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Autore: ladymisteria    01/03/2011    1 recensioni
L'ultimo anno dei famosi Malandrini, tra nuovi amori, incredibili peripezie e vecchi nemici sempre in agguato...
Questa fanfiction è stata riveduta, ampliata, corretta e riscritta a seguito dell'imperdonabilmente lungo periodo di abbandono da parte della sua autrice.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Benché San Valentino fosse ormai alle porte, i Malandrini erano troppo impegnati a trovare un modo per tenere Regulus il più lontano possibile dai suoi nuovi amici per potersene preoccupare adeguatamente. Si erano ripromessi di non avere alcuna pietà, di utilizzare anche i metodi più subdoli pur di riuscire nel loro intento. Erano pronti perfino a costringere Regulus a finire in punizione fino alla fine dei suoi giorni da studente...

[*]

«Purtroppo non possiamo fare nulla prima di San Valentino. Non con gli occhi di tutte le studentesse puntati addosso!» sbottò Sirius di malumore.

James si lasciò cadere sulla sedia accanto all'amico.

«Stavo pensando la stessa cosa, Felpato. Ora come ora non abbiamo la benché minima libertà di movimento...» gli fece eco.

Fecero entrambi un vago gesto di saluto alle loro compagne, tutte voltate verso di loro con sorrisi smaglianti.

Sirius sbuffò, posando la testa sulle braccia.

«Remus come sta? Con tutto quello che sta succedendo, stamane non ho avuto il tempo di andare a trovarlo in infermeria» chiese dopo un po'.

James lo imitò, gettando uno sguardo annoiato alla lavagna su cui Vitious aveva segnato l'argomento della lezione.

«Vivrà un altro giorno per rimproverarci di quanto poco stiamo attenti in classe» sospirò, prima di continuare con un sussurro piccato: «Ma sul serio, dovreste darvi entrambi una calmata. Ho ancora il bernoccolo procuratomi nel tentativo di separarvi...».

Sirius fece spallucce.

«Tensione nervosa repressa, che vuoi farci...».

James si guardò intorno con circospezione.

«Sì, però quest'anno capita spesso che voi due abbiate della "tensione nervosa repressa", Felpato. Non mi piace che continuiate a stuzzicarvi in questo modo. E non solo durante le nostre gite notturne» precisò.

Di nuovo Sirius fece spallucce.

«Sono solo più suscettibile alle azioni e alle frasi sospette. Voglio dire... Guarda cos'è accaduto con quel ratto schifoso. Non ci tengo proprio a fare il bis, e nemmeno tu, immagino. Soprattutto non ora che le cose si stanno facendo più pericolose per tutti» disse con aria tranquilla.

James lo fissò a lungo.

«Non vorrai dirmi che ora sospetti che anche Remus stia dall'altra parte» mormorò incredulo.

Sirius sospirò.

«Senti, dico solo che dobbiamo fare attenzione a chi ci sta vicino, okay? Specie se quel qualcuno è naturalmente predisposto a prendere certe posizioni...».

Il richiamo del professor Vitious impedì a James di ribattere.

[*]

L'arrivo della vigilia di San Valentino sembrò infondere una strana agitazione in tutto il castello. In ogni corridoio, aula o bagno le ragazze di tutte le età e Case si radunavano in gruppetti, bisbigliando segretamente tra loro e prorompendo di tanto in tanto in qualche risatina civettuola. Anche l'osservatore più distratto avrebbe intuito che il loro intento era uno e uno soltanto: conquistare il cuore delle loro prede - che queste ultime lo volessero o meno.

[*]

Tonks, Lily e Lidia camminavano spedite per i corridoi.

La Metamorfomagus, a disagio, non faceva che voltarsi indietro a studiare la strada appena percorsa.

«Che succede, Tonks?» chiese Lily, dopo averla osservata per un po'.

Tonks gettò un'altra occhiata alle proprie spalle, sempre più nervosa.

«Magari è solo una mia impressione, ma…»

«Ma?» la sollecitò Lidia, interessata.

Tonks scrollò le spalle.

«Ma mi sento osservata, ecco. Persino studiata» ammise.

Lidia e Lily risero.

«Oh, quello» disse Lily con un sorriso.

«Certo che sei osservata e studiata» le fece eco Lidia.

Tonks sgranò gli occhi.

«Come?!» riuscì a dire.

Lily rise di nuovo.

«Tonks, domani è San Valentino. Una buona parte delle ragazze presenti in questa scuola non ha che un unico obiettivo per questa festa: prendere in qualche modo il nostro posto nel cuore dei nostri ragazzi» le rivelò.

La Metamorfomagus era ancora più scioccata.

«Ma... Ma non hanno altro da fare?!» esclamò.

Lidia fece spallucce.

«Certo che ce l'hanno. Ma reputano il portare a compimento questo obiettivo ben più importante di qualsiasi altra cosa».

Tonks boccheggiò per qualche istante.

«Ah, ma è fantastico! Significa per caso che dovrò fare attenzione affinché nessuno attenti alla mia incolumità?» chiese con tono vagamente divertito, riprendendo a camminare al fianco delle due ragazze.

Lidia fece un gesto vago con la mano.

«Non mi preoccuperei di quello, se fossi in te. Non ti farebbero nulla di veramente serio, rischiando così di far arrabbiare Remus. Ma farei comunque attenzione a qualsiasi cosa ti venisse offerta da bere o da mangiare. E tieni gli occhi ben aperti anche per i possibili incantesimi alle spalle!».

Tonks la fissò spiazzata.

«Grandioso... No, sul serio: sono colpita dal grado di follia che certe persone possono arrivare a presentare qui a Hogwarts...» disse.

Lily salì a Storia della Magia poco dopo, lasciando Lidia e Tonks da sole.

«Allora, come sta andando tra te e Remus?» chiese la Corvonero, interessata.

Tonks sorrise radiosa.

«Oh, davvero benissimo! E’ educato, romantico, intelligente, non si prende gioco di me quando capitombolo giù per le scale…».

Lidia rise.

«Sembra proprio che vada a gonfie vele, allora...» disse.

«E con Sirius?» chiese Tonks a sua volta.

Il sorriso di Lidia svanì.

«Beh, ultimamente con questa storia di Regulus… L'ha presa molto male, sai? Anzi, malissimo. In questi giorni è così serio, scontroso… Non l’ho mai visto così. Nemmeno quando viveva ancora con i suoi. E quel che è peggio è che ora è diffidente nei confronti di tutti. Teme che qualcun altro possa fare "il doppiogioco", come dice lui... Sai che non si fida più nemmeno di Remus?» chiese con aria triste.

Tonks sgranò nuovamente gli occhi.

«Che vuol... Che significa... Perché non dovrebbe più fidarsi di Rem, scusa?» domandò, scioccata.

Lidia scrollò le spalle, rattristata.

«Non ne ho idea. Non me ne parla mai apertamente. Dice solo che è meglio tenere d'occhio... Certi elementi» mormorò.

La Metamorfomagus si bloccò in mezzo al corridoio, spiazzata.

«Stai scherzando! Sta davvero avendo dei dubbi sulla lealtà di Remus in base a tu-sai-cosa?!» chiese.

La ragazza più anziana annuì.

«Ho cercato di dirgli di non fare l'idiota; che non è lui a parlare, ma i pregiudizi con cui la sua famiglia gli ha così gentilmente riempito la testa fin da bambino. Ma non ha voluto ascoltarmi. Ha detto che se Remus sta davvero dalla parte giusta, non ha nulla di cui preoccuparsi, in fondo...».

Tonks era senza parole.

«Devo assolutamente parlargli a quattr'occhi. Come può dire una cosa del genere?» disse, incredula.

Lidia sospirò.

«Temo che la faccenda di Peter l'abbia scosso più di quanto abbia voluto farci credere, e che quanto è accaduto ultimamente - l'attacco al treno, lo scontro con la sua famiglia, la pessima decisione presa da Regulus - abbia rappresentato per lui la classica goccia che fa traboccare il vaso. Penso che ora tema così tanto un nuovo colpo improvviso, da preferire la paranoia alla fiducia. Moody sarà fiero di lui...» sospirò con un sorrisetto forzato che non raggiunse i suoi occhi.

Tonks, però, trovava che ci fosse davvero poco da sorridere.

«Chi se ne importa di Moody! E' questo che lui intende con "addestramento"? Insegnare a Sirius e agli altri a vedere nemici ovunque, a diffidare delle persone care e a fare il terzo grado a chiunque li avvicini? E che cosa, dopo? A bere solamente da una fiaschetta e a mangiare solo ciò che si è cucinato personalmente?» esclamò piccata, voltandosi e correndo lungo il corridoio. «Mi spiace, ma è arrivato il momento che mio cugino mi senta!». 

[*]

Tonks si guardò intorno spaesata, mordendosi il labbro. Nella foga di trovare Sirius non aveva prestato attenzione alla direzione presa, e ora si ritrovava in un'ala del castello che, per quanto si sforzasse, non riusciva a riconoscere affatto.

La ragazza sbuffò esasperata.

"E' mai possibile che io mi perda ogni volta? Eppure sono qui da sei anni, ormai!”.

«Serve una mano?» chiese una voce zuccherosa alle sue spalle.

La giovane si voltò, ringraziando mentalmente la sua soccorritrice - una Corvonero, a giudicare dall’uniforme.

«Sì, grazie. Ero sovrappensiero e ho completamente perso l'orientamento. Non è che sapresti indicarmi il modo più rapido per raggiungere l'aula di Difesa Contro le Arti Oscure? Devo parlare con un ragazzo, e...» spiegò imbarazzata.

L’altra rise.

«Non devi preoccuparti. Posso accompagnarti io, se vuoi».

Tonks era entusiasta.

«Davvero? Oh, grazie tante! Non sai quanto ti sono grata» esclamò, avviandosi con lei per il corridoio.

«Figurati, non mi devi nulla. A meno che...».

Tonks si mise all’erta.

«A meno che cosa?» ripeté, diffidente.

La Corvonero emise una risatina civettuola.

«Beh, sai... Domani è San Valentino, e... Il fatto è che avevo scommesso con le mie amiche che l'avrei trascorso con uno dei Malandrini, e proprio non mi va di fare una stupida penitenza» rispose, ridendo nuovamente.

Tonks le avrebbe dato una testata lì e subito, ma si trattenne. Doveva ancora arrivare all'aula di Difesa Contro le Arti Oscure, in fondo...

«E perché il Malandrino che hai scelto è proprio il mio? Sei una Corvonero, in fondo. Non sarebbe stato più logico chiedere a Lidia Rosie? E' una tua compagna, se non sbaglio. O forse Sirius Black non ti piace?» chiese con un ringhio.

L'altra la guardò come se avesse appena detto un'eresia.

«Ma che domande, è ovvio che mi piaccia Sirius Black! Ma…»

«Ma è più semplice abbordare Remus, è chiaro» finì Tonks per lei.

La Corvonero si fece improvvisamente nervosa.

«Non dico che sia più facilmente abbordabile... E' solo che con lui è meno probabile ricevere un rifiuto. E' così gentile! Inoltre non si tratterebbe che di un solo giorno! Non voglio certo prendere il tuo posto!» la rassicurò con un sorriso smagliante. «Allora, che ne dici? Io ti porto a Difesa Contro le Arti Oscure e tu "mi presti" il tuo ragazzo per domani?».

Tonks faticò non poco a tenere a bada l'impulso che provava di saltarle al collo e stamparle la testolina castana contro il muro più vicino.

«Mi spiace, ma Remus non è un giocattolo che può essere prestato a destra e a manca. Non disturbarti a proseguire, comunque. Troverò l'aula di Difesa Contro le Arti Oscure da sola!».

E con un’aria impettita continuò per la sua strada, senza più degnare di uno sguardo l'altra ragazza.

Quando raggiunse la classe, tuttavia, scoprì che era già vuota.

Sbuffò per la milionesima volta nella giornata, e decise di cercare Lily e Lidia per raccontare loro quanto era accaduto. Avrebbe parlato con il cugino una volta trascorso San Valentino...

[*]

Le due ragazze trovarono la piccola avventura vissuta da Tonks incredibilmente divertente, e non poterono fare a meno di riderne.

«Ti avevamo detto che qualcosa del genere sarebbe potuto succedere, Tonks» le disse Lily.

«Sì, quando arriva San Valentino le altre ragazze impazziscono letteralmente. Non c'è nulla che non farebbero. O quasi» le fece eco Lidia, asciugando le lacrime spuntate nei suoi occhi a forza di ridere.

Lily condusse Tonks a una delle panchine del cortile.

«E poi puoi ritenerti fortunata. Solitamente ti offrono cioccolatini soporiferi - o ti schiantano - e poi ti rinchiudono da qualche parte fino a quando il giorno non è finito. Almeno, questo è quello che - più o meno - è capitato a me l'anno scorso: mi hanno attirata in un'aula vuota con la scusa che la professoressa Sinistra voleva parlarmi, e poi mi hanno chiuso dentro dopo avermi sottratto la bacchetta senza che io avessi nemmeno il tempo di accorgermene» le confidò Lidia.

Tonks era scioccata.

«E come hai fatto ad uscire?» chiese.

La ragazza scrollò le spalle.

«La Mappa del Malandrino. James ha visto il mio nome ed è venuto a liberarmi. Avresti dovuto vedere la faccia di quelle che mi avevano chiuso dentro quell'aula, quando sono ricomparsa al fianco di Sirius meno di un'ora dopo essere stata imprigionata» rise. «La bacchetta mi venne restituita soltanto mezz'ora dopo, quando le mie aguzzine riconobbero la sconfitta».

Tonks era senza parole.

«Di solito come lo festeggiate, voi?» chiese dopo un po'.

«La mattina e il pomeriggio lasciamo i ragazzi in balia delle studentesse, e alla sera - dopo cena - li incontriamo al rifugio, dove poi festeggiamo fino al mattino dopo» rispose Lidia allegra.

«E' un ottimo modo...» sorrise Tonks. «Ma perché lasciarli in balia delle altre fino a sera?».

Lily fece spallucce e sorrise con aria furba.

«Per tutto il giorno sarebbe comunque impossibile avvicinarsi: troppa ressa. Noi aspettiamo. E ne vale davvero la pena, perché quando arrivano al rifugio sono talmente esausti dal continuo scappare, da trasformarsi letteralmente in teneri agnellini in cerca di affetto. Nessuna battutaccia, nessun piano per mandare Gazza o uno dei Serpeverde al San Mungo...».

Tonks ghignò.

«Quindi più mansueti sono loro…»

«Più rilassate siamo noi, esatto» finì Lidia, facendole l'occhiolino.

La Metamorfomagus sorrise.  

Non avrebbe mai creduto che un giorno avrebbe amato San Valentino!

   
 
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