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Autore: sydney bristow    06/03/2011    11 recensioni
Ambientata dopo "Countdown".
Beckett e Castle sono rimasti intrappolati nel freezer...Beckett è rimasta quasi illesa.
Tuttavia a Castle, avendo ceduto tutto il suo calore corporeo alla detective, non è andata tanto bene: dopo il suo risveglio non è più la stessa persona.
Dice di chiamarsi Jameson Rook e di fare il giornalista. Castle crede di vivere sul serio in Heat Wave, è intrappolato nel suo romanzo ed ha dimenticato la sua vita.
Come reagirà Kate/Nikki ?
Possibili spoiler della terza stagione!
Genere: Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CASTLE 3 Cold Heat
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Nikki, secondo Rook, si comportava in modo stranissimo.
Non si spiegava perché continuasse a ripetergli che Nikki Heat non era il suo nome e che lui non si chiamava Jameson Rook.
Gli stava quasi venendo il dubbio che fosse lei quella con chissà quale trauma al cervello!
Tuttavia, per amor suo, decise di smetterla e di assecondare questa pazzia.
E poi, a dire il vero, gli faceva pena quella ragazzina dai capelli rossi che tutti dicevano essere mia figlia...poverina.
Non riusciva a togliersi dalla testa il senso di colpa che provava ogni volta che lei lo chiamava papà e lui rispondeva, senza conoscerla nemmeno.
Non era colpa sua, pensava...ma si sentiva comunque un escremento.
Trovava che la signora Rodgers, quella che in teoria doveva essergli madre, fosse divertente.
-Cast...Rook?-
Guardò la sua Nikki con fare interrogativo.
-Mh?-
Lui tentò di prendere la sua mano, ma lei la ritrasse immediatamente e se la infilò in tasca.
-Tanto per non litigare, rispondi a "Castle" da ora in poi, ok?-
Rook annuì, ma era ancora confuso da tutta questa cosa del nome...perché avrebbe dovuto chiamarsi con quel nome stupido?
-Solo se ti fai chiamare Nikki.-
Lei sbuffò e lo guardò torvo, stringendosi le braccia e risistemandosi sulla sedia.
-Non ci penso nemmeno. Mi chiamo Beckett!-
-Ma è troppo formale! Non posso chiamare la mia donna per cognome!-
-Detective, ok? Ed in questa vita non sono la tua donna.-
-Ancora con questa storia!Facciamo cosi. Partiamo daccapo, ti conquisterò ancora. Tengo a te e sono disposto a fare qualsiasi cosa...Kate va bene?-
-Nemmeno per sogno. O Beckett o niente!-
-KB allora! Oppure vuoi che ti chiami con gli appellativi sdolcinati che odi tanto?-
-Vada per Kb...-
Ci fu qualche secondo di silenzio in cui Rook era intento a guardare Nikki ed in cui Kate era intenta ad incenerire Castle con lo sguardo.
Poi lui scoppiò a ridere e lei smise di fare il Brontolo della situazione.
-Coooomunque...l'infermiera mi ha detto che sono libero di andare a...-
Lei lo guardò con attenzione, con un sospetto che le strisciava nella mente come una vipera nei campi, certa che stava mentendo.
Il personale medico aveva appena rilasciato un pazzo nella società senza farmaci?  pensò Kate.
Tuttavia dopo si fece impietosire e si addolcì non appena realizzò il fatto che lui non sapesse dove -e se persino- avesse una casa.
Beckett decise comunque che era meglio non sapere se stesse mentendo o dicendo la verità, non le andava di farsi la domanda affatto.
Se avesse potuto far finta che a Castle era stato permesso di uscire, allora le andava bene.
Ciò non toglieva il fatto che dovesse comunque parlare con lo staff medico.
-Torno subito.-
Gli baciò la fronte, quando lui chiuse gli occhi, e s'incamminò verso la posta.
-Non farmi attendere tanto Kb,  portami via da questo posto orrendo. Odio gli ospedali...-
Le ridacchiò e sparì.

***

-Hey boss!-
Ryan ed Esposito...chissà se Castle li avrebbe riconosciuti come Riley ed Ochoa...mah! pensò la detective.
-Hey-
-Come sta il nostro Writer Boy?-
Disse ai suoi colleghi che Castle aveva avuto...che praticamente, per colpa dell'ipotermia...beh, pensava di essere Jameson Rook di Heat Wave.
Che lei era l'unica che aveva riconosciuto, fino a quel momento, ma come Nikki e non come Kate.
-Sembra uno scherzo...- disse Ryan -...pensare continuamente di ricordarsi chi è veramente e non saperlo affatto...-
-Un Castle pensante può essere pericoloso...Davvero pensa di essere un personaggio del suo libro?-  continuò Esposito con un sorriso beffardo.
Kate annuì, guardando i suoi amici.
-E non farti prendere dalla sua crisi d'identità, Ryan, metti via quel pezzo di carta!Rook non ti farà un autografo.-
Javier diede una gomitata all'infantile collega e chiese a Beckett se Castle avrebbe continuato a dare una mano al distretto nelle sue condizioni attuali.
-Dobbiamo chiedere informazioni dai medici, ma penso sia meglio di no.-
Con lo sguardo la detective beccò per caso il medico con cui aveva parlato fino ad un secondo prima e, per parlargli,  lasciò i due a bisbigliare.

***

-Cinquanta dollari che sta fingendo tutto per stare finalmente con Beckett...-
-Sei cattivo Javier!-
-Zitto, mammoletta. Ci stai?-
-Ci sto, enorme pezzo di taco incastrato tra i denti!-

***

-Signorina Beckett! Ho appena parlato con i familiari del signor Castle. Lo facciamo uscire oggi stesso.-
-Bene...senta. Le volevo chiedere se poteva tornare a...lavoro.-
-Secondo me sarebbe meglio, si.-
Beckett alzò le sopracciglia con scetticismo. A suo parere, la cosa migliore per Rick era lo stare a riposo a casa, circondato dalle sue cose.
Cosi avrebbe potuto ricordare.
-Vede detective...il comune denominatore tra Heat Wave ed il signor Castle è il suo lavoro.-
Lei non capiva molto di quello che stava dicendo, le sembravano tutte teorie idiote. Rick doveva riposare, non andare in giro a risolvere omicidi!
-E...?-
-Forse, se lui continua a starle attorno, potrà trovare il collegamento tra Rook e se stesso e...diciamo "ritrovarsi" .-
Kate sbuffò e guardò in basso, dovendo convenire sul fatto che avesse ragione lui.
Era riluttante ad acconsentire ma lei voleva che Rick la seguisse ancora, se il lavoro della polizia lo avrebbe portato di nuovo ai suoi sensi.
Fortunatamente non avrebbe sentito alcuna differenza: Jameson Rook era identico a Castle.
-Ovviamente in casa servirà la costante presenza dei familiari, ma...-
Rialzò subito lo sguardo per guardare il suo interlocutore dritto negli occhi.
-Ma..?-
-Preferirei che lei sia sempre presente. Ne ho parlato con la signora Rodgers e la nipote, sembrano elettrizzate all'idea di vivere con lei...-
-Cosa????Vivere con Rook a casa di Castle??-
No, era troppo per lei.
Perdere Rick e guadagnare un personaggio di un libro andandoci a vivere insieme. Come avrebbe fatto?Con le sue cose, le sue abitudini e...Josh.
-Beh, si...non vole aiutarlo a guarire?-
Già. Come avrebbe fatto con Josh? Cosa diavolo poteva dirgli? ehi-senti-vado-a-vivere-con-un-altro-uomo-per-un-po' ?????
Amava Castle, ma teneva molto anche a lui e l'ultima cosa che avrebbe voluto era proprio spezzargli il cuore.
-Io ho una vita, un fidanzato, non posso lasciare tutto e...-
-Non le sto chiedendo di farlo. Un suo amico è malato ed ha bisogno di lei, detective Beckett...-
Pensò al collega che le era rimasto accanto nell'ipotermia, poi pensò ad Alexis e Martha.
Non poteva fargli una cosa del genere, così alla fine acconsentì all'assurda richiesta e tornò da Castle che, nel frattempo, si stava vestendo.
-Woah!!!!!!-
Kate si girò immediatamente,
aveva visto una cosa che non voleva vedere: Writer Boy a torso nudo.
Tornò a guardarlo non appena fu sicura che lui fosse vestito e non appena sentì
svampare tutto il fuoco che aveva nelle guance.
Aveva tanto preso in giro Demming e Josh per i loro fisici scolpiti...ma lui non teneva uno specchio in casa?
Un torso perfetto...
-...perfetto...- mormorò, ancora presa dal ricordo, non accorgendosi che Castle era già al suo fianco e pronto ad andarsene.
-Cosa è perfetto, Kb?- chiese lui, incuriosito e divertito dallo stato di puro imbarazzo della detective.
-Nulla, nulla. Scusa. E...che ti volevo dire...tua madre sta compilando dei moduli...e tua figlia ci aspetta in macchina...ci incamminiamo?-
Lei aprì la porta e gli fece il gesto di andare per primo.
Allora lui le passò accanto e si chinò su di lei per sussurrarle qualcosa all'orecchio.
-Rilassati Kb! L'ultima volta che mi hai visto senza maglietta non eri per niente imbarazzata...-
Kate quasi saltò per colpa dei respiri di Castle che sentiva sul collo...e per ciò che aveva appena detto.
Pagina non-so-quale di Heat Wave in cui Nikki e Rook finiscono per...
-Chi è che non ricorda adesso, Kb?-
Non appena lui si scostò ed uscì dalla stanza, ridacchiando, lei scosse la testa per riprendersi e lo raggiunse, sbraitando.
-Ma NON ero io!-
Una cosa era certa...se doveva andare a vivere con Jameson Rook, a Kate Beckett non serviva una sola pistola sotto il cuscino.
Avrebbe avuto bisogno di un intero arsenale.

  
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