Ciao e,
come
sempre, ben ritrovati per questo nuovo capitolo.
Spero di
riuscire a emozionarvi oggi: premetto che ci sarà molta
azione oggi.
Fria:
Ciao e
grazie per il commento. Non ti devi preoccupare, due storie riesco a
gestirle e
poi, certe volte, scrivere è un piacere.
Spero
continuerai a seguirmi.
Detto
questo,
chiedendo sempre un commento, vi auguro buona lettura.
Malefica cercò di
tenermi a distanza, lanciandomi
contro numerosi fulmini e ci riuscì perfettamente.
Alla lunga, quei fulmini si fecero più rapidi e
precisi: a quanto sembrava, aveva capito come mi muovevo e stava agendo
di
conseguenza.
Quei colpi aumentarono d‘intensità e, se non
avessi
avuto lo Sharingan, sarei stato colpito molte volte.
In quel momento, però, pensavo ad altro: delle strane
frasi si stavano insinuando nella mia mente e non riuscivo a capire
cosa questo
volesse dire.
“Che cosa significano queste parole?” mi chiesi.
Incanto non rispondeva ed io cominciavo ad agitarmi.
Un fulmine mi sfiorò e
mi ferii a un braccio.
“Avanti, dai! Non hai tempo per fermarti a
riposare”
disse Malefica e mi lanciò una sfera nera.
Mi difesi con il velo, ma l’impatto mi spinse
all’indietro e persi la presa sulle spade.
“Ho bisogno di qualcosa per la lunga distanza”
pensai,
mentre mi alzai e continuai a schivare “Mi servirebbero delle
armi da fuoco”.
Richiamai gli spiriti della volpe e Incanto e, nella
mia mente, tracciai delle pistole automatiche.
Nella mia mano destra apparve una lunga pistola rossa
da trentatré millimetri, con una spilla a nove punte
attaccata sul manico;
nella sinistra una trenta millimetri blu e nera, con un pendaglio a
forma di
fulmine.
“Vuoi giocare a tiro al bersaglio” disse Malefica
divertita “Vediamo se hai abbastanza munizioni” e,
con un incantesimo, sollevò
le pietre del muro e le lanciò.
Puntai le pistole e premetti il grilletto: i
“proiettili” che uscirono in realtà
erano fasci di energia concentrata che
perforarono le pietre e i fulmini.
Malefica, accortasene, innalzò una barriera magica per
proteggersi e annullò danni.
“Cavolo” pensai ansimante “Queste pistole
sono davvero
forti, ma il quantitativo di energia è troppo elevato. Volpe
aumenta il
rifornimento del 5%”.
“E’ TROPPO
DIVERTENTE! NON
FERMARTI” disse emozionato il demone.
“Sauron non esagerare” mi disse Incanto.
“Finalmente ti fai sentire” dissi.
“Scusami: ero concentrato sulla battaglia” si
giustificò.
“Piuttosto” tagliai corto “Che cosa
significano quelle
strane frasi?”
“Frasi?” fece Incanto “Quali
frasi?”
“E’ da un po’ che si stanno definendo
nella mia mente:
sono scritte in inglese e, più passa il tempo,
più premono, come se volessero
essere pronunciate” dissi.
“Che siano” disse incanto “No, non
è possibile che tu
possa già usarlo!”
“Cosa?” chiesi, poi qualcosa si accese nella mia
mente.
Per un istante, mi ritrovai in un altro posto: una
caverna tinta di rosso; sulle pareti giravano dei meccanismi; sul
terreno erano
conficcate un’infinità di armi.
Così com’era
apparsa, sparì e mi ritrovai nel
corridoio, ormai distrutto e Malefica davanti.
“Beh!” disse la strega, avvolta dalla barriera
“Non mi
attacchi più? Allora lo farò io” e
lanciò una marea di incantesimi.
“Sauron, svelto!” mi richiamò Incanto.
La spilla e il pendaglio s’illuminarono e divennero
uno scudo rosso e blu con le punte nere.
“Credi davvero che quello scudo possa difenderti”
disse la strega e tirò fuori una sfera rossa e bianca.
“Quella è..” dissi stupito.
“Esatto!” rispose con un sorriso trionfante
“Assaggia
i tuoi stessi poteri” e mi lanciò contro le mie
stesse Sabbie del Tempo, unite
ad Amaterasu.
Lo scudo fu colpito dall’attacco congiunto e sentii il
dolore dei due spiriti e le loro urla.
“Sauron” gridò Incanto
“PRONUNCIALE!”
“MUOVITI MOCCIOSO!”
gridò la volpe “NON
HO
VOGLIA DI’ MORIRE PER PROTEGGERTI”.
Sentii una
scossa invadermi e decisi di tentare quella
carta, non avevo scelta.
“I
am the bone of my sword!” dissi.
Lo scudo si
ampliò e rilasciò una potente
onda di energia che spazzò via l’attacco.
“Che cosa!” fece la strega stupita.
“Incredibile” pensai “E’
bastata una
semplice frase, per annullare l’attacco. Che strano
potere”.
“Piccolo moccioso” ringhiò la strega
“Si
può sapere che razza d’incantesimo hai
usato?”
“Incantesimo?” feci stupito.
“Non dirmi che non lo sai!” fece la strega
sbattendo il bastone sul pavimento “Quello che hai appena
fatto è un
incantesimo, molto potente per giunta, ma non te lo lascerò
fare di nuovo” e
lanciò una serie di sfere, avvolte da Amaterasu.
“Sauron, non ti fermare” disse Incanto
“Vai avanti”.
Non
capivo che cosa avessi appena fatto,
ma la paura iniziale era svanita: ora dovevo andare fino in fondo.
“Steel is my body,
and fire is my blood” continuai
a dire.
Le pistole vibrarono e cambiarono,
diventando più lunghe e, schivando l’attacco
sparai.
Dalle canne delle pistole uscì una luce
accecante che colpendo la barriera di Malefica, la distrusse.
“Cosa!” fece di nuovo la strega “Un altro
incantesimo”.
Io stesso rimasi stupito da quello che
avevo fatto: avevo potenziato il mio attacco, rendendolo dieci volte
più forte;
che cosa sarebbe successo se avessi concluso la serie che continuava a
rimbombarmi in testa?
In quel momento vidi la pistola di Incanto
trasformarsi in un arco e quella della volpe in una freccia rossa.
“Che cosa significa” pensai
“Perché le due
armi si sono trasformate?”
“Non esitare, Sauron” mi riprese incanto
“Scocca la freccia”.
Decisi di ascoltare il mio spirito e
incoccai la freccia prendendo la mira.
“Non ci contare” disse la strega che
creò
una serie di frecce elettriche e me le lanciò contro.
Una luce si propagò per la mia freccia e
poi lanciai.
Un’onda di
luce travolse il corridoio e il
muro crollò senza lasciare traccia.
Non avevo parole: ero riuscito a vincere
la strega.
“Maledizione!” gridò la strega, uscendo
dalla cortina di fumo che si era formata “Come diavolo hai
fatto a riprodurre
un’arma leggendaria”.
“Un’arma leggendaria” pensai con stupore
“Che accidenti sta dicendo? Io ho usato un’arma
leggendaria?”
“Sei un autentico mostro, ragazzino”
ringhiò Malefica “Proprio per questo, mi
assicurerò che tu non esca vivo da
qui” e, alzato il bastone, mi lanciò un potente
raggio nero.
In quel momento ero confuso, ma non potevo
permettermi di restare imbambolato a guardare il vuoto: dovevo reagire.
“Amaterasu” e le fiamme nere mi coprirono
proteggendomi dal raggio, ma la strega non si fermò e
continuò a bombardarmi.
“Accidenti!” feci.
“Continua a dire le parole” m'incitò
Incanto.
“Prima spiegami che diavolo sto facendo”
gli gridai.
“Fidati di me e continua” rispose.
“DIMMI CHE DIAVOLO STO FACENDO” gridai.
Spaventato e arrabbiato, osservai il mio
spirito: mi fidavo di lui, ma volevo sapere.
Dopo avermi guardato per un momento, che
sembrò un’eternità, disse:
“Scusami, sono davvero un pessimo partner. Il potere
del tracciamento non è solo la capacità di
materializzare gli spiriti come armi
e di riprodurle, può fare molto di più: creare
una nuova realtà che ne contiene
un infinito numero. La formula che stai recitando è la
chiave per aprire questa
realtà e accedere al massimo potere di cui sei
dotato”.
Quelle parole mi diedero un’altra scossa e
rievocai la visione di poco prima.
“Potevi dirmelo prima”.
“Adesso lo sai” disse Incanto.
“Allora ricominciamo”.
Feci
sparire le fiamme nere e aprii le braccia,
attivando uno scudo a stella.
“Che Cosa?” disse la strega.
“Ti finirò una volta per tutte.
I have created
over a thousand blades”
e materializzai numerose spade corte che lanciai verso la strega.
“Non so che cosa tu voglia fare, ma non ti
lascerò vivere oltre” disse lei e
innalzò una seconda barriera che fu
immediatamente distrutta con una potente esplosione.
Affidandomi completamente al mio istinto,
corsi in avanti e continuai la formula: “Unknown to death”
riapparvero le spade della volpe e
d’Incanto, poi le portai dietro la schiena “Nor known to life”
le due lame cambiarono forma, diventando
simili alle ali di un grifone.
Saltai e, tenendo le due armi ben salde,
le calai verso la strega generando una potente esplosione.
Seguii tutta la scena con lo Sharingan e
fui sicuro di averla colpita, ma mi sbagliavo: quella maledetta aveva
usato le
sabbie del Tempo per difendersi e poi usò
l’attacco “Vento del Destino” per
spingermi via.
Fui fiondato all’indietro e mi schiantai contro
il muro.
Sentii un mancamento e cercai di rimanere
cosciente e di rimettermi in piedi, ma delle catene d’acqua
mi afferrarono un
braccio e mi tirarono verso la strega che, una volta che fui a portata
di mano,
mi colpì col bastone facendomi rovinare sul pavimento.
“Non ho ancora finito” disse lei usando le
sabbie e creando un piccolo tornado che mi spazzò via.
“Dannazione” pensai “Quella dannata
strega
sta usando i miei stessi poteri per distruggermi. Di questo passo, non
riuscirò
a fare niente”.
“Non arrenderti Sauron”
m’incitò Incanto.
“Secondo te sono il tipo da arrendersi?”e
a fatica mi alzai in piedi.
“Sei
davvero duro a morire” disse Malefica
“Si vede che dovrò impegnarmi di
più”.
“Adesso basta” dissi “Porrò
fine a questa
storia e mi riprenderò ciò che mi hai
tolto”.
“Muori” e lanciò le sabbie avvolte dal
fulmine.
Mentre scansavo, ripresi la formula e,
questa volta, non mi sarei fermato fino alla fine: “Have Withstood pain to create many weapons”
chiusi gli occhi “yet
those hands will never hold anything”.
“Maledizione” disse la strega e lanciò
una
sfera di ghiaccio, pronta a esplodere.
“So, as i prey” e
aprii gli occhi “Fine dei giochi: "Unlimited
Blade Works”!”
L’intera
area fu avvolta dalle fiamme e,
una volta scomparse, ci trovammo nel luogo della mia visione.
“Questo è” disse la strega mentre
sgranava
gli occhi “Un Reality Marble. Impossibile”.
“Un Reality Marble?” pensai “un mondo
interiore, capace di sostituirsi alla realtà? È
dunque questo il mio vero
potere?”
“Esatto Sauron” disse Incanto trionfante
“Ora fai vedere a quella strega di cosa sei capace”.
“D’accordo!” risposi.
“Come
diavolo ci sei riuscito” ringhiò
Malefica “Come puoi realizzare una cosa simile?”
“Se devo essere sincero, neanch’io sapevo
cosa sarebbe successo”risposi “E’ la
prima volta che entro in questo posto”.
“Cosa!” fece stupita la strega.
“Basta parlare, adesso” dissi afferrando
una spada al mio fianco “Chiudiamo questa storia maledetta
strega. Pensi di
avere abbastanza magia per battermi” e mi lanciai
all’attacco.
“Non fare il gradasso, moccioso” disse lei
trasformando il bastone in un’ascia a doppia lama e, dopo
averla avvolta di
magia nera, si lanciò all’attacco.
Le due armi si
scontrarono, generando una
potente corrente di energia e, invece di subire il contraccolpo, spinsi
e
attaccai senza sosta.
“Impossibile” disse la strega, mentre
modificava l’arma in un paio di spade e attaccava.
“Aggiornati”, dissi mentre calai un
fendente “La parola “impossibile” non
esiste”.
Le spade si ruppero e la strega
indietreggiò: “Non mi farò battere da
un moccioso” e si avvolse di uno strano
fuoco verde.
Indietreggiai e materializzai le spade
della volpe e d’Incanto.
“Adesso Sauron Folgore Sandtimes,
assaggerai la mia ira e di tutte le forze del male” la fiamma
verde s’ingrandì
inghiottendola e prese le sembianze di un drago nero.
“Oh cavolo!” feci.
“Incredibile!” disse Incanto.
“CHE BELLO!”
disse la volpe.
“MUORI”
ruggì il
drago e, aperte le fauci, sputò fuoco.
Attivai lo scudo e mi difesi, poi
saltai all’indietro
e cercai una soluzione.
Il drago spalancò le sue grandi ali di pipistrello e
m’inseguì.
“Rifletti” pensai “In questo momento,
siamo
all’interno della mia creazione piena di armi che posso usare
come voglio; ho
le spade d’Incanto e della volpe in mano e lo Sharingan
attivo; mentre Malefica
si è trasformata in un drago e temo possa ancora utilizzare
i suoi incantesimi.
Per battere un drago devo colpire il cuore, ma dubito
sia così facile: mi serve qualcosa capace di
colpirla”.
Il drago aprì le fauci e sputò una fiammata di
Amaterasu.
Riuscii a evitare le fiamme librandomi in volo, ma fui
sfiorato dalla coda del mostro e, per un attimo, persi la
concentrazione e
caddi.
“Avanti Sauron” mi dissi
“Pensa!”
Stavo per essere colpito dalla zampa della strega, ma
riuscii a riprendermi e la evitai.
“NON
MI’ SFUGGIRAI”
ruggì Malefica (Non so proprio come chiamarla).
“Sauron rispondi agli attacchi!” disse Incanto.
“Hai un’idea da propormi?” gli chiesi.
“Hai ancora bisogno di aiuto?” mi riprese
“Ricorda che
questa è la tua creazione: usala”.
“Come?” chiesi, ma poi ebbi un’idea
“Lascia perdere.
Credo di aver trovato una soluzione”.
Mi concentrai sulle armi del mio
Reality Marble: cercai di controllarle a distanza e di
renderle qualcosa di nuovo, capace di distruggere qualsiasi cosa.
Le armi
risposero al mio comando e,
illuminatesi, si alzarono da terra e si diressero verso il drago, che
si difese
con una barriera magica.
Approfittai del momento per fare qualcosa
di nuovo: avvicinai le mie due spade e provai a combinarle in una sola.
“Fa che funzioni” dissi.
“NON TE LO
LASCERO’ FARE”
ruggì
Malefica e sputò fuoco, distraendomi dal processo.
“Accidenti!” dissi “Mi serve
più tempo”.
Usando il processo di analisi, ricoprii la volta della
caverna d’innumerevoli armi da taglio, tutte puntate sul
drago e, dopo aver
usato Amaterasu per formare una sottile pellicola, le lanciai.
In questo modo la barriera non avrebbe retto a lungo e
Malefica, attaccata da tutte quelle armi, sarebbe stata impegnata per
un po’.
Tornai al processo di unione: cercai di unire i due
spiriti in maniera equilibrata, di dar loro una forma capace di
abbattere
qualsiasi cosa; detti tutto me stesso in questa nuova creazione.
Alla fine i miei sforzi furono ricompensati, la spada
era completata: l’elsa dorata e finiva con una luna rossa; la
guardia d’oro era
a forma di ali aperte; la lama era viola e attraversata da saette
argentate.
“Il colore è un po’ curioso”
commentai “Ciò che conta
è quello che può fare”.
In quel momento, Malefica riuscì a liberarsi delle
armi che le avevo lanciato, contro e sputò fuoco verso di me.
“Vediamo che sapete fare insieme” dissi e calai la
spada.
Le fiamme si aprirono in due e un corno sulla testa
del drago saltò, provocandole un forte dolore.
“Wow!” feci e osservai la spada “Ora
cominciamo a
ragionare” e mi lanciai all’attacco.
Malefica non fece attendere una sua risposta e mi
lanciò contro le sabbie del Tempo e Amaterasu insieme
rincarando la dose con
un’altra fiammata.
Le ali della mia spada sbatterono e le fiamme
inestinguibili si spensero insieme con quelle del drago; la luna alla
fine
dell’elsa s’illuminò e le sabbie si
dispersero.
“COSA!”
fece
Malefica “E’
IMPOSSIBILE!”.
“Non farmi ripetere la stessa cosa due volte!”
gridai
mentre corsi in avanti e praticai un affondo, che bucò
l’ala destra di Malefica
“Mi sa che devo essere più preciso”.
“E’
INAMMISSIBILE”
ruggì Malefica “IO, UNO DEGLI SHAD
PIU’ POTENTI,
NON POSSO PERDERE CONTRO UN MOCCIOSO”.
“Prendi questo!” gridai e calai la spada verso il
suo
collo.
Con un rapido movimento, Malefica mosse la coda e mi
colpì, facendomi perdere la presa sulla spada e, con rapide
artigliate mi colpì
e, dopo aver perso molto sangue, precipitai e persi il controllo del Reality Marble, che sparì.
“PENSAVI
DAVVERO DI’ POTER
COMPETERE IN VELOCITA’ E FORZA CON UN DRAGO?”
e, trionfante, calò i suoi
artigli su di me, infilzandomi.
“AH AH AH AH!”
ruggì trionfante “HO VINTO!”
“Lo pensi davvero?” dissi.
“COSA!”
fece
incredula.
Incredibile, ma vero, nonostante
fossi stato trafitto
dai suoi artigli, non ero morto, anzi non li avevo proprio sentiti.
Il motivo? Le sabbie del Tempo mi avevano protetto,
rendendo il mio corpo intangibile.
“E’
IMPOSSIBILE! COME HAI
FATTO A RECUPERARE LE SABBIE?” ruggì.
Aprii gli occhi, rivelando un nuovo Sharingan,
l’Eternal e m’incamminai lentamente verso di lei:
“Pensavi davvero che la mia
nuova spada avesse solo lo scopo di ferirti? Ti sbagli: essa libera
ciò che è
stato imprigionato e lo restituisce al proprietario” tesi la
mano e la spada
rispose alla chiamata, venendomi in mano.
“MALEDETTO!”
ruggì
il drago inferocito dalla scoperta.
“Puoi usare tutti i trucchi che vuoi, trasformarti in
un drago, aumentare la tua forza anche all’infinito. Non
importa cosa fai”
dissi mentre continuavo a camminare.
Malefica si lanciò all’attacco.
“E’ tutto inutile!” gridai e mi lanciai
all’attacco.
La mia spada e i suoi artigli
s’incrociarono e
generarono un’imponente onda di energia.
Nonostante fossi più piccolo, rimasi fermo dove mi trovavo
e, con forza spinsi
in avanti.
Rievocai le
parole della volpe: “VOLGIO
PROPRIO VEDERE CHE COSA FARAI”
Ricordai le parole d’Incanto: “Per un
eroe, niente è impossibile!”
Risentii le parole del quarto Hokage: “Tu
hai una grande eredità! Vai e non arrenderti mai”.
Una nuova forza mi pervase e lanciai un
urlo.
Una luce accecante invase la zona e
Malefica fu spazzata via insieme all’intera struttura.
Mi ritrovai ansimante
sotto il cielo che
si stava schiarendo e, dopo essermi guardato intorno e preso un lungo
respiro,
lanciai un urlo liberatore e caddi a terra esausto.
Ce l’avevo fatta: avevo vinto, mi ero
ripreso ciò che mi era stato rubato e ottenuto qualcosa di
nuovo.
Osservai il cielo con una nuova luce e mi
resi conto di quanto fosse bello, essere vivo.
Poi sentii qualcosa muoversi intorno a me
e, poco dopo, apparve un enorme cobra reale rosso come il sangue.
“E
COSI’ SEI RIUSCITO A
BATTERE MALEFICA”
sibilò il rettile con una voce
inconfondibile.
“Jafar” dissi stringendo i denti mentre
cercavo di rialzarmi.
“ESATTO!”
sibilò “ANCHE SE
NON MI’ ANDAVA A GENIO,
VENDICHERO’ LA SUA SCOMPARSA UCCIDENDOTI”
e si lanciò verso di me,
pronto a divorarmi.
“Non così in fretta!” disse la voce del
signor Gray e che si parò davanti a lui a petto nudo e con
la spada illuminata dalle
quattro energie.
“VI’
DIVORERO’ ENTRAMBI”
sibilò Jafar e, come un fulmine, si lanciò su di
noi.
Il signor Gray, però, aveva altri
programmi e calò la spada: tagliando in due il corpo del
Cobra gigante che
cadde all’indietro senza vita.
Gray si
sdraiò a terra e respirò a pieni
polmoni.
“Quando torno a casa”, disse Gray dopo un
po’ “giuro che mi concedo una vacanza”.
“Considerando la fatica che avete fatto,
direi che ve la siete meritata”.
Entrambi scoppiammo a ridere allegramente.
Il sole fece la sua
comparsa e noi ce lo
godemmo pienamente.
“Allora, Sauron” mi disse Gray “Sei
pronto
a tornare a casa”.
Chiusi gli occhi e scossi la testa: “C’è
ancora una cosa che devo fare”.
“Direi che può aspettare, no? Adesso devi
riprenderti” disse Gray.
“La mia meta è ancora molto lontana”
dissi
“Non posso attendere oltre. Non provi a fermarmi signor
Gray”.
“Preferisco astenermi questa volta” disse
“Qualunque cosa tu voglia fare non ti
fermerò”.
“La ringrazio”e mi alzai.
“Dimmi solo una cosa? Vale la pena fare
questa cosa, qualunque essa sia?”.
“Sì!” risposi “La considero
una sorta di
prova”.
“E supera quello che hai fatto qui?”
chiese.
“Direi di si!” risposi “Questo potrei
definirlo una sorta di preparazione a quello che mi aspetta”.
“Suppongo che tu non voglia essere
accompagnato vero?” disse Gray preoccupato.
“La ringrazio, ma è qualcosa che devo fare
da solo” risposi “Se ci riuscirò, ci
rivedremo molto presto” e cominciai a
incamminarmi.
“Aspetta un attimo” mi richiamò Gray.
“Che cosa c’è ancora?” chiesi
voltandomi.
“Prendi questi” e mi lanciò un sacchetto
e
una mappa che presi al volo.
Dentro il sacchetto erano contenute delle
pillole della vita, cioè delle medicine ricostituenti e la
mappa mostrava
l’area in cui mi trovavo.
“La ringrazio” dissi e ingoiai una
pillola, riprendendomi completamente.
“Figurati”, disse Gray “E ricorda una
cosa: quando tornerai, vieni a trovarmi, farò di te un
maestro delle energie”.
Lo guardai stupito: mi aveva proposto di
diventare suo allievo. Nessuno, a parte un solo guerriero, era mai
stato
allenato da lui e questo era un immenso onore.
Inchinai la testa e dissi: “La ringrazio
per la vostra offerta. Accetto!”
“Ottimo!” fece Gray “Vedi di tornare
tutt’intero mi raccomando e non aspettarti favoritismi, va
bene?”
“Sarò all’altezza!” dissi e,
per
ringraziarlo, usai le sabbie del Tempo per far tornare perfettamente
intatti i
suoi vestiti.
“Questo è un punto in più”
disse con un
sorriso “Allora a presto Sauron”.
“A presto, maestro Gray” e feci un
inchino, dopodiché ripresi il mio viaggio.
“Quel Gray
si è rivelato un buon uomo
vero?” disse Incanto.
“Sì hai ragione” confermai
“Credo proprio
che questo sia l’inizio di una lunga amicizia”.
“Così sembra” disse Incanto “A
proposito,
come ti senti?”
Mi fermai e guardai il cielo: “Un po’
più
vicino al mio sogno” risposi.
“Bene!” disse Incanto “E, forse, sei
cresciuto un po’”.
“Sì, amico mio” risposi e ripresi il
cammino.
Ero cresciuto? Avevo
scoperto un nuovo
potere, che, col tempo, avrei sviluppato.
Avevo ottenuto un nuovo Sharingan, frutto
dell’unione con il mio e quello lasciatomi da mio padre, il
cui ricordo non
sarebbe mai più stato qualcosa da cui sfuggire: la sua forma
é uno shuriken
nero sulle cui punte s’incontrano delle saette.
Per
finire avevo un nuovo amico e maestro.
Tirando le somme, direi che, sì, ero
cresciuto.
E questo era solo l’inizio del viaggio per
raggiungere il mio sogno: diventare un vero eroe.
Nel
prossimo capitolo.
Dopo
lo scontro con gli Shad, Sauron riprende il suo viaggio per giungere
nel luogo
in cui è imprigionato il terribile Fenrir.
Che
cosa farà il piccolo aspirante eroe? Riuscirà a
realizzare il suo sogno?
Questo
e altro al prossimo capitolo.
Angolo
dell’autore.
Gray ha appena
finito di legare i vari Shad sopravvissuti e anche Malefica,
miracolosamente
sopravvissuta e Jafar che aveva usato un piccolo trucco di magia che
l’aveva
privato di ogni energia.
Arrivano alcuni
eroi del Fantasy, tra questi ci sono anche Kaeleena e Yaphisan.
Dorian (mano
sollevata”: “Ehilà!”
Yaphisan: “Ottimo
lavoro, Dorian. Vedo che ti sei scatenato!”
Dorian: “Veramente
ho avuto un piccolo aiuto da un tipo parecchio imprevedibile”.
Yaphisan
(colpito): “E chi sarebbe questo tipo?”
Ade (pieno di
bernoccoli e lividi): “Maledetti Sandtimes”.
Kaeleena (gli
mena un tacco in fronte): “E tappati la bocca, sfigato o ti
do il resto”.
Ade vede le
stelle e sviene.
Shan Yu (con
un sorriso soddisfatto): “Dubito che riuscirai a fare
più di tuo figlio”.
Kaeleena e
Yaphisan (si voltano di scatto): “COSA!”
Dorian (una
mano sulla testa): “E già! Sauron era qui. Ha
praticamente fatto tutto lui”.
Kaeleena (imbestialita):
“DORIAN!”.
Dorian
(brivido): “Aspetta, posso spiegarti!”
Kaeleena lo
ignora e va avanti e indietro chiamando il figlio a gran voce.
Yaphisan:
“Davvero
è stato Sauron a fare tutto questo” e si guarda
intorno.
Dorian (contempla
ciò che resta del nascondiglio degli Shad):
“Già! Ti faccio il riepilogo: dopo
essersi liberato dalle prigioni, ha pestato Ade e Lupo, come fossero
sacchi; ha
offeso la faccia di Gaston e di Ursula, messo ko Shan Yu, eliminato
Rasputin e,
dopo averle date anche a me, ha preso Malefica a calci nel sedere e
distrutto
il rifugio. Jafar l’ho sistemato io”.
Yaphisan (sembra
soddisfatto): “Bravissimo nipotino, sono fiero di
te”.
Kaeleena (avvolta
da un’aura di fuoco): “Dorian
dov’è il mio bambino!”
Dorian (suda
freddo): “Ecco… se n’è andato
verso nord”.
Kaeleena (esplode):
“E TU LO HAI LASCIATO ANDARE?”
Dorian (mani
in avanti): “L’ho perso solo per un attimo ed
è sparito” * Perdonami ragazzo,
ma preferisco non prenderle * {gli asterischi indicano un pensiero}
Kaeleena (in
lacrime): “Il mio piccolo Sauron è là
fuori tutto solo e indifeso. Che cosa
potrebbe mai succedergli”.
Malefica (esplode):
“Alla faccia dell’indifeso. Guarda come quel
piccolo demonio ci ha conciato”.
Kaeleena (si
alza): “Zitta brutta strega!” e le mena un poderoso
pugno, facendo volare lei e
gli altri Shad a testa in giù.
Jafar (vede le
stelle): “Malefica, la prossima volta tappati la
bocca”.
Malefica (stelline):
“Taci”
Kaeleena (sguardo
assassino): “Dorian!”
Dorian (tremarella):
“Vado subito a cercarlo”.
Kaeleena (esplode):
“E MUOVITI”.
Dorian (sull’attenti):
“SUBITO!” e parte.
Yaphisan: “Vado
anch’io”.
Kaeleena lo
guarda inferocita e il padre corre via.
Dorian e
Yaphisan corrono nella stessa direzione.
Dorian (domanda
spontanea): “Fa sempre così?”
Yaphisan: “Solo
quando è alterata”.
Dorian (pensa
tra se): “Sauron sei davvero un mito se riesci a sopportare
una madre così!”
A mezza
giornata di cammino, Sauron si ferma.
Incanto: “Qualcosa
non va?”
Sauron: “No,
niente. Qualcuno deve aver parlato di me”.
Incanto: “Di
solito si starnutisce”.
Sauron: “Non
sono il tipo”.
Neanche
tu ci scherzi, ragazzo. Speriamo che tu non abbia preso il carattere di
tua
madre o siamo messi male. Oh beh! Io lo già se è
così o no.
Ve
lo farò scoprire anche a voi, in seguito.
Ciao
e alla prossima settimana.
NB: questa storia, salvo casi straordinari, è aggiornata ogni domenica.
static.blogstorage.hi-pi.com/photos/jp15.blog.jeuxvideo.com/images/gd/1127803473/Kail... Questa è un immagine a grandi linee di Sauron Folgore Sandtimes, protagonista della storia e aspirante eroe. Apparirà nella seconda stagione dell'altra storia Millennium Falcon: La storia di Nick Nibbio Blu, come uno dei personaggi principali. |
Questo è Incanto di Folgore, cavaliere della luna, Spirito custode di Sauron
static.blogstorage.hi-pi.com/photos/jp15.blog.jeuxvideo.com/images/gd/1127803473/Kail...
Questo schianto è Keleena Sandtimes, madre di Sauron ed eroina del Fantasy
republika.pl/blog_bh_1132010/2300074/tr/elfen-lied-nyu_...
Lei è Selen Rose, amica d'infanzia di Sauron e qualcosa di più