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Autore: LadyofShadow    11/01/2006    2 recensioni
Tre persona sanno la verità. Tre persone sanno che Lucius non è il vero padre di Draco. Ma quando la verità è troppo dolorosa, quando scopre un baratro di menzogne, segreti e rimpianti, forse è meglio che resti celata... quando la verità fa fare cose strane alle persone, cose priobite... forse la verità è che non è mai troppo tardi per cercare di tornare indietro. Questa fiction è dedicata ad Angi e Gius.
Genere: Triste, Malinconico, Dark, Sovrannaturale, Mistero, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Sirius Black | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4 – Indagini

Capitolo 4 – Indagini

 

 

Draco P.O.V.

 

Vivendo a Hogwarts si tende ad abituarsi, a dimenticare le infinite possibilità che offre quel luogo. È uno dei maggiori nodi di magia del Regno Unito. Magia addomesticata, magia allo stato libero, magia accidentale e magia antica, c’è di tutto, per chi sa dove mettere le mani.

 

E la McGranitt credeva di farmi un dispetto assegnandomi un lavoro in biblioteca? È abbastanza grande, questo posto, da poter facilmente evitare la brutta faccia di Potter.

Reparto Divinazione. No, questo non mi serve.

Trasfigurazione… no, neanche

Incantesimi. Uhm…

Storia della Magia. Perché no? Potrei trovarci qualcosa… però prima devo sapere precisamente com’è andata.

 

-         Potter? – so che lui non è molto lontano, e so che la biblioteca a quest’ora è vuota. Non mi curo di abbassare la voce

-         Hm? – sento un mugugno di risposta da dietro uno scaffale.

Molto loquace, il ragazzo. Crede che a me faccia piacere parlare con lui?

-         Potter, cos’è successo lo scorso giugno nell’Ufficio Misteri? – chiedo con noncuranza, mettendo a posto un paio di librono rilegati in cuoio.

Non si cura neanche di rispondermi.

-         Potter ti sto parlando! –

-         Non me ne frega un cazzo! – risponde, adirato

-         Perché non hanno fatto un funerale a Black? – continuo, ignorando le sue proteste – Che ne è stato del suo corpo? – in realtà lo sapevo già; era caduto oltre un arco, oltre un velo. Ma non sapevo con precisione cosa quell’arco fosse, dovevo basarmi sulla descrizione di Potter.

Non mi rispose. Non a parole, almeno. Sbucò dietro da uno scaffale alle mie spalle e mi afferrò per il colletto, tirandomi con forza come volesse impiccarmi.

-         Come osi? – mi sibila, furente – Come ti permetti? Prima cerchi di uccidermi e ora vieni a farmi domande su… - non finisce la frase, lo sento respirare profondamente – Lo fai apposta a girare il coltello nella piaga? –

Solo in quel momento realizzo davvero che anche lui stava soffrendo per la morte di Sirius. E questo, in qualche modo, mi ferisce. Mi sento ancora una volta derubato.

Che diritto ha TU, di piangere la morte di mio padre, quando io non posso farlo? Perché tutti vengono da te a dirti “oh poverino, Potty sappiamo che stai soffrendo, capitano tutte a te!” A me invece dicono “sporco figlio di un Mangiamorte, farai la fine di tuo padre”.

Che bella gratifica!

Vaffanculo!

Vaffanculo tu, vaffanculo questo mondo di merda e vaffanculo tutti quelli che ci abitano!

Con una gomitata improvvisa nello stomaco lo costringo a lasciarmi andare. Ho una gran voglia di picchiarlo di nuovo, e lui lo sa. Me lo legge negli occhi.

Ma cosa risolverei? Con un ennesimo brivido di disgusto mi rendo conto che, mio padre, mi biasimerebbe se lo facessi. Se toccassi il suo prezioso figlioccio.

-         E va bene – scandisco, allontanandomi diplomaticamente di un passo – Va bene, non vuoi parlarne. – Mi spazzolo la tunica, impolverata da tutti quei libri – Fa come ti pare. –

“Non vuoi parlare con me. E va bene. Ti farò parlare con qualcun altro, allora.”

 

 

Quella sera, nel bagno dei prefetti, davanti a uno specchio.

Aspettavo.

Erano passate quasi 24 ore dall’ultima volta che avevo preso la pozione. 24 ore alle 11 di sera. Avevo già in mano la fiala, contenente il liquido rosato e zuccherino, che mi avrebbe trasfmormato di nuovo in Draco Malfoy.

La pozione che avrei dovuto prendere nel momento in cui quella vecchia cessava di avere effetto.

 

Ah, forse, nel frattempo sarebbe meglio che mi spiegassi: io non assomiglio a Lucius Malfoy. E come potrei? Non sono suo figlio. Veramente non so a chi somiglio; sono anni ch non vedo il mio vero volto. Posso solo indovinare che – essendo i capelli scuri e tutto il resto geni dominanti – io assomigli più a mio padre che a Narcissa. Ho visto una sua foto; era un bell’uomo prima di andare in prigione, ma aveva gli occhi grigi anche lui – l’unica cosa che spero di non aver ereditato.

 

Così, prendevo una pozione. Per non insospettire gli insegnanti, Lucius la iniettava nei cioccolatini che mi mandava da casa, quando ero più piccolo, mentre negli ultimi due anni i miei “genitori” si sono fidati abbastanza di me da lasciarmi portare a scuola le fialette, confidando che non lo avrei rivelato a nessuno. La pozione ha lo scopo di farmi assomigliare a Lucius Malfoy, come avrete capito. Per questo sono la sua copia in miniatura e non ho preso niente da mia madre, o almeno così pare: questa pozione, simile per certi versi alla Polisucco, ammette che io possa somigliare a una persona sola per volta. Quello che la differenzia dalla Polisucco è che, non solo dura un giorno anziché un’ora, ma agisce anche in modo leggermente diverso: non mi trasforma nella persona di Lucius Malfoy, ma fa in modo che io gli assomigli il più possibile, in linea con il mio sesso e la mia età.

 

Ecco. Comincio a cambiare. Resto a bocca aperta, trattenendo inconsiamente il respiro, mentre assisto alla trasformazione; i tratti del mio viso si distorcono lentamente ma con fluidità, finchè non riesco più a riconoscermi. I miei occhi si schiariscono, diventano azzurri, limpidi come quelli di mia madre. I miei capelli cambiano lentamente sfumatura – diventano castano scuri.

Quello che vedo allo specchio non sono io. Cioè, sono più io di quanto non sia mai stato, ma non conosco il volto che mi fissa di rimando. La mascella più pronunciata rende il mio viso più interessante, almeno a me pare; non ho più quella faccia a punta, da topo. Il mio colorito pallido sfuma leggermente in qualcosa di più ambrato. Gli zigomi appena più pronunciati e le soppraciglia più spesse, ma ben disegnate, mi danno un’aria seriosa. Tutto sommato non sono niente male.

Devo solo liberarmi della divisa di Serpeverde.

E vediamo se Potter si rifiuterà anche di parlare con il figlio di Sirius Black.

 

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NdA: chiedo scusa per i capitoli brevissimi, ma vedete, seguo l’estro. Capita che quando chiudo un file poi non lo riapro per mesi e non voglio farvi aspettare tanto. Infatti ho postato due volte, oggi. È il mio record! Due cagatine di mosca, ma beh… a me questo cap piace.

 

  
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