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Autore: LemonTree    06/03/2011    2 recensioni
Improvvisamente, una fiammata partì dal retro dell’automezzo, che cominciò a prendere fuoco.
Il ragazzo, avvertito immediatamente l’odore del fumo sempre più crescente, scese dal camion, ed uscì fuori da quella chiesa, che, con le sue mura cadenti e vecchie, era stata quasi il suo rifugio di morte.
Genere: Malinconico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo settimo



Il colore delle fiamme era bellissimo. Se non fosse stato per il fatto che viste dal vivo erano anche tremendamente spaventose, probabilmente Lily le avrebbe anche potute ritenere affascinanti.
Non riusciva più a proferire parola; la gola le si era completamente seccata per via della corsa, e quell'immenso incendio le dava una sensazione di impotenza che, al momento, le sembrava insormontabile. E vi era anche un'altra cosa che la spaventava di più: non aveva la benché minima idea di dove si trovasse, né di cosa fare.
Non riusciva a capacitarsi di essere sopravvissuta. Se fosse rimasta all'interno dell'edificio, sarebbe morta sicuramente, e forse nessuno sarebbe mai riuscito a ritrovarla.
Poi, le tornò alla mente un'altra immagine: Sayu. Il solo pensiero che potesse essere rimasta dentro l'edificio la colpì con tanta veemenza da farle venire un capogiro. Sperò con tutto il cuore che non le fosse successo niente, che fosse in un qualunque altro posto del mondo tranne che in quello, e che, soprattutto, stesse bene.
Tentò di alzarsi senza successo. Le gambe erano improvvisamente diventate molli, e sembravano non essere più in grado di sorreggerla. Ritentò nuovamente, però riuscì a mantenere l'equilibrio soltanto sorreggendosi al tronco di un albero.
All'improvviso, qualcosa attirò la sua attenzione: erano mugolii. Anche se erano flebili, riusciva comunque a sentirli, però non riusciva a capire da dove provenissero, data la confusione che albergava nella sua mente.
Titubante, mosse i primi passi, trovando qualche difficoltà, ma cercò con tutte le sue forze di non cadere a terra.

Quando fu sicura della sua stabilità, si concentrò per capire da dove provenissero i mugolii che aveva sentito poco prima; se qualcuno in mezzo a quell'inferno era ancora vivo, bisognava almeno cercare di aiutarlo.
Camminò per alcuni metri senza intravedere nessuna forma di vita, fatta eccezione per gli alberi mezzi abbrustoliti dal fuoco e per l'erba bruciata che sentiva scricchiolare sotto i piedi, quando, all'improvviso lo vide: era un corpo.
Riusciva a intravederlo a stento, data la lontananza, ma era assolutamente certa che si trattasse di una persona. Aumentò il passo più che poté, arrivando quasi a correre, e, quando arrivò, notò con sconforto che l'uomo che le stava davanti non era uscito incolume dall'esplosione come invece era successo a lei.
La maglietta era squarciata, e aveva il corpo pieno di ferite. Ma la cosa che più la la spaventò fu la gigantesca ustione che deturpava sia il volto che il braccio sinistro di quell'individuo. Lo riconobbe subito: quello era il ragazzo che l'aveva fatta uscire dalla cella, il ragazzo a cui, in un certo senso, doveva la vita.
Avrebbe voluto trasportarlo, portarlo via, ma non poteva; se anche fosse riuscita a muoverlo, gli avrebbe fatto molto male, e avrebbe anche rischiato di aggravare la bruciatura.
Lo scosse debolmente per la spalla provando a chiamarlo. - Ehi, mi senti? Ti prego svegliati... - la ragazza sentiva le lacrime agli occhi per il senso di impotenza che provava in quel momento. Non poteva fare niente, niente, e quel ragazzo sarebbe morto senza che lei avesse potuto salvarlo.
Sentiva già la speranza abbandonarla, quando, all'improvviso, il ragazzo dischiuse appena gli occhi e voltò il capo verso di lei. Istantaneamente, un smorfia di dolore si delineò sul suo volto, costringendolo a chiudere repentinamente gli occhi. Cominciò ad annaspare in cerca di aria. Stava soffocando.
- Tranquillo, sei al sicuro, fai dei respiri profondi – disse Lily, ma quelle parole risuonarono inutili anche alle sue orecchie. Il ragazzo sembrava in una sorta di stato di incoscienza, e, probabilmente, non aveva sentito nulla di ciò che lei gli aveva detto.
Allora, la mora decise di tentare di portarlo lontano, dove avrebbe almeno potuto respirare. Cercò di sollevargli il busto stando ben attenta a toccare il minimo possibile la scottatuta, e, lentamente, cominciò a spostarlo, nonostante i mugolii di dolore che emetteva il ragazzo. Seppur si muovesse di pochissimi centimetri alla volta, sentiva che l'aria stava diventando man mano più respirabile, e che il ragazzo aveva un respiro più regolare.
Quando le sembrò di essere andata abbastanza lontana, si fermò, deponendo delicatamente il corpo a terra. Appoggiò la schiena al tronco di un albero. - Non è possibile... Non può essere vero... Deve essere un incubo – disse in un soffio.
Intanto il ragazzo aveva ricominciato a respirare normalmente, ma Lily immaginò il dolore che doveva provare in quel momento.
Improvvisamente, sentì un rumore. Era molto sommesso, ma si trattava sicuramente di un'auto, che non doveva trovarsi molto lontano. E aveva ragione, dopo pochi minuti, un'auto si fermò vicino al luogo dove si trovavano lei e il ragazzo.
La ragazza si alzò, facendo appello alle ultime forze che le rimanevano: non le importava chi fosse, le importava soltanto che li salvasse.
Si incamminò verso l'automobile, ed era a pochi passi da essa quando qualcuno vi uscì. Non fece neanche in tempo a vedere chi fosse, perché svenne direttamente tra le sue braccia.


***



Immagini confuse si rincorrevano nella sua mente: fuoco, buio e volti, che sembravano chiamarla da un altro mondo. Capì di stare sognando. I contorni sfocati e le voci ovattate ne erano la prova inconfutabile.
Riaprì gli occhi lentamente, svegliandosi da quei pensieri confusi. Il luogo in cui si trovava era illuminato da una flebile luce che ne definiva appena i contorni, e che rendeva difficoltoso distinguerne la natura.
Era sdraiata su qualcosa di morbido e caldo, probabilmente un letto, che, dopo settimane passate su scomodissimi giacigli duri come la pietra, le sembrava la cosa più meravigliosa del mondo.
Si mise a sedere con fatica a causa dell'intontimento dato dal sonno. La stanza era spartana: presentava solo un armadio, un letto ed un comodino, con poggiata sopra una abat-jour che rischiarava l'ambiente scuro della camera.
All'improvviso, si ricordò dell'incendio, e mille immagini di morte le si pararono davanti agli occhi, spaventandola; non sapeva neanche chi l'avesse salvata, ma una cosa era certa: le sarebbe stata grata per sempre.
Dopo mille tentennamenti, si decise a scendere dal letto e, con passo incerto, si diresse verso la porta della camera. Abbassò lentamente la maniglia, facendo capolino in una stanza più illuminata, che, però, presentava un gran disordine. Pacchetti di patatine vuoti, cartucce di videogiochi e lattine di varie bibite erano sparse sul pavimento davanti ad un computer portatile.
- Vedo che ti sei svegliata – la ragazza si voltò di scatto, impaurita.
Si ritrovò dinnanzi un ragazzo alto, magro e dai capelli castano-rossicci con indosso uno strano paio di occhiali, che le ricordavano vagamente quelli degli aviatori.
- Ehi, è tutto apposto? - le chiese lui con sguardo interrogativo. Lily, accortasi di essere rimasta a fissarlo per diversi secondi e dandosi mentalmente della stupida, riuscì però soltanto a rispondere con un sussurro.
- Bene, ti ringrazio - poi prese più coraggio – Scusa, ma tu chi sei? - .
Il ragazzo alzò lo sguardo su di lei. - Forse dovrei chiederlo io a te, dato che mi sei praticamente svenuta tra le braccia - le disse con un sorriso.
La mora arrossì.- Giusto, hai ragione. Io sono Lily, e grazie per avermi salvato -.
Il ragazzo si avviò verso il divano, raccogliendo dal tavolino davanti al divano una console per videogiochi. - Chiamami Matt – disse semplicemente, e poi si sedette.
















Note dell'autrice:
Salve a tutti gentili lettori di EFP!
Lo so, sono in un ritardo mostruoso, perdonatemi, ma questo capitolo proprio non riuscivo a finirlo, e oltretutto mi sembrava una schifezza prima delle correzioni. ò.ò xD
In questo capitolo ho deciso di soffermarmi molto sui pensieri di Lily, perchè ho ritenuto che fossero necessari per quanto riguardava l'andamento della storia; e poi avevo un dubbio riguardo il colore dei capelli di Matt, perchè secondo me sono castano scuro, però molti sostengono che siano rossi, quindi ho messo castano-rossicci per accontentare tutti! u.u xD
Infine, vorrei ringraziare tutti coloro che leggeranno e recensiranno.
Alla prossima (speriamo non fra troppo tempo xD)!
Bye!

Sachiyo
  
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