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Autore: chemicalscollide    01/03/2011    1 recensioni
Tre ragazze italiane, migliori amiche, si ritrovano a vivere in una città nuova come Londra. Qui faranno amicizia con quattro ragazzi che le aiuteranno, le faranno crescere e con i quali instaureranno una bellissima amicizia (e, chissà, forse qualcosa di più) che li porterà ad appoggiarsi sempre l'un l'altro. Durante questa storia tutte e tre si troveranno in situazioni in cui dovranno compiere scelte importanti ed è per questo che è stato scelto questo titolo.
Il racconto è visto da Giulia, una delle tre ragazze, ma non mancano i POV dei vari personaggi.
E' la prima fanfic che abbiamo scritto, io e le mie due amiche, qualche anno fa, quindi siate magnanimi :) E' già completa, perciò posterò regolarmente. Solo un avvertimento, è un po' lunghetta!
Buona lettura!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“E dai Fraa! Ma che ti frega?! Vieni e ti diverti!”
“Sì, è la nostra prima festa in Inghilterra, lo vuoi capire che è importante stare tutte e tre insieme?”.
Era mercoledì e ancora non eravamo riuscite a convincere Francesca a venire con noi. Quando si impuntava su una cosa era proprio difficile farle cambiare idea!
“Senti, se non vieni tu non andiamo neanche noi!”
“No, voi andate, so che vi va molto!”
“O tutte e tre o nessuna!”
“E che siamo, i tre moschettieri?” fece Francesca ironizzando. Noi la guardammo serie, facendole capire che non era il momento di scherzare; ricambiò lo sguardo pensierosa e poi dopo qualche secondo di silenzio, prese un bel respiro e annunciò: “E va bene! Ma lo faccio solo per voi!”
Noi raggianti corremmo ad abbracciarla.
“A questo punto mancano solo i vestiti”. Così chiamammo Giovanna e ci facemmo spiegare dove si trovava il negozio di cui parlava; ci segnammo l’indirizzo e partimmo alla volta di Covent Garden.
“Giovanna ha proprio ragione! Guardate questi vestiti! Sono veramente stupendi!” commentai io rimanendo a bocca aperta, dopo essermi guardata in giro.
“E i prezzi non sono nemmeno tanto alti” aggiunse Fabiola tenendo un cartellino di un vestito in mano. In un secondo ci infilammo nel camerino ognuna con una dozzina di vestiti: lunghi, corti, con paillette, scollati, sexy… “Oddio, mi piacciono tutti… non saprei proprio che scegliere…” ammise Francesca disperata.
Incerte, li ripassammo in rassegna uno ad uno, provandoli e riprovandoli, fino a che, dopo circa un’ora, riuscimmo a sceglierne tre. Erano perfetti! Soddisfatte, pagammo ed uscimmo dal negozio, chiacchierando allegre e pensando al giorno della festa, a quando li avremmo indossati.
E due giorni passarono in fretta: arrivò il tanto atteso venerdì e tutte elettrizzate, a scuola non riuscivamo a parlare di altro che della serata incombente.
“Ma si, che mi frega, stasera mi divertirò sicuramente! Non è certo per colpa di quell’essere che non posso andare ad una festa e divertirmi!”
“Sì, infatti. Poi basta che ci stai lontano!”
“Sono troppo eccitata! Chissà se sono proprio come nei film!”
“Che cosa?” chiese Fabiola interrogativa.
“Come che cosa? Le feste!” dissi io rassegnata. “Certo che non capisci mai!” ridacchiai.
Lei mi fece una pernacchia e noi cominciammo a punzecchiarla, ridendo. In quel momento dal corridoio spuntarono i ragazzi che si diressero verso di noi, ma, in quel momento, intravedemmo Dougie scuotere la testa e la mano per poi staccarsi dal gruppo e andarsene dalla parte opposta. Gli altri tre, dopo essersi guardati per un secondo, sospirarono e ci raggiunsero.
“Ehi ciao!”
“Ma Dougie?” domandò Fabiola.
Loro tre si scambiarono un’occhiata. “Ehm… aveva da fare!” esordì Harry imbarazzato.
Notai che Francesca si trattenne dall’alzare gli occhi al cielo. Io scossi la testa. “Scommetto che era una cosa di vitale importanza!”
“Ovviamente!”
“Allora, pronte per stasera?” intervenne Danny con un sorriso, cercando di cambiare discorso.
“Prontissime!”
“Non vediamo l’ora!”
“Vedrete che vi divertirete da morire!” assicurò Tom.
“Già, le feste di Eric di solito sono fantastiche!”
“Bene, perché abbiamo proprio intenzione di spassarcela stasera!” disse Francesca con convinzione.
“Trovato i vestiti?” chiese Danny.
“Sì sì! E proprio nel negozio che ci ha consigliato Giovanna!”
“Lo sapevo… Giovanna ha gusto per queste cose, di lei vi potete fidare” asserì Tom facendoci l’occhiolino.
“Lei l’ha trovato il vestito?” chiesi io curiosa
“Sì, siamo andati insieme a sceglierlo… è bellissimo e poi addosso a lei…” sognante, tirò un sospiro.
“L’amour!” esclamò con un sorriso e sbattendo le ciglia Danny per poi abbracciare l’amico, tentando di baciarlo in bocca.
“Danny la vuoi smettere di prendermi in giro?! Quando avrai capito cosa vuol dire amare qualcuno vedrai che parlerai così anche tu!”
“Certo, amico… ne sono sicuro!” rispose Danny ironico.
“Ha ragione Tom!” feci io sorridendo. “L’amore ti cambia. Prendi me e Luca… quando l’ho conosciuto eravamo tutti e due timidissimi e lui mi sembrava tutto tranne che romantico; ma poi si è dimostrato il contrario ed io lo adoro! Sento che con lui potrei arrivare al paradiso!”. Improvvisamente, immaginai involontariamente di essere in un momento di vera intimità col mio ragazzo. Sentii le guance scaldarsi e provai un po’ di vergogna per aver pensato una cosa del genere e mi accorsi di essere arrossita quando Fabiola, alla quale non sfuggiva mai niente, me lo fece notare: “Sei tutta rossa!a che cosa stavi pensando? Al paradiso?” disse sorridendo e sghignazzando. Le diedi uno schiaffo in pieno braccio e la guardai male.
“NON SONO ROSSA! E COMUNQUE NON STAVO PENSANDO NIENTE DI CHE!” urlai furente e imbarazzata.
“Se lo dici tu…”  Francesca sorrise e guardò complice Fabiola.
“Non ti ci mettere anche tu!”
“Che ho detto?” fece lei ridendo.
“Quanto vi volete bene!”intervenne Harry sorridendo.
“Sì, è proprio in questi momenti che viene fuori la nostra vera amicizia!”
“Simpatica!”. Ridemmo tutti insieme mentre la campanella suonò e un’altra ora di filosofia ci aspettava.
Dopo scuola andammo tutte a casa di Fabiola dove avevamo lasciato i nostri vestiti e cominciammo a prepararci. Doccia, capelli, trucco, vestito, accessori, scarpe e finalmente eravamo pronte per la festa. Così all’orario prestabilito uscimmo di casa e ci facemmo accompagnare dalla madre di Fabiola.
Arrivate alla villa, trovammo Tom, Harry, Danny e Giovanna ad aspettarci.
“Siete un incanto!” fece la ragazza ammirando i nostri vestiti.
“Grazie, ma è tutto merito tuo! Se non fosse stato per te, non so proprio come avremmo fatto!”
“E brava la mia Gì!” Tom la guardò con un sorriso dolce per poi baciarla.
“Eccomi qua!” Dougie arrivò, dopo aver chiacchierato o molto probabilmente flirtato con una ragazza bionda. Ci salutò, poi si avvicinò a Francesca, la guardò e le disse qualcosa che non riuscii a cogliere, ma che forse la irritò, perché subito dopo ci prese sottobraccio spingendoci ad entrare. Rimasi a bocca aperta quando scoprii l’immensità della villa e soprattutto la folla che la riempiva. “Wow, ma è fantastico!” commentai raggiante. La gente si affollava tra la zona bar e quella ballo; altri chiacchieravano qua e là; altri ancora facevano su e giù dalle scale. *È proprio come nei film!*. Ci buttammo subito nella mischia, scambiandoci commenti eccitati cercando di sovrastare il rumore della musica assordante. Urlando dicemmo a Francesca quello che volevamo da bere ed in un attimo lei sparì tra la folla, mentre noi e i ragazzi ci sedemmo su un divanetto stranamente ancora libero. Dopo qualche minuto ritornò districandosi tra la gente e mi passò la coca cola mentre l’altra birra la porse a Fabiola. La sera passò velocemente, e tra balli di gruppo e musica house ci scatetammo tutta la serata. Ancora ridendo ci buttammo sul primo divanetto libero e io mi fiondai sul mio bicchiere di coca cola, perché ero molto assetata. Francesca, dopo aver bevuto qualche sorso di birra, si rialzò e i guardò: “Dai ritorniamo in pistaaa!!”
Tutti ci gurammo a guardarla, sgranando gli occhi. “Ma sei matta?”
“E dai, scateniamoci!”
“Noooo” dicemmo tutti in coro, scuotendo la testa.
“Allora vado da sola!” e sparì subito dopo.
I ragazzi ci guardavano perplessi. Io scossi le spalle e ripresi a chiacchierare, ogni tanto lanciando un’occhiata alla pista.
Dopo circa una mezz’oretta, eravamo rimasti solo io, Fabiola, Danny e Harry. Tom e Giovanna erano di nuovo andati a ballare, mentre Francesca non si era più vista. *Ma chissà dove cavolo è!*. Mi volto per chiederlo a Fabiola, quando vidi che Harry la stava guardando intensamente, e lei, probabilmente accortasi delle attenzioni del ragazzo, imbarazzata, stava fissando la bottiglia di fronte a lei.
“Andiamo a ballare?” le chiese ad un tratto. Lei mi guardò e spalancò gli occhi sorpresa. Io sottovoce le dissi “Vai, vai!” e lei con un mezzo sorriso si alzò e si diresse verso la pista con lui. Sorrisi tra me. *Eh, c’è proprio feeling tra i due. Sono una bella coppia in fondo però!*. Dopo qualche attimo di esitazione vidi Fabiola scatenarsi e ridere a crepapelle con il ragazzo. *Mi sento osservata*. Mi girai e notai che Danny stava guardando verso di me. Improvvisamente mi resi conto che eravamo rimasti solo noi due e, non so perché, questa cosa mi agitava un po’. Comunque cercai di sorridere. “E così rimasero in due…”. Lui ricambiò il sorriso e bevve un sorso di birra. Poi me la porse “Vuoi?”
“No, grazie, non mi piace la birra”
“Io non potrei proprio farne a meno! Pensa che u…”. Spalancò gli occhi, guardando alle mie spalle. “Oh, no!”
“Che succede?” chiesi io preoccupata, e mi voltai: Amber si stava avvicinando sorridente a gran velocità, districandosi tra la folla, verso di noi, o più precisamente, verso Danny. Lui, terrorizzato, si voltò verso di me. “Andiamo a ballare!”. Arrossii. *Oddio, ora che faccio? Non mi pare una buona idea*
“Guarda, sono un po’ stanca…”
“Dai, è una festa, domani dormirai tutto il giorno!” Guardò verso Amber che si stava avvicinando inesorabilmente. “Su, ti devo pregare?”. Mi tese la mano. Dopo qualche attimo di esitazione, sorrisi imbarazzata e la afferrai. Quindi ci alzammo e ci avviammo rapidamente verso la pista. Con difficoltà riuscii a girarmi e mi beccai in pieno un’occhiataccia di profondo odio dalla ragazza. In quel momento iniziò una delle mie canzoni preferite: Chasing Cars, che purtroppo era anche una canzone lenta. *Oh, porca miseria! Ma che culo!*. Lui si voltò verso di me e posò le sue mani sui miei fianchi. *Meno male che è buio almeno non vede che sono così rossa!*
“Grazie. E scusa, ma non mi da tregua!”
“Figurati… Ma perché, non ti piace?”
“No, non è che non mi piace… è che un po’ troppo appiccicosa… e poi mi va dietro solo perché stare col chitarrista e cantante di una band la fa essere popolare… non mi piacciono le ragazze così”
 
I don't quite know
How to say
How I feel

Those three words
Are said too much
They're not enough

If I lay here
If I just lay here
Would you lie with me and just forget the world?

 
Continuammo a ballare così, un po’ parlando, ma per la maggior parte del tempo in silenzio; ogni tanto sentivo il suo sguardo su di me, e io non sapevo se ricambiarlo o meno. Mi limitavo a sorridere. La canzone per fortuna finì, e Harry e Fabiola ci raggiunsero.
“Senti, mi stavo preoccupando per Francesca… è da un sacco di tempo che non si fa vedere!”
“Già” le dissi “secondo me è meglio se la andiamo a cercare”. Lei annuì e dopo esserci separate dai ragazzi, cominciammo a girare in lungo e in largo tutta la villa, senza però trovarla.
“Proviamo in bagno” esclamò Fabiola e subito ci dirigemmo nel primo che trovammo: niente. Ne scorgemmo un altro, quindi abbassai la maniglia. Alzai lo sguardo e davanti ai miei occhi si presentò una scena che non mi sarei mai sognata di vedere.
 
***
FRANCESCA’S POV
 
Dopo le tante imprecazioni di Giulia e Fabiola ho deciso finalmente di andare anche io alla festa, promettendomi di stare almeno a 10 metri di distanza dal cretino.
Quel giorno ci saremmo riunite tutte e tre a casa di Fabiola per i preparativi e poi la madre ci avrebbe lasciato davanti la villa in cui si svolgeva la festa in maschera.
Arriviamo verso le 21 e i ragazzi sono già lì ad aspettarci. Danny, Harry e Tom  con Giovanna ci vengono subito incontro per salutarci e farci complimenti, mentre Dougie, intento a fare il cascamorto con una ragazza bionda, se ne frega altamente. *oltre che deficiente, è pure maleducato!* penso io guardandolo furiosa. Poco dopo ci raggiunge e, senza neanche scusarsi, saluta Giulia e Fabiola lasciandomi da parte. Poi mi guarda e mi fa: “che ti è successo?” “cosa intendi?” gli chiedo io “ no, niente” risponde abbassando lo sguardo. Lo guardo incuriosita ma non indago…devo mantenere la promessa che mi sono fatta! Così prendo sotto braccio le mie amiche e mi dirigo all’interno della casa, seguite dagli altri.
In un attimo ci ritroviamo in mezzo alla folla e al frastuono.
“vado a prendere qualcosa da bere, volete qualcosa?” chiedo io cercando di farmi sentire nel casino generale. Dopo avere preso le ordinazioni, mi avvio verso il tavolo delle bevande e prendo una coca cola per Giulia e due birre per me e Fabiola cercando di non farmele cadere addosso nella ressa. Le raggiungo tirando un sospiro di sollievo non vedendo Dougie nei paraggi e mi unisco al gruppo intento a chiacchierare.
Arriva il momento di ballare: la musica parte e dopo poco io e Fabiola stiamo scatenandoci cercando di convincere Giulia ad unirsi a noi. Finalmente ci riusciamo e anche Harry e Danny cominciano a ballare con noi. Mi sto divertendo tantissimo e non mi rendo nemmeno conto di aver perso di vista gli altri, quando mi ritrovo inaspettatamente affianco Dougie. Mi si avvicina barcollando e mi posa le mani sui fianchi che io cerco in tutti i modi di allontanare.
“ sai che sei bellissima stasera?” mi fa, e mi accorgo subito che il suo alito puzza di alchool.
“quanto hai bevuto?” gli urlo io cercando di sovrastare la musica.
“ forse un bicchiere di vodka, qualche birra… niente di che” mi risponde sorridente e sicuramente ubriaco.
“ levati! Tu sei ubriaco fradicio!” lo spingo via
“non sono ubriaco! Sono felice! Sono felice di essere qui con te!” ributtandomisi addosso.
“sì, a quante ragazze lo avrai detto stasera? Sei ridicolo!”
“non è vero! Solo tu mi fai stare così!” Non so più se essere arrabbiata o no; so solo che questo casino mi sta facendo diventare matta! Gli prendo la mano e lo porto nel primo bagno vuoto che trovo; chiudo la porta e tiro un sospiro di sollievo per le mie orecchie. Poi lo guardo infuriata
“allora, hai finito di prendermi in giro??” gli grido esasperata.
“non ti sto prendendo in giro! È la verità!”
“ma come, mi avevi detto che non avresti passato una serata con me neanche se fossi stata l’ultima ragazza rimasta sulla terra!”
“l’ho detto sì, ma non lo penso!”
“bè, comunque non mi interessa! Mi hai trattata da schifo per tutti questi giorni e ora non ho intenzione di dare ascolto ad un cretino ubriaco!” esclamo furiosa e vado ad aprire la porta per andarmene ma mi giro appena sento un lamento.
Dougie è piegato in due per terra ed è tutto sudato.  Non sapendo che fare mi avvicino e gli poso una mano sulla spalla: “che hai? Non ti senti bene?” gli chiedo in preda al panico.
Ma non fa in tempo a rispondermi che vomita dappertutto e soprattutto, mi sporca tutto il vestito! Arrabbiata per come sta andando la festa e per come è stato ridotto il vestito, rassegnata, decido di aiutarlo; lo prendo e lo infilo nella doccia; apro l’acqua gelata con il getto verso di lui finchè non vedo che riprende un po’ di colore; poi gli do una mano ad uscire dalla doccia e a sedersi. Prendo un asciugamano e lo asciugo. *ma guarda te! È riuscito a rovinarmi anche questa serata! E mi tocca pure aiutarlo!* penso io scoraggiata.
“ aspetta qui che mi infilo in una camera e vedo se trovo qualcosa da metterti”
Lui, mezzo addormentato, mi fa un cenno di assenso.
Esco dal bagno che ormai aveva preso un odore terribile e salgo le scale verso le camere. Entro in una stanza stranamente non occupata e apro il mobile *deve essere la stanza di Eric!” penso trovando fortunatamente vestiti da ragazzo. Afferro le prime cose che trovo, esco chiudendomi la porta alle spalle, e scendo le scale cercando con lo sguardo qualche faccia conosciuta per chiedergli una mano. Ma non trovo nessuno e sono costretta a fare tutto da sola. Puzzolente, sporca e triste mi avvio verso il bagno dove avevo lasciato Dougie. Entro e lo trovo ronfante.
Adesso che faccio? Non posso mica lasciarlo qui…bè, qualcuno lo troverà…no! Ormai ho fatto 30…facciamo 31* mi avvicino *oddio! Lo devo cambiare io! Ma non posso…magari non vuole...MA CHI SE NE FREGA!* poggio le cose per terra e, ancora un po’ esitante, gli levo la maglietta fradicia scoprendo degli addominali scolpiti che mi fanno arrossire. Gli infilo l’altra e poi gli sbottono i pantaloni cercando di guardare da un’altra parte. Glieli levo sempre più imbarazzata e gli metto quelli di Eric. Poi prendo l’asciugamano e comincio a sfregarlielo sui capelli per asciugarglieli un po’ quando all’improvviso la porta si apre.
“ Francesca! Che…che stai facendo???” Giulia mi guarda sorpresa sicuramente di vedermi lì proprio con lui.
“ grazie al cielo sei qui!” le faccio e l’abbraccio.
“ ti abbiamo cercato dappertutto! Ma che è successo??”
“non puoi immaginare! Praticamente è riuscito a rovinarmi anche questa serata!!” scoppio in lacrime e le racconto tutto; poi mi calmo e, mentre io aspetto in bagno, Giulia e Fabiola cercano i ragazzi per venire a prendere Dougie e portarlo a casa.
“è la prima volta che si ubriaca in questo modo!” mi dice Harry mentre Tom e Danny lo trasportano verso la macchina del padre che li era venuti a prendere.
“sì, è vero, non ha mai fatto così…di solito passa la serata con le ragazze e beve un po’ di birra…” interviene Danny
“Forse gli è successo qualcosa…avrà qualche problema” dice Tom
Poi salutano, entrano tutti nella macchina e se ne vanno.
“almeno a voi come è andata la serata?” chiedo io scoraggiata.
Si guardano complici e poi Fabiola fa: “ mah…non molto bene…la musica non mi piaceva, il cibo era immangiabile…e poi, abbiamo passato tutta la serata a cercarti…”
“davvero?? Scusatemi, non è colpa mia” le abbraccio cercando perdono
“ma scherzi?? Non ti preoccupare!” Dice Giulia stringendomi forte a sé.
“grazie ragazze, comunque lo so che vi siete divertite…si vede dalle facce. Non c’è bisogno di mentire per non farmi stare male” faccio io sorridendole. Ci guardiamo per un momento e poi scoppiamo a ridere. “bè, non posso dire di essermi annoiata comunque…è stata una serata molto movimentata!” ammetto io proprio mentre arriva mio padre con la macchina che è venuto a prenderci per riportarci a casa.
“come è andata la festa ragazze?” chiede curioso.
Noi ci guardiamo sorridendo: “BENISSIMO!” 
  
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