiunte. Mi avete fatto letteralmente saltellare di gioia. Grazie,
non vi ringrazierò mai abbastanza!
Un
abbraccio forte
Laura