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Autore: nausicaa black    03/03/2011    3 recensioni
Senza tener conto dell'epilogo finale, ci troviamo al 7° anno di scuola dopo la sconfitta di Voldemort.
Sono tornati tutti a Hogwarts per concludere gli studi: Harry, Ron, Hermione, Draco... e c'è qualcuno che ci mette il piede per la prima volta contro la sua volontà.
Il suo animo è buono, ma è cresciuta nei luoghi più oscuri, circondata dalle persone sbagliate, si trova a frequentare l'unica persona che vorrebbe semplicemente evitare...
E' la mia prima fanfiction. Vive dentro di me da parecchio, non ho mai pensato di scriverla.
Buona Lettura!
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Nausicaa passa molti giorni pensando a come recarsi ad Azkaban e parlare con Narcissa. Decide di agire la notte prima del rientro a Hogwarts.

È ancora a letto, osserva il soffitto, al buio. Una debole luce entra dalla finestra, i respiri di Hermione e Ginny sono regolari.

Guarda la sveglia: le tre.

È ora.

Si sfila da sotto le coperte, si veste alla cieca e sgattaiola di sotto. Per le scale il silenzio del sonno.

Raggiunge il piano di sotto, attraversa il corridoio, indossa il mantello e apre la porta.

Ma mentre la richiude, qualcuno le si Materializza addosso, facendole perdere quasi l'equilibrio.

“George!” esclama la ragazza, sentendo già i sudori freddi avanzarle lungo la schiena.

“Nausicaa!” le risponde lui, con un sorriso furbo, canzonandola “Cosa ci fai fuori di casa a quest'ora?” le chiede poi.

“Potrei chiederti la stessa cosa!” risponde Nausicaa, sarcastica, cercando di prendere tempo.

“No che non potresti. Innanzitutto, non si risponde a una domanda con un'altra domanda. E poi io non sto uscendo, sto rientrando, mi pare ovvio invece che tu vai da qualche parte?” la interroga il giovane con sapiente nonchalance.

“Non sono affari tuoi” conclude ella, superandolo e scendendo gli ultimi scalini dell'uscio.

“Sì che lo sono” George le corre dietro “non è bello che una ragazza giovane come te giri da sola a quest'ora!”. La ferma prendendola per il braccio, costringendola a voltarsi verso di lui.

Ne è stupita. Lo guarda, tra il divertito e l'irritato. Si preoccupa per lei in un modo del tutto nuovo. È una strana sensazione.

“Ma cosa dici” ritorna in sé, Nausicaa “sono maggiorenne e poi hai solo tre anni più di me, mi risulta. So badare a me stessa, grazie”. Si strattona dalla presa del ragazzo, camminando più veloce.

“Bè scusami, ma se mia sorella uscisse da sola a quest'ora, io ne sarei preoccupato” il giovane continua a seguirla.

Non sa quanto abbia sbagliato a pronunciare quella frase.

La ragazza si gira, gli occhi totalmente folli. Uno sguardo che lo fa rabbrividire.

“Io? Paragonata a Ginny? Ma come osi!” si è nuovamente fermate e stringe i pugni, rabbiosa, indecisa se schiantarlo o meno.

“Oh, va bene, scusa è vero che non scorre buon sangue tra di voi. In ogni caso insisto, dove stiamo andando?” il ragazzo la prende a braccetto, sorridendole per farsi perdonare.

“Per l'ultima volta, George” esclama Nausicaa, con tono esasperato “va a dormire, non ho bisogno di aiuto!”. Il suo sguardo è ancora furioso.

“Tu non capisci, vero?” il tono del ragazzo è serio, come quel pomeriggio nella stanza di Sirius “Ci sono ancora dei Mangiamorte in giro, ed io non voglio vedere altre persone morire. Perciò o mi fai venire con te, oppure vado a svegliare tutta Grimmauld Place, così magari invitiamo anche gli altri alla tua passeggiata notturna!”.

Nausicaa osserva di nuovo quel ragazzo. Buffo come le sia affezionato, benchè si conoscano pochissimo. Ripensando alla loro prima conversazione, quella su Fred e Rebecca, decide di fidarsi. Gli porge il braccio. Lui le sorride. Si Smaterializzano.

L'Isola del Mare del Nord, che ospita Azkaban è gelida d'estate e glaciale d'inverno. È buio e nell'aria si sente l'essenza della disperazione.

George deglutisce, guardando la ragazza interrogativo.

“Devo parlare con Narcissa Malfoy” gli spiega, facendo uscire dalla bacchetta il suo Patronus, una pantera d'argento.

Anche il ragazzo evoca il suo, una volpe. Ma non è tranquillo. Lei lo vede tremare, gli prende la mano tra le sue, stringendola e accarezzandola, per tranquillizzarlo. Non è la prima volta che va a trovare la donna che l'ha cresciuta, ma anche lei ha bisogno di quel contatto, quella prigione è sempre orrenda.

Attraversano la spiaggia fino a giungere all'ingresso, dove una strega dall'aspetto truce sorveglia l'arco d'entrata.

“Nausicaa!” esclama la donna. Ha un corpo muscoloso, mascolino, corti capelli arruffati e indossa una divisa da combattimento.

“Lo so che non è ora, ma devo vedere Narcissa, Rigel” le spiega velocemente. L'altra annuisce, facendogli strada.

Azkaban è completamente di fredda pietra. Le pareti ricordano una grotta. Le numerose celle, una di fianco all'altra, mostrano prigionieri intenti nel loro tormento, urlanti, imploranti.

Ovunque gelo e disperazione. I Dissennatori non si avvicinano al terzetto, per via dei Patronus, tuttavia la sensazione di infelicità è onnipresente.

Raggiunto l'ultimo piano, quello dei Mangiamorte, il più gelido, Rigel li lascia soli di fronte alla cella della donna, dopo averla aperta con un colpo di bacchetta.

“Vuoi che ti aspetti qui?” le chiede George.

“No, ti prego, entra con me”. Nausicaa inizialmente ha pensato di farlo rimanere fuori, ma tenergli la mano la sta tranquillizzando. È meglio averlo vicino.

Entrano. Narcissa è sul letto a gambe incrociate, dà loro le spalle. Ondeggia lievemente, osservando la luna.

“Cissy?” sussurra la ragazza, avvicinandosi e mettendole una mano sulla spalla.

“Bella, no, non insistere non possiamo. Oh, no Bella, cosa hai fatto?” la donna si mette le mani nei capelli, stopposi e lerci, che un tempo furono biodo oro.

“Cissy, sono io, Nausicaa!” sussurra piano la giovane, facendola voltare. I suoi occhi sono folli, il bel viso sciupato e sporco.

“Piccola Nau!” la donna abbraccia la ragazza, piangendo “Dov'è Draco?” chiede poi, osservando George.

“Bene, non sono qui per parlare di lui però” la interrompe brusca, ha fretta e vuole la verità, subito.

“Cissy, io devo sapere la vera storia di mia madre. Basta bugie. Mio padre non vuole darmela, lo sai che lo abbiamo portato indietro dall'Arco della Morte e ucciso Bella, vero?” le chiede, poi vedendola annuire, le si siede accanto. E Narcissa inizia il racconto di quella vita oscura.

“Tua madre ed io eravamo migliori amiche a Hogwarts. Entrambe a Serpeverde, ovvio. A quei tempi c'erano due gruppi nella scuola: i Mangiamorte, che ben conosci, e i Malandrini. Tuo padre era uno di questi. Il più affascinante, direi. E' ovvio, dopotutto è un Black! Insomma, aveva tutta la popolazione femminile ai suoi piedi. Bè non proprio tutta: noialtre Serpi eravamo ammaliate da Lucius. In ogni caso, tua madre era l'unica di noi ad avere una cotta per quel Traditore del Proprio Sangue. Ma lui non la vedeva. Stupido orgoglio Grifondoro, presumo.

“Finita la scuola, anche io, Bella e Morganne ci unimmo ai Mangiamorte, che fuori da Hogwarts si erano schierati dalla parte del male. Il Signore Oscuro ci affidò il compito di sorvegliare gli amici dei Potter, poiché era appena venuto a conoscenza della profezia. Io e Lucius seguivamo il licantropo, Bella e suo marito i Paciock e Morganne si offrì per seguire Sirius. A nessuno parve strano, ma io sapevo tutto. Voleva solo stargli accanto, in un modo o nell'altro, ne era davvero innamorata.

“Così, una notte venne da me dicendomi di averlo finalmente conosciuto. Fu un susseguirsi di momenti segreti, la loro storia, perlomeno all'inizio. Un giorno annunciò il suo matrimonio, così, a sorpresa. Il Signore Oscuro la considerava una traditrice, ma lei gli spiegò che era un piano per arrivare ai Potter, anche quando nascesti tu gli rifilò questa teoria.

“Lei lo sapeva di doverlo tradire prima o poi, volente o no, era quello il suo destino. Ma Minus fu più veloce e ruppe l'Incanto Fidelius. Tuo padre ne fu distrutto, lo inseguì e poi sai cos'è successo no?

“Morganne non ce la faceva senza di lui. Sapeva benissimo che era innocente, ma non poteva parlare, se l'avesse fatto avrebbero incarcerato anche lei, dopotutto era una Mangiamorte e come poteva nasconderlo se doveva svelare quella verità? Chi si sarebbe occupato di te? Così un giorno ti portò da noi, mi disse che doveva allontanarsi per qualche giorno poiché inseguita dai Mangiamorte in liertà.

“Bugie. Il giorno dopo trovarono il suo corpo sulle coste della Francia. Si era gettata in mare. A casa sua trovarono tre lettere, sulla mia c'era scritto di occuparmi di te, farti andare a Durmstrang poiché figlia di un assassino non avresti avuto vita facile, qui. Voleva che tu sapessi lei fosse morta combattendo, sempre per la teoria dei Mangiamorte che la volevano fare fuori. Le altre due lettere sono per te e Sirius, sono custodite nella mia cassaforte a Villa Malfoy, la parola d'ordine è Draco”.

Nausicaa non parla, osserva nel vuoto.

“Tutto qui?” le chiede poi, un po' delusa.

“Credo che i particolari dovresti chiederli a tuo padre, io non ho mai voluto scendere nei dettagli, sai, l'Oscuro Signore era un Legilimens eccelso” le spiega Narcissa, con lo sguardo basso.

“Lei dov'è sepolta?” sente la necessità di andare da sua madre il prima possibile.

“A Parigi, al Perè Lachaise. Diceva che era la città perfetta” la donna sorrise appena, tornando a guardare fuori dal piccolo buco che fungeva di finestrella.

“Grazie, Cissy” le dice, trascinando via George.

“Nau, dì a Draco che lo voglio vedere” le dice la donna, mentre lasciano la cella.

Nausicaa non ascolta, non sente nulla, neanche saluta la donna che l'ha accudita per anni come una figlia.

Escono da quel luogo di disperazione, il ragazzo le riprende la mano, stavolta guidandola lui. La ragazza si accascia sulla sabbia gelida, appena fuori dalla prigione, osservando il mare.

George le si siede accanto, circondandole le spalle con un braccio.

“Va tutto bene, Nau”, le sussurra.

“No, non va niente bene,”risponde lei, dura “la mia vita è stata tutta una farsa, una bugia, un mistero. Hanno cercato di proteggermi con le menzogne, capisci? Mi sembra di impazzire, non so più chi sono, cosa voglia essere, non so cosa sia una famiglia, cos'è l'amore.

“Tu invece, hai tutto George. Sei così fortunato, hai anche la forza per cercare di aiutare me. I tuoi genitori sono fantastici, i tuoi fratelli, il vostro rapporto, vorrei avere io una famiglia così. Invece sono sola, lo sono sempre stata e questa cosa non cambierà mai”.

“Non è vero”, la contraddice il ragazzo “credi che io non mi senta esattamente come te, a volte?”. Lei lo guarda infuriata, lui capisce di aver detto qualcosa che lei non può capire, non lo conosce bene, in fondo.

“Intendevo, tu non sei sola, c'è tuo padre, Harry, anche mia madre ti adora sai? Non sei sola!”. Come una cantilena, quelle parole risuonano nella testa di Nausicaa mentre si alza, porgendogli il braccio.

“Andiamo a Villa Malfoy, ora”, ha già deciso e a nulla valgono i tentativi di George di convincerla ad andarci col padre, più tardi.

La dimora dei Malfoy è tornata all'antico splendore. L'influenza di Bellatrix è completamente svanita, i giardini sono rigogliosi, il cancello scintillante, le pareti di marmo perlato.

La ragazza attraversa il vialetto d'ingresso. Per anni ha vissuto lì, senza mai sapere di quanto vicina fosse la verità.

Sale le scale, seguita dal ragazzo, diretta alla camera da letto dei coniugi Malfoy.

Il lusso è perfino nell'odore di chiuso di quella stanza; un enorme letto a baldacchino riccamente decorato, il mobilio sfarzoso, le tende verde smeraldo della porta finestra che si affaccia sulla tenuta degli ex-Mangiamorte.

Nausicaa sale sul letto, senza curarsi di sporcarlo, sfiorando il ritratto di famiglia posto a capo della struttura, esattamente sopra i cuscini. Mormora la parola d'ordine e quello scompare, lasciando il posto a una manopola dorata.

Tra i cimeli di famiglia di Narcissa, vi sono due lettere. Le afferra con dita tremanti, sedendosi sul materasso.

La busta che contiene la sua lettera, è chiusa da ceralacca nera. Sul retro, una grafia elegante, simile alla sua, riporta il suo nome. Sfiora quei segni, come se potesse sfiorare, paradossalmente, le dita di sua madre.

La porge a George. Non ce la fa, ha paura. Come sempre.

Lui l'apre, iniziando a leggere.

 

Ciao, principessa.

Spero che tu stia bene e che non debba mai leggere queste mie parole. Ma se lo stai facendo, significa che hai saputo la verità.

Ti chiedo scusa. Non sono stata una brava madre, ti sto abbandonando a un futuro senza di me, condannandoti a soffrire, ma credimi è meglio così. Staresti ancora più male accanto a me, so distruggere tutto ciò che amo senza accorgermene. Narcissa saprà crescerti nel modo che meriti.

Se te lo sei mai chiesto, sì, ti ho amata tanto. Più della mia vita. Alla quale rinuncio perchè tu possa averne una migliore, una diversa.

Spero che un giorno tu possa incontrare tuo padre e che lui ti racconti la nostra storia strana.

Voglio credere che per te sarà diverso, il mondo. Ho bisogno di morire con questa convinzione.

Non dubitare mai dell'amore della tua mamma, credimi: tu e Sirius siete le uniche stelle della mia vita infame. Vivo da anni in questa mia realtà capovolta che non conosce luce*, se non quella che mi avete donato voi. E ora non posso più oscurarvi.

Ricordalo e perdonami, se puoi.

Con amore, tua madre.

 

Come un'automa, col volto inespressivo, Nausicaa prende la lettera per suo padre, porgendola a George. Il ragazzo la prende, mettendola in tasca.

No, Nau,” le dice, con tono che non ammette repliche “ non è tua.”

Lui mi deve la verità e non vuole darmela! Devo prendermela da sola, a questo punto, non credi?”. Si alza, avvicinandosi decisa al ragazzo.

Non tutto puoi prenderlo così. Ci sono cose che per quanto tu le desideri, saranno tue solo quando qualcuno decide di donartele. Ora andiamo, è l'alba, qualcuno potrebbe insospettirsi”. Le porge il braccio col suo solito sorriso buffo.

Colma di delusione, la ragazza lo afferra. Si Smaterializzano direttamente sull'uscio di Grimmauld Place, proprio addosso a qualcuno.

Che traffico qui fuori stanotte, eh!” esclama George, divertito, facendo l'occhiolino Nausicaa.

Ma cosa...” esclama Harry, osservandoli stupito. Non sa cosa pensare, glielo si legge in faccia.

Oh, non trarre subito le tue drastiche conclusioni paranoiche!”, lo liquida Nausicaa entrando di fretta in casa. Non ha voglia di dare spiegazioni, in quel momento. Vuole solo parlare con suo padre.

George?” incalza il ragazzo “Mi devi dire nulla?”.

Oh, non penserai veramente che noi...” guarda stupito il Prescelto “stavo rientrando e lei usciva. Ti pare che lasciavo una ragazza girare da sola di notte, di questi tempi?”.

Rientrano entrambi in caso, dove in cucina Nausicaa ha appena incontrato suo padre, che ha cominciato a farle il terzo grado.

Dove sono stata? Dove tu hai ben pensato di trascorrere tutta la mia infanzia!” gli ha appena urlato addosso, velenosa. A Sirius cade una tazza di tè dalle mani.

Che cosa? Perchè l'hai fatto?” chiede sbalordito alla figlia.

Avevo bisogno di risposte e visto che tu non hai voluto dirmi realmente come sono andate le cose, me l'ha detto Narcissa” la ragazza si siede, battendo i pugni sul tavolo, nervosa. Sbatte la lettera di sua madre sotto gli occhi dell'uomo che l'afferra con dita tremanti. Anche lui sfiora quella grafia che conosce così bene, apre e legge quelle parole tristi. È come vederla morire, di nuovo.

Te l'avrei raccontato, Nau” riesce solo a dire, con un filo di voce, prima di sedersi anche lui, sconvolto.

Ma proprio non vuoi capire? Io devo sapere, ora!” gli occhi le stanno per lacrimare ma riesce a trattenersi.

Sei così impulsiva, così...” inizia Sirius, ma lei se lo mangia.

Così, come, come te? O come lei?” si alza, avvicinandosi al suo viso.

Guardami papà. Ti assomiglio? O sono più simile a mia madre? Dimmelo tu, io non lo so! Non posso nemmeno saperlo! Dimmelo perchè ne ho bisogno!” le lacrime non posso più essere mandate via. Le solcano le guance, crudeli. L'uomo cerca di asciugargliele, ma lei si sposta brusca. Lo guarda negli occhi, delusa. Rovescia una sedia con un calcio ed esce dalla stanza, raggiungendo la porta d'ingresso, che provvede a sbattere con tutta la forza che ha.

Manco a dirlo, il ritratto della signora Black si sveglia.

Mezzosangue, feccia, sudici ibr...” Molly fa capolino in cucina, svegliata dalle urla, col volto interrogativo. Capisce che è meglio tacere e preparare del tè per tutti.

George intanto estrae la lettera per Sirius, porgendola al proprietario.

Credo che andrà al cimitero di Parigi. È lì che è sepolta, ha detto Narcissa Malfoy. Siamo stati anche alla loro Villa, erano lì le lettere. Io non lo sapevo, dove volesse andare, altrimenti avrei cercato di impedirglielo, credevo volesse sgattaiolare in qualche locale notturno!”.

L'uomo afferra la sua busta, infilandola in tasca. Si dirige verso la porta, ma viene bloccato da Harry.

Verrò anch'io!” afferma sicuro il suo figlioccio.

No, Harry. Ha bisogno di un padre, di me, aspettaci qui, le parlerai dopo” il tono imponente e malinconico di Sirius non permette al ragazzo di ribattere.

Lo osserva uscire dalla cucina, mentre lui si piazza vicino al fuoco.

Molly chiede a George cosa sia successo, mentre osserva Harry, sconvolta.

Io potrei anche spiegartelo, se tu mi preparassi i tuoi muffin speciali!” le risponde il figlio, divertito, afferrando una tazza di tè.

Come puoi pensare al cibo in un momento del genere? M pare che qui sia successo qualcosa di abbastanza grave!” esclama irritata la donna, mettendosi le mani in vita.

Oh, ma faranno pace vedrai, sono uguali in fondo. Devono solo comprendersi. E dai mamma, ho fame!”. La prega col sorriso furbo e adorabile che ha sempre contaddistinto i due gemelli. Molly gli scompiglia i capelli, mettendosi a preparare la colazione.

Mentra Grimmauld Place si risveglia, Sirius ha raggiunto il Perè Lachaise a Parigi. Tra le tombe storiche, proprio accanto a James Douglas Morrison, il più grande poeta magico mai esistito, vi è la tomba di sua moglie Morganne.

Lì, inginocchiata, c'è sua figlia, in singhiozzi disperati. La sente sussurrare “Mamma”.

Sirius le si siede accanto, a gambe incrociate. Sfiora la foto di lei, così simile a Nausicaa, così giovane e bella. Abbraccia tutto ciò che gli resta del suo amore. Sua figlia.

Vattene, lasciami, sparisci!”, protesta la ragazza, senza però divincolarsi troppo. Lui la stringe più forte. Solo in quel momento, Sirius nota la scritta incisa sulla lapide.

 

L'odio è la sfaccettatura più intensa dell'amore.

Ho odiato me stessa per aver amato così tanto. Rinuncio alla vita prima di rovinare chi amo.

 

Perchè ho così paura, sempre, papà?” gli chiede Nausicaa, tra le braccia.

Di cosa hai paura, principessa? Che cosa ti spaventa?” le chiede a sua volta l'uomo, prendendole il viso tra le mani.

Dei buchi,” risponde lei, le grosse lacrime a rigarle il bel volto “i buchi che lasciano le persone quando se ne vanno. Come quello che ha lasciato la mamma”.

Queste parole lo feriscono come una Maledizione Cruciatus al cuore. Ha sbagliato tutto con sua figlia, avrebbe dovuto dirle subito, la prima volta che si sono visti com'era andata veramente.

Prende dalla tasca la lettere di Morganne, porgendola alla ragazza.

Lì, sulla tomba di sua madre, Nausicaa legge le sue ultime parole.

 

Caro Sirius,

scusami se ho preferito scriverlo, che dirtelo.

Quando leggerai queste mie poche righe, sarò già morta da un bel po', temo.

Non posso crescere nostra figlia senza di te. Non posso nemmeno respirare, senza di te. Sei lì, sepolto vivo, e ogni giorno che passa per me è un giorno in più che mi separa dal ricordo dell'ultimo bacio che mi hai dato.

Ti ho sempre amato, ti amo tutt'ora e lo farò per sempre. Nostra figlia è il più bel dono che potessi farmi. Ma non me la merito. E lei non merita una madre codarda.

Sono una Mangiamorte, so che fingi di non saperlo, anch'io fingo, sai? Fingo di non esserlo per poter vivere alla luce del sole, ma è impossibile.

Perdonami se puoi. Spero che tu e Nausicaa vi ritroviate e siate felici.

Non smetterò mai di amarvi.

Tua per sempre

Morganne.

 

Sirius sospira profondamente, nascondendosi il volto tra le braccia, accovacciando le ginocchia al petto.

Papà,” esclama Nausica, prendendogli le mani “io non penso che sia stata una codarda. Ha rinnegato tutto ciò con cui è cresciuta per stare con te. Non è meraviglioso questo?” gli chiede, guardandolo.

Sì, piccola mia. È per questo che l'amavo e continuerò ad amare il suo ricordo. Ora torniamo a casa. Tra poche ore c'è l'Espresso per Hogwarts, devi riposare.”

Osservano ancora qualche minuto quella lapide, senza parlare. Le parole non servono ora. Non serve urlare, litigarsi, rinfacciare il dolore di quegli anni di fronte a lei. La ragazza fa comparire un piccolo roseto alla base della tomba, in modo che possa crescere senza bisogno di cure.

Sorride al padre, alzandosi, gli afferra la mano, tranquilla. Si Smaterializzano, tornando a Grimmauld Place.

Gli altri abitanti momentanei della casa, si sono svegliati e nell'ingresso aleggia il profumo dei muffin di Molly. Si odono i rumori delle tazze e il chiacchericcio soffocato.

Sirius accompagna la figlia nella sua camera, ancora avvolta nel buio. Le rimbocca le coperte, dopo averle dato un bacio sulla fronte sta per andarsene, ma lei lo trattiene per un lembo dell'abito.

Aspetti che mi addormento?”, gli chiede come una bimba che ha paura del buio “Cantami una ninna nanna. Nessuno l'ha mai fatto per me.”. Quegli occhi così simili ai suoi, implorano quell'infanzia che le è stata negato, ciò che lui non ha potuto darle.

L'uomo si siede accanto a lei, abbracciandola. Nausicaa gli si accoccola addosso.

 

Era, era
una notte come tante
in cui non c'entri proprio niente
e dai la colpa solo a lei...
maledetta sempre lei.
Solo io rimango steso
a guardare il buco nero
che ha lasciato intorno a noi
sono qui che aspetto lei.

 

Anche Sirius si addormenta con la figlia, cullato dalle sue stesse parole.

Si ritrovano entrambi nella stessa spiaggia dove l'uomo ha incontrato i suoi amici la mattina di Natale.

Papà dove siamo? In un sogno?”, gli chiede Nausicaa, perspicace, guardandosi intorno.

Una specie. Qui il giorno di Natale ho fatto un picnic con i miei migliori amici” ricorda lui, sorridendo.

Senza che la ragazza abbia il tempo di chiedergli spiegazioni, due figure escono dall'acqua. Non riescono a distinguerle, poiché è buio, ma i capelli lunghi e scompigliati di quella che pare una donna rievocano nella ragazza qualcosa di familiare.

Rebecca!” esclama, osservando l'amica sorridente che avanza verso di lei. Osserva con chi è in compagnia, spalancando gli occhi.

George?” chiede nuovamente la fanciulla, stupita.

Non sono George, sono Fred,” risponde quello, sbuffando divertito “non credevo che anche da morto avrei potuto confondere qualcuno!”. Le due figure si siedono sulla sabbia, invitando padre e figlia a fare lo stesso.

Fred accende un piccolo falò con un gesto della mano.

Perchè siamo qui?” domanda Sirius, sperando di rivedere ancora James, Remus e perchè no? Anche Peter.

Avete bisogno di risposte. Io sono Rebecca Karkaroff, ero la migliore amica di Nausicaa. Piacere di conoscerla, signor Black.” la ragazza dai lunghi capelli gli porge la mano. L'uomo la stringe, è come toccare una scultura di ghiaccio.

Bè, non c'è bisogno che io mio presenti vero?” esclama Fred, rivolto a Nausicaa, che lo guarda ancora stranita.

Dove sono gli altri?” chiede nuovamente Sirius, inquieto.

Sono tornati tutti nel Mondo Magico. Noi abbiamo deciso di restare, per ora. Ci occupiamo dei dannati, laggiù,” il gemello fece cenno alle loro spalle, verso una foresta avvolta da una nuvola nera e luci che trapelavano tra i rami degli alberi “è il luogo della penitenza. Ci sono i Mangiamorte, Voldemort, anche Codaliscia è ancora qui, assassini e la peggiore feccia immaginabile”.

Dov'è mia madre?” chiese Nausicaa. Non le interessava sapere altro. Voleva vederla. Doveva vederla.

Rebecca fa cenno verso un cumulo di scogli in mezzo al mare.

La vedi quella scogliera? Lei precipita, precipiterà per l'eternità. E mentre lo fa, vede voi, le vostre vite, ciò che ha abbandonato. So cosa stai per chiedermi, Nau, sei sempre stata come una sorella per me. Non potete vederla. È stata dannata. Ha rinunciato a voi e da questa decisione non si può tornare indietro.

Ma se voi soffrite a causa sua, la sua pena si moltiplica. Mentre precipita il suo corpo viene attaccato dai draghi. La riducono a brandelli. Poi le ricresce la pelle e continua così, in eterno”. La ragazza osserva l'amica, i cui occhi si sono fatti umidi e lo sguardo stravolto.

Vuole che voi andiate avanti” continua Fred “non dimenticatela, ma perdonatela se potete. Lei vuole che sappiate questo.

Siamo qui anche per dirvi altre cose però,” Rebecca guarda nuovamente Nausicaa, sorridendole tranquilla “accetta quello che hai, Nau. Nessuno te lo porterà via. Ama come hai imparato a fare. Ora sei una persona splendida, sei davvero tu e lo sai. Migliora il rapporto con tuo padre. Vivi, amica mia, fallo anche per me. Ricorda tutto il tempo passato insieme. E quanto ci siamo divertite!”.

Sirius” ora è il turno del gemello “tu non devi avere paura di innamorarti di nuovo, perchè l'avrai. Ricostruisciti una vita, una vera vita, ora puoi farlo, non sei più condannato né prigioniero della morte. Puoi vivere davvero. Solo fammi un favore, se puoi.

Stai vicino a George. Sta facendo un sacco di cose sbagliate. Si sta perdendo. Lo so che la mia morte l'ha distrutto, ma se continua così perderà tutto ciò che abbiamo costruito insieme, oltre che all'affetto di tutta la famiglia. Vai a lavorare con lui, uscite insieme la sera, controllalo perchè beve e fuma troppo. Non deve crogiolarsi nel dolore dei ricordi, va bene?”

L'uomo annuì.

È ora di andare, i due messaggeri si alzano.

Nausicaa viene abbracciata da Rebecca, che la fa gelare. Ma è contenta di aver potuto riabbracciare la sua amica, per la cui morte ha sofferto come non mai.

Posso permettermi?”, le chiede Fred allargando le braccia con un sorriso. Stranamente il suo corpo però è caldo, come una persona vivente.

E' lui che vive in me,” le spiega in un sussurro “questo abbraccio lo devi dare a lui, mi sentirà. E digli che tornerò. Quando nascerà suo figlio, quello sarà il giorno della mia rinascita”. Le accarezza la guancia, poi prende la mano di Rebecca e insieme si allontanano verso la foresta.

Sirius e Nausicaa si risvegliano insieme, sorridenti.

Scendono a colazione. La ragazza vuole trovare subito Harry, così afferra un muffin al volo e si precipita a cercarlo. In cucina non c'è, prova nella sua camera, infine lo trova nel salotto, intento ad accendere il fuoco con la bacchetta.

Gli salta addosso, baciandolo. Lui è confuso, ma felice.

Scusami, scusami, scusami!” gli dice, dispiaciuta. E gli racconta d'un fiato cos'è successo, spiegandogli che George aveva insistito minacciandola di svegliare tutti mandando a monte il suo piano. Gli racconta anche del sogno.

Glielo devi dire il prima possibile” conviene il suo ragazzo “anche io ho notato che è fuori fase. È sempre giù. Bè ora andiamo a sistemare i bauli, dai, parleremo sul treno, è tardissimo!”.

Un'oretta dopo, tutti imbacuccati, con tutte le loro cose a posto, partano per King Cross.

Sirius, Molly e George (assonnatissimo), li accompagnano.

Mentre Hermione, Ron e Ginny sono già sull'Espresso per tornare a Hogwarts, Sirius saluta la figlia con un enorme abbraccio stritolante, proprio da genitore, promettendole che a Pasqua avrebbero parlato meglio della storia di sua madre. Lasciato l'uomo a salutare Harry, Nausicaa si avvicina a George.

Volevo dirti grazie” si sente emozionata per ciò che sta per dirgli, riesce a scorgere nei suoi occhi ciò di cui gli ha parlato Fred. E senza dire nulla lo abbraccia, a sorpresa. Sente un calore che non è il suo passarle attraverso i vestiti. Il ragazzo rimane immobile. Quello non è il corpo di Nausicaa, non è il suo profumo. È il suo gemello che lo sta abbracciando, lo sente.

Lui tornerà, George,” gli sussurra la ragazza, nello stesso modo in cui ha già sentito lei “il suo animo sarà quello di tuo figlio”. E dopo avergli scoccato un bacio sulla guancia, si affretta a salire sul treno, aiutata da Harry.

La stazione di Londra si allontana, le vacanze sono finite definitivamente. Mentre cercano un posto, Nausicaa ripensa a tutto ciò che le è successo. Afferra la mano di Harry, lo spinge a sé e lo bacia.

Tu non lascerai buchi, vero?” gli chiede.

Lui la guarda stranito.

Promettimi che non te ne andrai mai via da me” spiega lei, stringendolo.

Non dovresti neanche chiedermelo, lo sai che non lo farei mai!”. Harry le sorride, baciandola a sua volta.

Ed ora, la sua vita, può davvero ricominciare.










ANGOLO AUTRICE

*Destroy, Isabella Santacroce
La ninna nanna cantata da Sirius , è la canzone Aspetto lei dei Negramaro .


Mi ritaglio anch ' io il mio angolino , per poter interagire meglio con voi. Che dire su questo capitolo, se non che mi è costato un mese di salute mentale ? L ' ho scritto , cestinato , riscritto , ricestinato . . . alla fine ecco cosa ne è uscito . Ci ho bevuto troppi caffè sopra , ci ho sfumacchiato molte sigarette . E ' più lungo degli altri e questo mi rende felice , perchè solitamente scrivo poco .
Ora mi prenderò qualche giorno di pausa , prima di ricominciare .
Sono anche lieta di annunciarvi che da questa storia partirà uno spinoff sulla nuova vita di Sirius , che essendo libero ora può godersi la libertà . . . e mica solo quella !
Ringrazio chi mi segue , mi preferisce e mi ricorda . Ma soprattutto ringrazio chi recensisce . Mi fate commuovere , a volte .
Al prossimo capitolo , di cui non voglio darvi nessuna anticipazione però !
Vi abbraccio .

nausicaa black




 

   
 
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