Ed eccoci all'ultima flash della raccolta. Sto pensando di ampliarla e di aggiungere qualche personaggio, ma non ho niente di pronto, quindi per ora segno la storia come 'conclusa'.

Vi ringrazio moltissimo per averla seguita.

Tengo davvero a ringraziare in particolar modo Cruel Angel, leloale, mazza, PadFeet, ramoso90,  Rota e  _Mary, che hanno messo la storia tra le preferite e Carol, ElynLC, Sophie, Cruel Angel, ElyTheStrange e fa92 che hanno recensito.

Di nuovo ringrazio anche le giudici: Mazza e Feel good Inc.

E grazie anche a chi legge silenziosamente. 

Spero che ci incontreremo di nuovo.

Fabi.

Ginny

Cerca di essere te stesso e non la tua ombra, o te ne andrai senza sapere cos’è la vita.

Ginny Weasley passava molto tempo a piangere, tanto che temeva di essere diventata troppo lagnosa.

Ogni volta che si preparava per una riunione con l’ES, lei passava qualche minuto a guardarsi allo specchio. Ripeteva a se stessa che le cose prima o poi sarebbero migliorate. Che un giorno, Harry, Ron e Hermione sarebbero tornati dalla loro misteriosa missione, portando quella speranza che sembrava sempre meno luminosa.

Hogwarts sarebbe tornata una semplice scuola. Niente più guerre, niente più gente costretta a fuggire.

Il fondamento della resistenza era proprio la speranza.

Cerca di essere te stesso e non la tua ombra, o te ne andrai senza sapere cos’è la vita.

Questo pensiero aveva spinto Ginny avanti. Resistere era difficile.

Pochi giorni prima, un ragazzo era stato torturato da Amycus Carrow.

Erano stati proprio i due Mangiamorte a fornire a Voldemort una lista dettagliata di tutti gli alunni che sembravano avere parenti sospetti.

Sempre loro si erano impossessati delle bacchette di alcuni studenti ‘indegni’.

Erano stati fortunati, Piton aveva involontariamente permesso loro di recuperarle poco prima che fossero distrutte. Almeno, questo era quanto tutti credevano, Ginny si era convinta che la cosa non fosse casuale, che in qualche modo Piton sapesse di stare giocando contro i Mangiamorte.

La Grifondoro si era chiesta più volte se l’aiuto venisse da una buona stella o dal Preside.

La risposta non arrivava.

Ginny aveva trovato un modo per rendersi utile, era sempre in prima linea nell’organizzare il recupero di oggetti, nel mantenere viva la resistenza e nel far avere a tutti le informazioni. Era stata lei a incantare le nuove monete per l’ES.

Lo chiamavano ancora Esercito di Silente, ma per lei era la Speranza.

Non avrebbe aspettato distesa sul suo letto a piangere. Era riuscita a reagire e il primo passo le aveva dato la forza per compierne un altro, che l’aveva portata dov’era in quel momento.

Ora si sentiva soddisfatta di se stessa.

Avrebbe rivisto Harry, e sarebbe stato orgoglioso di lei, perché non si era arresa. Avrebbe combattuto. Non era più una bambina.