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Autore: Juls18    26/02/2011    3 recensioni
una lettera misteriosa giunge nelle mani di un uomo. il giorno stesso la morte misteriosa di una donna sembra confermare la veridicità della lettera... un mistero sconosciuto, tranne che a pochi, sta per irrompere nelle vite dei blaider, anche con l'arrivo di una squadra tutta al femminile. riusciranno le ragazze a scoprire l'intreccio dei fili che avvolgono le loro vite?
Genere: Avventura, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hilary, Julia Fernandez, Kei Hiwatari, Mao, Mariam
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Decisioni Difficili



La scelta era difficile, molto, ma tutte e quattro non potevano non essere pervase dall'eccitazione al solo pensare ad una squadra formata da tutte loro. Ma dovevano pensarci.

-Vorremmo pensarci, presidente. Può lasciarci un po' di tempo per valutare l'idea?-

-Certo!-

e detto questo, dopo i saluti, le ragazze uscirono. Daitenji poteva sentirle discutere nonostante la porta chiusa, e poteva capire il loro turbamento.

-Spero solo che accettino...-

fu il suo pensiero, mentre si avvicinava alla finestra posta dietro la sua sedia.

-Solo loro possono farcela...-





a-b


Sedute sulla riva del fiume, quattro ragazze osservavano silenziose il lento scorrere della corrente. Nessuna di loro aveva detto niente, erano tutte concentrate nei loro pensieri. Accettare o meno la proposta del presidente Daitenji?

-E' pura follia... per me quell'uomo si è bevuto il cervello! Si sa che la senilità può causare questi problemi...-

-Julia!-

fu il commento delle altre tre ragazze.

-Bé, che c'è? È la verità, no? Solo un pesante attacco di senilità poteva concepire un'idea simile! Noi, una squadra di bey?-

-L'idea a me piace, a dire la verità, Julia-

fu il commento di Mao.

-Pensateci ragazze. Ci conosciamo da una vita, ci vogliamo bene, ci fidiamo l'una dell'altra e, cosa ancora più importante, siamo migliore amiche, no? Sarebbe una cosa meravigliosa una squadra tutta nostra!!! Faremmo faville, ne sono sicura!-

-Si Mao, una bella idea, lo ammetto! Ma ti sei dimenticata, diciamo, tre punti importanti-

-E sentiamo, Julia, quale sarebbero?-

-Primo, noi abbiamo già una squadra, e non riesco a pensare di abbandonare mio fratello così vicini al prossimo torneo. Sono mesi che ci alleniamo! Secondo, non abbiamo mai duellato insieme. Ci siamo sempre scontrate come avversarie, non abbiamo mai lottato fianco a fianco per un torneo. Non abbiamo quell'affiatamento di gruppo...-

-Quello lo potremmo sempre trovare allenandoci insieme...-

-E terzo...-

-Io non so duellare-

Tutte si voltarono verso Hilary. Una silenzio imbarazzante calò sulle quattro amiche. Hilary si era alzata dalla riva, e si era avvicinata all'acqua. Dava loro le spalle, così da non fare vedere il volto. Le sarebbe piaciuto creare una squadra con le ragazze, le sarebbe piaciuto molto. Ma non era una blaider, non possedeva nemmeno un bey.

-Ammettiamolo ragazze, non ci può essere futuro per questa cosa. Io non ho mai duellato, non ho un bey...-

-Ma a questo si può rimediare Hilary- disse Mao

Hilary si voltò verso le sue amiche.

-Ragazze, anche se avessi un bey, non potrei mai competere. Sarei una principiante, impreparata, e non vi sarei di nessun aiuto. Come potrei affrontare un torneo dove duellano i migliori blaider? Sono d'accordo con Julia, Daitenji deve essere impazzito-

calò ancora un silenzio pesante. In effetti, quello che aveva detto Hilary era vero. Lei non era una blaider, non si era mai allenata, ed era difficile pensare che potesse competere con dei campioni mondiali, o con ragazzi che si allenavano non solo da mesi, ma da anni. Certo, questo era ciò che la mente diceva, e tutte concordavano su questo. Ma il cuore e il senso di affetto fortissimo che le legava, più di una semplice amicizia, quasi come fossero sorelle, diceva tutt'altro. Fu sentendo questo che Mariam si decise, finalmente, a prendere parte alla conversazione.

-Hilary, ciò che hai detto è giusto. Ognuno di noi è d'accordo con te, sarebbe una follia, una assurda follia! Ma quando mai le nostre vite non lo sono state? Ti riesci a ricordare un mondiale di bey normale, senza problemi? Io no. Ed è per questo che credo che possiamo farcela-

-Ma come Mariam? Come posso fare io?-

-Allenandoti!-

-Cosa?-

Hilary guardava sconcertata Mariam. Cosa le era passato per la testa ora? Secondo lei bastava solo l'allenamento?

-E' assurdo quello che dici-

-Ma noi siamo assurde Hilary- intervenne Mao, sorridendo.

-Julia, di qualcosa tu, ti prego!-

Julia osservò prima Mariam, poi Mao e infine si soffermò su Hilary. Sapeva che Hilary aveva ragione, era un'impresa assurda, ma sapeva anche cosa intendeva dire Mariam. E sapeva che c'era solo una risposta da dare.

-Senti Hilary, lo so quello che pensi, e sono d'accordo con te. Ma sono anche d'accordo con Mariam. Ce la puoi fare, con noi. Possiamo insegnarti tutto quello che c'è da sapere sul bey, e possiamo insegnarti come duellare. Ce la puoi fare, ce la possiamo fare! E poi non è vero che non sai niente di bey, sono anni che segui i Bladebreakers, che li osservi, ce la puoi fare!-

Hilary guardava le sua amiche sconvolta.

-Come potete dire questo? Come potete?-

e senza dare il tempo alle altre, si allontanò correndo.

-HILARY!!!-

fu l'ultima cosa che sentì prima di allontanarsi definitivamente da quel luogo e dalle sue amiche.


a-b



Hilary correva. Lontano dalle sue amiche, lontano da quei discorsi, lontana da quel sogno che Daitenji le aveva fatto credere quella mattina. Ci aveva pensato molto al fatto di diventare una blader, di provare quell'ebrezza e quella gioia che vedeva negli occhi dei suoi amici ogni volta che combattevano o si allenavano. Fin troppe volte era rimasta ad osservare quella gioia che non poteva essere sua. Non poteva e non voleva fosse sua. Era questa la verità che Hilary portava con se. Non voleva provare quelle emozioni, non voleva lasciare che uno “stupido gioco” come molte volte lo aveva definito le stravolgesse la vita. Anche se le era già capitato, anche se ormai non poteva più immaginare la sua vita senza il beyblade, senza i suoi amici, una parte di lei cercava ancora di respingere quel mondo. E ora, quella possibilità, quell'occasione di diventare una blaider la stravolgeva. Lei non era una blaider, non lo sarebbe mai diventata. Senza accorgersene si era ritrovata davanti al dojo di casa Kinomiya. Si mise davanti all'ingresso, intenta ad osservare quella casa che per molte volte era stata anche casa sua. Quante volte si era fermata, dopo la scuola, con i suoi amici lì nel giardino a parlare? Quante litigate erano state svolte dentro quelle mura tra lei e il campione del mondo, non che suo migliore amico Takao? Quante volte era rimasta a dormire lì? Ormai la considerava casa sua. Ma quel giorno c'era qualcosa di strano. Il dojo era stranamente silenzioso. Non era normale. Di solito le urla di Takao e della scimmia, cioè Daichi, si sentivano dalla strada. Quel giorno invece, tutto era calmo e tranquillo. Un po' preoccupata, Hilary decise di entrare e controllare di persona cosa fosse successo.

-Ciao ragazzi!-

nessuna risposta.

“Strano” pensò Hilary “come mai non mi risponde nessuno?”

sempre più preoccupata, Hilary si avventurò verso l'interno della costruzione.

-Ragazzi, ci siete??? Sono io. Non vi sarete mica nascosti per farmi uno scherzo, vero? Sapete che odio le sorp...-

non finì la frase. Nel cortile del dojo, la scena che si presentava davanti ai suoi occhi la prese completamente alla sprovvista. Julia, Mariam e Mao erano lì. Ma non c'erano solo loro. Anche le rispettive squadre erano lì, i White Tigers, gli Scudi Sacri e gli F-Sangre. La cosa strana era che nessuno stava chiacchierando, stavano tutti in silenzio. Le ragazze erano sedute vicine, e stavano guardando Hilary. I ragazzi, percependo la tensione tra le quattro, erano anche loro in silenzio, e aspettavano. Fu Hilary la prima ad interrompere quello stato.

-Che ci fate qui?-

-Era l'unico posto in cui eravamo sicure di trovarti Hilary. Sapevamo che prima o poi saresti venuta qui-

-Capisco...-

-Sei andata via così e noi...-

-...eravamo preoccupate...-

-...e volevamo parlare con te!-

-Io non ho niente di diverso da dirvi rispetto a quello che già ci siamo dette!-

fu la risposta secca di Hilary.

-Non puoi dire sul serio, Hila. È una cosa che dobbiamo decidere insieme!-

-Julia, ammettilo. Come vuoi che funzioni? Lo sappiamo benissimo tutte e quattro che non può funzionare!-

-Ma ce la puoi fare... NOI ce la possiamo fare!-

-BASTA!!!-

L'urlo di Hilary non sorprese più di tanto i presenti, erano abituati ai suoi urli verso Takao e verso Daichi. Ma quello che li fece sbalordire furono le lacrime che iniziavano a scendere dai suoi occhi.

-Ok, ora basta! Mi volete spiegare di cosa state parlando?-

Tutti si voltarono verso Takao. Infatti era stato lui ad interrompere la discussione tra le ragazze. In effetti, nessuno dei presenti, tranne le ragazze, sapevano di cosa stavano parlando.

-Niente di importante Takao!-

fu la secca risposta di Hilary.

-Ma Hilary...-

fu il commento schioccato di Mao.

-No, Basta! Smettetela di dire cose assurde! Smettetela di illudermi!!!-

e detto questo, Hilary si girò dall'altra parte e riprese a correre via. Per la seconda volta nello stesso giorno, anzi della stessa mattinata, Hilary scappava via dai suoi amici.



a-b



Il parco del belvedere era sempre stato un luogo importante per Hilary. Molti ricordi la legavano a quel luogo, molti dei quali riguardavano le sue avventure con i bladebreackers. Seduta sulla sua panchina preferita, lontana da sguardi indiscreti, Hilary piangeva. Calde lacrime salate rigavano il suo volto, e ogni tanto il suo corpo era scosso da piccoli tremori, tuttavia non emetteva nemmeno un suono. Era la sua caratteristica. Hilary sapeva piangere in modo silenzioso, riservato. Odiava sentirsi così fragile, non voleva che gli altri si accorgessero del suo stato di “debolezza” come lo definiva lei. Seduta su quella panchina, con le ginocchia raccolte vicino al petto e con la testa appoggiata sopra di esse, Hilary si lasciava andare a quel sentimento di sconforto e paura che quel giorno si era impossessato di lei. Era talmente concentrata nei suoi pensieri, che sobbalzò dallo spavento quando davanti agli occhi si trovò qualcosa di bianco. Dopo qualche secondo di smarrimento, riuscì a focalizzare l'oggetto misterioso come un fazzoletto. Seguendo il profilo dell'oggetto vide la mano che lo sosteneva, poi il braccio, la spalla, fino ad arrivare al volto della persona che era davanti a lei. Gli occhi le si spalancarono per la sorpresa, le lacrime improvvisamente si fermarono.

-Presidente Daitenji!-

fu tutto quello che riuscì a dire.

-Proprio io. Posso sedermi?-

Hilary si limitò ad annuire.

-Su, prendi il fazzoletto... le lacrime non ti donano bambina-

senza dire una parola, Hilary fece come le era stato detto. Afferrò il fazzoletto e si asciugò gli occhi.

-Molto meglio-

il presidente sorrideva tranquillo, come se per lui trovarsi seduto al parco a consolare una ragazza fosse la cosa più naturale del mondo. Hilary non sapeva cosa fare, ne tanto meno cosa dire.

-Io...-

-Non c'è bisogno che tu dica niente Hilary, tranquilla. Penso sia normale che tu sia spaventata...-

-Io non sono spaventata!-

-Come vuoi... comunque non credevo che la mia proposta ti scatenasse tutto questo, perdonami.-

-Presidente, io...-

-No, ti prego, prima fammi finire-

-Va bene-

-Sai perché ho convocato voi quattro tra tutte? Perché voi avete il potenziale giusto!-

-Forse le altre... io no!-

-Ti sbagli Hilary!-

-Ma presidente! Io non so duellare, non ho mai lanciato nemmeno un bey! Come posso competere!-

-Hilary, lo sai cosa rende grande un campione?-

-Il talento?-

Daitenji si mise a ridere. Hilary lo guardavo un po' stranita... cosa aveva detto di così strano?

-Scusa Hilary, ma proprio non capisci, vero?-

-Capire cosa?-

-Certo, il talento è importante, non lo nego. Ma dopo tutti questi anni passati affianco ai tuoi amici pensavo che avessi capito...-

Hilary si mise a riflettere. Cosa rendeva speciale i suoi amici? Erano bravissimi, avevano il talento necessario per diventare grandi, e lo avevano sfruttato allenandosi e migliorandosi continuamente. Ma avevano anche...

-Passione!-

-Esatto Hilary. Per diventare un campione devi avere tante cose, e il talento è una di queste, ma devi avere anche la passione, l'amore per quello che fai. La gioia di volersi mettere in gioco, di affrontare altri campioni, di confrontarsi e di migliorarsi ogni volta. E tutto non deve essere fatto con lo spirito giusto, deve essere fatto per la gioia di migliorarsi per lo sport che si ama-

-Passione...-

-Si Hilary, la passione. E tu, fidati, ne hai tanta per questo sport. Lo vedo nei tuoi occhi ad ogni torneo, ad ogni sfida dei tuoi amici. La tua voglia di essere in mezzo a loro, di gareggiare per provare quelle emozioni. È per questo che ti voglio offrire questa possibilità piccola. Io penso che tu abbia le caratteristiche giuste per diventare una grande campionessa!-

-Presidente... io la ringrazio della fiducia che ripone in me. Ma forse dimentica una cosa importante!-

-E sarebbe?-

-Io non ho talento-

-E come fai a dirlo?-

-Perché lo so e basta!-

-Io credo che tu abbia solo paura Hilary, paura di farti male-

-Farmi male?-

-Si Hilary. Io penso che tu voglia con tutta te stessa entrare appieno in questo mondo, ma hai paura. Hai paura di come potrebbero reagire gli altri, i tuoi amici, hai paura di amare troppo questo mondo e poi di esserne delusa, perché pensi di non riuscirci e di non esserne capace. Hai paura di vedere negli occhi di chi vuoi bene la delusione... e questo non lo sopporti. Ma ti sbagli Hilary! Tu puoi diventare una grande campionessa e io ti aiuterò nel diventarlo!-

-E come?-

-Sei un po' troppo curiosa ora Hilary...-

-Come?-

Sempre sorridendo, Daitenji le rispose

-Se vuoi sapere come, l'unica cosa che devi fare è tornare nel mio ufficio stasera alle sei. Lì troverai le altre ragazze e tutte le informazioni che posso darvi sul torneo. Se deciderai di venire, sappi che però prenderai un impegno, e farai parte della squadra che parteciperà al prossimo torneo. Se invece decidi di non venire, non ti offrirò più questa possibilità, rispetterò la tua scelta e non ti farò più pressioni. Inutile dirti che spero vivamente in una tua risposta positiva alla mia proposta. Ma come ho detto, rispetterò cosa sceglierai, infondo non posso obbligarti. Allora Hilary, buona giornata!-

e detto questo, se ne andò, lasciando Hilary immersa nei suoi pensieri.



a-b



Alle cinque e quarantacinque minuti, Mao, Julia e Mariam erano sedute nell'ufficio del presidente della BBA e aspettavano.

-Secondo me non verrà... oggi mi era sembrata chiara, la sua decisione l'ha presa!-

disse Julia alle altre.

-Io invece non ne sarei così sicura. Hilary ha sempre amato il beyblade, vedrai che accetterà!-

-Spero che tu abbia ragione Mao... lo spero proprio!-

-Ma anche se Hilary accettasse, avremmo due problemi importanti da affrontare...-

disse Mariam.

-E quali?-

dissero in coro le altre due.

-Primo dovremmo insegnarle tutto. E questo ci farà perdere un sacco di tempo. Anche se Hilary si rivelasse eccezionale e piena di talento, ci vuole comunque tempo e pratica per prendere appieno il possesso delle capacità di un bey-

-E' vero, questo ci farà perdere tempo, ma sarà utile anche a noi. Infondo, ripassare le basi può essere sempre utile per rafforzare i nostri punti di forza e per cercare di eliminare certi nostri punti deboli!-

-Giusto Mao, sono d'accordo. L'allenamento ci farà bene!-

Mariam scosse il capo rassegnata alle altre due. Erano troppe sicure di loro e non vedevano i lati negativi di tutta la faccenda.

-Come volete, tanto so che sarebbe inutile cercare di farvi ragionare a voi due. Ma come ho detto prima, c'è un altro problema che ci riguarda tutte! Come facciamo con le nostre squadre? Contano su di noi e noi cosa facciamo... li molliamo a tre mesi dall'inizio del prossimo mondiale?-

A questa affermazione nessuna delle due sapeva cosa ribattere. Era vero... tutte e tre avevano una squadra che contava su di loro... e non potevano dimenticarsene così.

-È vero... come facciamo?-

-Visto? Non è tutto così facile come sembra...-

-Quindi tu vorresti che Hilary non varcasse mai quella porta? Vuoi dirmi che l'idea di battere tutti non ti piace? Ma ti immagini le facce di tutti gli altri se una squadra completamente femminile vincesse il torneo?-

Julia era esplosa. L'idea di vincere, e di battere tutti i ragazzi, di battere anche suo fratello le piaceva.

-Julia, non dico che non mi piacerebbe, anzi. Ho dei conti in sospeso anche con qualche blaider...-

-Ecco, vedi? Sarebbe fantastico e lo sarà! Noi quattro possiamo stravolgere il mondiale, ce la possiamo fare!-

-Ragazze credo che ormai sia tutto inutile...-

Julia e Mariam si voltarono verso Mao, che aveva uno sguardo afflitto e sconsolato.

-Ehi, ma tu non eri una di quelle che ci credeva? Adesso non è che appena se ne convince una, un'altra cambia idea... così finisce che vado al manicomio ragazze!-

-Non scherzare Julia.... guarda che ore sono e capirai...-

Julia, si voltò verso l'orologio, seguita anche da Mariam, e subito capirono. L'orologio segnava le sei e cinque minuti. Hilary non erano venuta, non aveva accettato...

-Forse è in ritardo!-

-Non verrà... l'avete vista oggi no? Era sconvolta al solo pensiero...-

A quel punto, Daitenji, che era rimasto in silenzio per tutto il tempo, seduto sulla sua poltrona ad osservare fuori dalla finestra, decise di intervenire nella discussione. Hilary non era venuta, non aveva accettato. Questo complicava tutte le cose...

-Ragazze, ci abbiamo provato. Mi dispiace avervi fatto venire qua per niente...-

-Non si preoccupi presidente. È stato bello anche solo sperarci per un giorno-

fu il commento educato di Mao. Anche se era molto dispiaciuta, non poteva dimenticarsi di essere al cospetto del presidente della BBA, ci voleva comunque del contegno, cosa che la sua amica Julia non sembrava ricordarsi!

-Quella stupida ragazzina! Come ha potuto rifiutare??? Ma dico io, le viene data l'occasione della sua vita, e lei cosa fa? La rifiuta! Ma quella cicha loca...-

-Julia!!!-

-Che c'è! Dico solo quello che pensiamo tutte! Era la nostra occasione d'oro, l'occasione di potere far vedere ai ragazzi che noi siamo migliori di loro, e lei cosa fa? Rovina tutto! No, ma io dico, fatti a fidare delle amiche ed ecco che ti pugnalano alle spalle! Ma giuro che se la prendo....-

-Se mi prendi cosa fai?-

Tutti all'interno della stanza si voltarono verso la porta. Una sorridente Hilary era là, sotto l'arco della porta e guardava dentro la stanza.

-Scusate per il ritar...-

non fece in tempo a finire la frase che le tre ragazze le saltarono addosso!

-Lo sapevo che non potevi tradirci!-

-Grande chica! Lo sapevo che non potevi deludermi!-

-Grazie ragazze! Ma credo che avrò bisogno del vostro aiuto!-

-Contaci! Ti insegneremo tutto quello che devi sapere!-

-Diventerai la più forte, dopo di me si intende!-

-Ce la faremo!-

il gruppo era formato. Ora erano una squadra, ce l'avrebbero fatta!

-Ora mi manca solo un beyblade...-

-A questo posso risolvere io!-

le ragazze si voltarono stupite verso Daitenji. Erano talmente prese dalla notizia che Hilary aveva accettato, che si erano dimenticate di tutto il resto.

-Come può risolvere lei la questione?-

-Vuol dire che ha già un beyblade per Hilary?-

-Come può avere fatto fare un beyblade per Hilary se non sapeva nemmeno che avrebbe accettato?-

Daitenji osservò bene le ragazze prima di rispondere. Sempre seduto sulla sua poltrona, osservava e stava in silenzio.

-Allora presidente? Ci vuole rispondere o no?-

-Ragazze prima di tutto sedetevi-

e loro, obbedirono. Sedute sulle quattro sedie fatte portare apposta per l'occasione, le ragazze osservavano un po' preoccupate e scettiche l'uomo davanti a loro. Improvvisamente infatti, Daitenji si era fatto scuro in volto e sembrava preoccupato. Fissava intensamente un punto alle loro spalle, per la precisione, un quadro. Nel silenzio che si era creato, il presidente si alzò dalla sedia, e con passi lenti, si diresse verso la parete, davanti al quadro. Le ragazze lo osservarono prendere il quadro e staccarlo dal muro, rivelando una cassaforte.

-Classico cliché da film, la cassaforte sotto il quadro...-

-Zitta Julia!-

-Che ho detto!-

Daitenji intanto aveva aperto la cassaforte e aveva preso una scatola e una lettera. Poi si era voltato di nuovo verso le ragazze ed era tornato alla scrivania. Al centro della scrivania aveva posto la scatola, su cui le ragazze avano concentrato tutta la loro curiosità.

-Hilary, prendila pure. Quella è per te!-

Hilary, con mano tremante, aveva allungato la mano e aveva afferrato la scatola misteriosa, portandosela poi in grembo.

-Coraggio, aprila!-

Molto lentamente, Hilary sollevò il coperchio. Dentro, avvolto in un panno grigio, si intravedeva la sagoma di un piccolo oggetto. Non doveva sforzarsi molto per immaginare cosa fosse. Dopo un attimo di esitazione, Hilary sollevò anche il panno, rivelando un piccolo beyblade azzurro. Appena Hilary lo prese in mano, sentì come una piccola scarica elettrica. Il suo beyblade... quello era suo.

-E' bellissimo! Grazie presidente! Non potevo desiderare un beyblade migliore!-

-Sono contento che ti piaccia Hilary, ma non mi devi ringraziare.-

-In che senso? Lei mi ha dato un bey, cerco che la devo ringraziare!-

-No Hilary, per quanto possa sembrarti strano, quel beyblade mi fu affidato tanti anni fa da una persona. Avevo l'incarico di custodirlo fino a che la sua legittima proprietaria non fosse venuto a reclamarlo come suo. E quel giorno è finalmente arrivato!-

-Di cosa sta parlando?-

fu il commento di Julia. Tutte e quattro le ragazze infatti guardavano basite Daitenji. Di cosa stava parlando?

-Presidente, io non capisco. Come posso essere la proprietaria di questo beyblade, se non l'ho mai visto prima! Anzi, fino a questa mattina non pensavo nemmeno di potere diventare una bleider!-

-Lo so Hilary che ti potrà sembrare strana come situazione, ne sono consapevole. Ma questo beyblade è tuo, e di nessun altro. La persona che me lo ha affidato, mi fece promettere di affidartelo quando tu fossi stata pronta, e lo sei ora-

-Chi è questa persona? Come può conoscermi? Di cosa sta parlando?-

-Purtroppo Hilary, non posso rispondere a queste domande. Solo tu potrai rispondere, solo tu-

-Ma di cosa sta parlando? Basta con i giochetti presidente, vogliamo sapere anche noi!-

-Mi dispiace Julia. Io avevo un compito che mi era stato affidato, e cioè quello di trovare quattro ragazze che incarnassero lo spirito giusto, che potessero portare un nuovo spirito nel mondo del beyblade. Voi avrete un compito importante, ma io non so cosa sia. Non mi fu permesso saperlo, tutto quello che sapevo era che Hilary era destinata a questo beyblade, e che voi quattro, insieme agli altri blaider dovrete affrontare una grande prova che vi farà capire molte cose. Ma io, purtroppo, non so che cosa sia!-

-Quindi quello che ci ha detto questa mattina era tutto falso? Che anche che le ragazze possono partecipare attivamente a questo sport, per avvicinarle a questo mondo, e che noi, per il fatto che siamo di quattro paesi diversi e che possiamo incarnare l'unione id culture diverse attorno alla passione per lo stesso sport? Erano solo bugie? Ci ha fatto riunire qui perché dobbiamo affrontare non sappiamo bene cosa? In pratica lei ci sta affidando un compito che non sa bene quale sia, ma che è nel nostro destino, se quello che ho capito bene è esatto, e che dobbiamo affrontare una grande prova che non sappiamo cos'è?-

-Praticamente si Julia. È esattamente quello che dovrete fare. Ma non mentivo stamattina. Diciamo che anche io voglio affidarvi una missione-

-Ah, grazie mille presidente!-

-JULIA!-

urlarono Mao e Mariam. Ma Daitenji non le ascoltava. Stava fissando Hilary, che a sua volta osservava il piccolo bey azzurro nella sua mano. Non stava ascoltando quello che stavano dicendo, sentiva solo in sottofondo le voci delle sue amiche e del presidente. Lei osservava quel bey, il suo bey, e improvvisamente, non sapendo bene neanche lei da dove arrivasse, disse solo

-Nemesis-

tutti nella stanza si voltarono verso di lei.

-Come Hilary?-

-Il bey, il suo nome... è Nemesis!-

-Nemesis?-

-Che nome è?-

-Ne sei sicura?-

-Si, ne sono sicura. Questa è Nemesis!-

-Esatto Hilary, questa è Nemesis. Sai cosa vuol dire il suo nome?-

Hilary scosse la testa.

-Te lo spiego subito. Il suo nome ha origini greche dal nome Nέμεσις, Nèmesised ed è una figura che rientra nella mitologia greca. Era una ninfa, figlia del dio Oceano e della dea Notte. Nella mitologia greca esistono due versioni del suo mito. Nella versione del racconto che risale a Eratostene viene raccontato che Zeus un giorno s'invaghì della ninfa Nemesi. Per sfuggire alle avance sgradite del dio Nemesi assunse le forme di vari animali, dapprima tuffandosi in un fiume, poi scappando per terra, e infine volando via sotto forma di oca. Senza arrendersi, Zeus la inseguì nonostante tutte le trasformazioni, ogni volta trasformandosi in un animale più grande e più veloce, finché non si tramutò in cigno e con quelle fattezze l'acchiappò e la violentò. Igino, un altro scrittore greco, racconta una storia simile, ma non cita le metamorfosi di Nemesi. Dice, invece, che Zeus finse di essere un cigno che stava sfuggendo a un'aquila e che Nemesi gli offrì rifugio. Solo dopo essersi addormentata con il cigno in grembo si rese conto dell'errore compiuto.In entrambe le versioni il risultato, però, fu che Nemesi fece un uovo che fu poi donato alla Regina di Sparta, Leda. Dall'uovo uscì la bella Elena, colei che scatenò, secondo Omero, la guerra di Troia. Il significato del nome di Nemesi vuol dire “giustizia compensatrice” o “giustizia divina”. La ninfa greca, infatti, infliggeva gioia o dolore secondo quanto era giusto-

Dopo la lunga spiegazione del presidente Daitenji nessuna delle quattro ragazze osava dire niente, anche perché l'unica che poteva dire qualcosa era solo Hilary, visto che si trattava del suo beyblade. E fu proprio lei a interrompere quel silenzio.

-E allora, perché è raffigurato un cigno sul bey?-

-Saggia domanda ragazza. Conosci la costellazione del cigno? Si, bene. Allora, devi sapere che quasi tutte le costellazioni hanno dei riferimenti alla mitologia, e la costellazione del cigno prende spunto da molti racconti della mitologia greca. Ora, se pensi a quello che ti ho raccontato prima, dovresti riuscire a collegare le due cose-

-Si, capisco!-

-Bene!-

Nemesis. Hilary non faceva altro che ripetersi in testa quel nome, come se fosse una litania. Nemesis, Nemesis, Nemesis... il suo beyblade.

-Allora ragazze, cosa volete fare? Accettate lo stesso il mio invito a formare una squadra femminile anche dopo tutto quello che vi ho detto?-

le ragazze si fissarono un attimo negli occhi. Praticamente Daitenji le stava spingendo non solo ad affrontare un torneo mondiale dove partecipavano i migliori bleider del mondo, non solo dovevano allenare Hilary insegnandole tutto, ma dovevano anche affrontare non si sa bene cosa, una grande prova di cui non sapevano niente, di cui non avevano indizi.

La prima a parlare fu Mao.

-Io non so bene cosa risponderle, sono sincera. Ma ho fiducia nelle mia amiche, e se per loro va bene affrontare il torneo insieme, allora io ci sto. Per il resto, staremo a vedere. Tanto, da quello che penso di avere capito, che lo vogliamo o meno, questa “prova” la dovremmo affrontare in ogni caso, e allora, se posso decidere, preferisco affrontarla al fianco delle mie amiche-

-Anche io la penso come Mao. Se devo affrontare una prova, voglio farlo con voi ragazze. Quindi, contate su di me e sul mio Sharkrash-

fu il commento di Mariam.

-Usted está loco(#)! Ma anche io lo sono, quindi certo che ci sto! Conti pure su di me presidente, non la deluderemo, e vinceremo anche il campionato mondiale!-

-Julia, non esagerare!-

fu il commento di Mariam, che scatenò le risate dei presenti. Infine fu Hilary a parlare

-Io non so cosa potrò fare per voi ragazze. Ma sono sicura che con voi ce la faremo. Almeno potrò dire di avere imparato a giocare a beyblade dalle migliori in circolazione! Potete contare su di me e su Nemesis!-

-Bene ragazze! Sono fiero che voi abbiate accettato. Ora no vi resta che un'ultima cosa da fare!-

le ragazze lo guardarono basite. Un'altra impresa?

-Presidente -fu il commento di Mariam- non le sembra che abbiamo già abbastanza responsabilità?-

Daitenji si mise a ridere.

-Non vi preoccupate ragazze, non è niente di preoccupante-

-Allora di cosa si tratta?-

-Bhè, mi sembra normale che abbiate bisogno di un nome. Il vostro gruppo ha bisogno di un nome. Come vi volete chiamare?-

le ragazze rimasero in silenzio, fino a che Julia non lo interruppe all'improvviso

-E questo le sembra poco? Ragazze, questo si che è un problema! Non ci metteremo mai d'accordo per il nome!!!-

E dopo un attimo di sbalordimento da parte dei presenti, tutto quello che si sentì poi nell'ufficio furono delle risate, delle sane risate genuine.











(#) “voi siete pazze”







********************************************************************

Salve a tutti!!! Scusate per l'immenso ritardo, lo so, sono imperdonabile!!!! Ma sono stata presa dall'università e dagli esami, e visto che non volevo tirare via il capitolo, sono stata costretta a rimandare sempre di più la stesura e infine la pubblicazione del capitolo. Chiedo veramente scusa!!!

Ma per fortuna ora gli esami sono finiti, e sono anche andati bene^^, e quindi mi sono messa al computer e finalmente aggiorno! Ringrazio chi ha letto il capito e alle tre bellissime persone che hanno trovato qualche minuto per recensire la mia storia, ora rispondo anche a voi!

Ringrazio ancora chi ha messo questa storia nelle seguite, non sapete che gioia mi avete dato. Sono sempre molto preoccupata quando decido di pubblicare una storia, e vedere che c'è qualcuno che la legge, la recensisce e la segue, per uno scrittore è sempre molto piacevole e stimolante. Grazie veramente tanto, per me vuol dire molto!

Grazie anche chi si ferma solo a leggerla, vi adoro tutti

Nota su Nemesi: quello che ho scritto su Nemesi e sul suo mito è quello che sapevo io. Se qualcuno sa un'altra versione del mito, spero che accetti comunque la mia versione. Ho consultato anche su internet le mie conoscenze, spero di essere stata il più precisa possibile. Naturalmente se qualcuno sa qualcosa di più o di diverso e me lo vuole dire, sappiate che sono sempre disponibile ad ampliare anche le mie conoscenze! Non pretendo di sapere tutto

un bacio grande, alla prossima, spero che sia presto, la vostra Juls18

  
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