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Autore: nick nibbio    05/03/2011    4 recensioni
Salve a tutti, chiunque siate: mi chiamo Sauron Folgore Sandtimes e mi chiamano il Lupo, ma chiamatemi semplicemente Sauron.
Questa è la storia di uno dei più importanti tra i Sun's Knights.
Un ragazzo con tanti segreti che cercherà di realizzare un sogno impossibile e porre fine alla maledizione che grava su entrambi clan dai quali discende.
Dal capitolo 8 in poi, la storia è inserta nel genere Crossover: visto che in essa si mescolano elementi di varie storie. Buona lettura a tutti voi.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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10. Il potere di creare una nuova realtà

Ciao e, come sempre, ben ritrovati per questo nuovo capitolo.
Spero di riuscire a emozionarvi oggi: premetto che ci sarà molta azione oggi.

 

Fria: Ciao e grazie per il commento. Non ti devi preoccupare, due storie riesco a gestirle e poi, certe volte, scrivere è un piacere.
Spero continuerai a seguirmi.

 

Detto questo, chiedendo sempre un commento, vi auguro buona lettura.

 

 

 

 

 

Malefica cercò di tenermi a distanza, lanciandomi contro numerosi fulmini e ci riuscì perfettamente.
Alla lunga, quei fulmini si fecero più rapidi e precisi: a quanto sembrava, aveva capito come mi muovevo e stava agendo di conseguenza.
Quei colpi aumentarono d‘intensità e, se non avessi avuto lo Sharingan, sarei stato colpito molte volte.
In quel momento, però, pensavo ad altro: delle strane frasi si stavano insinuando nella mia mente e non riuscivo a capire cosa questo volesse dire.
“Che cosa significano queste parole?” mi chiesi.
Incanto non rispondeva ed io cominciavo ad agitarmi.

 

Un fulmine mi sfiorò e mi ferii a un braccio.
“Avanti, dai! Non hai tempo per fermarti a riposare” disse Malefica e mi lanciò una sfera nera.
Mi difesi con il velo, ma l’impatto mi spinse all’indietro e persi la presa sulle spade.
“Ho bisogno di qualcosa per la lunga distanza” pensai, mentre mi alzai e continuai a schivare “Mi servirebbero delle armi da fuoco”. 
Richiamai gli spiriti della volpe e Incanto e, nella mia mente, tracciai delle pistole automatiche.
Nella mia mano destra apparve una lunga pistola rossa da trentatré millimetri, con una spilla a nove punte attaccata sul manico; nella sinistra una trenta millimetri blu e nera, con un pendaglio a forma di fulmine.
“Vuoi giocare a tiro al bersaglio” disse Malefica divertita “Vediamo se hai abbastanza munizioni” e, con un incantesimo, sollevò le pietre del muro e le lanciò.
Puntai le pistole e premetti il grilletto: i “proiettili” che uscirono in realtà erano fasci di energia concentrata che perforarono le pietre e i fulmini.
Malefica, accortasene, innalzò una barriera magica per proteggersi e annullò danni.
“Cavolo” pensai ansimante “Queste pistole sono davvero forti, ma il quantitativo di energia è troppo elevato. Volpe aumenta il rifornimento del 5%”.
E’ TROPPO DIVERTENTE! NON FERMARTI” disse emozionato il demone.
“Sauron non esagerare” mi disse Incanto.
“Finalmente ti fai sentire” dissi.
“Scusami: ero concentrato sulla battaglia” si giustificò.
“Piuttosto” tagliai corto “Che cosa significano quelle strane frasi?”
“Frasi?” fece Incanto “Quali frasi?”
“E’ da un po’ che si stanno definendo nella mia mente: sono scritte in inglese e, più passa il tempo, più premono, come se volessero essere pronunciate” dissi.
“Che siano” disse incanto “No, non è possibile che tu possa già usarlo!”
“Cosa?” chiesi, poi qualcosa si accese nella mia mente.
Per un istante, mi ritrovai in un altro posto: una caverna tinta di rosso; sulle pareti giravano dei meccanismi; sul terreno erano conficcate un’infinità di armi.

 

Così com’era apparsa, sparì e mi ritrovai nel corridoio, ormai distrutto e Malefica davanti.
“Beh!” disse la strega, avvolta dalla barriera “Non mi attacchi più? Allora lo farò io” e lanciò una marea di incantesimi.
“Sauron, svelto!” mi richiamò Incanto.
La spilla e il pendaglio s’illuminarono e divennero uno scudo rosso e blu con le punte nere.
“Credi davvero che quello scudo possa difenderti” disse la strega e tirò fuori una sfera rossa e bianca.
“Quella è..” dissi stupito.
“Esatto!” rispose con un sorriso trionfante “Assaggia i tuoi stessi poteri” e mi lanciò contro le mie stesse Sabbie del Tempo, unite ad Amaterasu.
Lo scudo fu colpito dall’attacco congiunto e sentii il dolore dei due spiriti e le loro urla.
“Sauron” gridò Incanto “PRONUNCIALE!”
MUOVITI MOCCIOSO!” gridò la volpe “NON HO VOGLIA DI’ MORIRE PER PROTEGGERTI”.

 

Sentii una scossa invadermi e decisi di tentare quella carta, non avevo scelta.
I am the bone of my sword!”
dissi.

 

Lo scudo si ampliò e rilasciò una potente onda di energia che spazzò via l’attacco.
“Che cosa!” fece la strega stupita.
“Incredibile” pensai “E’ bastata una semplice frase, per annullare l’attacco. Che strano potere”.
“Piccolo moccioso” ringhiò la strega “Si può sapere che razza d’incantesimo hai usato?”
“Incantesimo?” feci stupito.
“Non dirmi che non lo sai!” fece la strega sbattendo il bastone sul pavimento “Quello che hai appena fatto è un incantesimo, molto potente per giunta, ma non te lo lascerò fare di nuovo” e lanciò una serie di sfere, avvolte da Amaterasu.
“Sauron, non ti fermare” disse Incanto “Vai avanti”.

 

Non capivo che cosa avessi appena fatto, ma la paura iniziale era svanita: ora dovevo andare fino in fondo.
“Steel is my body, and fire is my blood”
continuai a dire.
Le pistole vibrarono e cambiarono, diventando più lunghe e, schivando l’attacco sparai.
Dalle canne delle pistole uscì una luce accecante che colpendo la barriera di Malefica, la distrusse.
“Cosa!” fece di nuovo la strega “Un altro incantesimo”.
Io stesso rimasi stupito da quello che avevo fatto: avevo potenziato il mio attacco, rendendolo dieci volte più forte; che cosa sarebbe successo se avessi concluso la serie che continuava a rimbombarmi in testa?
In quel momento vidi la pistola di Incanto trasformarsi in un arco e quella della volpe in una freccia rossa.
“Che cosa significa” pensai “Perché le due armi si sono trasformate?”
“Non esitare, Sauron” mi riprese incanto “Scocca la freccia”.
Decisi di ascoltare il mio spirito e incoccai la freccia prendendo la mira.
“Non ci contare” disse la strega che creò una serie di frecce elettriche e me le lanciò contro.
Una luce si propagò per la mia freccia e poi lanciai.

 

Un’onda di luce travolse il corridoio e il muro crollò senza lasciare traccia.
Non avevo parole: ero riuscito a vincere la strega.
“Maledizione!” gridò la strega, uscendo dalla cortina di fumo che si era formata “Come diavolo hai fatto a riprodurre un’arma leggendaria”.
“Un’arma leggendaria” pensai con stupore “Che accidenti sta dicendo? Io ho usato un’arma leggendaria?”
“Sei un autentico mostro, ragazzino” ringhiò Malefica “Proprio per questo, mi assicurerò che tu non esca vivo da qui” e, alzato il bastone, mi lanciò un potente raggio nero.
In quel momento ero confuso, ma non potevo permettermi di restare imbambolato a guardare il vuoto: dovevo reagire.
“Amaterasu” e le fiamme nere mi coprirono proteggendomi dal raggio, ma la strega non si fermò e continuò a bombardarmi.
“Accidenti!” feci.
“Continua a dire le parole” m'incitò Incanto.
“Prima spiegami che diavolo sto facendo” gli gridai.
“Fidati di me e continua” rispose.
“DIMMI CHE DIAVOLO STO FACENDO” gridai.
Spaventato e arrabbiato, osservai il mio spirito: mi fidavo di lui, ma volevo sapere.
Dopo avermi guardato per un momento, che sembrò un’eternità, disse: “Scusami, sono davvero un pessimo partner. Il potere del tracciamento non è solo la capacità di materializzare gli spiriti come armi e di riprodurle, può fare molto di più: creare una nuova realtà che ne contiene un infinito numero. La formula che stai recitando è la chiave per aprire questa realtà e accedere al massimo potere di cui sei dotato”.
Quelle parole mi diedero un’altra scossa e rievocai la visione di poco prima.
“Potevi dirmelo prima”.
“Adesso lo sai” disse Incanto.
“Allora ricominciamo”.

 

Feci sparire le fiamme nere e aprii le braccia, attivando uno scudo a stella.
“Che Cosa?” disse la strega.
“Ti finirò una volta per tutte.
  I have created over a thousand blades
” e materializzai numerose spade corte che lanciai verso la strega.
“Non so che cosa tu voglia fare, ma non ti lascerò vivere oltre” disse lei e innalzò una seconda barriera che fu immediatamente distrutta con una potente esplosione.
Affidandomi completamente al mio istinto, corsi in avanti e continuai la formula: “
Unknown to death” riapparvero le spade della volpe e d’Incanto, poi le portai dietro la schiena “Nor known to life” le due lame cambiarono forma, diventando simili alle ali di un grifone.
Saltai e, tenendo le due armi ben salde, le calai verso la strega generando una potente esplosione.
Seguii tutta la scena con lo Sharingan e fui sicuro di averla colpita, ma mi sbagliavo: quella maledetta aveva usato le sabbie del Tempo per difendersi e poi usò l’attacco “Vento del Destino” per spingermi via.
Fui fiondato all’indietro e mi schiantai contro il muro.
Sentii un mancamento e cercai di rimanere cosciente e di rimettermi in piedi, ma delle catene d’acqua mi afferrarono un braccio e mi tirarono verso la strega che, una volta che fui a portata di mano, mi colpì col bastone facendomi rovinare sul pavimento.
“Non ho ancora finito” disse lei usando le sabbie e creando un piccolo tornado che mi spazzò via.
“Dannazione” pensai “Quella dannata strega sta usando i miei stessi poteri per distruggermi. Di questo passo, non riuscirò a fare niente”.
“Non arrenderti Sauron” m’incitò Incanto.
“Secondo te sono il tipo da arrendersi?”e a fatica mi alzai in piedi.

 

“Sei davvero duro a morire” disse Malefica “Si vede che dovrò impegnarmi di più”.
“Adesso basta” dissi “Porrò fine a questa storia e mi riprenderò ciò che mi hai tolto”.
“Muori” e lanciò le sabbie avvolte dal fulmine.
Mentre scansavo, ripresi la formula e, questa volta, non mi sarei fermato fino alla fine: “
Have Withstood pain to create many weapons” chiusi gli occhi “yet those hands will never hold anything”.
“Maledizione” disse la strega e lanciò una sfera di ghiaccio, pronta a esplodere.
“So, as i prey”  e aprii gli occhi “Fine dei giochi: "Unlimited Blade Works”!”

 

L’intera area fu avvolta dalle fiamme e, una volta scomparse, ci trovammo nel luogo della mia visione.
“Questo è” disse la strega mentre sgranava gli occhi “Un Reality Marble. Impossibile”.
“Un Reality Marble?” pensai “un mondo interiore, capace di sostituirsi alla realtà? È dunque questo il mio vero potere?”
“Esatto Sauron” disse Incanto trionfante “Ora fai vedere a quella strega di cosa sei capace”.
“D’accordo!” risposi.

 

“Come diavolo ci sei riuscito” ringhiò Malefica “Come puoi realizzare una cosa simile?”
“Se devo essere sincero, neanch’io sapevo cosa sarebbe successo”risposi “E’ la prima volta che entro in questo posto”.
“Cosa!” fece stupita la strega.
“Basta parlare, adesso” dissi afferrando una spada al mio fianco “Chiudiamo questa storia maledetta strega. Pensi di avere abbastanza magia per battermi” e mi lanciai all’attacco.
“Non fare il gradasso, moccioso” disse lei trasformando il bastone in un’ascia a doppia lama e, dopo averla avvolta di magia nera, si lanciò all’attacco.

 

Le due armi si scontrarono, generando una potente corrente di energia e, invece di subire il contraccolpo, spinsi e attaccai senza sosta.
“Impossibile” disse la strega, mentre modificava l’arma in un paio di spade e attaccava.
“Aggiornati”, dissi mentre calai un fendente “La parola “impossibile” non esiste”.
Le spade si ruppero e la strega indietreggiò: “Non mi farò battere da un moccioso” e si avvolse di uno strano fuoco verde.
Indietreggiai e materializzai le spade della volpe e d’Incanto.
“Adesso Sauron Folgore Sandtimes, assaggerai la mia ira e di tutte le forze del male” la fiamma verde s’ingrandì inghiottendola e prese le sembianze di un drago nero.
“Oh cavolo!” feci.
“Incredibile!” disse Incanto.
CHE BELLO!” disse la volpe. 
MUORI ruggì il drago e, aperte le fauci, sputò fuoco.

 

Attivai lo scudo e mi difesi, poi saltai all’indietro e cercai una soluzione.
Il drago spalancò le sue grandi ali di pipistrello e m’inseguì.
“Rifletti” pensai “In questo momento, siamo all’interno della mia creazione piena di armi che posso usare come voglio; ho le spade d’Incanto e della volpe in mano e lo Sharingan attivo; mentre Malefica si è trasformata in un drago e temo possa ancora utilizzare i suoi incantesimi.
Per battere un drago devo colpire il cuore, ma dubito sia così facile: mi serve qualcosa capace di colpirla”.
Il drago aprì le fauci e sputò una fiammata di Amaterasu.
Riuscii a evitare le fiamme librandomi in volo, ma fui sfiorato dalla coda del mostro e, per un attimo, persi la concentrazione e caddi.
“Avanti Sauron” mi dissi “Pensa!”
Stavo per essere colpito dalla zampa della strega, ma riuscii a riprendermi e la evitai.
NON MI’ SFUGGIRAI” ruggì Malefica (Non so proprio come chiamarla).
“Sauron rispondi agli attacchi!” disse Incanto.
“Hai un’idea da propormi?” gli chiesi.
“Hai ancora bisogno di aiuto?” mi riprese “Ricorda che questa è la tua creazione: usala”.
“Come?” chiesi, ma poi ebbi un’idea “Lascia perdere. Credo di aver trovato una soluzione”.
Mi concentrai sulle armi del mio Reality Marble: cercai di controllarle a distanza e di renderle qualcosa di nuovo, capace di distruggere qualsiasi cosa.

Le armi risposero al mio comando e, illuminatesi, si alzarono da terra e si diressero verso il drago, che si difese con una barriera magica.
Approfittai del momento per fare qualcosa di nuovo: avvicinai le mie due spade e provai a combinarle in una sola.
“Fa che funzioni” dissi.
NON TE LO LASCERO’ FAREruggì Malefica e sputò fuoco, distraendomi dal processo.
“Accidenti!” dissi “Mi serve più tempo”.
Usando il processo di analisi, ricoprii la volta della caverna d’innumerevoli armi da taglio, tutte puntate sul drago e, dopo aver usato Amaterasu per formare una sottile pellicola, le lanciai.
In questo modo la barriera non avrebbe retto a lungo e Malefica, attaccata da tutte quelle armi, sarebbe stata impegnata per un po’.
Tornai al processo di unione: cercai di unire i due spiriti in maniera equilibrata, di dar loro una forma capace di abbattere qualsiasi cosa; detti tutto me stesso in questa nuova creazione.
Alla fine i miei sforzi furono ricompensati, la spada era completata: l’elsa dorata e finiva con una luna rossa; la guardia d’oro era a forma di ali aperte; la lama era viola e attraversata da saette argentate.
“Il colore è un po’ curioso” commentai “Ciò che conta è quello che può fare”.
In quel momento, Malefica riuscì a liberarsi delle armi che le avevo lanciato, contro e sputò fuoco verso di me.
“Vediamo che sapete fare insieme” dissi e calai la spada.
Le fiamme si aprirono in due e un corno sulla testa del drago saltò, provocandole un forte dolore.
“Wow!” feci e osservai la spada “Ora cominciamo a ragionare” e mi lanciai all’attacco.
Malefica non fece attendere una sua risposta e mi lanciò contro le sabbie del Tempo e Amaterasu insieme rincarando la dose con un’altra fiammata.
Le ali della mia spada sbatterono e le fiamme inestinguibili si spensero insieme con quelle del drago; la luna alla fine dell’elsa s’illuminò e le sabbie si dispersero.
COSA!” fece Malefica “E’ IMPOSSIBILE!”.
“Non farmi ripetere la stessa cosa due volte!” gridai mentre corsi in avanti e praticai un affondo, che bucò l’ala destra di Malefica “Mi sa che devo essere più preciso”.
E’ INAMMISSIBILE” ruggì Malefica “IO, UNO DEGLI SHAD PIU’ POTENTI, NON POSSO PERDERE CONTRO UN MOCCIOSO”.
“Prendi questo!” gridai e calai la spada verso il suo collo.
Con un rapido movimento, Malefica mosse la coda e mi colpì, facendomi perdere la presa sulla spada e, con rapide artigliate mi colpì e, dopo aver perso molto sangue, precipitai e persi il controllo del Reality Marble, che sparì.

PENSAVI DAVVERO DI’ POTER COMPETERE IN VELOCITA’ E FORZA CON UN DRAGO?” e, trionfante, calò i suoi artigli su di me, infilzandomi.
AH AH AH AH!” ruggì trionfante “HO VINTO! 
“Lo pensi davvero?” dissi.
COSA!” fece incredula.


Incredibile, ma vero, nonostante fossi stato trafitto dai suoi artigli, non ero morto, anzi non li avevo proprio sentiti.
Il motivo? Le sabbie del Tempo mi avevano protetto, rendendo il mio corpo intangibile.
E’ IMPOSSIBILE! COME HAI FATTO A RECUPERARE LE SABBIE?” ruggì.
Aprii gli occhi, rivelando un nuovo Sharingan, l’Eternal e m’incamminai lentamente verso di lei: “Pensavi davvero che la mia nuova spada avesse solo lo scopo di ferirti? Ti sbagli: essa libera ciò che è stato imprigionato e lo restituisce al proprietario” tesi la mano e la spada rispose alla chiamata, venendomi in mano.
MALEDETTO!” ruggì il drago inferocito dalla scoperta.
“Puoi usare tutti i trucchi che vuoi, trasformarti in un drago, aumentare la tua forza anche all’infinito. Non importa cosa fai” dissi mentre continuavo a camminare.
Malefica si lanciò all’attacco.
“E’ tutto inutile!” gridai e mi lanciai all’attacco.

 

La mia spada e i suoi artigli s’incrociarono e generarono un’imponente onda di energia.  
Nonostante fossi più piccolo, rimasi fermo dove mi trovavo e, con forza spinsi in avanti.

Rievocai le parole della volpe: “
VOLGIO PROPRIO VEDERE CHE COSA FARAI
Ricordai le parole d’Incanto: “Per un eroe, niente è impossibile!”
Risentii le parole del quarto Hokage: “
Tu hai una grande eredità! Vai e non arrenderti mai”.  
Una nuova forza mi pervase e lanciai un urlo.
Una luce accecante invase la zona e Malefica fu spazzata via insieme all’intera struttura.

 

Mi ritrovai ansimante sotto il cielo che si stava schiarendo e, dopo essermi guardato intorno e preso un lungo respiro, lanciai un urlo liberatore e caddi a terra esausto.
Ce l’avevo fatta: avevo vinto, mi ero ripreso ciò che mi era stato rubato e ottenuto qualcosa di nuovo.
Osservai il cielo con una nuova luce e mi resi conto di quanto fosse bello, essere vivo.
Poi sentii qualcosa muoversi intorno a me e, poco dopo, apparve un enorme cobra reale rosso come il sangue.

 

E COSI’ SEI RIUSCITO A BATTERE MALEFICA” sibilò il rettile con una voce inconfondibile.
“Jafar” dissi stringendo i denti mentre cercavo di rialzarmi.
ESATTO!” sibilò “ANCHE SE NON MI’ ANDAVA A GENIO, VENDICHERO’ LA SUA SCOMPARSA UCCIDENDOTI” e si lanciò verso di me, pronto a divorarmi.
“Non così in fretta!” disse la voce del signor Gray e che si parò davanti a lui a petto nudo e con la spada illuminata dalle quattro energie.
VI’ DIVORERO’ ENTRAMBI” sibilò Jafar e, come un fulmine, si lanciò su di noi.
Il signor Gray, però, aveva altri programmi e calò la spada: tagliando in due il corpo del Cobra gigante che cadde all’indietro senza vita.

 

Gray si sdraiò a terra e respirò a pieni polmoni.
“Quando torno a casa”, disse Gray dopo un po’ “giuro che mi concedo una vacanza”.
“Considerando la fatica che avete fatto, direi che ve la siete meritata”.
Entrambi scoppiammo a ridere allegramente.

 

 

Il sole fece la sua comparsa e noi ce lo godemmo pienamente.
“Allora, Sauron” mi disse Gray “Sei pronto a tornare a casa”.
Chiusi gli occhi e scossi la testa: “C’è ancora una cosa che devo fare”.
“Direi che può aspettare, no? Adesso devi riprenderti” disse Gray.
“La mia meta è ancora molto lontana” dissi “Non posso attendere oltre. Non provi a fermarmi signor Gray”.
“Preferisco astenermi questa volta” disse “Qualunque cosa tu voglia fare non ti fermerò”.
“La ringrazio”e mi alzai.
“Dimmi solo una cosa? Vale la pena fare questa cosa, qualunque essa sia?”.
“Sì!” risposi “La considero una sorta di prova”.
“E supera quello che hai fatto qui?” chiese.
“Direi di si!” risposi “Questo potrei definirlo una sorta di preparazione a quello che mi aspetta”.
“Suppongo che tu non voglia essere accompagnato vero?” disse Gray preoccupato.
“La ringrazio, ma è qualcosa che devo fare da solo” risposi “Se ci riuscirò, ci rivedremo molto presto” e cominciai a incamminarmi.
“Aspetta un attimo” mi richiamò Gray.
“Che cosa c’è ancora?” chiesi voltandomi.
“Prendi questi” e mi lanciò un sacchetto e una mappa che presi al volo.
Dentro il sacchetto erano contenute delle pillole della vita, cioè delle medicine ricostituenti e la mappa mostrava l’area in cui mi trovavo.
“La ringrazio” dissi e ingoiai una pillola, riprendendomi completamente.
“Figurati”, disse Gray “E ricorda una cosa: quando tornerai, vieni a trovarmi, farò di te un maestro delle energie”.
Lo guardai stupito: mi aveva proposto di diventare suo allievo. Nessuno, a parte un solo guerriero, era mai stato allenato da lui e questo era un immenso onore.
Inchinai la testa e dissi: “La ringrazio per la vostra offerta. Accetto!”
“Ottimo!” fece Gray “Vedi di tornare tutt’intero mi raccomando e non aspettarti favoritismi, va bene?”
“Sarò all’altezza!” dissi e, per ringraziarlo, usai le sabbie del Tempo per far tornare perfettamente intatti i suoi vestiti.
“Questo è un punto in più” disse con un sorriso “Allora a presto Sauron”.
“A presto, maestro Gray” e feci un inchino, dopodiché ripresi il mio viaggio.

 

 

“Quel Gray si è rivelato un buon uomo vero?” disse Incanto.
“Sì hai ragione” confermai “Credo proprio che questo sia l’inizio di una lunga amicizia”.
“Così sembra” disse Incanto “A proposito, come ti senti?”
Mi fermai e guardai il cielo: “Un po’ più vicino al mio sogno” risposi.
“Bene!” disse Incanto “E, forse, sei cresciuto un po’”.
“Sì, amico mio” risposi e ripresi il cammino.

 

Ero cresciuto? Avevo scoperto un nuovo potere, che, col tempo, avrei sviluppato.
Avevo ottenuto un nuovo Sharingan, frutto dell’unione con il mio e quello lasciatomi da mio padre, il cui ricordo non sarebbe mai più stato qualcosa da cui sfuggire: la sua forma é uno shuriken nero sulle cui punte s’incontrano delle saette.
 Per finire avevo un nuovo amico e maestro.
Tirando le somme, direi che, sì, ero cresciuto.
E questo era solo l’inizio del viaggio per raggiungere il mio sogno: diventare un vero eroe.

 

 

 

Nel prossimo capitolo.
Dopo lo scontro con gli Shad, Sauron riprende il suo viaggio per giungere nel luogo in cui è imprigionato il terribile Fenrir.
Che cosa farà il piccolo aspirante eroe? Riuscirà a realizzare il suo sogno?
Questo e altro al prossimo capitolo.

 

 

Angolo dell’autore.

 

Gray ha appena finito di legare i vari Shad sopravvissuti e anche Malefica, miracolosamente sopravvissuta e Jafar che aveva usato un piccolo trucco di magia che l’aveva privato di ogni energia.
Arrivano alcuni eroi del Fantasy, tra questi ci sono anche Kaeleena e Yaphisan.

 

Dorian (mano sollevata”: “Ehilà!”
Yaphisan: “Ottimo lavoro, Dorian. Vedo che ti sei scatenato!”
Dorian: “Veramente ho avuto un piccolo aiuto da un tipo parecchio imprevedibile”.
Yaphisan (colpito): “E chi sarebbe questo tipo?”
Ade (pieno di bernoccoli e lividi): “Maledetti Sandtimes”.
Kaeleena (gli mena un tacco in fronte): “E tappati la bocca, sfigato o ti do il resto”.
Ade vede le stelle e sviene.
Shan Yu (con un sorriso soddisfatto): “Dubito che riuscirai a fare più di tuo figlio”.
Kaeleena e Yaphisan (si voltano di scatto): “COSA!”
Dorian (una mano sulla testa): “E già! Sauron era qui. Ha praticamente fatto tutto lui”.
Kaeleena (imbestialita): “DORIAN!”.
Dorian (brivido): “Aspetta, posso spiegarti!”
Kaeleena lo ignora e va avanti e indietro chiamando il figlio a gran voce.

Yaphisan: “Davvero è stato Sauron a fare tutto questo” e si guarda intorno.
Dorian (contempla ciò che resta del nascondiglio degli Shad): “Già! Ti faccio il riepilogo: dopo essersi liberato dalle prigioni, ha pestato Ade e Lupo, come fossero sacchi; ha offeso la faccia di Gaston e di Ursula, messo ko Shan Yu, eliminato Rasputin e, dopo averle date anche a me, ha preso Malefica a calci nel sedere e distrutto il rifugio. Jafar l’ho sistemato io”.
Yaphisan (sembra soddisfatto): “Bravissimo nipotino, sono fiero di te”.
Kaeleena (avvolta da un’aura di fuoco): “Dorian dov’è il mio bambino!”
Dorian (suda freddo): “Ecco… se n’è andato verso nord”.
Kaeleena (esplode): “E TU LO HAI LASCIATO ANDARE?”
Dorian (mani in avanti): “L’ho perso solo per un attimo ed è sparito” * Perdonami ragazzo, ma preferisco non prenderle * {gli asterischi indicano un pensiero}
Kaeleena (in lacrime): “Il mio piccolo Sauron è là fuori tutto solo e indifeso. Che cosa potrebbe mai succedergli”.
Malefica (esplode): “Alla faccia dell’indifeso. Guarda come quel piccolo demonio ci ha conciato”.
Kaeleena (si alza): “Zitta brutta strega!” e le mena un poderoso pugno, facendo volare lei e gli altri Shad a testa in giù.
Jafar (vede le stelle): “Malefica, la prossima volta tappati la bocca”.
Malefica (stelline): “Taci”

 

Kaeleena (sguardo assassino): “Dorian!”
Dorian (tremarella): “Vado subito a cercarlo”.
Kaeleena (esplode): “E MUOVITI”.
Dorian (sull’attenti): “SUBITO!” e parte.
Yaphisan: “Vado anch’io”.
Kaeleena lo guarda inferocita e il padre corre via.

 

Dorian e Yaphisan corrono nella stessa direzione.
Dorian (domanda spontanea): “Fa sempre così?”
Yaphisan: “Solo quando è alterata”.
Dorian (pensa tra se): “Sauron sei davvero un mito se riesci a sopportare una madre così!”

 

 

 

A mezza giornata di cammino, Sauron si ferma.
Incanto: “Qualcosa non va?”
Sauron: “No, niente. Qualcuno deve aver parlato di me”.
Incanto: “Di solito si starnutisce”.
Sauron: “Non sono il tipo”.

 

 

Neanche tu ci scherzi, ragazzo. Speriamo che tu non abbia preso il carattere di tua madre o siamo messi male. Oh beh! Io lo già se è così o no.
Ve lo farò scoprire anche a voi, in seguito.
Ciao e alla prossima settimana.
 

NB: questa storia, salvo casi straordinari, è aggiornata ogni domenica. 

 


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Questa è un immagine a grandi linee di Sauron Folgore Sandtimes, protagonista della storia e aspirante eroe. Apparirà nella seconda stagione dell'altra storia Millennium Falcon: La storia di Nick Nibbio Blu, come uno dei personaggi principali.

 

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Questo è Incanto di Folgore, cavaliere della luna, Spirito custode di Sauron




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Questo schianto è Keleena Sandtimes, madre di Sauron ed eroina del Fantasy



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Lei è Selen Rose, amica  d'infanzia di Sauron e qualcosa di più

  
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