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Autore: Little white angel    06/03/2011    4 recensioni
Quando un nuovo ragazzo arriva nella sua classe, Kairi riconosce subito qualcosa di strano in lui a partire dal suo profumo, che le fa tornare in mente vecchi ricordi mai abbandonati.
Una caccia, una sete di potere che non potrà essere soddisfatta finchè l'ultimo essere puro sarà ancora in vita e la nascita di un sentimento più forte della semplice amicizia che ha il profumo di qualcosa di magico. [SoraXKairi][Leggermente Dark]
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kairi, Riku, Sora
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Salve gente! Dopo quasi... ehm... 5 mesi, sono tornata con il 6° cap della storia. Spero solo che ci sia ancora qualcuno che la segue questa storia... ehm... questa volta vi risparmio lo sproloquio sulle innumerevoli scuse perchè non ce ne sono. Semplicemente non avevo molta voglia o ispirazione. Bon, vi lascio al capitolo, e ci risentiamo alla fine. Ah! Un'ultimissima cosa! Il cap è diviso in due, penso che leggerlo tutto in una volta sarebbe stato pesante perciò ho fatto così ma posso dire già da ora che la seconda parte è già tutta scritta perciò non ci mettero 5 mesi per farvi sapere come procede ;)

Capitolo 6 (Prima parte)-


 

Il piccolo parco dietro la scuola era estremamente silenzioso, l’unico rumore udibile era il fruscio del vento tra le foglie mentre la luna, con i suoi raggi d’argento, diffondeva un’atmosfera magica e irreale. La piccola fontana che di giorno zampillava allegramente verso il cielo, ora era spenta e contribuiva a mantenere la calma e la serenità che faceva da padrona al calar della sera.
Ad un tratto, però, una piccola luce si accese a mezz’aria a pochi passi dalla fontana. Era di un azzurro chiaro venato da sfumature d’argento conferite dalla luna. Quella strana luce aveva all’incirca la grandezza di una noce ma la superficie appariva talmente liscia da sembrare una grossa goccia d’acqua. Subito dopo la prima iniziarono a spuntarne altre, più piccole ma di uguale luminosità. Sembravano risplendere di luce propria ed erano tutte circondate da un lieve alone azzurrino. Dopo che ne furono comparse una decina iniziarono ad avvicinarsi alla prima per poi venirne inglobate mentre altre piccole gocce luminose prendevano il loro posto per poi finire inglobate dalla sfera “madre” che si ingrandiva a vista d’occhio. Dopo una manciata di secondi le piccole sfere smisero di comparire e ciò che rimase fu un’enorme bolla che, brillando di luce propria, fluttuava a qualche centimetro da terra illuminando la fontana e gli alberi tutt’intorno. Dopo qualche attimo di stasi la bolla iniziò a brillare più intensamente e un’accecante luce bianca la avvolse poi, in un istante, la bolla esplose senza neppure un suono. Due ragazzi si ritrovarono seduti sull’erba fresca di rugiada mentre luminosi granelli di polvere azzurra si posavano tutt’attorno a loro.
Si guardarono intorno per qualche istante, spaesati dal buio che li aveva circondati e dall’incredibile silenzio che li circondava, tanto diverso dai rumori del combattimento a cui stavano assistendo solo qualche minuto prima.
Il primo a parlare fu Sora, che non aveva la più pallida idea di dove fossero finiti.
-Dove siamo?-
-Penso che ci troviamo nel parco dietro la scuola- gli rispose la ragazza, continuando a guardarsi intorno.
-Quello di cui mi avevate parlato a pranzo il primo giorno?- Faceva uno strano effetto, con tutto ciò che gli era successo, che fossero passati solo un paio di giorni da quando si erano conosciuti.
-Mh mh… Ehi ma tu come facevi a conoscerlo se te ne abbiamo solo parlato a grandi linee?- il ragazzo scrollò le spalle.
-Ho focalizzato la tua immagine pensando di andare dove saresti andata tu, non conosco un granché della città visto che mi sono trasferito da poco e non avevamo tempo per metterci d’accordo prima di partire.- poi si alzò e dopo essersi ripulito i pantaloni dai residui di polverina azzurra tese una mano verso Kairi. -È tardi, che ne dici di tornare a casa?- chiese sorridendo gentile.
La ragazza accettò l’aiuto e si alzò ma prima che l’altro potesse voltarsi ed andarsene gli strinse la mano fermandolo con un “Aspetta” appena accennato.
Quando il brunetto si voltò, fissandola con sguardo interrogativo , lei abbassò lo sguardo e con voce flebile disse semplicemente.
-Mi devi delle spiegazioni-
A quelle parole Sora si voltò del tutto guardandola con occhi seri, poi sospirò.
-Hai ragione. È giusto che sappia cos’è successo… che ne dici di passeggiare un po’ mentre parliamo?- quando la ragazza annuì iniziarono a camminare.
Per qualche minuto nessuno disse niente: Sora pensava alle parole da usare per spiegare al meglio la situazione senza sembrare pazzo e Kairi, non volendo mettergli fretta, ripensava a ciò che era successo da quando quel misterioso ragazzo era arrivato in città.
A riscuoterla dai suoi pensieri fu la voce del castano.
-Sai, nel posto dove abitavo prima c’è un bellissimo bosco. Si trova proprio alle spalle della casetta dove abitavo.- mentre parlava aveva lo sguardo fisso davanti a se, perso tra i ricordi
-I miei genitori mi ci portavano spesso: lo esploravamo, andavamo a caccia di funghi…- disse mentre il sorriso sul suo volto si allargava - e poi, trovavo sempre qualche amico con cui giocare. Quel posto… non è… ordinario. È un luogo impossibile da descrivere e sembra emanare energia positiva da ogni albero. È…-
- Magico- finì al suo posto Kairi.
Allo sguardo sorpreso di Sora rispose con un sorriso malinconico.
-Quando ero piccola i miei genitori mi portarono in vacanza ad Kushiro e, un giorno, decidemmo di fare un pic-nic. Ci fermammo vicino ad un bosco e mentre giocavo finì per addentrarmi troppo nel bosco e mi persi. Ero spaventata e gli alberi mi facevano paura anche se l’atmosfera che vi regnava era estremamente tranquilla. Iniziai a piangere chiamando mamma e papà finché, vicino ad un cespuglio, non vidi una piccola luce. Mi avvicinai incuriosita e notai che non era una luce ma una piccola fatina. Mi toccò la fronte e ricordo che mi calmai immediatamente, smettendo di piangere. Poi, non appena ricominciai a guardarmi intorno, vidi migliaia di altri puntini luminosi sbucare dagli alberi e dai cespugli. Tutte le fate iniziarono a girarmi intorno facendomi ridere e mi aiutarono a tornare dai miei genitori indicandomi la strada di casa. Quando gli raccontai cos’era successo loro ci scherzarono su, dicendo che avevo tanta fantasia e così non l’ho più detto a nessuno, però continuo a vederle. Continuo a vedere fate, folletti e altre cose che gli altri non vedono.
Tu sei il primo a cui l’ho detto.- disse fermandosi e facendo incontrare i loro sguardi. Si aspettava che Sora distogliesse lo sguardo ma il ragazzo non lo fece, continuò a fissarla con occhi penetranti che sembravano volerle scrutare l’anima.
-Ti ha reso triste?- chiese poi il ragazzo con voce bassa.
-Cosa?-
-Il non essere creduta dai tuoi genitori. Ti ha reso molto triste?- ripeté.
-Bhè, inizialmente si- rispose distogliendo lo sguardo e ricominciando a camminare -ma, crescendo, mi sono resa conto che a certe cose è possibile credere solo vedendole di persona. Non li incolpo di non avermi creduta, li capisco.-
Continuarono a camminare in silenzio per un po’ finché a parlare non fu nuovamente Sora.
-Cosa vuoi chiedermi?-
-Come?-
-So che vuoi farmi una domanda. Cos’è?-
-È così evidente?- chiese la ragazza mettendo il broncio.
-Abbastanza, si- rispose sorridendo l’altro.
-Tu non sei umano vero?- chiese Kairi tornando seria. A quella domanda Sora non potè fare a meno di irrigidirsi.
-So che è così- continuò Kairi -ho capito che in te c’era qualcosa di particolare dal primo giorno in cui ti sei seduto al mio fianco. Non sto dicendo che hai qualcosa che non va, anzi… ma, quando mi stai vicino, sento lo stesso profumo che sentì da bambina quando mi persi nel bosco. È un profumo impossibile da descrivere perché semplicemente non ci sono parole in grado di farlo, e l’unica cosa che posso dire è che è… magico. Ora che ci penso anche il vampiro che ci ha attaccati prima aveva addosso lo stesso profumo però su di lui era diverso. Era più forte e aveva qualcosa… qualcosa che lo rendeva malvagio. Per quanto mi riguarda il solo sentire quell’odore mi ha fatto venire i brividi.-
-Però, il fatto che io abbia addosso lo stesso odore emanato dal bosco non significa necessariamente che io non sia umano-
-Ascolta, non voglio essere insistente e se non ti va di dirmelo va bene, non c’è problema ma non trattarmi come una stupida per favore. So quello che ho visto e ti posso assicurare che non c’era nulla di umano nella luce bianca che ti avvolgeva mentre combattevi- la voce della ragazza era tranquilla e un live sorriso le addolciva i tratti del volto. Mentre pensava se dirle o no la verità, Sora non poté fare a meno di chiedersi cosa sarebbe successo dopo. Anche se erano passati solo un paio di giorni si era affezionato a quella ragazzina dai grandi e profondi occhi azzurri.
Però, a quel punto, continuare a tenerla all’oscuro di ciò che stava succedendo non era nemmeno giusto.
Fece un respiro profondo e iniziò con le spiegazioni
-Hai ragione, non sono umano… non del tutto almeno. Io…- non riuscendo a trovare le parole giuste decise che forse mostrarglielo direttamente sarebbe stato più semplice e veloce. Smise di camminare fermando di conseguenza anche Kairi e le si allontanò di qualche passo mantenendo lo sguardo rivolto al terreno. Senza dire niente chiuse gli occhi e iniziò a concentrarsi per sgombrare la mente. D’improvviso il suo corpo iniziò ad emanare una soffusa luce bianca che sembrò avvolgerlo, diventando ogni attimo più forte e luminosa. La ragazza dovette coprirsi gli occhi con una mano per evitare di restarne accecata e tornò a osservare ciò che le si parava davanti solo quando, attraverso le dita, vide quella luce scemare di intensità. Abbassò le mani lasciando gli occhi liberi di vedere cosa stesse accadendo e non poté impedire alle labbra di schiudersi lievemente per la sorpresa mentre gli occhi sgranavano. Non poteva essere vero! Doveva star sognando perché non aveva mai visto niente di più bello.
Dinnanzi a lei si ergeva uno splendido stallone bianco come la neve. La criniera e la coda sembravano fatti  da miriadi di onde d’argento che sembravano risplendere al riverbero del lieve alone luminoso che lo avvolgeva. Sulla fronte spuntava un lungo corno che, partendo dalla fronte, sembrava avvolgersi a spirale fino alla punta ma, più del crine d’argento o del particolare corno, a catturare maggiormente la sua attenzione furono le iridi cristalline e profonde come l’oceano di quella meravigliosa creatura.
Si perse in quegli occhi che la attiravano come una falena davanti ad una fiamma ma che sembravano tranquillizzarla, assicurandole che non si sarebbe mai scottata. Avanzò di un passo, sollevando la mano e protendendo il braccio verso i fili d’argento che incorniciavano morbidamente quegli splendidi occhi. Iniziò a passarvi le dita sentendone la setosità e la morbidezza mentre gli sguardi si incatenarono.
Un flebile sussurro le sfuggì per chiedere conferma dei suoi dubbi.
-Sora?-
L’unicorno non si mosse, ma dalla luce che gli animò gli occhi per un frazione di secondo Kairi poté dedurre che la risposta dovesse essere affermativa.
-Non ho ma visto niente di silmile- disse continuando ad accarezzargli la criniera con le dita e facendo vagare lo sguardo sui muscoli del corpo e quelli forti e scattanti delle zampe.
-Ti va di fare un giro?- chiese una voce nella sua mente facendola sobbalzare. Gli occhi tornarono ad incrociare quelli di Sora e la voce tornò a parlarle dolcemente.
-Scusami, avrei dovuto avvisare. Quando assumo questa forma posso comunicare solo mentalmente… ah ma se ti dà fastidio posso smettere-
-No, no non c’è problema, tranquillo, è solo che… mi hai colta di sorpresa-
-Allora ok. Comunque… che ne pensi? Ti va di andare a fare un giro?-
-Ecco… io, a dir la verità, non sono mai andata a cavallo-
Una risata lieve e dolce le risuonò in testa.
-Non è un problema, ti insegno io.-
-Uhm… O-ok-
-Vieni-
La condusse verso una roccia abbastanza alta da fornirle l’appoggio necessario a salirgli in groppa. Kairi, aiutandosi con le braccia e dandosi una piccola spinta si issò, sedendosi all’Inglese… la gonna non era l’indumento più comodo per cavalcare.
-Acchiappati pure alla criniera, non mi farai male-
La ragazza eseguì, afferrando saldamente i ciuffi argentei e sistemandosi meglio.
Quando iniziò ad andare al passo, l’unicorno poté sentire la presa di Kairi aumentare e riuscì a percepirne la tensione anche senza collegamenti mentali ma non disse nulla… era normale. Si era sempre un po’ tesi la prima volta che si saliva su un cavallo.
Come confermando i suoi pensieri la presa iniziò ad allentarsi e sentì la ragazza calmarsi dopo appena qualche passo.
-Allora, dove vuoi andare?-
-In realtà avrei bisogno di chiederti anche qualcos’altro però, effettivamente, non penso che la scuola sia il posto migliore per parlarne.-
-Io non conosco il posto perciò devi dirmi tu dove portarti.-
-Mmm… non so, non mi viene in mente nien--… Ah! Ma certo!- esclamò sorridendo -Dietro casa mia c’è un boschetto tranquillo, potremmo andare lì. Io ci vado quando ho bisogno di stare un po’ tranquilla.
-Bene, però dovresti mostrarmi il percorso. Non so dove abiti.- le fece notare lui.
-Oh, vero! Ok allora, uscendo dal cancello principale della scuola devi andare dritto per due isolati e poi…-
-Aspetta- la interruppe - ehm… non sono un gran che con le indicazioni stradali. Ecco… potresti farmi un favore? Pensa alla strada che fai rivedendone mentalmente il percorso. Seguendo le immagini proiettate dai tuoi pensieri riuscirei ad orientarmi meglio-
Così mantenne l’attenzione sui pensieri della ragazza che, dopo poco, iniziò a rievocare le immagini del percorso che faceva per tornare a casa dopo la fine delle lezioni.
Sora iniziò ad incamminarsi dopo la prima immagine, seguendo le strade che Kairi gli mostrava tramite i propri pensieri.
Quando le immagini smisero di scorrere la ragazza riaprì gli occhi notando che erano già a metà strada e che la velocità era lievemente aumentata cambiando il passo in un trotto leggero.
Ma l’unicorno iniziava a sentirsi un po’ stanco e dolorante… era stata una giornata pesante e nonostante le cure di quella Guardian la stanchezza era tornata a farsi sentire, insieme al lieve dolore causato dai colpi del vampiro.
Ormai desiderava soltanto che quella giornata finisse il più presto possibile perché non ne poteva davvero più.
Un rapido -Tieniti forte- a Kairi fu l’unico indizio prima che aumentasse ulteriormente il passo iniziando a correre per strada. Se per strada ci fosse stato qualche Guardian l’unica cosa che sarebbe stato in grado di vedere sarebbe stato il rapido passaggio di un luminoso fascio di luce bianca.
Correva, concentrandosi sulla strada da percorrere mentre Kairi, dopo aver sentito l’avviso del ragazzo,aveva aumentato la stretta sulle ciocche argentee. Tuttavia, quando l’altro era scattato in avanti, partendo al galoppo, aveva sentito un vuoto allo stomaco e, quasi involontariamente, le mani avevano lasciato la criniera e le braccia si erano strette attorno al collo dell’unicorno mentre il viso si immergeva tra i fili argentati, tenendo gli occhi serrati e sentendo il cuore battere a mille.
Riuscì a tranquillizzarsi solo dopo qualche minuto, continuando però ad avvertire quella strana sensazione di vuoto allo stomaco che non accennava a diminuire… però c’era qualcosa… qualcosa di diverso. Non era più paura, sembrava più che altro… adrenalina ed esaltante euforia. Aprì gli occhi vedendo le strade sfrecciarle accanto e, piano, riuscì a sollevarsi.
Era bellissimo! Il vento le accarezzava il viso tenendole i capelli lontano dagli occhi. Le iridi azzurre come l’oceano si guardavano attorno tentando di percepire il contorno di qualche edificio ma andavano talmente veloce che ogni cosa risultava sfumata.
Con quella velocità riuscirono a raggiungere in pochissimo tempo la casa della ragazza. Una volta arrivati Kairi gli mostro la stradina che si addentrava nel boschetto fino alla radura dove passava i suoi pomeriggi.

Note dell'autrice^^: Ehi, che ne pensate? Fine di cavolo, lo so ma non sapevo dove altro terminare. Dunque come avete visto non succede praticamente niente e questo è ciò che ha rallentato la stesura del capitolo ma sia questo che la seconda metà saranno utili per capire un pò meglio ciò che è accaduto ai due protagonisti. Spero non vi abbia annoiato, la seconda parte sarà un pò più interessante (si scoprirà il passato di Sora e anche il motivo per cui ha un vampiro che lo insegue). Dopo questo "capitolo di transizione" dovrebbe esserci la fine (si lo so che continuo a dirlo da due capitoli ma, ehi, non è colpa mia se i personaggi fanno di testa loro u.u) perciò spero che continuiate a seguirmi per questi ultimi due capitoli ^^
P.s.: Ho modificato lievemente il prologo della storia e vi consiglio di rileggerlo per capire meglio il prossimo capitolo ;)
E ora, passiamo alle risposte alle recenzioni!

ka93: Ciao! Grazie mille per la comprensione ma ormai faccio dei ritardi imperdonabili. Da ora in poi mi sa che le storie prima le scrivo e poi le pubblico o non lo risolvo più 'sto problema. Sono contenta che la scena di combattimento sia piaciuta perchè scriverla è stata un'impresa e mi sa che non sarà nemmeno l'ultima, ma non voglio fare spoiler perciò non dirò più niente :P
Per quanto riguarda Sora, bhè ha preso una bella botta anche lui, restare intontiti è il minimo xD E no, questo capitolo non è l'ultimo, ce ne sono minimo altri due perciò dovrete sopportarmi ancora un altro pò. Spero che, benchè non accada nulla di davvero interessante, ti sia piaciuto anche questo capitolo. Ci sentiamo quindi alla prossima recensione! Ciao ciao ^^

S a r s a: Ciao! Sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo precedente. In compenso in questo non accade nulla di molto movimentato ma spero ti piaccia ugualmente. E poi l'azione è sempre in agguato dietro l'angolo ghghgh. Ci sentiamo al prossimo capitolo, ciao ciao.

Annabeth_Chase: Sono contenta che il capitolo sia piaciuto perchè scriverlo è stato davvero difficile (era la mia prima scena di combattimento :P). Qui si iniziano ad intravedere sprazzi di romanticismo e alcuni momenti dolci accompagneranno anche il passato di Sora, nel prossimo capitolo. Spero perciò che continuerai a seguire la mia storia per gli ultimi, pochi capitoli che mancano alla fine e spero continuerai a commentare ^^. Alla prossima recensione. Bye!


Bene gente, ringrazio tutti coloro che hanno aggiunto la storia tra quelle da ricordare, le seguite e le preferite; ringrazio anche coloro che leggono senza recensire (ma se recensite non mordo, eh! ^^) e avviso che da questo capitolo userò l'opzione "Rispondi" aggiunta da poco su EFP.

Un saluto a tutti, Ayumu-chan!
   
 
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