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But it's better if you do.

Capitolo 2°

Brendon era rimasto al tavolino, ignorando la figura di Pete che, con la solita maschera da gatto, si avvicinava.
Non aveva risposto al suo saluto, fingendosi arrabbiato, anche se l'unica cosa che voleva fare in quel momento era abbracciarlo e dirgli grazie.
"Non dirmi che ti sei incavolato, è la tua occasione!" aveva urlato Pete, attirando l'attenzione della maggior parte dei presenti.
"Non urlare così, dannazione! Lo so che è la mia occasione, ma se fallisco?"
"Se fallisci puoi accontentarti di tutte queste donzelle floride!" aveva commentato, abbracciando e baciando la prima ragazza che gli era capitata sotto tiro.
Brendon aveva scosso la testa, osservando i due baciarsi con passione.
"Ci vediamo dopo, amour!" aveva detto Pete facendo fare alla ragazza una mezza giravolta.
"Potresti smetterla per un attimo di dare sfogo ai tuoi ormoni? Grazie. "
"Quanto acidume! Siamo nel regno del sesso e della perversione, non è permesso essere acidi! Spogliati, Brendon, canta e lasciati andare." Pete si era avvicinato pericolosamente al suo viso, poggiando le sue labbra su quelle del più piccolo, infilando furiosamente la sua lingua nella bocca ed esplorandone ogni singolo centimetro.
Brendon aveva ceduto alla lussuria, contraccambiando il bacio e accarezzando, amorevolmente, i capelli del più grande.
"Ci siamo quasi, ma non è abbastanza." aveva sorriso mentre accarezzava la nuca del più piccolo "Manca qualcosa, manca l'attrazione..magari con quel chitarrista riusciresti a farlo meglio."
"Non oserai chiamarlo!"
"Non posso, purtroppo. Ma potresti benissimo farlo non appena entri nella band. Prova a pensare che io sia quel ragazzo.." aveva detto con voce suadente, avvicinandosi di nuovo, pericolosamente, al suo viso "Prova a pensare che la mia bocca sia la sua, che il mio profumo sia il suo...lascia sfogare la tua immagi.." non era riuscito a finire la frase, visto che Brendon lo aveva baciato, toccando tutto il suo corpo, senza censure e senza esitazioni.
Pete non aveva mostrato imbarazzo mentre la mano veloce del più piccolo passava dai suoi fianchi alla patta dei Jeans.
"Se non la smetti potrei seriamente strapparti i vestiti da dosso, mio piccolo amico." aveva commentato Pete, sorridendo malizioso.
"Potrebbe servirmi...sai per perdere le ultime inibizioni.."
Pete aveva sorriso, nuovamente, prima di ordinare un bicchiere di vodka liscia alla prima ragazza che gli era passata accanto.
"Hai trovato la canzone?" aveva chiesto Pete salutando Patrick, appena entrato nella stanza.
"Credo di averne trovata una."
"Quale?"
"Wicked Game?"
"Ottimo, Brendon mi stupisci, davvero!"
"Ci vediamo dopo, ragazzi, vado a conquistarmi la mia preda."

[...]

Era seduto sullo sgabello nella stanzina privata da circa un quarto d'ora, l'omaccione era già entrato due volte, scusandosi per il ritardo della band ma il pubblico nella sala aveva chiesto il bis.
"Non preoccupatevi, posso attendere." aveva risposto gentilmente.
"Nell'attesa le porto qualcosa da bere, comunque mi chiamo Matt." gli aveva detto porgendogli la mano.
"Brendon piacere.."
Matt gli aveva sorriso, prima di sparire nel buio del corridoio.
Brendon era rimasto seduto nella stanzetta, osservando la miriade di strumenti che giacevano incustoditi sul pavimento, osservava soprattutto le chitarre e si sentiva un maniaco sessuale.
"Sai suonarle?" aveva chiesto Matt entrando con due bicchieri ricolmi di un qualche alcolico.
"Un po la chitarra, ma preferisco di gran lunga cantare." aveva risposto prendendo il bicchiere e bevendo un lungo sorso di quella che doveva essere vodka.
"Capisco, anche a me piaceva cantare, ma non si può gestire un locale come questo e cantare..." aveva commentato sospirando "Se non fosse stato per mio padre ora sarei un grande cantante!"
"Suo padre era il gestore?"
"Si, me l'ha lasciato in eredità scappando con una ballerina di can can. Sai con i creditori che ti minacciano e tutta la gente che ti viene sotto casa a farti le poste...ho dovuto continuare quest'attività."
"Capisco e da persona egoista ne sono felice" Brendon aveva sorriso, guardando gli occhi color ghiaccio del più grande.
"Ne sono parzialmente felice anche io. Oh, eccoli qui!" aveva esclamato guardando i ragazzetti della band entrare in fila indiana.
L'uomo dei suoi sogni era l'ultimo della fila, aveva gli occhi bassi ed un mezzo sorriso strambo stampato sul viso.
Aveva alzato lo sguardo solo per un secondo, rivelando un paio di occhi marroni, gli occhi più belli che Brendon avesse mai visto in tutta la sua vita.
"Loro sono i ragazzi della fantomatica band! Jon,Spencer e Ryan!"
"Piacere, Brendon." aveva esclamato, nascondendo l'eccitazione dietro ad un piccolo sorrisetto.
"Perché vorresti entrare nella band?" aveva chiesto Spencer, accendendosi una sigaretta.
Brendon aveva sorriso e spavaldo come solo lui sapeva essere aveva risposto "Per Ryan."

Matt per intenderci è il cantante degli Avenged Sevenfold ù.ù
Non conosco nessun altro omaccione ù.ù
La mia proverbiale dote artistica (Quale?) e la mia fantasia mi stanno lasciando a causa della statistica, materia che odio ò__ò Quindi mi scuso per la cagatella di capitolo senza ne capo ne coda.
A voi i giudizi.
Ringrazio sempre Taste per l'idea e per tutto quello che quotidianamente fa per me <3
Ringrazio Annabells per aver commentato <3
Alla prossima.