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Autore: ShadowFeanor    26/02/2011    1 recensioni
Il viaggio infinito di Bahamut non può ancora terminare. Altre prove lo attendono perchè possa raggiungere il suo obiettivo...
Un ostacolo più grande di quanto ci si possa aspettare si frappone tra lui e l'adempimento della sua missione...
Ma anche un essere superiore come lui, da solo, rischia di non farcela.
Dovunque ci sia Oscurità c'è sempre anche Luce, e l'unica Luce che può guidare le Tenebre dell'erede del Signore dei Draghi è quella delle sue sorelle...
La Luce appartenente a delle splendide ragazze che possono aiutarlo a sfuggire al suo destino immortale...
Genere: Azione, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Nuovo personaggio, Shinku, Suigintou, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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IV)               Tiamat

 

I tre si fermarono in un bar per decidere sul da farsi. Sembrava proprio che quella fosse la tappa finale del viaggio di Giuseppe, ma le aspettative di riuscita sembravano ancor minori di quanto lo fossero al momento dell’inizio.

 

Suigintou: Esisterebbe quindi una persona con due anime in se?

 

Giuseppe: Non è così strano in fondo. Io ho un’altra anima con me, ma non è nel mio corpo, questo lo sai, e la nostra stessa esistenza è qualcosa che, umanamente parlando, non è possibile. Due anime che si contendono un corpo però è anche più strano. Due anime che potrebbero essere in eterno conflitto…

 

Suigintou: Cerchiamo in un manicomio? Se le anime litigano tra loro è facile che la persona in questione sia stata presa per pazza.

 

Giuseppe: Buona idea, buona ma… non so, è fin troppo sensata. Non so chi possa essere questa persona, ma se ha le risposte che cerco non credo si sarebbe lasciata rinchiudere in un manicomio.

 

Hina: Io non ci capisco niente na no…

 

Suigintou: Non preoccuparti se non capisci, è una cosa complicata anche per noi…

 

Giuseppe: In ogni caso direi che il raggio delle ricerche si è decisamente ridotto. La pergamena è in giapponese, quindi chi cerco si trova qui.

 

Suigintou: Che c’entra la lingua in cui è scritta la pergamena con la zona in cui cercare?

 

Giuseppe: Finora gli indizi erano scritti nella lingua della nazione dove dovevo cercarli, se vale così anche per l’ultimo allora la Duplice Anima deve essere per forza qui.

 

Hina si stava davvero sforzando di capire la situazione, ma non indipendentemente dall’impegno che ci metteva non capiva nulla di quella situazione, tranne che in Giappone ci fosse una persona che Giuseppe doveva incontrare.

 

Non ci volle molto prima che si distraesse del tutto e notasse altri bambini che giocavano con le giostre nello spiazzo antistante il bar. Scese dalla sedia per andare anche lei a giocare, ma Suigintou se ne accorse subito e disse.

 

Suigintou: Dove stai andando?

 

Hina: A giocare fuori. Posso?

 

La biondina guardò la sorella con due occhioni da cerbiatto capaci di sciogliere chiunque. Era una cosa che le aveva insegnato Nori. Diceva sempre che se una bambina adorabile come lei faceva gli occhi dolci in quella maniera nessuno poteva resisterle. Ed era davvero così.

 

Suigintou: Va bene, ma ti avverto: tempo mezz’ora, giusto per riordinare le idee e poi andiamo.

 

Hina OK!

 

La piccola uscì finalmente a giocare, mentre dalla sua posizione Suigintou la controllava, vigile come un cane da guardia. Giuseppe non poté fare a meno di sorridere e disse.

 

Giuseppe: Sei davvero cambiata, e dire che non è passato molto tempo dalla mia partenza…

 

Suigintou: Che vuoi dire?

 

Giuseppe: Solitamente le persone impiegano anni a modificare una piccola parte del loro carattere, mentre tu hai praticamente rivoluzionato il tuo intero modo di essere in così poco tempo. È vero, sei ancora un po’ irascibile e sono certo che l’orgoglio della prima Rozen Maiden non è morto, ma… non so spiegarlo a parole, ma sei decisamente diversa da prima. Un tempo non credo avresti cercato di rassicurare Hina come hai fatto prima in treno, né ti sarebbe importato che lei andasse o meno a giocare o l’avresti sorvegliata… sembri davvero una sorella maggiore modello.

 

Suigintou si sentì imbarazzata ed a disagio, proprio come la prima volta in cui lo aveva incontrato. Quel ragazzo era l’unica persona capace di farle provare quel genere di sensazioni, anche se sembrava non farlo di proposito. E lei non sapeva come rendergli pan per focaccia…

 

Nel frattempo Hina stava giocando sullo scivolo, anche se lo stava utilizzando come torretta d’osservazione, nonostante non ci fosse niente di particolare da osservare…

 

O almeno così lei credeva.

 

Infatti, mentre i suoi compagni di gioco simulavano colpi di cannone verso una ipotetica nave nemica notò per caso una ragazza che mangiava un gelato su una panchina, ma appena l’ebbe guardata meglio notò che aveva un qualcosa di anomalo.

 

Cercò di scendere dallo scivolo, ma per la fretta scivolò all’indietro, colpendo un altro bambino a mo’ di domino e scivolando entrambi giù per la giostra.

 

Appena si mise a sedere cadde di nuovo all’indietro a causa di uno spavento, procuratole da Suigintou, che era già lì, reattiva come una madre più che come una sorella. Assieme a lei si era avvicinato anche Giuseppe.

 

Suigintou: Dove ti sei fatta male? Sanguini da qualche parte?

 

Hina si riprese dal duplice shock della caduta e della repentinità della sorella, tornando alla prima cosa che l’aveva sorpresa.

 

Hina: L’HOVISTAL’HOVISTAL’HOVISTA!!!

 

Suigintou: Visto cosa?

 

Hina: L’anima doppia! È su quella panchina!

 

La piccola si voltò, ma non vide più la ragazza.

 

Hina: Ma… ma era lì…

 

Suigintou: Sicura che fosse lei?

 

Hina: Sicurissima! Se l’avessi vista pure tu non avresti avuto dubbi na no!

 

L’albina guardò Giuseppe e disse.

 

Suigintou: Non può essere andata molto lontana, possiamo ancora tro…

 

Hina strattonò la sorella, indicando silenziosamente una persona che si stava avvicinando.

 

Suigintou non ebbe più dubbi che la piccola avesse visto bene. L’aspetto della ragazza che si stava avvicinando sembrava del tutto anomala.

 

Da un lato i suoi capelli erano lunghi e castani, mentre dall’altro a caschetto e rossi. Gli occhi bicromatici, esattamente come quelli di Suiseiseki, il destro rosso ed il sinistro verde. E non solo questo. In lei sentì chiaramente la presenza di due entità, ma non riusciva a distinguere la buona dalla malvagia. Non sembravano alternarsi, né essere in conflitto. Si poteva ben dire che convivessero pacificamente tra di loro.

 

La ragazza si avvicinò a Giuseppe e disse.

 

?: Ma guardati. Ti sei rammollito in tutto questo tempo…

 

Senza aspettare una risposta cercò di colpirlo con un affondo di mano, ma il ragazzo la evitò, per poi stenderla a terra con uno strano movimento terminante cin uno sgambetto.

 

Giuseppe: Mi conosci?

 

?: Non fare il finto tonto. Sarai cambiato, ti sarai indebolito, ma riuscirei a sentire la tua disgustosa presenza dappertutto, Bahamut.

 

Giuseppe si allontanò da lei di scatto, mettendo Hina e Suigintou dietro di se.

 

Giuseppe: Non ci sono dubbi, è lei la duplice. Ben fatto Hina.

 

Poi si rivolse alla ragazza, dicendole.

 

Giuseppe: Questo non è il posto adatto per regolare la questione, cambiamo zona.

 

?: Da quando ti permetti di darmi degli ordini?! Non ti avrei ascoltavo nemmeno prima, quando eri degno di essere definito il Signore dei Draghi, figurati se riesci a costringermi ora che sei un debole!

 

Giuseppe: Se la metti così…

 

Il ragazzo prese rapidamente il pugnale e lo scagliò verso l’avversaria, la quale però lo afferrò al volo.

 

?: Sei peggiorato davvero molto, fratello mio. È troppo prevedibile da parte tua…

 

Appena ebbe finito di parlare dalla lama scaturì una fiamma nera. La ragazza lasciò cadere l’arma, sorpresa da quell’effetto inaspettato. Suigintou capì subito quale fosse la vera natura della fiamma, corse verso il pugnale e lanciò un fendente dietro la Duplice Anima, dove si alzò un nero muro di fuoco.

 

Un passaggio per l’N-Field.

 

 Facendo attenzione a non farsi scoprire Hina usò le sue piante di fragole per immobilizzare i piedi della ragazza, e Giuseppe ne approfittò per scagliarla nella fiamma, per poi seguirla. Lo stesso fecero anche Hina e Suigintou.

 

Una volta dentro l’N-Field la ragazza sembrò calmarsi e, con un sorriso che avrebbe avuto un senso se prima non li avesse assaliti, disse.

 

?: Non sai da quanto tempo ti cerco. Pensavo non ti avrei mai trovato.

 

Giuseppe: Tu chi sei?

 

La ragazza si alzò, assumendo nuovamente l’aspetto aggressivo di prima.

 

?: Non riconosci nemmeno più la tua famiglia? Io sono Tiamat, nata in questo mondo col nome Morgana! E sono qui per farti a pezzi!

 

NDA: Scusate per l’attesa, ma non riesco a trovare l’ispirazione adatta, e questo capitolo proprio non mi voleva venire… spero di riuscire ad aggiornare più spesso da ora in poi. Ringrazio Vi Vanish per i commenti e, credo l’avrà notato, ho cambiato il colore della storia, da questo capitolo in poi sarà blu, meno fastidioso. Al prossimo aggiornamento! ^.^

 

   
 
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