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Autore: Miss K    06/03/2011    5 recensioni
Una giornata cominciata male e finita ancora peggio.
Draco si prende una colpa che non è sua e viene condannato ingiustamente. L'artefice della sua punizione non può far altro che cercare di sdebitarsi nel modo che ritiene più corretto: scrivergli delle lettere.
Due vite parallele sono inevitabilmente destinate ad incrociarsi a mettersi a nudo per la necessità di non essere più sole.
"Non fare la pudibonda.
Tanto devi ammetterlo anche tu: il sesso è magnifico.(Draco)".
"Fare l'amore è magnifico, non fare sesso.
Il sesso è accessorio all'amore "..."
E' l'amore che alimenta il sesso, non il contrario "..." (Hermione)".
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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Mi scuso per la lunga attesa, ma non ho avuto tempo di postare.
Non è stato tanto un problema di trovare il tempo di scrivere ... cioè, quello bene o male quando sono ispirata lo trovo.
E' proprio il problema di trovare un'oretta per aprire NVU e stare a lì ad aggiustare tutto ...
quindi ho deciso che posterò capitoli più lunghi e in un certo senso "autoconclusivi" in modo da non farvi restare tanto col fiato sospeso ...

Spero vi piaccia! <3
»Christmas in Love?

"1 Dicembre.

Ebbene sì, il natale è alle porte e tutti non vedono l'ora che il semestre volga al termine.
Sebbene sia periodo di compiti in classe, mi piace l'aria che si respira nei corridoi.
Le luci, gli addobbi natalizi, e la sovraeccitazione generale di chi, per un motivo o per l'altro, non vede l'ora che finisca...
Mi piace quando Hogwarts è in festa.
Pensa che quest'anno anche i fantasmi hanno deciso di partecipare ai festeggiamenti.
Questa mattina ho visto la testa Nick-Quasi-Senza-Testa con sopra un cappello da Babbo Natale!  

Hermione".

*

"2 Dicembre.

Ho presente di cosa stai parlando.
Anche a me non dispiace il calore che si respira ad Hogwarts quando il Natale è alle porte.
Il fermento, l'eccitazione ...
Al contrario di quello che la gente è solita pensare, anche noi Serpeverde abbiamo delle tradizioni e ci piace rispettarle.
Daphne e Pansy ogni anno si prodigano per rendere la Sala Comune raffinata ed elegante, non abbiamo niente da invidiare rispetto al resto della scuola!
L'albero al centro della sala comune risplende degli addobbi di cristallo su cui si irradiano le luci delle candele sparse a mezz'aria per tutta la sala e ovunque ci si giri si sente un buon profumo di torta di mele appena sfornata.
Un ambiente accogliente e caloroso nonostante i toni grigio-verde delle decorazioni.
E ogni anno, l'ultima notte ad Hogwarts, prima di tornare ognuno dalla propria famiglia, siamo soliti passarla nella stanza di Daphne.
Ci sediamo di fronte al camino e passiamo la notte a chiacchierare fino a notte fonda.
Per il resto solo tu puoi eccitarti per l'arrivo degli esami.
Gli antichi dicevano "Carpe diem!"
Goditi la vita Granger e non pensare al domani.
Spero tu abbia chiesto per natale un po' di sana voglia di vivere!

Draco".

*

"3 Dicembre.

Più ti leggo e più scopro le mille sfacettature che ti ostini a nascondere dietro la dura scorza e la mschera di cinismo.
Dopotutto, non sei così male.
Leggo con piacere che hai cominciato a leggere gli autori latini.
Mi piacerebbe non poter pensare al futuro, ma oggi è il domani di ieri e a differenza di qualcun altro preferisco stare con i piedi ben piantati per terra.
Alla tua colta citazione rispondo con la saggezza popolare: chi dorme non piglia pesci!
Anche perchè "Vita longa, si plena est!"

Hermione".

*

"4 Dicembre.

Non farti illusioni Granger o potresti innamorarti di me prima che tu te ne renda conto.
Non sai quanto poco mi conosci Granger, me e il mio mondo.
A Serpeverde tutti parliamo latino, ci viene insegnato fin da bambini.
Se non mi credi puoi fare un salto da me questo Natale e ripassare insieme l'Ars Amatoria di Ovidio, ti va?
E' un libro interessante.
E' proprio vero che abbiamo molto da imparare dagli antichi.
"Vita longa si plena est" dici?
Se riempi la vita di soli libri e nozioni non credo che ne valga la pena.
Hai bisogno di divertirti Granger, sul serio.
Spero che tu abbia chiesto per natale un po' di sana voglia di vivere!

Draco".

*

"5 Dicembre.

Innamorarmi di te?

Illuso.
Preferirei innamorarmi di un Troll di montagna invece che cadere ai tuoi piedi!
Comunque no, questo Natale ho deciso di fare qualcosa di speciale e non con te.
Quindi mi dispiace, ma mi trovo costretta a declinare la tua offerta.
E comunque chi ti dice che non mi sappia divertire?
Ancora una volta la tua maschera cinica e superficiale prende il sopravvento.
Visto che fai tanto il saccente, guardati allo specchio e dimmi se tu sai divertirti.

Hermione".

*

"Granger, ti posso parlare?"

Hermione aveva raccolto le sue carte dal banco e si era preparata per uscire dall'aula.
Affrettò il passo per raggiungere Ron ed Harry che, neanche a dirlo, si era precipitati fuori dall'aula non appena il professore aveve terminato la lezione, ma mentre stava per voltare l'angolo si sentì afferrare per un braccio.
Il tono cordiale con cui erano state pronunciate le parole non sortirono alcun effetto quando la sua interloquitrice strinse la presa e tramutò la domanda in un muto ordine.
"Greengrass" -fece Hermione alzando un sopracciglio.
Non disse altro, si limitò a seguire il ragazzo in un'aula vuota.
"Vengo subito al dunque Granger. Posso sapere come e per quale motivo ogni mattina ricevi il gufo di Draco?"
Daphne Greengrass era decisamente una persona affascinante e lei lo sapeva.
Dopo aver fatto accomodare la ragazza sopra un banco, le si sedette di fronte accavallando le lunghe gambe e, facendo in modo che lei lo guardasse negli occhi, le pose la domanda.
"Gli mando gli appunti delle lezioni" -rispose lei.
"Non ti ho chiesto perchè gli scrivi tu, ti ho chiesto perchè ti scrive lui. Sappiamo entrambi che sei una ragazza sveglia, non prendiamoci in giro per favore" -ribattè la bionda, alzando un sopracciglio con fare annoiato.
Hermione sorrise e, molto pacamente le disse.
"Tra noi due non sono io quella che è confidenza con Malfoy, Greengrass".

Uno a zero per i Grifondoro.

*

"10 Dicembre.

Ho saputo che qualcuno è venuto importunarti stamattina.

Ti prometto che non accadrà più.
Sono io l'unico che ha il diritto di infastidirti.

Draco."

Draco rilesse ancora una volta quelle poche righe prima di piegare il foglio e infilarlo in una busta.
Aveva già fatto colare un po' di cera sulla parte posteriore per poterla sigillare con l'anello che portava al dito; ma prima di rendersene conto aveva agito d'impulso e aveva strappato la lettera.
Abbassò lo sguardo e vide davanti a sè la missiva che gli era arrivata quel pomeriggio.
La busta strappata e sul foglio che aveva stropicciato fra le dita si leggevano a chiare lettere le parole scritte nero su bianco.

"10 Dicembre.

Oggi ho visto Daph entrare in un aula con Hermione Granger.
Immaginavo volessi saperlo.

Blaise".

*

Ogni volta che Draco aveva bisogno di riflettere, andava a fare due passi.
L'ideale sarebbe stato volare , ma aveva la scopa ad Hogwarts e non aveva voglia di stressarsi per ordinarne una che sarebbe probabilmente arrivata due giorni dopo, quindi l'idea di fare passi risultò allettante.
Ma che diavolo gli stava succedendo?
Da giorni era lunatico, cambiava umore ogni due per tre.
Gli bastava un minimo fastidio e tac, avrebbe voluto far scoppiare qualsiasi cosa aveva intorno.
Non sapeva cosa gli stesse accadendo, ma una cosa era certa: la colpa era di quella maledetta mezzosangue!

Ancora perso fra i suoi pensieri, sentì che qualcosa era andato a sbattere contro la sua gamba ed era finito a terra.
Draco abbassò lo sguardo e vide ai suoi piedi un bambino tutto imbaccuccato che avrà avuto all'incirca quattro anni.
Erano ormai le 10 di mattina e il centro della Londra magica non poteva che essere gremito.

"Faccia attenzione a dove mette i piedi, signore!" -gli urlò il bimbetto con tono di sfida.
Draco sorrise davanti al coraggio ma allo stesso tempo al rispetto che gli aveva mostrato il bimbetto apostrofandolo con la parola 'signore' e quindisi abbasso e lo aiutò a rialzarsi.
"Posso sapere cosa ci fa in giro un bimbo della tua età non accompagnato?" -gli chiese Draco, inginocchiandosi per guardarlo meglio.
Le guancette e il nasino arrossati per il freddo, dei ciuffi di capelli mori uscire dal cappuccio.
"Non sono solo e non sono un bimbo signore, sono piuttosto sveglio per la mia età! E poi non sono solo, accompagno la mia fidanzata a fare compere!" -gli rispose l'ometto, aggiustandosi il cappuccio della mantellina.
"La tua fidanzata!" -ripetè il biondo, lasciandosi sfuggire un sorriso fra le labbra.
"Sì signore, la mia fidanzata!" -risposte  a tono il bimbetto.
"E posso sapere dov'è?"
"E' entrata in quel negozio lì, signore" -rispose prontaente il bimbo, indicando una pasticceria.
Draco squadrò meglio l'ometto che gli stava davanti.
Sebbene fosse un nanerottolo, non dimostrava il benchè minimo timore a gironzolare da solo in mezzo ad una piazza gremita di persone.
"Ascolta, penso che la tua fidanzata ci metta un po' ad uscire da lì.
Ti va se ti offro una cioccolata e andiamo a sederci su quella panchina laggiù?" -gli propose Draco, indicando un prato verde, a pochi metri da loro.

*
"Skandar!" -disse una voce dietro l'angolo.
Una voce preoccupata e allo stesso tempo affannata per la corsa.
Una voce famigliare alle orecchie di Draco che quindi alzò lo sguardo di scatto e, mettendo a fuoco la vista, la vide davanti a sè.
Il respiro affannato, le guance rosse per la corsa, le labbra secche.

*

Hermione Jane Granger era eccitata all'idea di passare il Natale assieme ai bambini dell'orfanotrofio.
Sapeva che doveva dare una svolta alla sua vita, fare qualcosa per se stessa e cosa c'era di meglio se non dedicare un po' del suo tempo a chi ne avesse bisogno?

Era per quel motivo che quella mattina si era recato assieme al piccolo Skandar, un bimbetto davvero esuberante e pieno di energia, in pasticceria per ordinare i dolci che avrebbero consumato la notte della Vigilia.

*

Si fissarono per un lungo momento prima che uno dei si decidesse a parlare.
Hermione, ancora visibilmente sorpresa, era rimasto a guardarlo, pensando mentalmente a come dovesse rivolgersi a lui.
"Ciao" -si limitò a dire con tono sornione Draco che si abbassò e tornò a rivolgersi al piccolo bimbo.
Gli diede il pugno a cui rispose l'ometto.
"Mi raccomando, comportati bene con la tua fidanzata!" -gli raccomandò Draco, strizandogli una guancia e facendogli l'occhiolino.
Si fissarono un ultimo istante prima che lui voltasse le spalle e proseguisse per la sua strada.

*

"23 Dicembre.
Oggi ho fatto un incontro interessante con un bimbo veramente particolare.
Pensa che questo simpatico ometto è fidanzato con una più grande di lui, che coraggio eh?
Ma del resto, lo capisco.
Se la descrizione che ha fatto della sua fidanzata è veritiera, non dubito che qualsiasi uomo sarebbe capitolato.
Occhi color miele e capelli caramello dal profumo di cannella.
Ah, ma la cosa più interessante è che sa ruttare come un troll!
Ma non dirlo a nessuno, ho promesso di rivelare ad anima viva questo segreto!

Draco."
*
"23 Dicembre.
Penso che la capacità di ruttare come un troll a proprio piacimento sia ammirevole!
Comunque ti scrivo per allegarti un messaggio che mi è stato chiesto di mandarti.
Passa una buona serata!

Hermione"

"Caro signor Draco,

volevo ringraziarti per la cioccolata di questo pomeriggio.
Se non hai già qualche impegno sarebbe veramente fico se tu potessi festeggiare il Natale con noi!
Ho raccontato di te ai miei compagni, ho detto loro che sembri un principe ma nessuno mi crede!
Se comunque un giorno puoi venire a trovarci mi faresti veramente contento anche perchè sei una delle poche persone adulte veramente simpatiche!

Skandar".

*

La sala da ballo brillava in tutto il suo splendore sotto la luce dell'enorme lampadario con gocce di cristallo che illuminava la sala con le sue candele le cui deboli luci venivano ampliate dagli innumeravoli specchi che ornavano la sala e che mostravano gli ospiti in tutto il loro splendore.
Quella sera nessuno che contasse mancava nell'umile dimora dei Greengrass, un sontuoso palazzo nel centro della Londra magica noto per le feste magnifiche che si tenevano al suo interno; si poteva dire che ogni festa a casa Greengrass fosse un evento del secolo.

Draco fece il suo ingresso annunciato dal valletto a cui consegnò il mantello e con nonchalance si fece passare una mano fra i sottili cridi biondi.
Tra la folla riconobbe sua madre, meravigliosamente impeccabile come sempre, al braccio di suo padre, altrettanto affascinante.
Si avvicinò loro e subito venne presentato all'ambasciatore straniero col quale si erano intrattenuti i suoi genitori.
Afferrò un flute di champagne e cominciò a conversare a sua volta, con la disinvoltura alla quale era stato educato a fare.
Improvvisamente si sentì tirare per un braccio.

Si voltò ed incontrò caldi ed espressivi occhi verdi.
"Malfoy, non mi saluti neanche?" -incalzò la biondina con tono finto offeso, porgendogli la candida mano fasciata da un guanto di velluto.
Lui la afferrò e se la porse alle alle labbra.
"Daphne, quale incanto sei stasera".
"E' inutile che ..."

Draco le mise l'indice davanti alle labbra, si congedò dalle persone con cui stava parlando e afferrò Daphne per la vita, guidandola al centro della sale per ballare con lei.
Lui e Daphne era incantevoli insieme.
Si muovevano con una tale disinvoltura e naturalezza che i loro corpi sembrano essere modellati l'uno sull'altro.

"Non mi hai scritto" -cominciò la ragazza, guardandolo in volto.
"Forse perchè non avevo niente da scriverti" -si limitò a rispondere lui, alzando lo sguardo per non dover incontrare quello della sua compagna.
"Mi risulta che però tu abbia scritto a qualcun'altra però" -insistì lei.
"E' così" -tagliò corto lui, facendola girare.
I loro sguardi finalmente si incrociarono, entrambi freddi e tagliandi come un rasoio.
La musica finì e così l'incanto.
"Non dimenticare chi sei Draco e non dimenticare che cosa ci si aspetti da te" -si limitò a commentare Daphne col tono cinico di chi lo conoscesse meglio di qualsiasi altra persona al mondo.

*

Draco venne investito dal gelido vento invernale.
Cominciò a camminare più svelto per riscaldarsi, si strinse di più nel caldo mantello che aveva addosso e si frizionò le mani.
Tutt'un tratto era come se si sentisse soffocare all'interno dell'enorme sala.
Le facce allegre e sorridendi dei presenti, le luci delle candele, la melodiosa musica proveninte dall'orchestra.
Tutto aveva cominciato a soffocarlo e d'istinto decise di precipitarsi fuori a prendere aria.

Daphne aveva ragione.
Lui era un Malfoy dannazione!
E in quanto tale avrebbe dovuto adempiere a dei doveri che gli erano stati assegnati fin dalla nascita.
"Malfoy" significava onore e rispetto verso di sè e soprattutto verso i propri antenati.
Questo gli avevano insegnato e a questo era stato educato.

*

Un'aria frizzante e allegra si respirava nella sala colorata che i bambini aveva personalmente addobbato; cosa che si poteva facilmente dedurre dal fatto che sulle pareti si potessero distinguere chiaramente le impronte delle manine.
Hermione era al settimo cielo.
Niente la gratificava di più al mondo che vedere dei bambini sorridere, e che tutto fosse andato come sperava.
La torta che aveva ordinato dalla pasticceria la mattina precedente era squisita così come tutte le altre portate e i bambini erano più felici che mai.
Accontentò i bambini e si mise a suonare il pianoforte mentre loro si era raccolti vicino a lei per cantare in coro.

Improvvisamente, l'allegria venne rotta dall'entrata della governante sconvolta.
"OMMERLINO! " -disse l'anziana signora, ancora visibilmetne sconvolta -"Fu ... fuori ... Guardate fuori!"
Neanche a dirlo, tutti si precipitarono immediatamente fuori dalla sala che nel giro di due secondi rimase vuota.
Quando anche Hermione uscì per andare all'ingresso, rimase anch'ella sorpresa dal vedere l'entrata colma di regali accuratamente impacchettati con carta e nastri eleganti dai toni grigio-verde.
Tutti i bambini rimasero a bocca aperta nel constatare che tutti quei regali fossero per loro, rimanevano lì quasi timorosi di avvicinarsi credendo che fosse un'illusione; ma presto i pacchi cominciarono a levitare ognuno in direzione di un bambino e ognuno cominciò a scartare il suo con foga.
Hermione vide sul viso di ognuno accendersi un sorriso di gioia, così come sul suo.

*

Draco si destò dal sonno di buon umore quella mattina, svegliato da un buon odore.
Di fianco al suo letto, appoggiato sul comodino, vide un pacco che probabilmente Dobby gli aveva recapitato quella mattina.
Lo scartò e vi trovò una torta di mele appena sfornata, la sua preferita.

"25 Dicembre.

Grazie.

Hermione".



To be continued ...



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