Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: loonaty    03/03/2011    2 recensioni
Com'è fuggire da ciò che più si ama?
Com'è avere tutto e subito dopo ritrovarsi con nulla fra le dita?
Un chakra dalla potenza sconfinata, inferiore solo a quello della volpe.
Un carattere combattivo e ribelle.
Un'indole autodistruttiva.
Un membro in più nel clan Uchiha.
Cosa si prova ad essere un mostro?
Non ci si aspetta che qualcuno capisca.
Non ci si aspetta che qualcuno compatisca.
Perché niente di ciò è davvero rilevante.
Kioko è Kioko, e questo, che voi lo vogliate o no, non cambierà.
"Queste rose.
Sono come me. Lentamente sfioriscono, i loro bei petali hanno ingannato per tutta l’estate gli ingenui che nel coglierle si erano feriti con le spine. Quando però avranno perso ogni petalo le persone temeranno quei rovi spinosi, si terranno alla larga. Così era successo con lei." (capitolo 12 "Queste rose")
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Obito Uchiha, Rin, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 12 – QUESTE ROSE.

 

Image and video hosting by TinyPic

-Ma alla fin fine, perché Kakashi voleva sforacchiare Kioko?-
-Per quello che gli ha detto-
-Cosa gli ha detto?-
- … -
-Su Rin, parla, non mi piace quando resti in silenzio, sei così preoccupata?-
-No è che … Obito, tu ci capisci qualcosa di quei due?-
-Non ho mai capito Kakashi se è questo che intendi, forse perché non lo conosco abbastanza, ma … -
-Kioko sembra avere la capacità di ferire le persone senza accorgersene, vero?-
-Rin, tu sei esageratamente empatica, io definisco quella ragazza con una sola parola, piantagrane!-
Rin si arriccia una ciocca attorno all’indice fissando la ciotola di ramen sul bancone, perché si convinceva sempre a seguirlo a cena?
-Cosa gli ha detto?-
Si trovavano sempre a parlare di argomenti importanti, era grazie a questi momenti che poteva dire con certezza che Obito non fosse stupido.
-Rin?-
-“Cos’è, i tuoi genitori si sono suicidati perché non ti sopportavano più?”-
-Cosa?-
-è quello che gli ha detto.-
-Rin, dove sono i genitori di Kakashi, tu li hai mai visti?-
-Obito-
-Mh?-
-Penso che Kakashi-kun sia orfano-

 
Queste rose.
 
La selezione era iniziata da ormai un paio d’ore. Aveva appena sentito parlare il maestro di una festa che si sarebbe svolta in onore dei neo-jonin. Ridicolo. Non era mai accaduta una cosa del genere, ma con la guerra le persone avevano bisogno di un momento di svago. Così era saltata fuori quest’idea del ballo.
 
Rose rosse. Un rosso intenso che ricordava quello dello sharingan. I petali volteggiavano verso di lei poggiandosi sulla chioma inchiostrata. Gocce di sangue sul suo capo. Il gazebo bianco invaso dalle rose rosse che lentamente si spampanavano.
 
Minato aveva tentato di convincerla a fare pace con il teme. Ci aveva provato anche Jiraiya, ma lei non era sua amica, non doveva scusarsi, cosa aveva fatto poi!
Queste rose.
Sono come me. Lentamente sfioriscono, i loro bei petali hanno ingannato per tutta l’estate gli ingenui che nel coglierle si erano feriti con le spine. Quando però avranno perso ogni petalo le persone temeranno quei rovi spinosi, si terranno alla larga. Così era successo con lei.
 
“Quanto sei pericolosa”. Sbuffò.
Mavaccagare.
Ora che l’avevano vista arrabbiata sarebbe stato un miracolo se i suoi compagni le si fossero avvicinati di nuovo. Eppure Itachi non aveva mai avuto paura di lei quando aveva le sue crisi di collera e gli scagliava contro tutto ciò che trovava a portata di mano. Semplicemente si levava saggiamente dalla sua strada. Itachi però era diverso, lui la capiva con uno sguardo. Capacità di analisi magnifiche per un bambino della sua età.
 
Si sdraia sulla panchina incrociando le caviglie e seguendo con lo sguardo l’intricato intreccio di rovi e fiori rossi.
 
Rin si era dichiarata la “sua migliore amica”, ma dove era adesso? Perché non l’aveva seguita?
 
 
Sì, Kioko è altamente egocentrica, non giunge alle conclusioni più sensate, per lei l’unica cosa che conta è se stessa. Se una cosa le porta dei profitti personali sarà sicuramente quella che farà, altrimenti niente.
Sapete una cosa, sì, ne sono consapevole, mi va bene così.
Questa sono io, Kioko Uchiha, una delle più belle rose rosse mai esistite.
Vi sto bene?
Bene.
No?
Non mi cambia la vita.
 

Forse avrebbe chiesto scusa a Kakashi.
Forse.
O forse meglio di no.

-Kioko? Kio-chan?-
Apre un occhio color pece. Scannerizza la figura in piedi al suo fianco, le mani strette dietro la schiena.
Rin!
Rin!
-Che vuoi?- Richiude l’occhio con disinteresse.
-Pensavo che, bhè, ecco … Che ti andasse di andare a comprare un vestito per la festa di domani sera insieme a me.
-Domani sera?!?-
Kioko si tirò a sedere un po’ alterata.
-L’esame chunin è durato più di una settimana!-
-Sai, questi sono futuri jonin e …-
-Si ammazzano tra di loro facendosi meno problemi.-
Finì Kioko. Poi scrutò il volto teso dell’ “amica”
-E tu sei preoccupata per l’idiota.- concluse.
Rin arrossì.
-A te non piaceva Obito?-
Silenzio.
Kioko si morse la lingua mentre Rin la guardava in modo strano. Non si sorprendeva. Aveva parlato troppo in fretta e con troppa foga. Ma cosa gliene importava a lei di Kakashi! Insomma! Eppure continuava a fissare sospettosa la ragazzina.
-L’amore è litigarello- Rin accennò un sorriso.
La stava prendendo in giro.
-Come scusa?- Ringhiò la falchessa.
-Ah, niente … - Rin scosse la testa ancora sorridente.
-Comunque … Non che me ne freghi niente, assolutamente, ma … Muoiono molte persone durante le selezioni?-
La ragazzetta tornò mogia. A Kioko fece un po’ pena. L’amore che versava quella ragazza nella loro squadra era sinceramente ammirevole. Le prese un polso e la fece sedere accanto a sé tamburellandole delicatamente sulla schiena con le unghie lunghe e sempre più simili ad artigli ricurvi.
-Di solito sono pochi a superare l’esame.-
-Purtroppo Kakashi è uno dei migliori, quindi dubito che morirà … - Mugugnò la mora facendo ridere Rin.
-Sai, è strano, ma credo che il fatto che tu non sappia far altro che sparare cattiverie su di lui sia un tuo modo personale per fargli capire che gli vuoi bene.-
Kioko rimase impassibile a fissarla.
-Hai presente “parlane bene, parlane male, l’importante è parlarne”?-
-Non ti seguo- Sbraitò seccata Kioko.
-Dai insomma! Ti piace Kakashi!-
-Fuori di qui.-
-Perché?-
-Fuori di qui, Rin, rischi di vedere la tua testa precederti fuori da questo gazebo, ti avverto.-
- Ok scusa, scusa, ho capito-
-No che non hai capito, ti sto minacciando di morte, quindi vedi di filare via immediatamente-
Rin si alzò con il sorriso trattenuto. (Magari Kioko non era così buona e la decapitava davvero) Ed indietreggiò fino all’arco della struttura poi salutò con la mano.
-Mi preparo poi passo a chiamarti per andare a prendere il vestito.-
-No-
-Ciao Kioko, ci vediamo tra mezz’ora qui sotto. Non sapevo ci fosse un gazebo a Konoha … -
-Rin , io non vengo!-
-Io ti aspetto ok? Ciao, ah, sempre se sopravvive … Kakashi parteciperà al ballo.-
-Ballo, che ballo?-
-Al ballo della festa!-
-Rin … -
Se n’era andata. Kioko sospirò stringendo la pietra della panchina tra le dita magre.
Così, insopportabile!
Se ne sarebbe andata, col cavolo che usciva a comprare uno stupido vestito!
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: loonaty