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Autore: HisWhisperIsTheLucifer    03/03/2011    3 recensioni
No. Nessuno stava ascoltando. Nessuno lo avrebbe aiutato. S'era arreso. Scivolò all'indietro, nel vuoto, verso la sua bellissima Parigi. Dietro di lui, solo le lacrime. E poche parole. Addio Romano. Ti amo. [ Pairings: FranciaxRomano ] [ Otherverse: GdR ]
Genere: Malinconico, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Francia/Francis Bonnefoy, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Quale era la fortuna di essere Francia?

Il poter vivere a Parigi?

Nah, qualche milione di persone aveva quella fortuna senza essere una nazione.

No, la vera fortuna era poter entrare in qualsiasi luogo affollato di turisti senza aver bisogno del biglietto.

Questo pensava Françis mentre con una lentezza studiata, saliva gli infiniti gradini che lo portavano dalla base fino alla prima piattaforma della Tour Eiffel. C'era un bel cielo, sopra Parigi quel pomeriggio, pensò vagamente, mentre si fermava un attimo e riprendeva fiato. Il suo sguardo vagò per i monumenti già ben visibili da quell'altezza. L'Arc du Triomphe. Bellissimo, come sempre, che dominava Place de l'Étoile. con la sua mole. Napoleone aveva sempre fatto le cose in grande, proprio. Il suo sguardo vagò poi verso gli Champs-Elysées, a tutte quelle persone che non vedeva ma che sicuramente c'erano, sparse tra i più grandi e costosi negozi di moda, auto e simili. Continuò, fino a Place de la Concorde e la vicina ambasciata americana. Chissà se Alfred gli avrebbe mai perdonato quanto stava per fare... erano diventati così amici nell'ultimo periodo... continuò, lungo i Jardins des Tuileries, fino a i Jardin du Carrousel e a l'Arc du Carrousel, fino al Louvre. Dio solo sapeva quanti pomeriggi aveva speso in quel museo, a passeggiare indisturbato tra le opere dell'Antica Grecia, le opere di sua madre. Sospirò. Avrebbe voluto vederle un'ultima volta, ma sapeva che se fosse successo, probabilmente avrebbe ripensato alla sua scelta. Perché avrebbe trovato un nuovo motivo per vivere, per tornare a sorride. E lui non voleva, proprio no... non poteva più sorridere. Non ne aveva la forza. Non ne aveva motivo. Non ne aveva la voglia.

Dal Louvre, il suo sguardo vagò verso il Musèe d'Orsay, la bellissima stazione trasformata in museo che raccoglieva le più grandi opere dell'Impressionismo. Li ricordava... Manet, Monet, Van Gogh... i suoi preferiti in assoluto, quelli che tante volte aveva tentato di imitare, senza riuscirci a pieno. Un affronto per un esteta, un dandy, come avrebbe sicuramente detto Arthur. Arthur... se gli avessero detto che non stava compiendo quel gesto per lui anni prima, non ci avrebbe mai creduto... ed invece... invece la soluzione a quel circolo vizioso che era diventata la sua vita quando aveva perso la testa per l'inglese era stata più vicina ed incredibile di quel che credesse. Il bagliore colse la sua attenzione salendo un po' più in alto poté notare l'ambasciata canadese. Eccola... la sua soluzione... peccato che anche lui fosse scomparso e che facesse ancora male ricordarne il sapore delle labbra, la morbidezza della sua pelle, la profondità dei suoi occhi viola... Scosse la testa e riprese la sua salita, fino a giungere alla prima piattaforma. Da lì, salì fino all'ultima, alla piattaforma panoramica. Uscì all'aperto e sorrise. Quante volte si era lamentato degli squarci nella rete di protezione causati dal vento o da vandali? Tante, troppe... eppure, in quel momento ringraziò che non fosse stato ascoltato. Perché di fronte a lui c'era uno squarcio abbastanza grande per farci passare una persona. Sorrise appena ancora una volta. Poi salì sul parapetto. Attento a restare in equilibrio, trasse dalla tasca il suo iPod, che gli aveva regalato Alfred per Natale e iniziò a cercare il brano che voleva. Eccolo. Schiacciò “play” ed attese...


Is anybody listening?

Can they hear me when I call?

I'm shooting signals in the air

'Cause I need somebody's help

I can't make it on my own

So I'm giving up myself

Is anybody listening...listening?


Si era letteralmente intossicato di quella canzone nell'ultimo periodo. Perché sentiva che poteva perfettamente rispecchiarsi in quelle parole, in quel dolore nascosto, come lui aveva nascosto il suo, le ferite al suo cuore che Romano gli infliggeva continuamente con il suo comportamento...


I've been stranded here and I'm miles away

Making signals hoping they'd save me

I lock myself inside these walls

'Cause out there I'm always wrong

I don't think I'm gonna make it

So while I'm sitting here on the eve of my defeat

I write this letter and hope it saves me


Qualcuno che lo salvasse. Lui non aveva più qualcuno che lo salvasse da quando era morta Gallia. Lei lo aveva difeso giorno dopo giorno, notte dopo notte, finché l'Impero Romano non aveva avuto la meglio. Romano... quella parola, quel nome... continuava a tormentarlo. Non gli lascia aria, lo ossessionava giorno e notte... aveva quasi rovinato il matrimonio a Feliciano, per colpa di quell'ossessione...


Is anybody listening?

Can they hear me when I call?

I'm shooting signals in the air

'Cause I need somebody's help

I can't make it on my own

So I'm giving up myself

Is anybody listening...listening?


Una goccia. Una goccia cadde sul suo volto delicato e distrutto dal dolore e dalle lacrime, che, copiose, gli avevano solcato il volto in quegli ultimi giorni. I suoi ultimi giorni. Il suo sguardo vagò ancora sulla sua città, fissandosi sulla Pyramide del Louvre, il grande ingresso a forma di piramide di vetro e accanto, anche se non la vedeva, la Pyramide Inverse, e più sotto, dove tante, tantissme volte era stato in religioso silenzio, il Santo Graal. Sorrise. Maria Maddalena.


I'm stuck in my own head and I'm oceans away

Would anybody notice if I chose to stay?

I'll send an S.O.S. tonight

And wonder if I will survive

How in the hell did I get so far away this time?

So now I'm sitting here

And the time of my departure's near

I say a prayer please, someone save me


Qualcuno l'avrebbe salvato? Per un attimo pensò, sperò di sì. Chiuse gli occhi. Sì, poteva vederlo. Lo vedeva. Aveva avvertito il suo richiamo. Romano. Romano che correva lungo il ponte sulla Senna, per raggiungere la Tour Eiffel in tempo, per salvarlo. Sorrise e una lacrima si unì alla pioggia.


Is anybody listening?

Can they hear me when I call?

I'm shooting signals in the air

'Cause I need somebody's help

I can't make it on my own

So I'm giving up myself

Is anybody listening...listening?


Se lo immaginava che si faceva largo tra la calca di turisti che erano stati bloccati laggiù perché c'era un pazzo che voleva buttarsi. Lo vedeva spiegare concitato che quel pazzo lui lo conosceva, che gli si era dichiarato qualche ora prima dopo un matrimonio a Sofia. Lo vedeva salire su uno degli ascensori, giungere fino alla prima piattaforma e lanciarsi a corsa verso l'altro ascensore.


I'm lost here

I can't make it on my own

I don't wanna die alone

I'm so scared

Drowning now

Reaching out

Holding onto everything I love

Crying out

Dying now

Need some help


Lo vedeva giungere sulla piattaforma panoramica trafelato, con ancora indosso il vestito che aveva indossato dopo la cerimonia. Dio, quanto era bello. Magnifico. Sublime. Divino. Romano. Non c'era altro modo per definirlo se non con il suo nome. Lo sentì che lo chiamava e sorrise dolcemente, sussurrando il suo nome.


Is anybody listening?

Can they hear me when I call?

Shooting signals in the air

I need somebody's help

I can't make it on my own

I'm giving up myself

Is anybody listening?


Aprì gli occhi e vide nuovamente Parigi sotto di sé. Sentiva il cuore battere fortissimo e si voltò, certo che avrebbe incontrato gli occhi incazzati di Romano. A quel punto gli sarebbe saltato addosso, lo avrebbe baciato e poi lo avrebbe trascinato a casa sua e l'avrebbe amato per tutta la notte. Solo che... Romano era solo una sua illusione. Un'illusione che gli tendeva la mano, per farlo scendere. Imitò il gesto e non trovò il solido del corpo dell'italiano. Sorrise amaramente.

No.
Nessuno stava ascoltando.

Nessuno lo avrebbe aiutato.

S'era arreso.

Scivolò all'indietro, nel vuoto, verso la sua bellissima Parigi.

Dietro di lui, solo le lacrime.

E poche parole.


Addio Romano. Ti amo.

   
 
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