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Autore: essie    27/02/2011    12 recensioni
Edward Cullen e Isabella Swan.
Due nomi, infiniti problemi, poichè i due non riescono a stare nella stessa stanza per più di pochi minuti; resistere all'impulso di litigare è impossibile.
Cosa succederà quando saranno costretti a trascorrere qualche giorno nello chalet dei Cullen insieme ad Alice, Jasper, Emmett e Rosalie? Cosa succederà quando si ritroveranno bloccati in casa a causa di una tempesta di neve, soli soletti? L'unica alternativa è cercare di andare d'accordo e cooperare, certo. Ma ce la faranno?
Questa storia è nata da una collaborazione con Love Today.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Rieccoci qui con il primo capitolo di questa storia! Ringraziamo tutte le persone che hanno recensito e tutte quelle che hanno inserito questa ff tra le seguite e tra le preferite =)

Il capitolo l'ha scritto Love Today, a parte un piccolissimo pezzettino che è opera mia ;)  Una piccola parte alla fine del capitolo somiglia a una scena del film "Ricatto d'amore".

Come al solito, aspettiamo il vostro parere (sempre fondamentale).

Buona lettura.

 

Capitolo betato da yara89

Amore sotto zero

 

CAPITOLO 1

 

- Forza gente, fatemi spazio!- dico, avvicinandomi allo sportello dell'auto nuova di Jasper, sommersa dai bagagli. Rosalie ed Alice sono incastrate tra i sedili posteriori ed alcune borse sparse in punti strategici per recuperare spazio.
- Bella- Ed Alice richiama la mia attenzione, mentre cerca di recuperare qualcosa dal beauty case – mi dispiace, ma...- fa un'altra pausa e continua a rovistare nel beauty – ma dove l'ho messo?- dice a sé stessa. Ha un'espressione buffissima. Una mano immersa nella mini valigia piena zeppa di cosmetici e poi, come fa sempre quando si concentra, arriccia la bocca ed assottiglia gli occhi fino a farli diventare due fessurine. Mentre la osservo, mi scappa una piccola risata. - Eccoti qua!- esclama, alzando vittoriosa, come se fosse un premio, il burro di cacao. Leva il cappuccio e se ne applica un po' sulle labbra. - Mi dispiace, ma devi andare in macchina con Edward. Perché qui...-
Ho sentito bene?
- Un momento! Cosa hai detto?- cerco di stare calma ma il solo sentir nominare quel nome mi fa salire la pressione.
- Bella, sii ragionevole. Non c'è molto spazio in macchina con noi. E poi Edward non può fare un viaggio così lungo da solo...- 
- Ma infatti non sarà da solo.- dico – Ci sarà il suo grandissimo ego a fargli compagnia!-
Non potevano costringermi a stare quattro ore nella stessa macchina con Edward-quantosonospiritoso-Cullen; non sono sicura avrei resistito alle sue continue frecciatine.
- Andiamo, ci aspetta un bel viaggio!- esclama Emmett, sedendosi accanto a Jasper, che si mette alla guida dell'auto.
La vacanza non è nemmeno iniziata e ho la netta sensazione che questi cinque giorni saranno i giorni più lunghi della mia vita!
- Swan!- urla una voce alla mie spalle. Quella maledettissima voce, che nemmeno nei miei sogni mi lasciava in pace. - Vuoi portare il tuo fantastico fondo schiena qui, così partiamo?-
Iniziamo bene.
- Questa me la pagate.- lancio un'occhiata esasperata alla mia migliore amica e, strusciando i piedi sul vialetto ciottoloso di casa Cullen, mi avvio al mio patibolo personale.
Il mio esecutore mi osserva divertito, con un sorrisetto da stronzo stampato in faccia.
Arrivo alla sua amatissima Volvo, ignorandolo totalmente.
Mi rilasso appena, ma lui subito ricompare sedendosi al mio fianco.
- E' un piacere anche per me fare questo viaggio in tua compagnia Swan.- poi si avvicina a me e… cosa fa? Mi stampa un bacio sulla guancia!
Io rimango paralizzata. Quasi stento a respirare tanto è lo shock. Perché mi ha baciata? 
Dopo aver fatto questo gesto, non aggiunge nulla.

Apro gli occhi di scatto, guardandomi intorno disorientata. Sono in una vastissima camera molto raffinata, in un letto morbidissimo dalle lenzuola pregiate, il sole che entra dalla finestra alle mie spalle in una carezza leggera. 
Batto le palpebre, lievemente intontita. 
Volto leggermente il viso alla mia destra e lancio un urlo, terrorizzata. Accanto a me, con il volto rilassato e beato, c’è Edward. Edward! Assurdo! Sbircio sotto il lenzuolo leggero e grido ancora: sono completamente nuda. E, poiché un suo braccio scoperto spunta dalle coperte, è nudo anche lui. Oddio, oddio, oddio. Cos’ho fatto?
Lo osservo mio malgrado incantata, soffermandomi sui capelli ribelli, le labbra morbide, il collo candido e liscio. Apre gli occhi di scatto, colpendomi con il verde intenso del suo sguardo. 
Deglutisco. Ed ora come glielo chiedo? Cosa è successo? Dove siamo? Cos’abbiamo fatto?
Ma lui sorride tranquillo. –Buongiorno, mia Bella-
Lo guardo allibita. Deve essere ubriaco. 
-Ehi- mi richiama dolcemente, posandomi una mano calda sulla guancia. Dolcemente! E da quando mi tocca così? –Tutto bene, amore?-
Amore? È completamente fatto!
-A… amore?- ripeto con voce un po’ roca, gli occhi innaturalmente spalancati. Potrebbero cadermi da un momento all’altro.
-Ben svegliata- dice ancora con uno splendido sorriso ed il mio cuore accelera il ritmo dei battiti in modo innaturale. 
La mano sul mio viso, mi avvicina a lui: so cosa vuole fare, ma non riesco a oppormi. E quando le sue labbra aderiscono delicate alle mie, è il paradiso.
Dio, che sensazione! Mi sento quasi… completa. Muove le labbra con tenerezza estrema, come se… come se mi amasse. Le sue dita mi sfiorano la schiena nuda, procurandomi centinaia di brividi e, di riflesso, mi stringo maggiormente a lui. 
Sussulto quando il mio seno si appoggia al suo petto levigato, ma Edward sorride, posizionandosi su di me, cominciando a baciare ogni parte del mio viso e ad accarezzare piano il mio corpo.
Gemo ed ansimo per il piacere che le sue labbra mi procurano. Fa che questo momento duri per sempre!
-Oh, Edward…- sussurro, avvertendo la sua bocca torturarmi i seni. 
-Ti voglio- mormora sulle mie labbra, coinvolgendomi in un bacio passionale. La sua lingua gioca con la mia ed io mi ubriaco del suo sapore.
Non capisco più niente.
Gli accarezzo il petto, le spalle, la schiena, cullata dai suoi sospiri estasiati.
Edward, Edward, Edward… ho in mente solo il suo nome. 
Avvampo imbarazzata, quando sento la sua eccitazione premere contro di me. Lo guardo negli occhi, le mani tra i suoi capelli morbidi, preparandomi al piacere che tra poco mi regalerà e… e…
…mi sveglio.
Sobbalzo sul posto, guardandomi intorno disorientata. È tutto sparito! La stanza, le sensazioni, Edward che stava...!
Mi volto verso di lui e le mie guance si colorano di rosso, ripensando al sogno.
Non è la prima volta che sogno Edward; di solito litighiamo sempre, ma mai mi è capitato di sognare me e lui in quegli atteggiamenti. Nemmeno quando al primo anno di liceo mi presi una piccola cotta per lui. 
Osservo estasiata il paesaggio che mi circonda, fin quando noto un cartello con scritto Coquitlam. 
Coquitlam? Penso incerta. 
Lancio un altro sguardo alla strada e, come pensavo, la macchina di Jasper non è davanti a noi.
- Ci siamo persi!- esclamo improvvisamente, rompendo il silenzio tombale che si era creato nell'auto.
- Ben svegliata- la mia accusa non lo tocca. Rimane impassibile a fissare la strada. - Per specifica, non ci siamo persi. Ho semplicemente smarrito la strada!-
- Smarrito la strada?! Ma ti senti quando parli o ti arriva un semplice ronzio al cervello?- urlo.
-Sai, era meglio quando dormivi. Russavi, però stavi zitta!-
- Cosa?!-
Si gira verso di me un secondo e poi continua a guidare. - Oooh! Adoro quella rughetta che ti si forma sulla fronte quando ti arrabbi!-
Calma, calma
- Hai per caso deciso di voler mettere fine ai tuoi giorni?- chiedo con gli occhi spalancati.
- Mm, no! Mi piaci tantissimo quando ti arrabbi: sei ancora più sexy!-
- Edward, io ti...- mi avvicino a lui minacciosa, ma quando i nostri nasi stanno quasi per sfiorarsi, mi allontano da lui, sbottando un semplice: - Sei odioso.- 
Edward scuote la testa e, dopo avermi dato il suo cellulare, mi invita a chiamare Jasper.

Dopo un’ora di attesa, finalmente riusciamo ad arrivare a destinazione. Edward, nonostante non sapesse dove andare, per poco ha sbagliato l'uscita.
Attraversiamo le strade della città e notiamo che non sono molto affollate. Diciamo che tutti preferiscono chiudersi nei bar a fare due chiacchiere davanti ad una cioccolata calda, che mettersi a passeggiare con la temperatura che va dallo zero ai meno sei gradi.
Non vedo l'ora di arrivare e farmi una doccia bollente!
Oltrepassiamo l'entrata principale del residence: a destra c'è la reception, mentre se si prosegue lungo il viale si arriva agli chalet. 
Gli esterni sono l'uno la copia dell'altro: tutti di legno con un piccolo giardino sul davanti.
Lo chalet dei Cullen è il numero “16”
- nove... undici...- sussurra Edward, guardando i numeri affissi sulle staccionate. - Eccolo, numero sedici!- esclama contento, parcheggiando l'auto nel vialetto innevato.
Scendo dall'auto e mi fiondo all'interno, tremando di freddo. Obbiettivo: diventare una sola cosa con il caminetto.
- Oooh! Siete arrivati- dice Emmett, venendomi incontro. - Sei un pezzo di ghiaccio.- constata, sfiorandomi la guancia.
- Prova tu a stare tre ore fermo in auto senza accendere il riscaldamento.- alzo il tono di voce per sottolineare le mie parole.
- E non lagnarti sempre!- Edward sbuca dalla porta della cucina, con in mano una barretta di cioccolata.
- Io non mi sto lagnando!-
- Invece sì.-
- Invece no.-
- Sì!-
- No!-
Emmett fa saltare lo sguardo prima da me e poi ad Edward, poi di nuove a me e...
- Edward!- urla Alice riportando l'ordine. Lancia un sorriso sadico al fratello, che si zittisce all'istante. - Che ne dici di portare i bagagli in casa mentre io mostro la camera a Bella?-
Alice mi trascina nel piccolo corridoio al piano di sopra, apre la prima porta a destra e mi mostra la camera in cui, per i prossimi cinque giorni, dormirò. Non è molto grande ed è arredata con il minimo indispensabile: al centro c'è il letto matrimoniale, i due comodini e l'armadio. Il tutto è illuminato dalla grande finestra con balcone che si affaccia sulla valle della montagna.
- Ti piace?- chiede timorosa, Alice. Sicuramente ha interpretato male il mio silenzio. 
- Certo che sì!- l'abbraccio di slancio. 
Alice è la mia migliore amica da sempre, non dico dalla culla, ma quasi. Le nostre madri hanno fatto il corso pre-parto assieme, poi ci siamo rincontrate alle scuole elementari e da lì non ci siamo più lasciate. Lei è quel tipo di amica con cui ti ci vedi tra sessant’anni a parlare dei tuoi nipotini, l'amica che ti sta accanto quando devi andare sull'altare, direi quasi che è un'amica perfetta. Beh, è proprio perché è perfetta che spesso litighiamo, ma riusciamo a tenerci il broncio al massimo per una giornata e poi tutto ritorna alla normalità.
Mi spiega velocemente come dovrebbe funzionare una “giornata tipo” in montagna, dove sono i vari oggetti che potrebbero servirmi durante la permanenza e mi mostra velocemente le altre stanze della casa. -... e qui dorme Edward.- dice mostrandomi la camera accanto la mia. 
Trattengo un piccolo grugnito di disapprovazione, quando vengo a conoscenza del nome del mio vicino di camera.
- Mi sembra di averti detto tutto. Noi dopo andiamo a fare la spesa, vuoi venire anche tu?-
- No, ho un desiderio pazzesco di farmi una doccia bollente.-
- Mmm, okay, allora ci vediamo dopo.- Esce dalla stanza e mi lascia sola.
Vado verso il bagno, mi spoglio velocemente e mi getto sotto l'acqua bollente. - Ahh.- sospiro, godendomi la sensazione di piacere che provoca l'acqua calda mentre scende lungo tutto il collo.
Rimango nel mio piccolo paradiso per quindici minuti.
-Cavolo, l'accappatoio!- esclamo quando mi rendo conto di non averlo preso.
- C'è nessuno?- sbuco con la testa fuori dalla porta, guardandomi attorno. Prima avevo sentito un rumore. - Edward?- chiedo ma non ricevo alcuna risposta. - Oh bene, se n’è andato anche lui.-
In punta di piedi mi avventuro verso il corridoio completamente nuda. 
Apro la porta, correndo verso la mia camera ma mi scontro contro qualcosa o meglio, qualcuno.
Alzo gli occhi verso l'alto e due occhi color smeraldo mi fissano sconcertati. 
-Oh mio dio!- esclamiamo nello stesso istante alzandoci da terra.
- Sei tutto nudo!-
- Sei tutta nuda anche tu!- esclama sconvolto.
In qualche modo, cerco di coprirmi ma non ci riesco: o copro il sopra o il sotto, quindi decido di coprirmi dietro una delle tende. Scusa Esme!
- Copriti, ti si vede tutto!- gli urlo contro, coprendomi a mio volta gli occhi. Non voglio vedere alcuna immagine che possa in qualche modo alimentare i miei sogni vietati ai minori con Edward Cullen protagonista.
Lui, con disinvoltura, indossa un paio di boxer sotto i miei occhi.
- Avrei una domanda da farti: tu, in casa, giri sempre così? Sai, potrei abituarmi a vederti girare per casa tutta nuda.-
- Noo!- urlo stizzita. Lui, naturalmente, se la ride. Gode particolarmente a vedermi in imbarazzo. - Credevo che fossi uscito anche tu. Quindi...- dico quasi per giustificarmi.
- Capisco.- fa una piccola pausa fissandomi intensamente. - Io vado in camera; se hai bisogno di qualcosa, sono lì.-
- Grazie, ma penso di potercela fare da sola.-
Una volta che è andato, mi chiudo a chiave nella camera.
Ora ci vorranno i secoli prima che dimentichi l'immagine di Edward nudo! Perfetto!

 

A presto! Diteci cosa ne pensate!

scricciolo89 e Love Today

 


   
 
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