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Autore: kikkisan    06/03/2011    14 recensioni
"E’ una calda mattina d’estate.
Salgo sulla nostra collina preferita, dove da piccoli amavamo giocare a rincorrerci..." inizia cosi, questa che per me è la prima storia a capitoli, una storia iniziata più di un lustro fa, una storia che deve fare ancora un po’ di strada per arrivare alla fine, che forse zoppicherà qua e la, ma che spero possa trasmettere a Voi che la leggerete quello che ha trasmesso a me nello scriverla.
Dopo il prologo iniziale, cosa successe il giorno dell’accusa di tradimento? E se il messaggere di sua maestà arrivasse un attimo dopo...
Leggetela e se vi va ditemi che ne pensate nel bene e nel male.
E come sempre Carpe Diem.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Generale Jarjayes, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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9 luce e ombra

Mi appoggio al muro.
Respiro.
Lentamente.
Sempre più lentamente.
Scivolo lungo la parete.
Fino a sedermi a terra.
Fino a sentire tra le mani il freddo del marmo.
Fino a sentire il gelo salire a bloccarmi il cuore.
Fin dentro l’anima.
Distruggendola.
E mi sento morire.
Vi sento parlare.
Ancora.
La tua voce è calma.
Cristallina.
Soave.
Sei con l’uomo che ami.
Lui ti parla.
Ti rasserena.
Chiudo gli occhi.
So che dovrei andare via.
So che non dovrei ascoltare.
So che non dovrei vedere.
Ma.
Non riesco a muovere un passo lontano da qui.
Non riesco a non udire le vostre parole.
Non riesco a staccare gli occhi dalla sua mano.
Sopra la tua.
L’accarezza.
Intreccia le sue dita con le tue.
Mentre nel mio cuore s’intrecciano rovi di spine.
E.
Non riesco a staccare gli occhi dalla sua mano.
Sopra la tua fronte.
Accarezza i tuoi biondi capelli.
Mentre la mia anima viene trascinata all’inferno.
So.
Che non dovrei.
Ma non riesco a muovermi.
Respiro.
Corto.
Respiro per sopire la sensazione di rabbia che mi assale.
Respiro per respingere un antico dolore.
Un’antica gelosia.
Un antico tormento.
Un amore impossibile.
Il mio.
Respiro.
E ascolto.
Fersen domandare.
Chiedere.
Domande che arrivano sbiadite alle mie orecchie.
Domande percepite solo dalla distrazione della mia follia.
Domande.
Quelle che io non sono riuscito a farti.
Quelle che non avrò mai il coraggio di farti,
Lui è stato sempre più coraggioso di me.
Chiede.
Perché io?
Perché non hai lasciato che tuo padre mi colpisse?
Perché?
Ascolto avido di sapere.
Ascolto voglioso di risposte.
Ma.
Le mie orecchie si tendono su qualcosa che non comprendono.
Non capiscono cosa centra Saint Antoine.
Non capiscono perché dite che lo avete fatto solo per lei.
Per quelle sue parole che vi hanno scosso.
Nel profondo.
Sono state schiaffi senza pietà.
Sono state fendenti senza compassione.
E ancora.
Io.
Non capisco.
Sopisco l’irritazione della sua voce.
Attenuo il rumore del mio respiro.
E poi.
Silenzio.
Un silenzio che riempie i miei polmoni di disperazione.
Un silenzio che sfugge alla mia comprensione.
Silenzio.
E.
Sento i suoi occhi parlarvi.
Mentre i miei scavano nel dolore.
Sento le sue mani trasmettervi emozioni.
Mentre le mie percuotono la mia testa.
La vedo Fersen.
La sento.
E.
Vi posso vedere conte.
Posso vedere la vostra espressione stupita.
Posso vedere i vostri occhi in attesa di quelle risposte che non arrivano.
E forse non arriveranno mai.
Io so come ci si sente conte.
Lo so.
E poi.
Invece.
Parole.
Chiare.
Rifiutano il vostro aiuto.
Parole.
Limpide.
Rifiutano la vostra protezione
Parole.
Semplici.
Rifiutano la vostra amicizia.
Oscar.
Perché…
E infine.
Arrivano.
Quelle parole.
Le mie.
“Io lo amo … io ti amo Andrè”

Io.
Tu.
Amo.
Amore.
Passione.
Sentimento.

Andrè.
Io.
Servo.
Io.
Fratello.
Io.
Amico.
Io.
Uomo.
Io.
Andrè.
Stai parlando a me.
Stai parlando con me.
Hai sempre parlato con me.
E’ fuoco.
Parole che esplodono nella mia testa.
E’ tempesta.
Parole che trafiggono il mio cuore.
E’ vita.
Parole che tuonano in questa notte di attimi ed eternità.
“Io ti amo Andrè…”
Ripeti.
E di nuovo.
Verso di me.
Solo per me.
Respiro e mi alzo.
La mia mano apre la porta.
Un passo.
Nella penombra di una candela.
Un passo.
Nelle sfumature di questa stanza.
Un passo.
Dall’oscurità della mia vita.
Io.
Ora.
Esco dall’ombra Oscar.
E sono luce.
Accanto a te.
E siamo luce.
Io e te.
Eccomi.
Non stacchi gli occhi da me.
Mi sorridi.
Come stamattina.
La guardate.
Poi me.
Di nuovo lei.
Infine, abbassate lo sguardo.
Come se aveste capito.
Come se ai vostri occhi fosse tutto cosi chiaro.
Vorrei che parlassero al mio cuore.
Per convincerlo che questa è la realtà, non un’illusione.
Per trascinarlo fuori dall’oblio in cui si è rifugiato.
Per strapparlo via al dolore di questa vita.
Vorrei.
Sospirate.
Le stringete ancora una volta la mano.
E senza dire altro vi alzate.
Mi passate accanto.
Mi poggiate una mano sulla spalla.
E mi sorridete.
Chiudete gli occhi.
Vi sento sospirate, di nuovo.
Un passo.
E uscite.
Dalla stanza.
Dalla villa.
E dalla nostra vita.
Per sempre.
Ma.
Non lo guardo più ormai.
I miei occhi sono rapiti dai tuoi.
Fissi su di me.
Fissi dentro i miei.
Mi avvicino.
Gli stessi passi che stamattina mi hanno portato via da te.
Gli stessi passi che ora infrangono quell’illusione.
Gli stessi passi che ora riportano la luce nella mia esistenza.
Mi prendi la mano.
La stringi forte.
Forte.
Mi siedo sul letto di fronte a te.
Mi guardi.
Come non hai mai fatto.
Ti guardo.
Come ho sempre fatto.
La tua mano si avvicina al mio viso.
Delicatamente sposta una ciocca di capelli.
Delicatamente si posa sul mio occhio.
Quello che non riesce più a vederti.
Quello che non potrà più godere della tua bellezza.
Quello che non vedrà la nostra vita.
Insieme.
Lo accarezzi.
“Dove ero io, tu vedevi… tu mi vedevi…”
Prendo la tua mano tra la mia.
Ti bacio il palmo.
Io ti vedo Oscar.
Ti ho sempre visto anche senza sapere dov’eri.
Io, so chi sei Oscar.
Da sempre.
E non mi è mai servito vedere per saperlo.
Poggio la tua mano sul mio cuore.
“Io ti vedo Oscar… ti vedo(1)
Infili l’altra nei miei capelli.
Accarezzi il mio collo, mentre ti asciugo una lacrima.
Accarezzo il tuo viso, mentre giochi con i miei capelli.
Ripeti il mio nome all’ infinito.
Ripeto il tuo nome all’eternità.
Le nostre labbra si fondono.
I nostri occhi liberano lacrime di felicità.
Le nostre mani si cercano.
Si desiderano.
Si trovano.
Si intrecciano.
Come le nostre anime
Come i nostri cuori.
Mi stendo accanto a te.
Intreccio le mie dita con le tue.
Appoggi la tua testa sul mio petto.
Ora, finalmente.
Sei mia.
Ora, finalmente.
Sono tuo.
Ora.
Finalmente.
Siamo sereni.
Siamo innamorati.
E questo basta.
Questo mi basta.
Ed è tutto.

***

E’ l’alba di un nuovo giorno.
Sono su questa collina.
Sono rimasto indietro.
So che vuoi stare da sola.
So che gli vuoi parlare senza che nessuno ti ascolti.
La tua mano è poggiata sopra la lastra bianca.
Nell’altra tieni stretta una rosa.
Vedo il tuo corpo sussultare.
Vedo la tua mano stringersi.
Sangue.
Nelle tue mani.
Spine di quella vita spezzata senza perdono.
Aculei di un’esistenza trascinata nell’abisso della colpa.
Lasci la rosa sulla lapide.
E.
Ti volti.
La tua testa è ancora bassa.
Le lacrime bagnano ancora il tuo volto.
Ti vedo scendere con passo deciso.
I tuoi occhi incrociano i miei.
Gli hai detto addio.
Appoggi la fronte al mio petto.
Mi sussurri di andare.
Mi dici che questa vita è finita.
E.
Un’altra vita ci aspetta.
Insieme.
Ma.
Prima.
Combattiamo.
Per te.
Per me.
Per noi.
Per la libertà.
Per la Francia.
E poi.
Viviamo.
Solo di te.
Solo di me.
Solo di noi.
Prendi la mia mano.
La stringi forte.
Si, Oscar andiamo.
E’ tempo di iniziare a vivere.
E’ l’alba di un nuovo giorno.
E’ l’alba del 13 luglio 1789(2)


(1) – da “Avatar”
(2) – Con i tempi non ci siamo, spero vogliate scusarmi.

Appunti di viaggio

Questo capitolo lo dedico in modo particolare a Ninfea, Kira e Crissi.
A Ninfea e Kira, perché so quanto vi è costato non mandarmi i vampiri a casa alla fine del capitolo scorso:D
A Crissi perchè spero continui a volermi bene!!:D

Bene ragazze, ci siamo.
Un solo capitolo e tutto il mistero del prologo verrà a galla e scoprirete chi si cela dietro quel pennino, dietro quel dolore.
Non sarà facile dire addio al Mare della Normandia, già lo so che mettere ‘conclusa’ questa storia sarà un duro colpo al cuore.
Forse perché è stata la mia prima storia a capitoli, forse perché ci sono particolarmente legata, e mi dispiacerà moltissimo non ve lo nego.

Come sempre voglio ringraziare Frakkis, Cosmopolitangirl , Tetide, ainosenosurac, Kira91 , Livia, Mina72, Arte, NinfeaBlu ,angel88cz, Crissi , Remy , MacchiaArgentata e Lavanda76, per le recensioni a “Verità o illusione” e grazie a tutte coloro che leggono solamente.
Mi congedo da voi ringraziandovi per il sostegno e per la passione che avete nel leggere questa storia, e come sempre Carpe Diem.

   
 
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