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Autore: akemi_katy    04/03/2011    4 recensioni
Un collegio si trova tra le alte montagne Italiane in una valle inaccessibile agli umani circondata da boschi e cascate, in questa scuola si trovano ragazzi e ragazze immortali con poteri e abilità stupefacenti divisi in due dormitori quello Est (dove sorge il sole) e quello Ovest ( dove il sole tramonta). Le vicende già agitate normalmente si complicano di più quando un angelo appena caduto Cristel accetta la proposta di entrare a far parte del corpo studentesco, così dal suo arrivo inizieranno sfide d’amore e intrecci di destini che daranno il via a questa sovrannaturale e romantica long-fig
*… - le regole del college lo vietano -  disse Eyiko, facendo scoppiare una risata del tutto malefica da parte del biondo – vietarlo non serve a niente, quelli li ce l’hanno nel sangue, possiamo starcene qui a fare i bravi fratellini quanto vogliamo, ma c’è una sostanziale differenza tra noi e loro :  NOI  non ci sogniamo neanche lontanamente di bere del sangue,  di uccidere o ferire per puro divertimento e piacere, mentre LORO  sono persino peggio di questi vampiretti , perché lo fanno per puro gusto senza nemmeno un motivo di sopravvivenza, arrivando persino ad ammazzarsi  in preda all’euforia della loro natura … Sono DEMONI …  Questa è la realtà!  Questa scuola può farci convivere, ma troppe barriere sono  inattaccabili e c’è troppa differenza tra le due discendenze, anche se in pochi lo ammettono apertamente … - concluse Jean zittendo tutti, perché purtroppo consapevoli della veridicità di quelle ciniche ma realistiche parole … [dal capitolo 13] *
Genere: Generale, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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[Horizon College- Stalle – ore 21,00- Cristel]
 
 
 
 
 
Ormai erano passate ben  sei ore da quando Cristel aveva iniziato a familiarizzare con Enea e due da quando il cavallo aveva cominciato a parlarle …
 
- Così la tua domatrice precedente è morta … - disse Cristel a bassa voce più parlando a se stessa che con Enea, * Si, era davvero una immortale speciale, mi aveva preso con se fin da quando era un puledro e m’ha allevato … È morta durante il rito di passaggio,  il suo corpo non ha retto * Spiegò sveglio e pronto il cavallo sbuffando dalle narici,
 
 
Tik
[Rito di Passaggio: Ogni immortale segue una crescita “normale“ fino ai 18-27 anni (a differenza del soggetto),  fino a quando  il suo fisico non raggiunge l’età giusta per stabilizzarsi e smettere così d’invecchiare secondo la tabella annuale umana,  entrando ufficialmente nella società immortale. Tuttavia la maggior parte degli aspiranti*  non riesce a superare il rito finendo morta prima del suo compimento; Per questo la popolazione immortale mondiale non è numerosa, ma alquanto ristretta. ]
 
 
L’angelo si portò una mano alla testa, Rito di passaggio … Un angelo caduto lo deve subire ? Cristel non poteva saperlo tuttavia se i Celesti erano considerati una specie di antenati per gl’immortali forse per loro non era un evento a cui sottostare … Però chi lo sa … Uno di questi giorni avrebbe dovuto parlare con il direttore …
 
 
- Capisco, mi dispiace Enea … Comunque sono felice che tu ti sia confidato con me stasera, Grazie –  lo ringraziò Cristel alzandosi – Ora è meglio che vada, purtroppo è tardi ed ho saltato un’ora di Sociologia e  per fortuna quella di Canto oggi è saltata per l’assenza dei professori, beh buon modo per iniziare il mio primo anno scolastico … -  esclamò  l’angelo sistemandosi la divisa, * è la prima volta che vedo un angelo caduto e per noi animali una presenza imponente  come la tua è di certo un onore da contemplare, perciò sarei fierodi essere il tuo domato *  spiegò Enea alzando il grande muso nero verso di lei facendo oscillare la brillante e del tutto rara criniera bianca, - Allora per me sarà un onore essere la tua domatrice  - acconsentì l’angelo piegandosi sulle ginocchia davanti a lui,  posandogli una mano sul muso per dargli una carezza, ma  nel momento il cui la mora tocco Enea una  luce  improvvisa ed accecante invase il box e poi ancora la stalla intera espandendosi fino al perimetro della scuola,  ritirandosi infine e scomparendo  in meno d’un secondo .
 
 Cristel ritrasse la mano su cui sentiva un leggero e piacevole calore e sorrise nel vedere che sul palmo una linea luminosa e dorata andava a formare la sagoma d’un cavallo rampante, che dopo alcuni secondi scomparve – è bellissimo – disse con voce meravigliata mentre i lineamenti del simbolo brillavano leggermente,   * è il simbolo del SoulHarmony, si illuminerà ogni volta che avrai bisogno di me o che staremo assieme, adesso ti conviene andare giovane angelo, domani ci rivedremo * concluse Enea facendo un inchino di rispetto con il muso su cui l’angelo vide esserci una striscia bianca prima assente,                        – Ciao Enea a domani -  lo salutò la mora lasciandogli un bacio affettuoso sul muso * arrivederci Cristel * .
 
 
 
L’angelo uscì chiudendosi il box del suo cavallo alle spalle, felice del SoulHarmony appena avvenuto perché grazie ad esso era come se si sentisse meno sola …  All’improvviso si ricordò di dover tornare al dormitorio prima che i custodi si indispettissero così automaticamente  prese la cartina per vedere che altre strade c’erano per tornare:  ne vide una che usciva dalle stalle da una porta secondaria,  passando nel parchetto/bosco che dall’alto scendeva arrivando fino allo spazio tra i due dormitori,  da cui avrebbe potuto entrare nell’Est.
La mora sorrise ed ormai scelta la strada da fare spense le luci,  uscendo dalle stalle ed in pochi minuti si ritrovò in un bellissimo sentiero in terra battuta costeggiato da lanterne chiare che ne illuminavano la strada.
 
Ne percorse un bel po’ scendendo per le scalette in legno, beandosi del silenzio profondo che regnava sovrano tra le ombra scure delle alte fronde degl’alberi, fino a che con sorpresa vide comparire altre luci più lontane da lei che illuminavano anfratti boschivi in cui c’erano alcune panchine in legno e fontanelle.
L’angelo fece per proseguire, quando la sua attenzione fu richiamata da un lamento proveniente da una di quelle panche, si girò aguzzando la vista per guardare meglio, fin a vedere la sagoma in ombra di un ragazzo semi sdraiato sul legno scuro con le braccia ripiegate sull’addome come se avesse un infarto.
 La mora restò ferma impreparata ad una situazione del genere “ Che succede? … Forse è meglio non impicciarsi ”  si disse nella mente, ma quando lo studente diede un altro gemito molto più forte del precedente tanto da farlo crollare a terra, Cristel decise che era meglio intervenire ed anche in fretta.
 
 
Corse per il bosco uscendo dal sentiero e in poco tempo fu vicino al ragazzo, gli si accostò restando in piedi notando che indossava una maglia nera, ma non riuscì a capire se aveva lo stemma dell’Ovest o Est,
-Tutto bene? – chiese ringraziando se stessa che la voce non risultasse allarmata, ma calma e sotto controllo, - gnh …- riuscì solo a sentire  mentre s’inginocchiava veloce da parte a lui che artigliava con forza la terra sotto di se in preda ad un dolore che lo faceva visibilmente tremare, – Devo chiamare aiuto? Chi sei?-  chiese ancora rendendosi vergognosamente conto che era la prima volta che affrontava una situazione del genere e  dalla poca luce del lampione non riusciva a vederlo bene, ma in qualche modo gli sembrava familiare …
  - v-vattene…! – le rispose una voce strozzata, ma tuttavia forte che riconobbe all’istante  - Lake!? – esclamò sorpresa posandogli una mano sulla schiena tremante, ma a quel tocco improvvisamente lui sembrò immobilizzarsi e dopo alcuni secondi l’angelo lo sentì sospirare come se tutto il dolore provato prima fosse magicamente scomparso.
 Cristel si scostò dall’immortale lasciandogli lo spazio per sedersi,  continuando a fissarlo stralunata ed impaziente di sapere la risposta alla sua domanda anche se dentro di se la sapeva già,  - Cristel … -  disse Lake fissandola negl’occhi una volta seduto, l’angelo sussultò era davvero il moro ed aveva una brutta cera: gli occhi grigi e chiari sembravano estremamente stanchi,  i capelli corvini gli ricadevano ancora più spettinati sugl’occhi e le occhiaie erano più evidenti del solito come se non avesse dormito per una settimana, senza contare il fatto che respirava malamente.
 
- Lake che hai ? vuoi che ti chiami qualcuno? Forse è meglio andare in infermeria e … -
La mora continuava a parlare era agitata e si sentiva utile ed esperta quanto una bambina di due anni,
 - sto bene, non ti preoccupare … non è niente . – la voce nuovamente equilibrata e distaccata di Lake ebbe lo stesso effetto di un sedativo  e quando lui le posò una mano sulla spalla e la fissò nelle iridi dorate come a tranquillizzarla,  la ragazza sospirò rilassandosi lasciandosi cadere del tutto a terra seduta davanti a lui, - Mi sono davvero spaventata … -  sussurrò tanto che quasi Lake non la sentì, -  Ma sei scemo!! Tu stavi malissimo!! Stavi per crepare a terra!!! Non mi puoi dire che non è niente!!!-  esclamò d’un tratto a voce alta come se la preoccupazione si fosse trasformata in rabbia, mentre il moro la fissava stralunato  - Lake accidenti a te! – concluse incrociando le braccia al petto abbassando lo sguardo leggermente rossa in viso per la sclerata improvvisa,  - sto bene, solo che oggi durante l’allenamento mi sono stancato troppo è stata una reazione post affaticamento. Stai calma ora è tutto a posto  - disse alzandole con un dito il viso in modo che lo fissasse dritto nelle iridi argentee, l’angelo rabbrividì a quel contatto, ma riuscii lo stesso a guardarlo negl’occhi e per un secondo ci vide dentro un’ ombra scura che la fece tremare, ma il suo autocontrollo le impedì di darlo a vedere.
 
In un attimo la sua mente le rinviò l’immagine di Lake tremante a terra in preda al dolore  e ciò bastò a richiamare la sua preoccupazione, così scostandosi dal suo tocco gli appoggiò una mano sulla fronte come una mamma  premurosa, - Sei rovente … - costatò sorpresa, - Sto bene – le  rispose per l’ennesima volta  gelido e sbrigativo, scostando la sua mano dalla  fronte facendo restare l’angelo ancora più confusa di prima.
 
… Cristel sospirò, ormai aveva capito benissimo che al moro il fatto che lei si preoccupasse per lui gli dava solo fastidio, perciò meglio smetterla li …
 
 
- Allora cosa ci fa una novellina in giro a quest’ora nel  parco? -  chiese l’immortale deviando del tutto l’argomento “salute”  rianimando Cristel – Stavo tornando dalle stalle, ho avuto un SoulHarmony con Enea  ( un cavallo appena arrivato )questo pomeriggio così sono rimasta con lui – spiegò la mora notando che per fortuna l’aria di tensione era scomparso ed anche la voce di Lake ( seppur  sempre strafottente) s’era rilassata, - un SoulHarmony … Ecco cos’era la luce di oggi – costatò lui , - La Professoressa Demetra m’ha detto che anche tu ne hai uno … - disse Cristel incuriosita in modo che l’immortale potesse completare la sua frase, - Si ne ho uno con Persefone una cagna ormai da sei anni – rispose Lake capendo, - un cane?  Non ti ci vedo con un cane … Persefone, bel nome … La regina degl’inferi dell’antica Grecia,  nella leggenda rapita da Ade -  costatò Cristel, insomma se lui poteva fare quello che sa tutto perché non prendersi delle piccole vendette? – Si, allora non sei proprio un caso perso angioletto* Ecco che torna a fare lo strafottente …!* - Ho le mie risorse – si limitò a rispondere guardandolo nelle iridi argentee che sotto la luce della lanterna sembravano ancora più chiare e magnetiche, facendogli  un sorriso di sfida almeno quanto il suo era strafottente.
 
- E tu custode, Che ci fai nel bosco? – gli  chiese a tradimento e per un attimo  il suo sguardo sembrò oscurarsi  – non riuscivo a dormire … - rispose sincero sorprendendola,  – capisco anch’io ho un po’ paura d’addormentarmi … - ammise anche lei abbassando lo sguardo, - Senti se vuoi conosco un posto non molto lontano da qui dove mi piace andare quando non mi va di dormire, se vuoi puoi venire con me, ti fidi? … -  propose Lake stupendola di nuovo,
 Cristel sussultò Lake che le chiedeva d’andare con lui in un posto di notte?! Il mondo doveva essere impazzito …  !
- No ma che hai capito! Guarda che è solo per passare normalmente  la notte! Non ho intenzione di stuprarti ! – esclamò l’immortale fraintendendo l’ indecisione della mora, - Cosa?, ah no hai capito male tu!  Vengo volentieri e poi  anche se volessi non riusciresti a stuprarmi perché potrei  prenderti benissimo a calci nel sedere con lo Spirito – disse Cristel sorridendo nuovamente al moro che ricambiò  prima d’ alzarsi, – allora ti fidi angioletto?- richiese porgendole una mano tatuata  – Per questa volta si immortale – rispose lei nuovamente, stringendola.
 
 
 
 
 
[Horizon College- dormitorio Est – ore 10, 00 – Chora]
 
 
 
 
Erano le dieci,  Chora, Eyiko, Sam, Elen , Jean, Symon e Celie si trovavano tutti nella camera di Jean a vedere un DVD in compagnia come ogni Venerdì sera . Si trattava della serata Twilight, le ragazze avevano insistito parecchio per vedere tutti gli episodi della saga ( minacciando di morte i ragazzi se non gliel’avessero permesso, visto che la volta precedente si erano sorbite il Padrino  )  ed ora erano arrivati a New Moon nel punto in cui Bella va da Jacob per vederlo dopo che gli ha telefonato all’infinito senza che lui rispondesse.
 
- Non ne posso più di film sui vampiri …-  si lasciò sfuggire Jean, - non bastano quelli dell’Ovest? – chiese strafottente , attirando tutti gli sguardi dei presenti; - è inutile che fate così …  Tanto lo sanno tutti, quelli là si divertono a bere sangue solo per il piacere che gli da,  ma dopotutto come biasimarli sono i discendenti dei demoni , tsk -  andò avanti incrociando le braccia al petto del tutto convinto d’aver ragione, - Non essere razzista Jean! – lo rimproverò Elen,  - razzista?  È la verità secondo voi da dov’è nata la leggenda dei vampiri? Sveglia … - continuò acido, - le regole del college lo vietano -  disse Eyiko con lo sguardo perso nel vuoto, facendo scoppiare una risata del tutto malefica da parte del biondo – vietarlo non serve a niente, quelli li ce l’anno nel sangue, possiamo starcene qui a fare i bravi fratellini quanto vogliamo, ma c’è una sostanziale differenza tra noieloroNOI  non ci sogniamo neanche lontanamente di bere del sangue o di uccidere, ferire per puro divertimento e piacere, mentre LORO  sono persino peggio di questi vampiretti , perché lo fanno per puro gusto senza nemmeno un motivo di sopravvivenza, arrivando persino ad ammazzarsi  in preda all’euforia della loro natura … Sono DEMONI …  Questa è la realtà!  Questa scuola può farci convivere, ma troppe barriere sono  inattaccabili e c’è troppa differenza tra le due discendenze, anche se in pochi lo ammettono apertamente … - concluse Jean zittendo tutti, perché purtroppo consapevoli della veridicità di quelle ciniche ma realistiche parole
 
***
 
Nella camera ci fu un sospiro generale da parte della frazione femminile appena Jacob  fece la sua comparsa sotto l’acqua a torso nudo con i capelli bagnati e ciò bastò a riportare l’attenzione allo schermo …
 
- Madò quanto e figo! -  sospirò Celie che potendo avrebbe sbavato sullo schermo
- Davvero, poi senza quei capelli lunghi da hippie e quei 12 chili di muscoli è ancore meglio! – esclamò  Elen che si era appena scoperta una fan sfegatata del bell’attore tanto da tralasciare il suo “lato distaccato” e “depressivo”
- Sarà ma io preferisco sempre Edward, ha un fascino da dannato che quel mister muscolo si può benissimo sognare! – se ne uscì Eyiko del tutto convinta del suo parere
- Ma io sinceramente c’andrei con tutti e due – rispose Chora sorridendo, mentre tutti  si giravano verso di lei in silenzio per poi scoppiare a ridere come degli idioti
 
- Il solito caso perso – appurò Sam alzando le spalle
- Si direbbe che la Bionda abbia urgente bisogno di un ragazzo – costatò Jean annuendo
 
Chora fece le boccacce come una bambina – se! Sarò anche un caso perso, ma voi due bei “figoni” non potrete nemmeno lontanamente raggiungere il livello di sbavo di quei due! – si difese Chora indicandogli decisa e minacciosa, facendo scoppiare un altro insieme di risate da “ragazzi di telefilm rincoglioniti”.
 
Toc
 
Tutti i presenti si girarono zittendosi, - Chi è ? – chiese Jean tranquillo verso la porta chiusa, - Cole, devo parlare con Chora – a quella risposta i ragazzi si zittirono ancora di più eccetto Chora che al sentirla,  quasi era cascata a terra stecchita, - Si arrivo! – rispose dopo essersi ripresa alzandosi  raggiungendo veloce la porta.
- Torno subito – disse ai ragazzi appena prima d’aprire e catapultarsi fuori
 
**
- è del tutto andata –
- si partita per un biglietto di sola andata per il Cole Planet –
***
 
 
Chora uscì chiudendosi la porta alle spalle, Cole era venuto a cercarla!  Sorrise con il viso ancora verso il legno della porta , – Cosa posso fare per te? -  chiese dopo essersi girata ed aver acquisito un’espressione normale ed il suo solito tono di voce energetico , - dov’e Cristel Liornoor? -  chiese Cole facendo gelare letteralmente la bionda * Cristel!??!!* ,  - Alle stalle, Perché t’interessa? -  chiese con voce piatta senza poter evitarlo , - il direttore mi ha detto di tenerla d’occhio , alle stalle è tutto spento … - rispose Cole con un tono di voce leggermente preoccupato  - Ok grazie ora vado, ciao Chora -  concluse facendo per avviarsi, - Aspetta se Cri non si trova vengo con te – esclamò lei afferrando Cole per la camicia bianca, felice che non si trattasse d’interesse personale e che quella perfida di Adele non fosse nei paraggi, seppur si sentisse  seriamente preoccupata per la sua coinquilina,  - d’ accordo, però muoviamoci – rispose lui iniziando a camminare veloce seguito a ruota dalla Bionda.
 
 
 
 
 
 
 [ Horizon College / esterno * – ore 10, 30 – Cristel]
 
 
 
 
Stavano camminando da mezzora, Lake aveva un passo svelto ed equilibrato si moveva come se conoscesse benissimo il bosco o riuscisse a vedere perfettamente nel buio scuro di quella notte fredda, anche Cristel era calma e decisa nei passi,  i sensi  di un angelo erano perfetti, seppur i suoi occhi non riuscissero a distinguere del tutto i profili e le ombre.
Cristel alzò lo sguardo:  il cielo non si vedeva, le fronde degl’alti pini sembravano oscurare ogni cosa inghiottendo  tutti i profili confondendoli , l’angelo sospirò ormai del college non era rimasta nessuna luce tutto sembrava immerso nell’oscurità come quella volta …
 
- Ehi tutto bene? –
La voce di Lake riportò l’angelo alla realtà, ma soprattutto lontano dall’unico ricordo che possedeva, quello più doloroso e forse che ancora non riusciva ad accettare … 
- Si – rispose sorridendo all’immortale come se nulla l’avesse turbata, Lake le lanciò un ultimo sguardo in cui a Cristel parve (stranamente ) di leggerci della preoccupazione per poi tornare a camminare veloce davanti a lei.
 
 
 ***
 
 
- Eccoci – disse il moro saltando una grossa pietra seguito subito da Cristel che ormai curiosa lo imitò perfettamente,  lei fece qualche passo e con enorme sorpresa si trovo nel posto più bello che avesse mai visto:  sorpassando un’ ultima fila di pini scuri  davanti a lei s’apriva una piccola valle pianeggiante dall’erba verde e luminosa, una cascatella che scendeva da alcune rocce andava a formare  un laghetto (alla sua destra) da cui scendeva un piccolo ruscello che serpeggiando attraversava il prato immergendosi nell’oscurità del bosco. L’angelo stupefatta alzò lo sguardo vedendo che da quel piccolo angolo di paradiso si vedeva perfettamente il cielo, che da quell’altezza sembrava ancora più vicino e stellato, tanto bello da mozzarle il fiato e farla quasi indietreggiare.
Cristel era senza parole non pensava che un posto così bello si potesse nascondere nel bosco tenebroso attraversato poco prima, dal cielo spostò lo sguardo a terra cercando Lake e quando lo vide rimase a bocca aperta almeno quanto prima: il moro era seduto sull’erba fresca,  lo sguardo rivolto verso il cielo, la luce della luna  lo illuminava perfettamente rendendolo così bello e possente da sembrare un dio greco:  la maglia a maniche corte gli fasciava il fisico perfetto definendone i muscoli, i capelli corvini avevano dei bellissimi riflessi blu notte e le iridi argentee splendevano di una luce mistica che l’angelo non seppe definire.
 
- Allora hai intenzione di restartene li ancora per molto? -  le chiese tornando il solito scemo strafottente di sempre  *  ha pure il caratteraccio di un Dio Greco …* penso Cristel avvicinandosi facendosi avvolgere a sua volta dalla luce della luna che la rese bella e possente almeno quanto l’immortale.
Con un leggero tonfo si sedette da parte a lui portandosi le ginocchia al petto come una bambina,  - questo posto è molto bello … - disse beandosi della pace che vi regnava, - lo so  … Allora perché un angelo non riesce a dormire? – le chiese  il moro girandosi verso di lei restando ancora una volta colpito dalla bellezza divina del suo viso,  accennata ancor più da quella luce lunare che rendeva magica ed irreale ogni cosa, - Non so penso perché la cosa la terrorizzi … - rispose lei abbassando lo sguardo vergognandosi della sua stessa debolezza, - ho paura di rivivere la caduta … -  si lascio sfuggire, facendo un profondo respiro come si fosse appena liberata da un peso enorme , - fa male? – le chiese ancora Lake la voce diversa dal solito più sincera e affettuosa?  - Si … - si limitò a sussurrare, mentre il gelo provato quella notte per un istante le sferzò la schiena facendole ricordare il dolore lancinante alle ali un istante prima che le perdesse,  la mora gemette piano, portandosi le mani alla testa per una fitta improvvisa, - Cristel …  – la richiamò  Lake mettendosi davanti a lei leggermente preoccupato,   - va tutto bene, è solo che … ricordare fa male … - disse l’angelo con voce equilibrata, mentre le braccia le cadevano lungo il fianco una volta passato il dolore alla testa, lui si rassicurò tornandole  da parte.
 
Cristel si girò verso di lui  e mentre il suo sguardo percorreva i lineamenti del moro la sua attenzione venne catturata dal suo braccio destro , - Lake … - disse mentre con le mani gli prendeva  l’arto portandoselo davanti agl’occhi in modo che la luce lo illuminasse.
 L’immortale  grugni come un normale ragazzo umano infastidito, come se lo sguardo dorato che lo stava studiando lo mettesse a disagio. Cristel non se ne curò continuando a seguire le linee marcate che attraversavano la pelle del braccio  con un dito, sentendone le superfici sfregiate e ruvide: si trattava di   cicatrici, molte troppe cicatrici; ma la cosa che la rattristava era che sembrano segni auto inferti, come graffi o tagli tuttavia visibili solo sotto la luce chiara della luna che li metteva in risalto.
L’angelo sospirò accarezzando il braccio segnato senza alzare lo sguardo  * Lake … * , il moro chiuse gl’occhi beandosi di quel tocco gentile che raramente ( quasi mai) nella sua vita aveva ricevuto, - Non ho avuto una vita facile – confessò la voce profonda e gelida come chi si prepara ad affrontare un argomento prima considerato un pericoloso Taboo,  la mora alzò lo sguardo vedendo che il viso dell’immortale era rivolto davanti a se e gl’occhi fissavano qualcosa che lei non riusciva a vedere,  seppur dentro di se iniziava a provare un’emozione di tristezza e paura che non del tutto le apparteneva, ma che le sembrava di condividere  grazie ad un legame che in quel momento più che mai era certa di provare  ...
- Se ti fa male puoi non parlarne  … -  disse stringendogli la mano con la sua per fargli capire che non era importante che soffrisse, che forse …  la facesse soffrire …  perché in quel momento Cristel sentiva di conoscere il moro da sempre,  d’aver già visto quelle iridi argentee schiave di segreti ed emozioni private  e di esserne già stata rattristata …  Seppur la ragione le ricordava che lo conosceva solo da un giorno.
 -  No non è questo,  semplicemente quelle cicatrici sono dovute al fatto che per anni ho vissuto in orfanatrofio e non è stata una bella esperienza -  spiegò la voce apparentemente indifferente di Lake , ma che l’angelo capì essere solo una dei tanti modi che lui aveva per allontanare da se le persone e forse con esse anche le loro domande …
* Orfanatrofio … Lake da bambino ha vissuto li? …. *
 
- Senti io preferisco non parlarne e non so che farmene della pena delle persone -  continuò l’immortale facendo un sorriso gelido che la fece rabbrividire,  - sono solo esperienze che aiutano a crescere e chi vive nel passato è destinato a morire – concluse con un altro sorriso amaro, - senza passato non ci può essere presente e con esso la speranza in un futuro migliore – disse la ragazza ripetendo la frase che le era comparsa in mente e che sentiva d’appartenerle,  lo sguardo rivolto al cielo gl’occhi di una profondità tale, che Lake per un attimo non vide l’alunna  Cristel, ma l’angelo caduto che era.
- Sono belle parole angioletto, ma la speranza nel futuro l’ho persa da tempo … Ormai siamo tutti sul fondo -  rispose Lake, la voce amara e strafottente di una persona cinica che si rivolge ad una bambina inesperta,                 - alcuni guardano il cielo – disse Cristel con voce profonda abbassando lo sguardo dalle stelle per incatenarlo a quello argenteo di Lake che la fissava profondamente come a volerle leggere l’anima, - alcuni sognano  - aggiunse senza distogliere le iridi dorate che sembravano splendere di una luce così potente da dare una forza unica a quelle parole;  - i sogni non fanno altro che illudere – ribattè lui la voce profonda mentre s’avvicinava all’angelo  – quando ti svegli ti ritrovi nella merda più di prima, perché  ti rendi conto di quanto la realtà faccia schifo – disse ormai ad una spanna dal viso di Cristel che riusciva quasi ad avvertire il calore del fiato di Lake sulle labbra,  – è grazie ai sogni delle persone che questo mondo va avanti –  rispose lei diminuendo ancora la distanza  come a fargli vedere che non lo temeva – il futuro appartiene a chi ha la forza di lottare per cambiarlo – concluse quasi tremando per la vicinanza del viso del moro e la scarica d’emozioni che le provocava, - si vede che sei caduta da cielo -  concluse Lake lasciandosi andare ad una corta e amara risata che finì in un sorriso così strafottente ed allo stesso tempo colmo di tristezza che la fece rabbrividire, mentre lui lentamente diminuiva gli ormai  pochi centimetri che lo separavano dalle sue labbra .
 
 
* Lake …*
 
Cristel non osava muoversi era del tutto schiava di Lake:  delle sue parole così tristi e realistiche da destabilizzarla, delle sue iride argentee così gelide apparentemente, ma profonde se si aveva la forza di guardarci, delle sue labbra perfette ormai così vicine da farle sentire il suo respiro rovente e della sua mano calda che le accarezzava la guancia,  avvicinando il viso al suo in un gesto che le sembrava così dolce e  per qualche strano motivo disperato, che lei non osava scostarsi non voleva spostarsi; perché in quel momento sapeva che l’unico posto in cui doveva stare era li al fianco di quell’immortale,  di quel Lake così cinico, così pieno di segreti da attrarla  … * Lake  …  chi sei per me? *
 
 
 
WHOF!!!
 
 
Un abbaiare fece sussultare l’angelo che per la sorpresa si ritrasse dal tocco di Lake  allontanandosi da quelle labbra tentatrici che per un istante avevano sfiorato le sue forse toccandole appena.
- Persefone … -  la riconobbe  Lake portandosi una mano alla testa visibilmente scocciato, mentre la grossa cagnolona s’avvicinava a muso basso e zanne scoperte verso di loro o meglio verso Cristel ringhiando minacciosa, - Persefone va tutto bene – disse il moro con voce decisa, ma senza ottenere alcun risultato ;
l’angelo una volta riacquistata la calma interiore guardò il cane, senza che il suo  l’atteggiamento aggressivo la toccasse,   * va tutto bene * pensò parlandole fissandola dritta negl’occhi scuri percependo lo Spirito imprimere ogni suo pensiero.  
Persefone  si fermò  e seppur con una certa titubanza copri le zanne e tornò in una classica ed amichevole posizione, acquistando l’aspetto di un normale cane,  seppur il suo muso leggermente inclinato faceva capire ai ragazzi la confusione che le si annidava nella testa , * Non ti preoccupare sono Cristel Liornoor un angelo caduto, forse è per questo che senti la mia voce, non ti farò del male *  ripetè Cristel mantenendo il contatto visivo con Persefone che aveva ascoltato sorpresa ogni parola e dopo aver leggermente sussultato s’era avvicinata veloce a lei avvicinando il muso per sentirne l’odore, * vedi non sono molto normale * concluse la mora accarezzando il grosso muso da lupo  della cagnolona facendola scodinzolare .
 
Lake intanto aveva fissato la scena stralunato, fin da quando aveva visto Persefone comparire si era convinto di dover salvare la mora dalla gelosia della sua cagna ( che ormai conosceva perfettamente) , ma ora che vedeva Persefone farsi coccolare come un cucciolo da Cristel,  tutte le sue convinzioni iniziavano a vacillare …
 
 
- Ehi Lake che c’è? – gli chiese l’angelo mentre accarezzava il dorso di Persefone come fosse la sua padrona, - Niente di che, solo che di solito non le piacciono gli sconosciuti soprattutto le ragazze – rispose ancora cercando di ritrovare un’espressione indifferente e non stralunata , - a capisco, beh a me sembra una brava cucciola – rispose l’angelo facendo un bellissimo sorriso alla cagna che abbaiò felice del complimento, Lake sospirò * Questa ragazza è diversa … * pensò fissando l’angelo per poi stupirsi di se stesso,  * ma che mi succede !… anche prima, mi sto lasciando troppo andare, devo ricordarmi di mantenere una certa distanza  …* il muso di Persefone che lo fissava riportò Lake alla realtà , - va tutto bene bella – la rassicurò, * Ti devo chiedere un favore, vai a vedere se gl’altri custodi dell’Est  stanno cercano Cristel * le ordino ^ vado ^ rispose pronta la cagnolona correndo veloce  nel bosco salutando con un abbaio allegro l’angelo.
 
 
- Ehi dove l’hai spedita? – chiese Cristel girandosi verso il moro, - a fare una commissione … - si limitò a rispondere  Lake,  appena prima che  tra i due cadesse un profondo silenzio: 
Cristel era tornata a fissare l’immenso cielo stellato che si apriva sopra di loro … Era agitata per i sentimenti appena provati, per la forza con cui l’avevano travolta e che era bastata la vicinanza dell’immortale a scatenare in lei quel calore; Lake invece guardava l’acqua della cascata cadere e scintillare alla luce della luna  perso in pensieri che il suo sguardo non lasciava trasparire.
 
 
 - Whawwwnnn  – Cristel si lasciò sfuggire un profondo sbadiglio portandosi pronta una mano davanti alla bocca per non fare brutte figure, mettendosi seduta meglio per non darla vinta a quella profonda sonnolenza che iniziava ad avvertire …  Tuttavia il sonno  la stava rapendo alla realtà e dopo  due soli minuti l’angelo s’addormentò.
 
Lake vide Cristel cadere in avanti e l’afferrò veloce per evitare che si facesse male,  appena l’ebbe toccata la ragazza  si rilassò del tutto e gli finì tra le braccia come una bambina addormentata , * è leggerissima * pensò stringendola a se perché stesse più comoda facendo piano così che non si svegliasse.  
La guardò: era la prima volta che si trovava una ragazza così indifesa tra le braccia e per un attimo la paura di farle del male, di ucciderla  lo fece visibilmente tremare,  perché anche se quel giorno era riuscito a trovare le due ultime confezioni di “ medicina” ( nelle tasche del giubbotto)   e prenderne almeno due, le altre le avrebbe dovute dosare per resistere ancora qualche giorno  restando stabile, evitando di andare così presto e di ferire qualcuno …
 
-  mmm … L- Lake … -  la voce dolcissima e innocente della ragazza rilassò l’immortale riportandolo indietro dai suoi ragionamenti, Cristel si accoccolò contro di lui appoggiandosi al suo petto come a cercare protezione, mentre un sorriso soddisfatto  le compariva sul viso assopito, * Sei proprio strana tu … *
- dormi angioletto – le disse dolce da farsi schifo stringendola ancora a se in un abbraccio così raro e sincero che lui stesso si stupì del modo protettivo  con  cui la trattava, ma semplicemente non riusciva ad evitarlo …
 
Cristel  in un giorno era entrata nella sua vita, strappandogli più parole di altri ( pochi) che erano stati al suo fianco per anni, facendogli provare per la prima volta la traccia di un sentimento così forte da confonderlo e con esso la presenza di un legame che nemmeno Lake sapeva da dove fosse saltato fuori, ma che sentiva farsi sempre più forte …
 
Il moro sbuffò scocciato, anche se lei era speciale  non doveva lasciarsi  andare perché poteva comunque trattarsi di una stupida cotta inutile,  ed anche se fosse stato qualcosa di più profondo ( cosa che una parte di lui gli urlava  essere del tutto vera),  l’immortale non era certo il tipo a cui affezionarsi  … Innamorarsi di un assassino, bugiardo e  masochista  come Lake non poteva portare altro che sofferenza …
 
- Cristel … - sussurrò la voce impastata di tristezza fissando il volto bellissimo della mora, perfettamente calma e assopita tra le sue braccia  come se si sentisse al sicuro …  cosa del tutto impossibile se davvero avesse saputo a chi apparteneva l’abbraccio che la stringeva …
Per la frustrazione Lake si morse il labbro tanto da farselo sanguinare e prontamente leccò via quella goccia scarlatta che gli era sfuggita portandosela alle labbra, no lui non era uno a cui affezionarsi …
 
 
^ Lake, due custodi dell’Est stanno cercando la ragazza ^  Persefone era tornata veloce come sempre, * Ok la riporto al dormitorio *  rispose lui prendendo meglio Cristel,  passandole un braccio sotto le lunghe gambe e l’altro dietro alla schiena, sorprendendosi ancora per la sua leggerezza, ^ Lake non pensi che avrai dei problemi, sai che i Light  hanno dei pregiudizi   e … ^   gli ricordò Persy fissandolo nelle iridi argentee, * Che pensino quello che vogliono io non la lascio qui * si limitò a rispondere alzandosi facendo attenzione a non svegliarla iniziando a camminare deciso per il bosco buio che ai suoi occhi risultava più definito che di giorno.
 
 
 
 
 
[ Horizon College – dormitorio Est esterno – ore 00,07 – Chora ]
 
 
 
Chora sospirò preoccupata, appoggiandosi ad una delle due colonne scostandosi una ciocca bionda dal viso  … Avevano cercato Cristel per tutto il perimetro del College, andando nel parco, chiedendo a quelli dell’Ovest e setacciando la sede, ma niente della mora non si trovavano tracce era come se fosse scomparsa e nemmeno con il rilevamento dell’aura erano riusciti a trovarla , ma cosa che la preoccupava maggiormente era che da quanto aveva detto Evan pure Lake era scomparso …
 
La Bionda alzò lo sguardo vedendo Cole e Kyle  discutere probabilmente sul da farsi ( il biondo s’era unito al gruppo appena aveva saputo di Cristel, seppur Cole avesse fatto di tutto per cercare di tenere per loro il fatto che l’angelo fosse sparita) .
 
Un’aura improvvisa li fece sussultare, la Bionda si girò veloce verso la sua provenienza, Lake Tolbert era appena arrivato sul vialetto principale tra le sue  braccia Cristel dormiva del tutto assopita e tranquilla  .
  - Ho trovato la ragazza addormentata in un prato , probabilmente si è persa …  La do a voi? – disse con una voce indifferente e tremendamente strafottente che lo fece sembrare uno stronzo super figo ancora più di prima, Kyle scattò veloce verso di lui sul viso un espressione gelida  -  ci penso io – disse glaciale fissando il moro nelle iridi argentee, - Sta calmo paparino tieni è tutta tua – rispose scherzandolo Lake facendo un sorriso di scherno, mentre gli passava Cristel stando comunque attento a non svegliarla,  il Biondo freddò il ragazzo con uno sguardo gelido (che non ebbe alcun effetto) e senza replicare tornò indietro verso la veranda dove Cole e Chora stavano immobili a guardare la scena.
 
Lake si passò una mano tra le ciocche corvine, per un secondo visibilmente turbato  prima di girarsi e tornare al suo dormitorio con il solito passo deciso ed equilibrato da vicecapo dormitorio, - Grazie Tolbert -  lo ringraziò Cole (più per buona educazione che sincerità) con un tono di voce che non lasciava passare emozioni,  - di niente – si costrinse a rispondere Lake prima di sparire nella notte.
 
 
Chora, scattò veloce  verso Kyle preoccupata  - Sta bene? – chiese guardando la ragazza che ancora dormiva beata e non sembrava esser ferita, - Si sta solo dormendo  - si limitò a rispondere Kyle che fissava la mora con  uno sguardo così tanto affettuoso ed intenso da impressionarla, - la porto in camera, Chora mi puoi aprire la porta? – chiese Kyle alla ragazza che subito obbedì  contenta di poter essere d’aiuto, - Cole tu che fai? – chiese al moro che era ancora fuori con sguardo pensieroso, - Vado a dire il tutto al direttore, ci vediamo domani  - rispose facendo un sorriso super figo a Chora che si trattene parecchio per non arrossire davanti a lui, - ok notte Cole – gli disse frettolosa prima di seguire Kyle che stava salendo le scale con Cristel stretta contro il petto, - notte Bionda – le rispose Cole facendola tremare come un’adolescente alla sua prima cotta, Chora si concesse un ultimo sorriso e poi si avviò veloce verso la sua camera.
 
 
* M’ha dato la buona Notte … Ma che penso mica ho 12 anni!!*
 
 
 
 
[ Horizon College – notte – Cristel ]
 
 
 
 
Fa freddo, nevica …  pensai sentendo una superficie umida e fredda sotto di me …
 
 Sorpresa mi tirai in piedi notando che ero vestita con solo una lunga tunica bianca che mi fasciava il fisico come un’ antica veste greca, aderendomi ai fianchi,  aprendosi leggermente tra i seni, salendo per le spalle , legandosi infine dietro al collo; niente scarpe, i capelli bruni sciolti al vento mentre leggeri fiocchi di nevi vi rimanevano impigliati come frammenti di stelle.
 
Mi guardai intorno: mi trovavo in una pianura del tutto ricoperta dalla neve, intono a me vi erano alti pioppi segno che non mi trovavo in montagna, ma in quello che sembrava essere un prato innevato; chiusi gl’occhi beandomi della pace che quel posto candido mi dava, sorprendendomi del fatto che il freddo pur percependolo non mi desse fastidio, ma uno strano senso di famigliarità.
 
Un vento improvviso m’attraversò facendo svolazzare la leggera seta del mio abito, infastidita mi girai dalla parte opposta,  sussultando nel momento in cui vidi un panorama troppo triste per far parte di quell’insieme di purezza e chiarore: una casa grigia e decrepita si trovava ora davanti ai miei occhi, le pareti in legno scrostate e corrose dal tempo, la veranda dai gradini rotti e spezzati piena di profondi buchi, il tetto dalle tegole marroni e scure era in un punto crollato; tuttavia dell’ improbabile  fumo usciva da un  piccolo e malridotto comignolo ed una luce fioca si riusciva ad intravedere tra le vetrate sporche delle finestre.
 
Corrugai la fronte, come potevano delle persone vivere in quel posto?  M’avvicinai spinta dalla curiosità classica dei sogni  alla quale non ci si può opporre, arrivando a pochi metri dalla veranda che da vicino aveva una spenta sfumatura verdastra che rendeva quell’abitazione ancora più triste.
Dei suoni e delle voce provenienti dall’interno catturarono la mia attenzione:
 
- Sei solo un marmocchio di merda e tu donna una puttana del cazzo! – urlò una voce roca che capii appartenere  ad un uomo schiavo dell’alcool per la cadenza con cui pronunciava le parole, subito dopo sentii un pianto femminile provenire al di la di quella fredda e logora porta in legno forse  un tempo bianca,  - è solo un bambino non potevo lasciarlo in quel posto, tu devi aiutarmi!! Insieme  possiamo dargli una famiglia! – gridò la voce femminile per poi rompersi in un pianto disperato nel momento in cui il rumore di un colpo probabilmente un pugno ricevuto mi raggiunse e un altro di un corpo scaraventato contro la parete mi fece indietreggiare .
-basta !! -  sentì urlare una voce giovane appartenente a quello che doveva per forze essere un bambino tra i 7-8 anni,  poi al di la di quella maledetta porta le voci tacquero, subito dopo  dai suoni e le urla arrabbiate ed innocenti che sentii capii che l’uomo aveva preso con forza il bambino ed in pochi secondi la porta venne spalancata con un calcio ed un piccolo corpicino fu gettato con forza nella neve fredda a qualche metro da me.
 
Sconvolta dalla vista di quel bambino  malridotto, forse svenuto che se ne stava a terra con  il viso sulla neve , i capelli corvini scompigliati e dei vestiti troppo leggeri e logori per quel clima invernale;  cercai di correre verso di lui per aiutarlo, perché sentivo un estremo bisogno d’aiutarlo …  Ma le mie gambe non si mossero e per quanto tentassi di muovermi il mio corpo non reagiva,  così con orrore capii che in questo sogno o meglio incubo  sarei stata solo una spettatrice
 
L’uomo scese dalla veranda, era grasso ed indossava una maglia sporca di ogni tipo di macchia e dei pantaloni marroni altrettanto logori, con una folta barba scura e due occhietti neri inespressivi classici di chi è totalmente preso da una sbronza.
 Lo vidi avanzare verso il bambino e  purtroppo  guardai quando sferrò al piccolo un calcio al fianco che lo fece rotolare per qualche altro metro, ma soprattutto gemere di dolore.
 L’uomo fece ancora qualche passo ciondolante un espressione d’ira insensata in volto, provai una profonda sofferenza che mi fece scendere gelide lacrime sulle guance quando guardai il bambino lottare contro il dolore per alzarsi e forse fuggire, mentre le esili e troppo magne braccia tremavano per lo sforzo; urlai per distogliere l’attenzione di quel mostro dal piccolo  ma lui non mi sentì e nemmeno vide …
 
Fu nel momento il cui inerme caddi sulla neve con sguardo terrorizzato pregando perché l’incubo finisse , che accadde:
 
Mentre l’uomo s’avvicinava vidi il bambino urlare di dolore crollando a terra tenendosi le mani al petto e per un secondo mi sembrò d’aver un dèjà- vu, poi  l’immagine si fece tremante e le figure si confusero come se una forza mi impedisse di vedere, come se il sogno fosse stato offuscato …  Anche il mio udito peggiorò facendomi sentire solo le tracce indefinite di grida che mi sembrò appartenessero più all’uomo che al bambino.
 
Sbattei più volte gl’occhi cercando di mettere a fuoco e solo dopo alcuni battiti la confusione  diminuì facendo tornare il sogno allo stato precedente, seppur la situazione fosse cambiata in qualcosa di persino peggiore a prima:
L’ubriaco giaceva ad almeno cinque metri più in là di dove l’avevo visto precedentemente, era disteso  a terra  sul volto ora sfregiato da tagli che sembravano formare simboli sanguinanti gl’occhi erano sbarrati e vitrei/bianchi come fosse uno spirito, sulla neve sotto di lui una macchia scarlatta si espandeva sempre di più.
 
Abbassai lo sguardo sensibile a quella visione di morte e cercai il bambino: lo vidi nello stesso posto di prima, era inginocchiato sulla neve, respirava a fatica le mani alla testa,  la T-shirt azzurra lacera  quasi del tutto rotta sulla schiena e ricoperta di sangue, anche se in realtà tutto quel corpo magro e piccolo era ricoperto di sangue. Lo sentii  singhiozzare e tremare, così con una determinazione appena acquistata sciolsi l’incantesimo che prima m’aveva incatenata e mentre correvo da lui vidi le mie impronte sulla neve segno che ora ero davvero presente.
Lo raggiunsi inginocchiandomi da parte a lui sporcando la veste candida del sangue che sembrava formare un cerchio scarlatto sulla neve bianca, seguendo l’istinto lo abbracciai stringendolo forte contro il petto per consolarlo, avvertendo quanto fosse piccolo,  indifeso ed ai miei occhi fragile  come se da un momento all’altro fosse andato in mille pezzi … 
 
Lo fissai senza riuscire a dire una parola;  lui tremò sorpreso dalla mia presenza e si girò verso di me con un espressione confusa e sorpresa …
 
 
Appena i suoi occhi s’immersero nei miei fra un po’ non svenni …
 
 
Erano argentei ….
 
 
 
 
L-Lake …?!
 
 
 
 
 
_________________________________________________ to be continued
 
 
Ciao a tutti! Waaa che bello per la prima volta mi sento soddisfatta di un capitolo ^.^  Si questo capitoletto mi convince ( magari non del tutto) ma mi piace seppur temo d’averci messo degli stupidi errori ortografici  ( se ci sono perdonatemi, ma l’ho scritto così in fretta e in preda all’ispirazione che forse anche nel rileggerlo non ci ho fatto caso ). Comunque passando al cap: finalmente la storia inizia a prendere la piega che mi piace ovvero un bel po’ di  Lake/Cristel  che mi sto scoprendo entusiasta di scrivere, spero che anche a voi sia piaciuto soprattutto per chi mi segue e aspettava questo momento tra loro ( e vi dico che ce ne saranno di mooolti altri ;) alcuni che forse entreranno del tutto nel Writing  Arancione ^.^) . Poi devo chiarire una cosa su gl’immortali: allora quelli DarknessBlood  non sono  dei vampiri ma ci vanno molto vicino, sinceramente a me i vampiri come creature sono sempre piaciute soprattutto i rapporti che hanno con il sangue che da a tutto un aspetto misterioso e affascinante e visto che questi immortali discendono dai demoni peggiori penso che debbano avere alcune abitudini “oscure” che gli danno un fascino in più, se no da cosa è nata la leggenda dei vampiri? ;D. Bene spero che la storia vi stia piacendo e che continuiate a seguirla, inoltre come sempre vi invito a recensire anche con frasi brevi  tanto da farmi un attimo capire se davvero il capitolo vi ha soddisfatto =))
 
RINGRAZIEMENTI:
Come sempre un enorme grazie a chi segue! =DD
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Poi a coloro che l’hanno messa tra le preferite (*u* che bello!)
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Ed infine, a tutti voi che la recensite o avete recensita =DDD ^.^ Soprattutto perché perdonatemi ma se non vedo commenti vado in una profonda depressione da fallita scusatemi ^^” chiedo perdono ma leggere cosa ne pensate è stupendo  e mi fa sentire davvero appagata =))
grillomylife  àUn grazie speciale per aver recensito il capitolo prima, spero che questo ti sia piaciuto ci ho messo un bel po’ di Lake /Cristel =)) Poi se ti va fammi sapere se ti ha soddisfatto =)
Liandra Thundery  à un grazie particolare per aver recensito il precedente capitolo ed aver risposto alla mia risposta mi ha fatto molto piacere =DD  Per questo ho anticipato la pubblicazione così da ringraziarti anche per le belle recensioni ;)
 love_today_the_world
rose rosse
Madapple94
 MooN_LiE_
 
Ora un Grazie anche a voi che leggete e basta perché comunque mi fate felice facendomi vedere che la storia è letta e seguita =)) GRAZIE A TUTTI! Non smetterò mai di dirvi che se questa storia va avanti è perché ci siete voi a tirarmi su e  darmi un’enorme voglia di scrivere GRAZIE!  Un bacione al prossimo =)) 

 

  
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