- Confido che ci vedremo presto; ed anche oggi mi manca il tempo per dirti i pensieri che ho rimuginato in questi ultimi giorni sulla mia vita — Se i nostri cuori fossero sempre l’uno vicino all’altro, non mi capiterebbe certo di avere simili pensieri. II mio cuore trabocca del desiderio di dirti tante cose — Ahimè - ci sono momenti in cui sento che la parola è inadeguata — Cerca di essere serena — e sii per sempre il mio fedele unico tesoro, ii mio tutto, come io lo sono per te. Sono gli dèi che debbono provvedere, qualunque possa essere il nostro destino. - (Beethoven)
La prima lettera conteneva le parole di un musicista, parole che scesero nel cuore a Becky.
Parole che la fecero tremare di freddo e solitudine.
- Credo proprio di aver scritto delle stupidaggini, per gli altri almeno, ma per noi che ci amiamo tanto non è affatto stupido. Sono sei giorni che ti sono lontano e mi sembra già un anno... Ti bacio milioni di volte tenerissimamente e sono il tuo sposo che ti ama sempre teneramente. - (Mozart)
Ecco. Erano passati sei giorni senza di Lui. E aveva scelto uno stralcio di Mozart per descrivere quel che provava.
- Come passerai questi giorni e queste notti? Mi senti nella mia sciarpa azzurra, speranza, grazia? Riposa, riposa.
Ci siamo meritati il miracolo. Lo vivremo tutto. E avrai tanta dolcezza anche dal dimenticarti in me, qualche
momento, dall’avermi dinanzi come qualcosa a cui la tua dedizione sia sacra, fertile e sacra. Ho tanta fede. Mi sento ancora così forte, per questo scambio del nostro sangue. - (Aleramo)
Non sarebbe cambiato mai nulla. Lei lo amava.
- Lasciami respirare a lungo, a lungo, l’odore dei tuoi capelli. affondarvi tutta la faccia, come un assetato nell’acqua di una sorgente, e agitarli con la mano come un fazzoletto odoroso, per scuotere dei ricordi nell’aria. E ora veniva la più dura, quella che Becca preferì : - Non ti amo più; al contrario, ti detesto. Sei una disgraziata, realmente perversa, realmente stupida, una vera e propria Cenerentola. Non mi scrivi mai, non ami tuo marito; tu sai il piacere che le tue lettere gli procurano eppure non riesci nemmeno a buttar giù in un attimo una mezza dozzina di righe. Allora era davvero così. Ancora la amava. "Ci siamo meritati il miracolo, e lo vivremo tutto". Quelle parole le rimbombavano nel cervello! Il miracolo era Jack, ovviamente. Ma Mark non lo sapeva... Doveva sapere. Prese appunto dell'indirizzo da cui erano arrivate le lettere, l'attuale casa del migliore amico di Mark molto probabilmente... Prese anche lei carta e penna, e scrisse quella frase che l'aveva colpita così tanto, spedendola al mittente, e pregò. |