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Autore: FunnyPink    28/02/2011    20 recensioni
La mia storia, mi dispiace ma non ho saputo trattenerla mi è venuta e ho dovuto scriverla, le parole sono uscite con vita propria.
Edward e Bella sono destinati a incontrarsi, lei non ha avuto una vita facile, vive per strada, neanche lui ha conosciuto subito la felicità, ma l'ha trovata grazie e a Esme e Carlisle, ma quando entrerà nella sua vita Bella...
Sono umani, sono giovani, cosa hanno da perdere, tutto e niente!
Dal -Capitolo 10-:
-Dopo qualche secondo la sua voce mi arrivò agli orecchi
"aiutami, ti prego, Edward, aiutami"
Crollò, le sue gambe cedettero, e sentii, il suo peso scivolare giù, le feci forza sul suo corpo tenendola, in un attimo mi ero chinato, e le avevo passato un braccio dietro i ginocchi, la sua testa stava appoggiata di lato al mio braccio, senza forze, ma sveglia, sentivo il respiro e lievi gemiti
"Edward, ti prego"
"ci sono io, non ti preoccupare ci sono, io, ti aiuto io"-
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film, Contesto generale/vago
Capitoli:
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Salve ragazzi buon lunedì. Passato buona settimana? io sono stata assente diversi giorni, ho fatto anche un raduno nel week-end con alcuni amici del sito di Harry Potter, e mi son divertita un sacco. Non centra nulla! Come non centra nulla il fatto ce ho sentito che Colin Firth e Natalie Portman hanno vinto l'oscar, e ne sono contenta, perché mi piacciono un sacco e li stimo molto, speravo anche per la Bohem Carter, ma niente di fatto.

Ok dopo queste chiacchiere leggiamo un po' e ci vediamo in fondo.

 

 

Pov Edward

 

 

 

Quella mattina ero stato in facoltà a fare presenza a una lezione importante, erano gli ultimi passi per la mia laurea specialistica lampo e ne ero fiero. Tutto mi veniva così naturale come se sapessi già tutto, leggevo e memorizzavo alla prima, certe volte mi facevo paura da solo.

Avevo lasciato Bella con Jasper, e quando ero tornato lui le stava insegnando gli scacchi, mi dissero che quella lezione era stata interrotta molti anni or sono. Subito dopo pranzo era andato lui a lavoro, mentre io ero rimasto a casa per una volta sui libri, ero nello studio e stavo leggendo in silenzio. Nella stanza solo il rumore di qualche click e ogni tanto di  tocchi leggeri di tasti premuti. Isabella stava provando a utilizzare il computer da sola, e stava scoprendo le meraviglie di internet. La sua presenza e i suoi movimenti non mi davano per niente noia, ero abituato a confusioni peggiori. Stavo confrontando le informazioni su due tomi diversi, quando la sentii sospirare appena, mi volsi e la vidi tenere le mani sollevate sopra la tastiera nell'intento di premere un tasto ma era così timorosa che sembrava che il tasto potesse staccarle il dito, in più si mordeva timidamente il labbro. Sorrisi era così carina e buffa.

qualche problema Isabella?” si riscosse all'improvviso, e mi guardò imbarazzata.

io non so che ho fatto mi è apparso questa finestrina, giuro non l'ho fatto apposta non volevo... mi chiede la conferma di non ho capito cosa, l'ho rotto?”

Mi alzai dalla sedia e mi avvicinai allo schermo.

Vidi la finestra che stava guardando, era su wikipedia e aveva tante finestre aperte, era molto curiosa. Guardai però cosa intendeva e notai cosa la stava turbando tanto. E non riuscii a non scoppiare a ridere.

No Bella non hai rotto proprio nulla, quella finestra appare automatica quando non aggiorni da un po' l'antivirus e finché non clicchi su ok, o su ricordamelo più tardi, non ti lascia fare altre opzioni. Tu clicca pure su ok”

ma cosa è l'antivirus un vaccino?”risi ancora

qualcosa di simile, ci sono dei programmi fatti per infettare i computer e mandare tutto in tilt, non so di preciso come funzionano so solo che se entrano nel pc, è bene che tu abbia una copia dei tuoi file perché sennò puoi dirgli addio, spesso bisogna resettare tutto”

mi guardò sorpresa

ma chi è che fa queste cose che distruggono i computer?”

ci sono tanti hacker, o persone che non hanno di meglio da fare, ti stupiresti di sapere quanti sono e di quanti virus girano sulla rete, un antivirus costantemente aggiornato aiuta a aumentare le difese”

oh, sembra una pubblicità” aveva ragione

adesso puoi continuare la ricerca su... Forks?”

si volevo vedere dove abitavano i tuoi, ero curiosa di sapere di questa piccola città sempre piovosa” sorrise e le risposi allo stesso modo, ero felice che facesse ricerche.

Tornai al mio studio per diverso tempo, quando infine mi piegai per raccattare da terra un lapis caduto, sentii la schiena protestare e gemetti.

Dovevo esser stato immobile e chino per troppo tempo.

tutto bene Edward?”

si sono solo tutto incriccato a stare chino sui libri”

non devi stare così gobbo, devi tenere la schiena dritta”mi rispose

fosse facile, dopo un po' non ti rendi nemmeno più conto di come stai, ho la schiena a pezzi e le spalle che gridano aiuto”scherzai

povero dottorino!”mi prese in giro lei, ma stupendomi si alzò e arrivandomi alle spalle mi posò le mani proprio su queste, improvvisando un massaggio. Una goduria incredibile, chiusi anche gli occhi tanto stavo bene.

oddio Bella, potrei eleggere le tue mani le migliori del mondo”rise

va meglio?”

altroché ho perso diversi chili che credevo di avere sulle spalle adesso ho proprio voglia di sgranchirmi un po'” mi alzai muovendomi cauto e sciogliendo le membra. Arrivai fino in salotto, all'ingresso controllai fuori dalla porta se ci fossero le auto dei ragazzi, ma ancora dovevano tornare. Mi accorsi però dello splendido sole che mi ero perso stando chino a studiare. Mi balenò una proposta assurda, un'idea azzardata forse, ma sperai fosse accettata, con le dovute insistenze.

Bella vieni qui?”mi raggiunse presto sulla porta e uscì con me nel cortile anteriore, portai con me le chiavi e chiusi il portone.

ti andrebbe di...fare un giretto?guarda che bel sole”

giretto?”la vidi irrigidirsi

si ma vicino, tanto i ragazzi saranno presto qua” mi fisso intensamente

con l'auto?” scossi la testa

no Bella a piedi”sgranò gli occhi

sei pazzo? I libri ti fanno proprio male”

ah-ah dimmi perché? Non c'è tanta gente, qui è tranquillo hai già fatto questa strada, l'hai già vista”

no ma io non...io...lo sai che ho paura”

non c'è niente di cui avere paura, e poi ci sono io con te, non ti fidi più di me?”

lo sai che mi fido ciecamente di te”sorrisi grato

dimmi allora che problema, ti fidi di me, io starò con te, faremo pochi passi qualche metro, anche correndo se questo ti facesse sentire più sicura e puoi portarti dietro qualcosa come....ah si un bastone da passeggio, che ne dici è una buona arma? Se lo tiri in testa a qualcuno la spacchi, basta che non la usi su di me poi sei liberissima”

andai vicino al garage e da un'ombrelliera tirai fuori due bastoni da passeggio intagliati.

sembreremo stupidi a passeggio con il bastone alla nostra età”

chi se ne frega, se ti fa stare tranquilla all'inizio può andare, magari dopo passiamo allo spray al peperoncino, più pratico, non puoi portarti sempre un bastone dietro”

un cosa?”

lo spray al peperoncino, è detto anche spray anti-aggressione, viene utilizzato spesso dalle donne, tenuto in borsetta in caso di aggressione basta tirarlo fuori e spruzzarlo negli occhi dell'aggressore, è terrificante e molto doloroso” mi fissò intensamente, nel suo caso sarebbe servito a poco erano tanti e sicuramente non le avrebbero dato il tempo di cercarlo, cercai di stemperare l'atmosfera.

Ehi ho capito stai cercando di farmi perdere tempo, ma sappi che non funziona, dai vieni a vedere” mi avvicinai al cancellino e lo aprii, mi affacciai fuori e vidi la via semi-deserta “dai un'occhiata avanti...non ti chiuderò fuori con l'inganno vieni tu a vedere”

si affacciò e si guardò attorno a lungo, passò una macchina e la fissò, passò anche un gatto, ci volgemmo verso un casa più avanti dove da due giardini confinanti due donne si salutavano e ridevano.

La cinsi un fianco.

ci siamo divertiti l'altro giorno no? Non è stata male, non è successo niente, e poi ci sono io, super-Edward alla riscossa” rise. Si guardò a lungo attorno, poi mi fissò e annuì in modo appena accennato e intimorito.

Dentro di me esultavo come un bambino.

solo pochi passi”

fin dove te la senti”le dissi e chiusi dietro di noi il cancellino.

Come immaginavo rimanemmo a lungo a fissare la via intorno a noi, guardavamo chi passava, le auto, le ciance dei vicini e i cani che abbaiavano.

Quando dopo un po' le toccai il braccio per invitarla a decidersi o “torniamo dentro o ci muoviamo” annuì sempre senza parlare.

Così presi a camminare alla mia sinistra, Bella stava all'interno e io all'esterno del marciapiede, lentamente. La sua presa era forte e i suoi passi cauti, ogni tanto si guardava le spalle, l'assenza di Jasper si sentiva, ma fortunatamente non l'aveva frenata.

Non mi aveva frenato ne fermato, stavamo camminando per diversi metri e ancora non l'avevo fatto, ogni tanto le parlavo, le dicevo dove stavano dei cancelli con dei cani per evitare che se saltassero fuori non si prendesse paura, e le dicevo qualcosa su chi ci abitava, curiosità, per alleggerire la passeggiata. Arrivati alla piazza col parco giochi tornammo indietro, nello spostarla alla mia destra invece che arpionarsi al braccio mi prese solo per mano, non commentai ovviamente ma avevo notato la differenza.

A metà strada sentimmo qualcuno urlare il mio nome, di riflesso ci girammo dal lato opposto della strada dove una bambina stava attraversando velocemente per venirmi incontro.

Mi spaventai, e quando giunse da me tutta felice, non potetti che rimproverarla

ciao Edward”

WENDY” scossi la testa “cosa ti viene in mente, attraversare in quel modo la strada senza guardare chi passa, se c'era un'auto? O una moto? Lo sai che è pericoloso”

la bambina assunse una posa contrita a viso abbassato

scusa Edward” sospirai

non devi chiedere scusa a me, non è che lo devi fare per me, è pericoloso, molto pericoloso devi stare attenta alla strada, promettimelo”

te lo prometto” poi tutto un colpo si riprese e pimpante mi chiese

non ti vedo più al parco a leggere, credevo fossi partito dai tuoi genitori”

nono sono ancora qua solo che leggo in giardino”

uffa, a me manchi, il giardino è brutto non c'è neanche lo scivolo” risi

non riesco a entrare neanche in quello del parco di scivolo sono troppo grosso, e poi nel mio c'è la piscina” sgranò gli occhi

forse hai ragione, ma in piscina il libro non si bagna?”

Scoppiai a ridere, quella bambina mi faceva schiantare, sentii anche Bella ridere, e si accorse anche lei della ragazza

ciao” le disse

ciao” rispose Bella molto tranquilla da quella piccola presenza

io sono Wendy, tu chi sei?” fece un piccolo inchino come quelli di danza

io mi chiamo Bella”

Bella è un nome? Non sta in nessuna favola però vero?”

non lo so, credo di non conoscere tutte le favole, il mio nome vero è Isabella, ma preferisco Bella”

Isabella è un po' lungo, Bella è carino, io mi chiamo Wendy come la Wendy di Peter Pan, mio fratello si chiama Jhon, mentre la sua sorella si chiama Alice come quella del paese delle meraviglie, Edward non c'è nelle favole ma mi ha detto che un musicista si chiama come lui” wow certe volte sembrava Alice quando era concitata, non riprendeva fiato.

E' vero, però so che tanti secoli fa c'era una regina in Spagna che si chiamava così” guardò Bella con due occhi ammirati

tu sei spagnola?”

no sono americana”

anche io voglio il nome di una regina”si rattristì così tanto che pareva stesse per piangere, Bella mi guardò dubbiosa

non dire così, almeno Wendy è stata sull'isola che non c'è, cavolo è stata fortunata non è vero Edward?”

giusto è vero, che fortuna, stiamo parlando dell'isola che non c'è wow” dissi con enfasi, parve convincersi

già questo è vero”

Wendy dove sei?” sentimmo chiamare una donna

sono qui mamma!” le urlò

accidenti mi hai fatto prendere un colpo, sai che non devi uscire di casa, devo controllare tuo fratello ammalato e tu scappi di casa? Torna subito qui prima che ti metta in punizione”

si mamma” disse con tono sconsolato “ciao Bella, ciao Edward”

stai attenta ad attraversare” lo fece e tornò subito a casa.

Riprendemmo lentamente a camminare.

E' simpatica” mi disse Bella sorridendo

E' un terremoto, esce spesso di casa da sola, sua madre è disperata” rise, rimanemmo in silenzio fin quando quasi arrivati a casa, un'auto suonò il clacson proprio dietro di noi, facendoci sobbalzare, Bella fece un vero e proprio salto.

Nel voltarci vedemmo Alice...chi altro poteva essere. Entrammo dietro di lei nel vialetto di casa.

Alice cavolo ci hai spaventato”gli urlai

Bella, Bella sei uscita! Sei uscita di casa, o che bello, presto potrò portarti in centro, ti farò vedere dove lavoro, compreremo tante cose”

direi che è un po' presto, abbiamo fatto solo due passi qui fuori”

oh è fantastico non vedo l'ora” e tornò in casa quasi saltellando

secondo me non mi ha nemmeno ascoltato”

mi dispiace non credo Bella, conosci Alice” tornò ben presto anche Jasper, così io e Bella prendemmo il nostro posto in cucina. La pasta fu calata quando anche Emmett e Rosalie arrivarono, entrambi vennero subito a sincerarsi di Bella. Jasper invece credevo che cominciasse a saltellare come Alice tanto era euforico quando gli dissi che avevamo fatto una passeggiata, abbracciò sia me che Bella, quest'ultima due volte.

Mio fratello era strano.

 

Quando ci accomodammo sul divano, con lo stomaco pieno, tutti non aspettavano altro che sentire il resoconto della serata precedente.

Rosalie seduta quasi in braccio al maritò aprì il discorso.

intanto voglio iniziare con il dire grazie a Edward e Bella che ieri mattina sono venuti a casa a pulire, ho visto che avete sistemato anche dei fiori e cambiato posizione al divano, non so perché ma mi piace così, grazie siete stati fantastici e non eravate obbligati”

l'abbiamo fatto con piacere Rosalie” le dissi

E' vero, ci tenevamo che faceste una bella figura” aggiunse Bella

Grazie comunque, sicuramente hanno notato l'ordine della casa”

Diteci cosa vi hanno chiesto, se vi hanno detto qualcosa, fatto notare qualcosa” chiese Alice che moriva dall'ansia.

Di specifico ovviamente non hanno detto nulla devono ancora indagare. Non erano gli stessi due che sono venuti qui, non c'era quella signora odiosa dell'altra volta, ci hanno detto che era ammalata, ma una sua collega, una molto silenziosa, l'opposto dell'altra in pratica, e infatti abbiamo parlato più che altro con l'uomo che almeno ci conosceva” spiegò Emmett.

Sembravano più disponibili, secondo Emmett, il fatto che fossimo in due e non tutta quella gente li ha intimoriti meno, anche se non capisco cosa avremmo fato per fargli paura...in ogni caso erano più bendisposti, ci hanno chiesto del lavoro, gli orari, i servizi disponibili qui vicino, svaghi per bambini, altri bambini nel quartiere, ci hanno chiesto con quali dei vicini abbiamo più confidenza, tanti particolari, sulla disponibilità economica. Sono andati anche sul privato, ci hanno preso uno per volta ci hanno chiesto, se abbiamo mai tradito il coniuge, abbiamo mai pensato di farlo, quanti ragazzi, fidanzati abbiamo avuto, se siamo soddisfatti della vita di coppia, e della nostra vita sessuale”

gli ho riso in faccia quando me l'ha chiesto, mi sembrava assurdo che facessero certe domande” aggiunse Emmett

credo volessero vedere il nostro feeling di coppia, ti hanno chiesto anche a te il tuo e il mio colore preferito, il fiore e l'animale?”

certo tesoro, il rosso, la rosa e la tigre”

il verde, l'iris e il leone, che bravo il mio tesoro”

che poi vabbé che lei sa che mi piace la forma dell'iris, ma chiedere qual'è il fiore preferito a un uomo, magari chiedigli qual'è l'auto dei sogni”

Maserati arancione, troppo facile è anche la mia”

siamo fatti proprio uno per l'altra amore”ridemmo tutti insieme.

Vi hanno chiesto o detto qualcosa sul fatto che siete fratelli?” chiesi tornando in quel punto a quanto pare tanto caro ai servizi

si si, ci hanno fatto il terzo grado anche per quello, ci hanno chiesto quando l'abbiamo capito, se ne siamo sicuri se non fosse affetto diverso e frainteso, quando il primo bacio, tutte domande molto indiscrete”mi rispose Emmett

gli è sembrato strano, e ha detto che per un bambino potrebbe essere traumatica questa cosa, e potrebbe non comprendere in futuro la differenza tra affetto fraterno e amore”aggiunse Rose, al termine ci fu un discreto silenzio, alla fine prese parola Alice

Beh menomale non è capitato a noi Jasper, io ho dato dal primo all'ultimo bacio solo a te, e stavamo insieme che avevo quindici anni”

quasi sedici”

E' la stessa cosa...”

Era strano ricordare la difficoltà di Jasper con l'amore che provava per Alice, aveva sempre paura di fare troppo ,di azzardare qualsiasi cosa, di pressarla, di opprimerla, di essere sbagliato, di essere odiato da mamma e papà.

Quindi alla fine non hanno detto niente di particolare ne niente di nuovo...vi hanno già fissato il prossimo incontro?”

no adesso devono indagare su di noi in giro, dice che faranno domande ai vicini, carriere scolastiche cose così, e quando avranno altro materiale da sottoporci fisseremo nuovamente, spero sia veloce, vorrei prendere con noi Sam il prima possibile non so quanto ancora potrà stare all'ospedale si è ripreso del tutto e ha raggiunto il suo peso forma”sospirammo quasi tutti allo stesso modo.

La burocrazia è lunga in questi casi, speriamo che trovando tutto a posto si accorci”disse Bella, annuii anche se sapevo che accorciare la burocrazia fosse un'impresa quasi impossibile.

 

La notte seguente fu nuovamente tranquilla e tornai a dormire sulla mia branda anche se non abbandonavo la stanza di Bella, credo ormai di essermi così abituato che non saprei più tornare nel mio letto.

La settimana proseguì bene niente più incubi, niente più turni di notte. Portai Bella a fare altre passeggiate fuori casa nostra, e ogni volta era sempre meno tesa, più a suo agio, scansava da sola i cancelli in cui sapeva che il cane poteva spaventarla, arrivammo alle giostre e salimmo anche sull'altalena. Il venerdì che feci più tardi, andarono con lei Jasper e Alice, non era così sicura ma arrivarono lo stesso ai giochini del parco, e a quanto pare Alice e Bella devono aver giocato a rincorrersi come due bambine, mi sarebbe piaciuto molto vederle. Sabato pomeriggio dovevo nuovamente lavorare, ma per la domenica avevo un'idea in mente; raggiungere il centro città, era azzardato ma dovevamo tentare, gliene avremmo parlato tutti insieme sabato a cena.

Bella io avrei un piano per domani pomeriggio”

sentiamo” disse tranquillamente

non ti piacerà, ma sarà un grande passo”vidi le sue sopracciglia aggrottarsi, sentiva puzzo di bruciato

so che abbiamo solo fatto i primi passi in mezzo alla gente che ancora per te è presto, ma vorrei andare in centro”

Stranamente rimase impassibile, stava cercando di controllarsi suppongo

Edward è troppo presto, io non credo di farcela”la sua voce non era così controllata come voleva dimostrare dal volto

lo so, per questo non intendevo certo città, tipo andare per le vie centrali, stavo pensando piuttosto a Central Park”

Che bello è tanto che non andiamo al Central Park”disse Alice entusiasta

Bella la fissò a lungo, immaginavo che stesse cercando il coraggio di annuire di dare un segno affermativo e di rispondere magari con lo stesso entusiasmo di Alice, ma non ci riuscì.

Immagino che sia come la storia della passeggiata, del pic nic, e della spesa, se non vengo io si annulla tutto e buonanotte all'entusiasmo degli altri”

Lo disse con tono ironico e leggermente alterato. Era la prima volta che la sentivo arrabbiarsi con tutti, contestare qualcosa in presenza di tutti. Sospirò pesantemente e ancora con espressione grave dopo aver lasciato tutti a bocca chiusa, si era alzata

scusate me ne vado in camera” aveva lasciato il suo piatto nel lavandino ed era andata su, senza aggiungere altro.

Passarono minuti prima che qualcuno dicesse o facesse qualcosa.

Nella mia testa stavo elaborando il tutto, avevo fatto un torto a Bella?avevamo appena litigato? L'avevo costretta?

Emmett se ne uscì con una battuta

ma ha il ciclo?”

anche...”disse Alice “ma è anche colpa mia, dovevo stare zitta, adesso si sente obbligata perché non vuole ferire il mio entusiasmo”

se non vuole andare possiamo anche rimandare più avanti, non volevo fare...Jasper forse è vero è troppo presto?”

credo sia un po' arrabbiata perché non riesce a decidere da sola cosa fare e cosa non fare, si sente un po' obbligata si ma poi, è arrabbiata anche con se stessa. Se i tuoi progressi fossero sempre minuscoli non saresti arrabbiato anche te? non se ne rende conto di quanto possano essere grandi anche quelli che fa, noi le diamo le spinte ma se non fosse così e aspettassimo che li faccia spontaneamente potrebbe metterci anni, ma noi non l'abbiamo mai costretta. E' normale quello che prova, non si deve abbattere per questo, ma conosco la frustrazione dei pazienti è sempre la stessa. Vai su da lei Ed, ci pensiamo noi alla cucina”

Mi alzai per dirigermi su da Bella quando sempre Jasper aggiunse:

ah comunque... noi prepariamo delle coperte e dei panini per domani”.

 

Entrai mentre Bella stava tornando in camera, sua appena uscita dal bagno. Mi guardò un attimo e senza dire niente si buttò sul letto dandomi la schiena.

Principessa?”la chiamai senza ricevere successo

hei principessa, mi rispondi? sei arrabbiata con me?”

scusami principessa, non volevo importi niente lo sai che ti voglio bene, mi avevi detto che ti piaceva central park, e ho pensato potesse essere una bella cosa da fare insieme, tutti insieme”

Ancora niente. Mi andai a sistemare accanto a lei sul letto, dietro la sua schiena sperando che si girasse spontaneamente.

Bella ti prego dimmi qualcosa insultami...”sospirò pesantemente

principessa devo recuperare la mia spada per farti parlare? bada che non avrò remore nell'utilizzarla”cercai di ironizzare

no” pigolò

Ha parlato!

allora me lo dici cosa non va?”.

scusa”

hei... no scusa di cosa, dimmi cosa ti ha dato fastidio”

è colpa mia, sono solo arrabbiata, perché ho paura”

ma Bella è normale, ci vuole del tempo, stai facendo grandi passi anche se tu non te ne accorgi, l'ha detto anche Jasper e Jasper è uno serio no?”

aspettai un attimo e aggiunsi

Non capisco dove sia il problema Bella hai subito un brutto trauma, anzi due ti hanno abbandonato per strada e poi ti hanno...aggredita”

ero io quello con più problemi a dire le cose come stanno

Tu sei una persona umana, è normale, devi avere paura, è il tuo istinto che parla e deve farlo, ma io e i ragazzi siamo qui anche per questo, quello che vogliamo è riuscire a riportarti a una certo stato di sicurezza, pretendi troppo se pensi di guarire da un momento all'altro, ci sono delle ferite che potrebbero non risanarsi mai. Mi hai capito? Bella per favore guardami...rispondimi”

lentamente si volse girandosi sul letto.

Mi trovai il suo volto davanti, si mordeva il labbro aveva i lucciconi agli occhi e cercava di trattenerli.

scusami sono una stupida”

hei ancora con questa stupida? non lo sei ti ho detto. Anzi sei stata fantastica, hai mantenuto un controllo magnifico e stai migliorando tanto. Non voglio importi nulla Bella, solo sto cercando di darti qualche spinta più in là, voglio aiutarti a superarlo ma non voglio che ti senti obbligata, se non vuoi lasciamo andarci Jasper e Alice, chi se ne frega del prato noi andiamo alle nostre altalene, ci andremmo più avanti, perora continueremo a fare spesa insieme e basta”.

Mi fissa un po', le spostai i capelli tutti confusi che aveva sul viso.

ci andremo”

Bella ho detto che non devi...”

no ci voglio andare, voglio farlo cazzo, voglio andare a Central Park, e voglio camminare sul quel cazzo di prato a piedi scalzi, voglio arrampicarmi su un albero, voglio mangiare quel cazzo di panino senza sentirmi minacciata da degli stronzi newyorkesi”

La guardai un po' sbalordito, non le risposi subito.

ok ci andiamo in mattinata tardi. Dovremo parcheggiare in un parcheggio sotterraneo e camminare anche se per poco in mezzo ad altra gente”

lo so, ma la gente è presa da se stessa, non farà caso a me” mi rispose con parole simili che avevo più volte ripetute a lei, io annuii.

 

Era strano sentirle dire queste parole. Avevo sempre dovuto rassicurarla io, so che in verità se le ripeteva per auto-convincersi. Però mi rattristò così tanto che non risposi più. Aveva fatto tutto da sola, si era ripresa e si era autoconvinta e per la prima volta non le ero neanche servito, perché le mie parole non erano contate niente aveva fatto tutto da sola.

Era cresciuta Bella, era cresciuta in questo mese che ci eravamo conosciuti, pian piano stava acquisendo sicurezza e determinazione.

E io avevo paura. Avevo paura che, una volta che la mia spalla non fosse più servita, non avremmo più avuto questo nostro rapporto intimo, abbracci, baci, i nostri giochi. Mi ero scoperto bisognoso di un rapporto complice con qualcuno, avevo voglia di dare affetto e protezione a qualcuno senza pretendere niente. Tutta la fiducia e le attenzioni che Bella aveva riposto in me mi avevano caricato di una spirito particolare che neanche io stesso saprei definire. Mi ritenevo utile, ricambiato, protetto. Sentimenti strani non avevo certo bisogno di protezione da qualcuno, tanto meno dalla piccola Bella, era una sensazione di protezione particolare come quella che senti tra le braccia di qualcuno a cui vuoi bene, che ti ricorda casa, una sensazione spessa associata ai genitori, la prima volta l'avevo provata quando ero tornato da lavoro, distrutto stanco, provato e con la mente piena di pensieri orribili sulla fine di quella ragazza recuperata morta sulla strada, nel momento che varcando la soglia avevo abbracciato Bella avevo ritrovato casa e protezione, e non varcando la soglia.

 

La macchina si era appena fermata in un parcheggio vuoto. L'ambiente nel parcheggio era poco illuminato, e l'aria era fresca.

Jasper e Alice stavano già smontando dalla Mercedes, rispettivamente dai posti anteriori. Io avevo atteso un attimo di più e quando avevo finalmente aperto lo sportello, ero andato alla ricerca del braccio di Bella, che mi aveva trovato da solo, e si era aggrappato al mio, regalando conforto stranamente a tutti e due.

Fino a che non fummo risaliti non avevamo incontrato nessuno.

Ci bloccammo invece quando arrivammo in cima alle scale. Clacson di taxi e auto suonavano per tutta la strada e persone correvano lungo le vie, molte persone.

Avevo già previsto l'irrigidimento di Bella, e anche io inquieto avevo avuto lo stesso effetto, avevo paura per lei che -fosse troppo tutti insieme- così invece che avere solo la sua stretta, feci passare subito il braccio intorno a lei avvolgendola e portandomela appoggiata al mio corpo per farle da scudo.

Jasper e Alice intenti in chiacchiere soffuse, non facevano caso, erano rimasti con noi affiancati ma non avevano azzardato un passo di più non sapevo se stavano fingendo, per alleggerire la tensione, o erano realmente tranquilli. A un certo punto scattò il rosso nelle due vie laterali, e da quel lato non arrivarono più persone, così decisi di muovermi e portarmi avanti dietro l'enorme folla davanti a me. Mentre ci muovevamo mi sembrava di camminare con delle stampelle, come il ragazzo poco più avanti di noi, tanta era la rigidità di Bella in risposta a tutte quelle persone. Ma volevo arrivare in fretta al parco.

Quando scattò il verde attraversammo, molti come noi andarono verso il grande verde di New York, altri continuarono invece a camminare.

Mi trascinavo praticamente Bella, che si guardava continuamente attorno e controllava ogni volta se alla sua destra ci fosse ancora Alice per mano a Jasper, entrambi con due zaini belli pieni.

Quando varcammo finalmente il cancello trovammo le due figure di Emmett e Rosalie ad attenderci sorridenti, anche mio fratello portava uno zaino.

Eccoci qua tutto bene?”

nessuno rispose forse attendevamo Bella che però congelata poverina non spiccicava parola.

Muoviamoci andiamo via da qui e troviamo un posticino tranquillo”

ok capo! direi intanto proviamo dove andavamo con mamma, poi casomai cambiamo posto” mi rispose Emmett mettendosi in marcia.

Dopo aver dato qualche passo di distanza agli altri, chiesi piano a Bella.

Ehi principessa tutto bene? rispondimi ti prego se è troppo per te possiamo anche tornare a casa”

n-no”cercò di trovare la voce “no è ok devo solo imparare, sto bene, scusa se non collaboro molto ma”

tutto bene piccola, non preoccuparti, dimmi però se non ce la fai, non devi sforzarti troppo e ti sento così rigida, ma stai tranquilla, ci siamo noi con te” le baciai i capelli come sempre facevo per rassicurarla.

Mi rivolse un sorriso.

Trovammo il posto desiderato ancora vuoto, sotto un vecchio faggio. Mamma adorava questo posto e ogni volta che venivamo al parco ci portava qua, nel legno dell'albero papà aveva inciso anche le sue iniziali insieme a quelle di mamma. Lo avevamo preso in giro per quel gesto da ragazzino, ma lui non si era intimorito, e mamma si era emozionata tantissimo, anche se non era il primo albero con le loro incisioni.

Sistemammo le tre coperte sull'erba, e sopra ce ne mettemmo una più morbida avevamo anche qualche cuscino, non ci eravamo fatti mancare nulla.

Altre persone erano distese sul grande prato alcune non molto lontane da noi, ma non rimasero a lungo, perché sotto il sole diretto, mentre noi avevamo l'albero a regalarci ombra. Sentivamo anche tutte le persone che passavano dalle strade vicine o che tagliavano il prato, le grida dei bambini.

C'erano tanti rumori anche se nessuno era presso il nostro rifugio, erano un ronzio confuso tutte insieme.

Bella mi stava sempre vicino, la vedevo guardare attorno furtiva, ogni volta che una voce sembrava più vicina o che un rumore sembrava più forte. Scattava come una molla, come quando nella quiete Rosalie si lasciò andare a una risata molto forte, ma non dissi nulla e neanche lei.

I ragazzi si erano un po' isolati, Jasper e Alice si sbaciucchiavano appoggiati al tronco, mentre Emmett e Rosalie...stavano flirtando fino a poco fa ma potrebbero esser passati alla fase bacio anche loro. Io gli avevo dato le spalle a entrambi, volto verso il prato verde e illuminato, ero seduto e leggevo un libro preso dalla mia libreria, l'avevo già letto ma finché non fossi tornato in libreria non avevo niente di nuovo.

Distesa accanto a me stava Bella. Stava supina distesa sulla schiena a occhi chiusi, ma non dormiva, spesso si muoveva si grattava il naso o spostava un capello dal viso, oppure piegava una gamba. Non so che stesse facendo, forse provava a rilassarsi.

Dopo l'ennesimo suo movimento, aveva incrociato le mani sullo stomaco, distolsi lo sguardo dal libro e lo rivolsi a lei.

Come prima non aveva riaperto gli occhi.

Ma continuai a fissarla, senza un motivo particolare.

Ero e sono sempre stato consapevole che Isabella era una bella ragazza. Bella aveva un corpo che poteva davvero far concorrenza a una modella, nonostante il cibo in questo mese, aveva ripreso forma ma si era mantenuto longilineo e fine. Aveva un aspetto si magro ma più sano.

Il suo unico difetto se possiamo chiamarlo così stava nel suo labbro asimmetrico che tanto le piaceva mordere. La sua pelle era nivea e perfetta e i lineamenti delicati, era davvero una creatura perfetta. Glielo avevo sempre detto. Ma in questo momento era bella e punto.

Non so per quale motivo, ma era il pensiero che mi girava in testa.

Abbandonai il libro sul telo e mi poggiai sul gomito destro, per guardarla e continuare a osservarla. Lo trovai estremamente piacevole, troppo piacevole e strano, tornai più volte a fissare il suo difetto e questo quasi mi spaventò, mi convinsi quindi a dover fare qualcosa, dire qualcosa per  far girare i pensieri verso altro.

che stai facendo?”le chiesi, lei aprì gli occhi e mi sorrise

sto ascoltando”

cosa?”gli chiesi perplesso

tutto, i rumori, le chiacchiere della gente, cerco di prendere una voce per volta e riuscire a capire qualcosa di quello che dicono. So che fa un po' impicciona, ma voglio abituarmi alla gente e alle voci, mi son resa conto che sentirle mi fanno sentire in mezzo agli altri. Cerco quindi di assuefarmi di queste presenze, senza che queste siano ancora così vicine, e poi so che ci sei tu e i ragazzi, quindi non ho paura. Ha un senso secondo te?”

Aveva senso si, lo trovavo molto sagace, stava cercando di abituarsi agli altri, immergendosi nel brusio delle voci e cercando di prenderne una per volta e ascoltarle come se fossero davvero vicino, avendo la sensazione di esserle accanto senza davvero esserlo. Per me aveva senso. Non ci avrei mai pensato.

si per me lo è, anzi è proprio una buona idea, hai captato qualcosa di intrigante?”provai a scherzare

Edward...non voglio mica farmi gli affari degli altri”

andiamo mica li conosco, hai sentito qualcosa di curioso? non lo dico a nessuno, dai,dai...”

sono passate due ragazze credo non saprei dire che età, e una era preoccupata perché era incinta e i genitori si sarebbero incazzati di brutto”

cavolo, poverina, speriamo non lo facciano davvero, e cosa altro ha detto?”

mica sono una radio questo è quello che ho sentito quando era più vicina poi è andata via”

ah ok, altro?”

un uomo ha chiesto se poteva tornare a casa da sua madre stasera, perché aveva litigato con la fidanzata”

ahi ahi, brutta cosa se è stato lasciato fuori, e la suocera ce l'avrà a morte con la ragazza perché ha trattato male il suo bambino”

dici sul serio?”mi chiese stupita

di solito è così, ovviamente non conosco il caso specifico”.

Sai che è proprio divertente, mi metto anche io ad ascoltare gli affari degli altri” le dissi dopo una pausa

ehi te l'ho detto perché lo faccio, mi sembra di stare in-”

mezzo alla gente, ho capito Bella stavo scherzando calmati, ti faccio solo compagnia”mi distesi così accanto a lei con la spalla che toccava la sua. Lei prima poggiò la testa sulla mia di lato. Poi si sollevò e sentii il peso della sua testa sul mio stomaco

così sto molto meglio”

il cuscino te lo frego io allora”le dissi prendendomi il suo precedente cuscino, molto più comodo. La guardai e la vidi sorridere, così allungai la mano e le accarezzai i capelli, continuando ad occhi chiusi.

così però mi distrai”feci per fermarmi

ma non azzardarti a fermarti!” risi facendo dondolare anche lei che era sdraiata su di me

ehi credo di soffrire il mal di mare!”

allora non farmi ridere, e torna in ascolto” la sentii sbuffare e cercai di trattenermi dal ridere ancora.

Le voci quando più vicine si sentivano molto bene, soprattutto se annullavi gli altri sensi, si sentivano anche grida di bambini più lontani, giochi e risate, percepii anche delle canzoni particolari che squillarono come suonerie dei cellulari.

Tutto questo prima di addormentarmi.

 

 

Ciao a tutti!

Che ve ne pare?

Non è un gran che non mi è piaciuto molto.

Però segna un passo molto grande, che bella compie, accompagnata sempre dal suo angelo custode preferito dalla spada (di plastica) scintillante. Jasper non è menefreghista, la segue sempre, anche se ha capito che la sua medicina è Edward, in realtà fa finta di nulla e la osserva da lontano. Questo per chiarire dubbi. Edward invece fa pensieri strani, reagisce in modo strano a questa piccola presa di sicurezza di bella. Cioè prende sicurezza lei, la perde lui, un po' inversa la cosa.

Spero non vi abbia annoiato troppo.

Un abbraccio.

Fp.

   
 
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