Capitolo  secondo
 
Maya deglutì alla vista di quel fazzoletto.
- Allora ? - chiese Masumi, - E' tuo o no ? -
Che fare ?  Si chiese la ragazza, non poteva restare in silenzio.
Abbassò  gli occhi e accennò di si col capo.
Masumi le andò vicino e le sollevò il mento con gentilezza.
- Vuoi raccontarmi come sono andate veramente le cose ? - le chiese con uno sguardo dolce e pieno di comprensione.
Maya sentì li occhi riempirsi di lacrime, - A che scopo ? - chiese, - Tanto lei ormai si è fatto una sua idea e qualunque cosa io dica non la convincerò del contrario.-
Masumi stentava a credere  di averle sentito pronunciare quelle parole, era dolore che faceva tremare la voce di Maya?
Dolore ? Perchè ? Perchè le  dispiaceva che lui pensasse male di lei ?
Senza riflettere le prese entrambe le mani, - Ti chiedo scusa.- disse in un sussurrò, - Non dovevo aggredirti in quel modo .-
Maya lo guardava ancora dubbiosa.
- Raccontami come sono andate le cose.- continuò Masumi,
Dio !  quanto avrebbe desiderato cancellare quel velo di tristezza dai suoi bellissimi occhi scuri.
Avrebbe dato qualsiasi cosa perchè si accendessero di quel  sorriso così caldo che lui amava tanto.
- Non ha più importanza .- tagliò corto Maya dandogli le spalle, era una tortura stare con lui su quella nave, averlo così vicino eppure così  irraggiungibile.
Masumi per lei era come un miraggio in mezzo all'arido deserto, cercava di raggiungerlo ma si rendeva conto che era solo un illusione.
Lui  apparteneva a un'altra donna, a un altro mondo, e in quel mondo  scintillante di luce e ricchezza non c'era posto per una ragazzina e piena di sogni , come lei.
Glielo aveva dimostrato se mai c'è ne fosse stato bisogno , schierandosi dalla parte di Shiori senza darle la possibilità di difendersi.... più chiaro di così...
Masumi le afferrò il braccio, - Ha importanza per me.- rispose il giovane con forza, - ho il diritto di saperlo! -
Con uno strattone Maya si liberò da  quella stretta, - Non si azzardi più a toccarmi! - urlò con   gli occhi pieni di lacrime, - Mai più.- e corse via.
Anche il semplice contatto fisico  era diventato per lei una  sofferenza, voleva   dimenticarlo, e sentire il calore della sua mano  sulla pelle non l'avrebbe aiutata in quel già arduo compito.
Masumi era impietrito.
Talmente Maya lo odiava da provare disgusto  non appena lui la toccava?
Possibile che lo odiasse fino a quel punto?
Si passò una mano tra i capelli.
Non capiva.
Se lo odiava allora che ci faceva quel fazzoletto nel suo ufficio ?
Eppure era scappata via piangendo  , gridandogli in faccia di starle lontano.
Starle lontano un corno !
Non poteva mica scendere dalla nave e tornare a terra a nuoto.
L'avrebbe trovata.
Aveva perso quella battaglia , ma era ben lontano da perdere la  guerra.
Se Maya era testarda lui non era da  meno,  con passo deciso si avviò lungo il ponte, avrebbe trovato quella ragazza a costo di frugare in ogni singola cabina