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Autore: Sere_    06/03/2011    2 recensioni
Shikamaru chiuse gli occhi e sospirò. L’alito di vento gli portò il profumo avvolgente che la ragazza emanava.
-Se si è bravi osservatori, si può capire molto di una persona anche solo guardandola- decretò infine, rivolgendole uno sguardo carico di significato, ma che Ino si premurò bene dal cogliere.
-Stronzate- sentenziò, avviandosi verso l’uscita del parco, lasciandolo da solo. Shikamaru avvertì un’ondata di tristezza attraversarlo quando lei si allontanò, ma la rimpiazzò subito con un pensiero gradevole: almeno era riuscito a rivolgerle la parola.
Il resto, sarebbe venuto da sé.

Dal primo capitolo di questa mia folle idea!
ribadisco, è una Shikamaru/Temari, anche se inizialmente non sembra XD
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Ino Yamanaka, Shikamaru Nara, Temari
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Mare nero

 

 

 

 

 

 

 

 

-Tocca a te muovere, Temari- le ricordò, esibendosi in un ampio sbadiglio e portando le proprie mani sulla nuca, appoggiandosi alla sdraio ricoperta di sabbia (opera di quel maledetto Kankuro). I granellini si attaccarono alla sua schiena, divenendogli fastidiosi, ma l’idea di doversi alzare e pulire il tutto era decisamente troppo per un pigro convinto come lui.

-Lo so bene!- puntualizzò lei, con una nota cinica e minacciosa nella voce.

-Allora cosa aspetti?- la punzecchiò Shikamaru, estremamente divertito dal suo vano tentativo di trovare una via di fuga.

-Si chiama ‘temporeggiare’, un abile stratega come te dovrebbe essere a conoscenza dell’esistenza di quest’arte sopraffina!- ribatté la ragazza, cercando di risultare abbastanza offensiva e di ricordarsi la mossa che le era appena venuta in mente.

-Si, ma aspettare che il tuo cavallo si lanci al suicidio da solo non mi pare comunque una grande alternativa, tanto vale farla finita-

Temari sentì di poter arrivare quasi ad odiarlo, mentre sogghignava ad occhi chiusi, certo di aver fatto centro. Spostò lo sguardo nuovamente sulla scacchiera, maledicendolo per aver compreso perfettamente la situazione di stallo in cui era incappata. Nessuna via di fuga, nessuno scampo.

Era finita.

 

-Non è divertente giocare con te, sai?- la derise, mentre la osservava  raccogliere i pezzi e posizionarli nell’apposita scatola. “Chi perde, posa!” era stata la frase che aveva pronunciato, certo che quel faticoso compito non sarebbe mai toccato a lui. Temari fece uno sforzo immane e si unì a quel sorriso provocatorio.

-Sai, io non mi prendo gioco di te quando mostri la tua chiara ignoranza nel collezionismo!-

Shikamaru perse per qualche istante la sua baldanza, ripensando all’espressione con cui la ragazza aveva accolto il suo regalo di compleanno, un ventaglio che lui aveva creduto particolarmente originale, ma che lei aveva definito “roba di seconda mano”. Dopotutto, che poteva farci lui se la sua fidanzata aveva un hobby tanto strano e bizzarro?

-Tanto farti contenta è comunque impossibile- decretò infine, non riuscendo a celare del tutto il suo fastidio. Udì Temari ridacchiare e si sorprese quando una mano, che ricondusse come la sua, gli sfiorò il volto, in una vaga imitazione di quella che poteva essere una carezza.

-Sei buffo quando ti arrabbi- lo canzonò lei, sedendosi sulla sabbia e appoggiando il mento sul braccio di Shikamaru, che penzolava dalla sdraio. Lui le concesse un sorriso, perché la sua espressione appariva seriamente divertita, cosa alquanto rara, e soprattutto perché quell’atteggiamento di finta remissività lo faceva letteralmente impazzire.

-Non sono arrabbiato- provò a rassicurarla, ottenendo solo il suo scetticismo.

-Vado a fare il bagno, vieni?- si alzò e corse verso le onde, vittima del loro richiamo. Shikamaru osservò il suo corpo inghiottito dall’acqua ed immaginò le gocce infrangersi contro la sua pelle abbronzata.

La vide scherzare con Naruto e gli altri, sorridere mentre un Rock-Lee tremendamente impacciato era riuscito a capovolgere la canoa che lui e Gaara avevano provato a utilizzare.

Come gli altri anni, l’estate aveva portato con sé la calma e la spensieratezza solita della bella stagione.

Per festeggiare  la laurea di Shikamaru, Sasuke e Neji, gli unici ad esserci riusciti secondo il tempo previsto, Sakura e gli altri avevano organizzato una settimana in una località balneare: sole, mare, spiagge sovraffollate e lunghe nottate insonni e presumibilmente ubriachi.

-Qual è il programma per la serata?- domandò il ragazzo, stirando i muscoli e mettendosi in piedi.

-Vediamo…- rispose lo Hyuuga, fingendosi pensieroso, -cena a base di pesce, locali notturni, alcool a tutta forza e probabilmente a qualcuno toccherà trascinare un Naruto inerme e privo di coscienza- sentenziò infastidito, probabilmente perché da due sere consecutive toccava proprio a lui fare tutto ciò, visto che Hinata continuava a chiederglielo con quell’espressione da cane bastonato a cui non sapeva affatto resistere. Shikamaru ridacchiò e fece per raggiungere gli altri. Evitò con un balzo lo schizzò di Kiba e si immerse con un tuffo, sentendo l’acqua fredda denudarlo del calore che il sole gli aveva regalato fino ad allora. Trovare Temari non fu difficile. I capelli biondi le cadevano sulle spalle, non più sorretti dai soliti codini, e i suoi occhi erano lievemente arrossati, per la sua solita abitudine di tenerli aperti sotto l’acqua.

-Guarda un po’ chi si è scomodato a venire!- lo accolse con un ghigno furbo, saltandogli quasi addosso. Shikamaru rischiò di andare a fondo, riuscendo all’ultimo a chiudere la bocca ed evitando di riempirsela di acqua salata. Quando riemerse, la sua fidanzata era nuovamente sparita, probabilmente per evitare la punizione che, come sapeva, le sarebbe toccata dopo quell’affronto. Shikamaru la vide uscire dall’acqua e rivolgergli un’occhiata dispiaciuta che non aveva proprio nulla di sincero. Sorrise anche lui, canzonatorio, meditando vendetta.

 

La notte giunse, portando con sé una brezza leggera e alleviando appena l’afa del sole tramontato.

Le stradine di quella cittadina brulicavano di persone, la maggior parte ancora in costume, e la spiaggia era illuminata qua e là da falò improvvisati.

Kiba e Naruto, già ubriachi, osservavano sfiniti dalle risate un brillo Rock-Lee che si esibiva in esercizi ginnici per attirare l’attenzione di alcune ragazze straniere. Sakura e Sasuke erano strategicamente scomparsi e così fecero ben presto anche Neji e Tenten. Ino trascinò Sai per ogni bancarella locale, ignorando il tono laconico e leggermente esasperato con cui le ripeteva che le stava bene qualsiasi cosa indossasse.

Shikamaru li osservava con un sorriso strano, pensando che solo qualche tempo addietro al posto del ragazzo pallido vi era lui, con il suo cinismo e la sua aria eternamente annoiata. Intercettò lo sguardo di Ino e capì che, probabilmente, anche lei pensava alla stessa cosa.

In quell’istante giunse Temari, coi capelli ancora umidi di doccia ed il volto acceso in un sorriso sornione.

-Nostalgia, Nara?- gli domandò, saputa.

Shikamaru sbuffò, circondandole la vita con il braccio.

-Nient’affatto, Sabaku-

Lei annuì, soddisfatta, ma non ancora del tutto convinta.

-Dicono che il mare di notte sia particolarmente bello…- rifletté ad alta voce lei, osservandolo rapita. –E poi è nero…-

Shikamaru aggrottò la fronte, confuso.

-E questo cosa c’entra?-

Temari fece spallucce, limitandosi a guardarlo con occhi limpidi e sinceri.

-Nero è meglio-

Il ragazzo rimase per qualche istante sorpreso di quell’affermazione, non riuscendo a decifrarla. I capelli di lei gli solleticavano il collo, ma stranamente non provò alcun fastidio.

Osservò anche lui l’immensa massa liquida e scura che s’infrangeva contro gli scogli e il suo odore gli riempì i polmoni. Si erano avventurati in un tratto di spiaggia deserto, quasi senza accorgersene, e la sabbia di notte era piacevolmente fresca, un invito tremendamente allettante…

Shikamaru attese pacificamente che Temari gli concedesse il bacio, e con lentezza disarmate si accasciarono sulla spiaggia, coperti dagli scogli e dal rumore delle onde che li colpivano.

E mentre la vita si occupava di lui, tenendolo gradevolmente impegnato, Shikamaru sfruttò quell’ultimo istante di lucidità per pensare illogicamente che Temari aveva ragione, che il mare nero era decisamente meglio…

 

 

 

 

 

 

 

NdA: L’ispirazione per quest’ultima one-shot m’è venuta ieri sera, mentre la tempesta di vento infuriava per il corso della mia città ed io e i miei amici avevamo un unico ombrellino rosa sotto cui ripararci (la mia dignità è andata in frantumi!!!)…

In quei momenti ho pensato con nostalgia all’estate, alla spiaggia sotto casa, ai falò fino all’alba e ai bagni alle due di notte, quando l’acqua è bellissima, la sabbia non scotta e sentirsela appiccicata non è un gran fastidio.

Un inno alla bella stagione, quindi, oltre che al nero (e no, non solo il mare!! XD)  ;)

 

Alla prossima,

 

Sere_

  
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