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Autore: loonaty    07/03/2011    2 recensioni
Com'è fuggire da ciò che più si ama?
Com'è avere tutto e subito dopo ritrovarsi con nulla fra le dita?
Un chakra dalla potenza sconfinata, inferiore solo a quello della volpe.
Un carattere combattivo e ribelle.
Un'indole autodistruttiva.
Un membro in più nel clan Uchiha.
Cosa si prova ad essere un mostro?
Non ci si aspetta che qualcuno capisca.
Non ci si aspetta che qualcuno compatisca.
Perché niente di ciò è davvero rilevante.
Kioko è Kioko, e questo, che voi lo vogliate o no, non cambierà.
"Queste rose.
Sono come me. Lentamente sfioriscono, i loro bei petali hanno ingannato per tutta l’estate gli ingenui che nel coglierle si erano feriti con le spine. Quando però avranno perso ogni petalo le persone temeranno quei rovi spinosi, si terranno alla larga. Così era successo con lei." (capitolo 12 "Queste rose")
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Obito Uchiha, Rin, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Più contesti
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Ok, questo è il capitolo per cui ho deciso di cominciare a scrivere la fic, l'ho dovuto però dividere in due parti se no non finiva più e non lasciava abbastanza suspance (si, lo so sono sadica) spero che sia di vostro gradimento ;)




CAPITOLO 14 – CENERENTOLA IL BALLO  (parte 1)

 

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-Obito è con Kakashi! E’ andato a prenderlo in ospedale, ma sembra che non si sia fatto troppo male!- Urlò Rin per sovrastare il frastuono mentre venivano sballottate verso la piazza dove tutti ballavano e dove si cominciava a sentire il rombo della musica.
-Cosa?!- Urlò di rimando la falchessa. Stranamente l’unica parola che le era giunta di tutto ciò che l’amica le aveva riferito era stata “Kakashi” e ciò l’aveva messa ancora più di cattivo umore.
Finalmente raggiunsero il “bordo-pista” Si sedettero, o meglio, Rin si sedette, ad aspettare i loro (di Rin) Cavalieri (CavaliERE). Kioko fissò le persone che danzavano e corrugò la fronte scoprendosi a trovare quel motivo gradevole. Strano, di solito a lei quelle cose melense non piacevano eppure quella canzone dai toni soavi l’affascinava.

If you be my star
I'll be your sky
you can hide underneath me and come out at night
when I turn jet black and you show off your light
I live to let you shine
I live to let you shine


Fissava incantata gli abiti delle ragazze che scivolavano sotto le mani a volte impacciate, a volte esperte, dei loro accompagnatori. Inclinò un poco la testa di lato. La conosceva quella canzone, l’aveva ballata una volta, con Itachi , un braccio sotto il suo sedere a tenerlo sollevato contro il suo petto, laltro teso di lato, le dita intrecciate al quelle piccoline del fratellino. Il sorriso furbo stampato sulle labbra e il riso di lui nelle orecchie. Senza volerlo si allontanò dall’angolo a cui era incollata, senza sentire i richiami di Rin.
 
but you can skyrocket away from me
and never come back if you find another galaxy
far from here with more room to fly
just leave me your stardust to remember you by

 
All’improvviso un ragazzo le tese la mano risvegliandola dai suoi sogni ad occhi aperti.  Aveva lo sguardo castano chiaro e i capelli, che erano stati pettinati accuratamente,  si ribellavano ricadendogli sul volto e colorandosi di rosso alla luce delle lanterne appese un po’ ovunque. Accettò l’invito titubante.
Kioko non sapeva ballare, ma non l’avrebbe mai ammesso, così, quando finiva per sbaglio per pestare i piedi del ragazzo quasi altrettanto inesperto, gli dava un colpetto con il gomito come ad avvertirlo di un errore che non c’era stato, eppure questo non faceva una piega, e la guardava incantato irritandola non poco. Era sicura di essere ridicola, però potevano anche smetterla di fissarla a quel modo.
Ballò con altri due ragazzi, più o meno aveva imparato i passi, quando poi, tra la folla intravide il volto sornione di Obito, spintonò nella sua direzione fino a raggiungerlo con le gote accese ed il fiatone. –Obito, impiastro, hai visto Rin?- Gli chiese afferrandolo per il colletto ed abbassandolo alla sua altezza. Se con i suoi soliti sandali appariva alla stessa altezza del ragazzo, in questo momento era più bassa di lui di qualche centimetro. Lui la squadrò un secondo. –No … - Disse circospetto.  –Ti ci porto io – Disse lei decisa trascinandolo tra la folla. Si sentiva i suoi occhi addosso –Obito, per favore, la pianti di fissarmi a quel modo?- Disse voltandosi brusca. –Oh, scusa … -Mormorò lui abbassando lo sguardo. Finalmente rintracciarono la ragazza ancora seduta dove l’aveva lasciata, solo che ora rimestava svogliatamente una strana bevanda ed aveva un bastoncino di zucchero mezzo infilato fra le labbra, le belle gambe accavallate apparivano a sprazzi sotto il tulle bianco che spuntava copioso facendo gonfiare la stoffa lilla che lo copriva.
Quando vide Obito gli occhi scuri della ragazza parvero animarsi, scattò in piedi poi si guardò intorno nervosa. –Kakashi?- Domandò. Obito scrollò le spalle. –Sta ballando con Yugao Uzuki- Disse lui con una punta d’invidia sulle labbra. Rin inarcò le sopracciglia assumendo un’espressione imbronciata. –Ah, quindi anche lei ce l’ha fatta-
 -Sì, il nostro Kakashi mi ha chiesto gentilmente di lasciargli festeggiare la promozione a jonin con chi più desiderava-
 -Yugao-
-Yugao- assentì il ragazzo.
-Ma chi è questa Yugao?- Kioko non era riuscita a trattenere le parole e neanche a pronunciarle in modo disinteressato. Anzi, il suo tono era stato acido e stridente, come lo stesso mille falchi. I due si voltarono a guardarla. Obito fece per aprire bocca, ma Rin lo precedette.
-Yugao è una delle ragazze più belle di tutta l’accademia, per non parlare delle sue doti – Roteò gli occhi. –Fa concorrenza a Kakashi, è una specie di celebrità –
Obito annuì, ma continuò a fissarla accigliato.
-Ah, e perché balla con il nostro Kakashi?-
 
Nostro? Quasi mi aspettavo un mio …
 
Zitto sottospecie di rapace.
 
A me puoi dire tutto, a chi vuoi che vada a riferire?
 
Non c’è niente da dire e vedi di autocensurarti prima di sparare queste cavolate.
 
-Bhè, quei due sono sempre stati in competizione, ma lei, ha …ecco … sempre mostrato un certo interesse nei suoi confronti- Alzò le spalle –E solo un idiota rifiuterebbe Yugao-
Kioko si mordicchiò un’unghia dimenticandosi dello smalto e fece una smorfia. Allora Obito, che, tanto per la cronaca, la stava ancora fissando, sgranò un poco gli occhi.
-Ma … Tu, sei per caso Kioko?-
L’Uchiha lo fissò come si fissa la gomma che ti è caduta dal banco e che tu supplichi con lo sguardo che ti torni dritta in mano di sua volontà ed invece niente, ti tocca alzarti e riacchiapparla prima che rotoli fino ai piedi del prof.
Nel suo caso stava pregando il cervello di Obito, se mai era esistito, di tornare al suo posto, perché erano dieci minuti buoni che l’aveva davanti e solo ora gli era passata per quella sua capoccia vuota che lei potesse essere Kioko . Insomma non era mica travestita da dragone cinese.
Invece Rin sorrideva.
-Fa invidia a Yuago nevvero?-
Obito annuì muto facendo scivolare lo sguardo sulle gambe praticamente nude della ragazza falco. Lei seguì la linea tratteggiata degli occhi del compagno ed una volta trovata la meta gli assestò un pugno in testa.
Il ragazzo che si strofinava il capo, ma continuava a fissarla ebbe un’immediata illuminazione.
-E se vieni a ballare con me e facciamo rodere d’invidia quel caprone di Kakashi?-
-Lui non è idiota come te, mi riconosce.-
-Non credo proprio- Disse Rin guardandola come avevano fatto un centinaio di ragazze fino a quel momento e solo allora realizzò che era gelosia.
E rimase sinceramente sorpresa.
Rin aveva molte più curve delle sue, era più dolce ed in quell’abito gonfio stava da dio. Solo che ora si chiedeva davvero come l’avesse conciata Kushina.
Scosse il capo.
-Tu ora balli con Rin – Disse la falchessa –Stasera è bellissima, l’avresti notato se avessi staccato un solo istante gli occhi da me!- Sbottò. Poi si voltò rituffandosi nella folla. Neanche un secondo ed un ragazzo le tese una mano. La musica era cambiata. Ora il ritmo era più veloce e la danza era uno scambio frenetico di coppie, si vide passare di braccio in braccio, scivolava delicata tra le mani di molti ragazzi che spesso perdevano l’equilibrio e si scusavano ignorando il fatto che fosse lei a muoversi fuori ritmo e con troppa foga.  Mentre passava all’ennesimo ragazzo un bagliore argenteo, che non apparteneva agli schizzi di luna gelidi riflessi nel sakè dei bicchieri dei festeggianti abitanti del villaggio, attirò la sua attenzione. Una chioma chiara che volteggiava nella sua direzione. Uno scambio e si sarebbe trovata incollata al teme e lei non voleva questo. Scivolò indietro e si allontanò da lui. Vide un suo occhio carbone passarla ai raggi x. Ballavano ma i loro sguardi continuavano ad incrociarsi ed ora, grazie alla manovra difensiva di Kioko, il ritmo della danza li allontanava sempre di più. Ad un certo punto pensò che non sarebbe stato poi così male ballare con Kakashi. Parlare con lui senza che sapesse chi era, fingersi dolce e civettuola, avrebbe scoperto i suoi punti deboli e poi l’avrebbe distrutto!
 
Sì sì, tu continua a pensarla così, tanto lo sappiamo tutti e due che ci vuoi ballare per un altro motivo …
 

 
Dai, su genio del male, che vuoi fare?
 
Non lo so, forse è meglio lasciar perdere.
 
Sono d’accordo con te.
 
Scusa, ma tu da che parte stai?
 
-Ehi, sgorbio! Stai attenta!-
Kioko era finita addosso ad un’altra ragazza quasi buttandola a terra. La fissò dall’alto in basso domandandosi se fosse il caso di lasciarla a terra e scavalcarla per passare al prossimo cavaliere. La ragazzina la fulminò.
-Dimmi, hai intenzione di restare lì a fissare ancora a lungo sgorbietto? – Si alzò puntandole un dito contro il petto. Era più bassa di lei, forse alta quanto Rin. Aveva i capelli di una strana sfumatura violacea e gli occhi grigio scuro anche se il contorno dell’iride virava decisamente sul nero.  Kioko rimase in silenzio, poi fece per aggirarla e raggiungere il ragazzo dopo quando la musica finì e la tipa le si parò nuovamente davanti impedendole di passare. –Non è di queste parti chiedere scusa?- L’aria di sufficienza nello sguardo di Kioko era ben più che percettibile. -Ehi sgorbiett … -
-Chiamami così un’altra volta e ti faccio ingoiare l’obi- Disse atona l’Uchiha.
-Cos … Come ti permetti!- Sbottò l’altra dandole uno spintone. Kioko nemmeno vacillò. Bloccò i polsi della ragazza e la scansò di lato poi si trovò davanti Kakashi.
-Yugao, questa ragazza ti infastidisce?- Domandò tranquillo il bigio.
La ragazza con i capelli viola arrossì lievemente abbassando lo sguardo.
-Kakashi-san … -  strinse la stoffa del kimono e poi alzò lo sguardo verso di lui, i grandi occhioni lucidi. –Questa ragazza non ha colpa, sono caduta – Bisbigliò, poi si guardò intorno spaesata. –Dov’è Hayate?- Kakashi fece un gesto con la testa. –Ti sta aspettando al buffet, è appena arrivato, certi non immaginano nemmeno cosa sia la puntualità … - Yugao annuì frettolosamente, trafisse Kioko un’ultima volta, poi si allontanò a passi veloci piantando gomitate a destra e a manca.
- Carina la tua ragazza- Disse ironica Kioko accennando con la testa nella direzione in cui era appena sparita, -Di una dolcezza che non si dimentica- Continuò.  Kakashi scosse la testa. –Non è la mia ragazza, stava solo aspettando che arrivasse Hayate-
-Uh-oh, ruota di scorta?-
-Così pare- Disse lui scrollando le spalle.
Ahi, doveva esserci rimasto male …
Kioko alzò gli occhi al cielo mentre la musica riprendeva. La canzone era delicata e melensa come quella di poco prima. Forse un po’ più veloce, la voce sottile della cantane che accarezzava l’aria, l’odore di cibo e quello caldo della cera delle candele, il profumo della pelle del ragazzo che aveva davanti, ora troppo vicino, Che le afferrava delicatamente la vita e le stringeva l’altra mano guidandola sulla sua spalla neanche dovessero muoversi al ritmo di un lento, sentiva la stoffa dei suoi pantaloni contro le gambe fasciate nelle sue solite reti. Il braccio, lo stesso braccio che aveva cercato di amputargli con il chidori, ora teneva il suo bacino incollato al suo.  Si mordeva un labbro tentando di guardarsi i piedi per non uccidere nessuno,ma tra i loro corpi non vi era spazio a sufficienza perché potesse farlo.
 
 
You're a mirror with two faces
Two sides, simple as that
But when I look at my reflection
Do I see myself?
 
Non le piaceva questa vicinanza, la confidenza che si prendeva con il suo corpo, detestava il fatto che la stringesse con decisione e delicatezza quasi non volesse romperla ma temesse di lasciarsela sfuggire. Kioko non incontrava mai i suoi occhi, continuava a sfuggirli caparbiamente.
 
Don't you run away
 
Non si scappa diceva la canzone, non poteva sfuggire, aveva il cuore che le premeva in gola. Volteggiavano fra la folla.
 
You're a fish with two fins
Swimming opposite directions
When I go in for a kiss
 
La canzone virava decisamente al melenso. Una giravolta, un piede in fallo, la schiena inarcata sua mano che gliela teneva sollevata. Si rialzò lentamente, le sue labbra a pochi centimetri dalle sue. La dannata mascherina sempre in mezzo. Le mani che corrono al bordino azzurro.
 
 
Do I kiss him?
 
Devo baciarlo?
 
Don't you run away
 
Non si può scappare …
 
Some hearts
Alcuni cuori, no, non il suo …
Si  raddrizzò a gli strinse i polsi allontanandogli le mani dai suoi fianchi.
 
Some times
 
Alcune volte.
Si allontana di un passo.
 
Lead blind
 
Sono ciechi. E non vedono ciò che è più palese.
 
Don't you run away
Don't you run away …
 
Mi dispiace, ma stavolta si scappa.
E lui non tenta di fermarti, ti guarda mentre ti allontani come una stupida in mezzo a tutte quelle coppiette che ridacchiano ora che la canzone è finita.
E tu non sai se lui ti ha riconosciuta.
Però appena riesci a raggiungere il tavolo del buffet e a sbatterci sopra le mani appoggiandotici per riprendere fiato vedi il suo riflesso nella ciotola di sakè davanti a te.
E sussulti, e ti volti.
-Come ti chiami, non mi pare di averti mai vista … - Inclina appena il capo di lato strizza gli occhi cercando di vedere attraverso il trucco perlaceo ed i mascara nero, attraverso il lucidalabbra rosso e le schegge di corallo che ti raccolgono le ciocche scure risaltando la farfalla blu.  
E tu affondi le dita nella seta scura, blu come il cielo, una rosa ricamata sul collo alto.
E tu tiri un sospiro di sollievo scoprendo che non ha capito chi sei.
Ed abbassi il volto, e non rispondi.
Oggi, stasera, non sei più Kioko Uchiha, sei l’amica di Rin e la ragazza impedita che non sa ballare e stava per baciare il suo compagno di squadra. Perché in fondo Kioko è matura e sa riconoscere le sconfitte.
 Ma guarda, tra tutti, proprio di questo bastardo dovevo innamorarmi?




Spazio di quella che dovrebbe essere l'autrice,ma non ne è più tanto sicura perchè la storia si sta scrivendo da sola ...



La colonna sonora per quando Kioko entra in pista per il primo ballo e ricorda come ballava con il fratellino è "Boat and bird" di Gregory and the Hawk e quella del ballo con Kakashi (sempre dello stesso autore) è Two faced twin

Image and video hosting by TinyPic ok, questa è la vostra autrice che si diverte (male) e si fa da sola le fan art U.U
   
 
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