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Autore: Dea Elisa    26/02/2011    6 recensioni
Semplice raccolta di drabble/one-shot con protagonisti Anna e Antonio. I titoli delle storie seguiranno un ordine alfabetico, tecnica abusata, ma a mio parere ideale per lavorare di fantasia.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna Ristori, Antonio Ceppi
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Pairing: Anna/Antonio;
Prima persona: Anna.







Hybris




Secoli di filosofia e poi?

Ognuno ha le sue credenze, ognuno la pensa come vuole.

Ci si ammazza, ci si picchia, per un Dio in cielo, per un Dio in terra.

Per un destino che non esiste, per la preveggenza, per la speranza in un futuro migliore.

Se vuoi trovare quello che cerchi, alzati e vallo a prendere.

Qualcuno mi avrebbe detto di aspettare: la divinità prima o poi si sarebbe accorta di me.

Qualcun altro avrebbe scosso la testa. Niente è sicuro, tantomeno la nostra esistenza. Viviamo nel silenzio!

Io voglio di più. Voglio vincere contro chi mi dice che ogni cosa abbia un destino.

Che tutti siamo destinati a qualcosa, oltre che a morire.

Non ho più certezze, al mondo, se non quella della tua indifferenza.

Se esistesse qualcuno, lassù, che mi voglia bene e che segua i miei passi, perché non avrebbe ancora mandato un angelo ambasciatore a recapitare alla mia felicità quanto io abbia bisogno di lui?

Non me lo merito.

E con questa risposta, la più scontata e la più vera, termino l’ennesimo giorno trascorso ad attendere l’intervento di qualcuno. Ma saranno le ultime ore che passerò inerme ad aspettare.

Vorrei sfidare il fato, il logos, il Dio, il destino, la materia, l’assoluto, il mondo, l’Infinito, la natura, l’Idea, il pensiero, l’eterno ritorno, l’essere, l’essenza, la ragione, la dea bendata, l’Io.

L’uomo è l’artefice del proprio destino.

Cosa scommettiamo? La mia felicità?

E sia.

 

Se vuoi trovare quello che cerchi, alzati e vallo a prendere. Ti renderai conto di aver sprecato troppo tempo pensando di non poterlo avere.

 

Così sono finita a rincorrere il tempo a rovescio, a immaginare di trascinare con me la linea dell’età a un decennio prima, quando mi mancò il coraggio di mandare all’aria il mio matrimonio e convincere Antonio a tornare con me.

Scendo dal calesse di fronte a casa sua, tenuta sempre in buono stato di pulizia nonostante sul muro fossero evidenti numerose crepe.

Guardo in alto: due nuvole oscurano il sole, permettendomi di non stringere più gli occhi.

A noi due.

La porta si apre prima che potessi bussare.

“Contessa, che fate qui?”

“Ho una scommessa in sospeso.”

“Con… chi?”

Mi alzo sulle punte dei piedi per raggiungere l’altezza del tuo viso a cui sono quasi incollata.

“Avete presente il detto se vuoi una cosa valla a prendere?”

“Nel mio caso credo sia un po’ diverso.” Lo guardo perplessa. “Quello che voglio è già tra le mie braccia.”

Sorrido soddisfatta. “Grazie.”

“Per cosa?”

“Per avermi fatto vincere la scommessa col destino.”






   
 
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