Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Doll_    07/03/2011    11 recensioni
Mio padre ancora non sapeva nulla della storia. Un punto a sfavore.
Non avevo ancora trovato la chiave di quella porta comunicante. Altro punto a sfavore.
Il ragazzo che si sarebbe finto il mio fidanzato era, oltre che un gigolò professionista, anche un tipo fastidioso, cinico e maledettamente sensuale, che odiavo con tutta me stessa. Quindi Tre a Zero per la sfortuna.
Il suo lavoro, poi, non consisteva solo nel fingersi innamorato di me -cosa già difficile in sé per sé- ma avrebbe dovuto anche insegnarmi le tecniche della passione e, quindi, in un modo o nell'altro riuscire a fare eccitare entrambi. Cosa impossibile. Quattro a Zero.
Qualcos'altro? Ah, sì! Dovevo sorbirmelo per oltre un mese..!
Cinque a Zero. Avevo nettamente perso..
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Zac e Vic'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 UN GIGOLO' IN AFFITTO – PRIME SVOLTE

 

Stavo ancora piangendo quando Semola salì sul letto ed iniziò a leccarmi le lacrime dal viso, facendomi, mio malgrado, ridacchiare a causa del solletico che la sua piccola lingua faceva sulla mia pelle.

Forse è proprio vero.. Tu non mi abbandonerai mai.” Parlai ad alta voce, come se il cane potesse davvero comprendermi e, magari, tirarmi su di morale.

In tutta risposta, continuò a venirmi incontro fino a quando, mettendomi seduta con la schiena poggiata alla parete del letto, non lo feci sistemare sopra le mie gambe.

Tu almeno non mi guardi male per ciò che sento.” Okay, ero davvero impazzita. Stavo parlando con un cane... Mi stavo sfogando con lui.

Beh, probabilmente ne avevo veramente bisogno in quel momento.

Eppure mi sembra di esserne colpevole. Non lo capisco, Semola. Prima mi dice che mi vuole bene, poi va via come se gli avessi dato uno schiaffo. Mi sorride, poi mi sgrida. E' una maledettissima giostra e anche se ogni volta mi viene il mal di testa, continuo comunque a salirci sopra.. Perchè, mi piace.” Proseguii, prendendo ad accarezzare Semola che sembrava capirmi, data la faccia concentrata su di me, che aveva. “Sono contenta di averti qui, sai? Sei un cagnolino fantastico... E spero che mi porterai fortuna. Quel testone nell'altra camera mi tratta sempre male...” Sospirai, parlando come se il cucciolo fosse una bambina di quattro anni fino a quando, una voce simile ma non uguale a quella che mi rimbombava ogni volta nella testa, non mi fece quasi venire un infarto, stupendomi.

Io non ti tratto sempre male.” Disse Zac, con la voce impastata probabilmente dalla febbre, con ancora il pigiama addosso, i rossi sulle guance, i capelli scomposti e gli occhi lucidi.

Non risposi. Rimasi immobile a fissarlo con un'espressione fin troppo intimidatoria, che però, non lo fermò dall'avvicinarsi e sedersi accanto a me.

Semola, stupendomi, si alzò subito da me per andare a farsi coccolare dal mio momentaneo nemico.

Anche Semola preferisce te a me.” Mi lamentai come una bimba di tre anni.

E' solo un cane, Vic.” Cercò di sorridere, prendendo a tossire piano. Stavo cercando con tutta la mia forza di non occuparmi e preoccuparmi per la sua salute.

Un cane che non dovrebbe abbandonarmi mai.” Ribadii, mettendo in gioco i nostri famosi discorsi stupidi che facevamo solo quando cercavamo di non litigare direttamente.

Vuole solo delle coccole.” Lo giustificò, continuando ad accarezzarlo e tenerlo sulle sue gambe.

In quel momento, per la prima volta, fui invidiosa di un cane.

Non è l'unico. Con lui non ti fai problemi mentre a me cerchi sempre di scacciarmi.” Esternai così i miei pensieri, mettendo il broncio e cercando di non incrociare il suo sguardo.

Non capisco cosa ti ha fatto arrabbiare tanto. Io ti sono grato per ciò che hai fatto ma...” Esitò però a continuare.

Ma?” La mia curiosità, come al solito, non riuscì a celarsi, uscendo prepotentemente da me.

Ero preoccupato. Non volevo che ti occupassi così tanto di me; nella mia vita me la sono sempre cavato da solo, Vic.” Ammise, addolcendomi di poco.

Temi che possa viziarti?” Chiesi, inarcando un sopracciglio e volgendo lo sguardo su di lui che invece continuava a tenerlo basso su Semola.

Sto iniziando davvero ad abituarmi a questa vita.. Alla tua vita, Victoria. E questo mi spaventa.” Sospirò, passandosi poi una mano sulla fronte.

Vedevo che era stanco, spossato... Che non si sentiva affatto bene. E mi dispiaceva non poter farci nulla. Tutte quelle dichiarazioni, poi, iniziarono davvero a stordirmi.

Non puoi continuare a vivere nell'ombra del tuo dolore, Zac. Ora hai qualcuno col quale puoi davvero sfogarti. Io sono qui per te. Se resto sveglia la notte cercando di farti passare la febbre è solo ed esclusivamente per il tuo bene.. Perchè ci tengo.” Mi ero denudata del tutto, nel senso prettamente psicologico.

Avevo fatto un passo grosso ma non ne temevo le conseguenze in quel momento. Mi piaceva averlo accanto, sentire il suo odore, la sua voce... Mi piaceva lui. Era un ragazzo.. straordinario. E non riuscivo ad infastidirmi per averlo perdonato così facilmente... Il mio cuore non provava alcun rimorso, alcuna rabbia. Accanto a lui era felice e più vivo che mai. Lui mi teneva in vita.

Detta quella frase, Zac si girò lentamente e mi guardò per un minuto infinto. I nostri occhi si erano incatenati e in questi potevo rivederci dentro ogni minimo momento passato insieme per tutte quelle settimane, piene di discussioni, risate, pianti, delusioni, sorprese, passioni... In quegli occhi rivivevo noi.

Ma fu un attimo che Semola scese dalle sue gambe per mettersi comodo sul suo cuscinetto e Zac si avventò sulle mie labbra prima dolcemente poi disperatamente.

Accarezzava ogni centimetro della mia pelle, come a venerarla e mi stringeva forte a sé come se fossi la sua unica àncora di salvezza.

Oddio, scusami!” Farfugliò subito dopo, staccandosi da me come scottato, lasciandomi delusa e quasi infreddolita.

P-per cosa?” Balbettai, sconvolta da quel turbine di sensazioni all'ultimo momento.

Ormai andavo in simbiosi con i suoi cambiamenti d'umore. Lui si sentiva in un modo e di conseguenza trascinava anche me nelle sue emozioni temporanee.

Ho la febbre. Sicuramente te l'ho attaccata.” Biascicò, con la mano sulla bocca.

Passarono pochi secondi che il mio cervello metabolizzò una sola ed unica risposta:

E chissene frega!” Sbottai, risaltandogli letteralmente addosso.

 

U-uscire con voi?” Stavo per strozzarmi con la mia stessa saliva appena le mie care sorelle mi avevano proposto questa assurda quanto spaventosa richiesta.

Non ci senti, sorellina?” Evidentemente Giada voleva vendicarsi per ciò che avevo detto la sera prima, così da umiliarmi anche davanti a tutto il paese.

Chiedi anche a Zac!” Squittì subito dopo, Sophia.

No, non può...” Non mi andava di dire loro che aveva un po' di febbre perchè ero sicura che avrebbero fatto di tutto per occuparsi di lui al posto mio.

Semplicemente una scusa in più per attaccarsi al mio ragazzo come delle piovre.

Chi non può fare cosa?” Ma ovviamente il mio piano andò letteralmente a puttane appena si presentò il diretto interessato alle mie spalle, come se nulla fosse.

Victoria dice che tu non puoi venire a farti una bella passeggiata con noi.” Spiegò Giada, incrociando le braccia al petto ed inarcando un sopracciglio.

Zac, dal canto suo, mi guardò un po' dubbioso ma, voltandosi verso le mie sorelle, riprese a sorridere anche se meno raggiante del solito e rispose: “Mi farebbe molto piacere venire.” La malizia nei suoi occhi non mi sfuggì neanche per un secondo. Logico che era una frecciatina e un doppio senso dedicato specialmente a me che, grazie al cielo, Giada e Sophia non presero in considerazione...

Sei uno stupido.” Gli biascicai all'orecchio, appena chiusa la porta alle nostre spalle.

Ti piaccio per questo, no?” Sorrise ancora, tossendo subito dopo.

Non volevo che uscissi con noi perchè hai ancora la febbre!” Sussurrai, rischiando di essere sentita dalle due arpie davanti a noi, sempre pronte ai pettegolezzi, alle mie perdite e, soprattutto, troppo prese a sculettare come delle forsennate.

No. Tu non volevi perchè avevi paura che le tue sorelle ti mettessero ancora in imbarazzo di fronte a me.” Fece, mentre io pensavo che un'altra ragione era anche quella del loro probabilissimo attaccamento a lui.

Io...” Stavo per ribattere quando Giada si avvinghiò al suo braccio destro e Sophia al sinistro, facendomi restare dietro la fila.

Ti piace vivere qui, Zac?” Iniziò, Sophia.

Molto.” Sorrise lui, anche se un po' impacciatamente. Era forse... a disagio?

Wow, che bicipiti! Ci credo che fai palestra!” Starnazzò l'altra, palpando il suo braccio.

Mi stavo davvero trattenendo con tutte le mie forze mentre Zac rimaneva beatamente fra le loro mani.

Beh, grazie... Ma non ci vado spesso.” Aveva ripreso la sua sicurezza.

Eravamo entrate nella parte vecchia della città, dove ogni domenica mattina vi era un gran baccano e tantissima gente a causa del mercato.

Temevo di incontrare qualcuno che conoscevo ma allo stesso tempo non volevo guardare davanti a me e ritrovarmi lo scenario delle mie sorelle che ci provavano senza vergogna col mio ragazzo, così decisi di deviare strada e andare a vedere delle bancarelle di collanine e braccialetti di cuoio, quando...

Sempre con queste cose strane, eh?” Mi chiese, una voce fin troppo familiare ma lontana anni luce nei miei ricordi, alle mie spalle, facendomi sussultare dalla sorpresa e rigirarmi di scatto per vedere nuovamente quel viso chiaro, quegli occhi blu e quei capelli biondi che tantissimo tempo fa popolavano la mia mente.

Ri-Riccardo?” Deglutii, quindi, con ancora un bracciale in mano.

Era simile a quello che portava Zac al polso e fui quasi tentata di comprarlo.

Victoria! Ti vedo in gran forma, da quanto tempo!” Mi salutò, entusiasta, stritolandomi in un abbraccio caloroso, solito da lui.

Ero rimasta ancora paralizzata, con la bocca spalancata ed il fiato smorzato, rivivendo nella mia mente tutto il periodo nel quale ci eravamo frequentati.

Era alle medie ed io avevo una cotta per lui dalla prima, iniziando a conoscerlo solo in terza per poi fidanzarmici quell'estate e finire la nostra storia all'inizio del primo liceo. Eravamo rimasti in buoni rapporti poiché la scelta di lasciarci era stata reciproca e più che fidanzati eravamo sempre stati buoni amici.. Situazione completamente diversa da com'era in quel momento con Zac.

Sei rimasta scioccata?” Sorrise ancora, tenendo le mani sui miei fianchi in un mezzo abbraccio.

I-io..Ehm... Oddio, quanto tempo!” Ridacchiai, presa dall'imbarazzo e agitazione.

Ci eravamo sempre ripromessi di restare in contatto dopo le medie ma ci eravamo lo stesso persi di vista per tre anni e poco più.

Sei ancora più bella di quanto ricordassi.” Fece, come se non riuscisse a farmi arrossire con così poco.

Beh, grazie... Anche tu stai molto bene.” Banale.

Sei qui da sola?” Si passò una mano fra i capelli come faceva spesso ma non facendomi più lo stesso effetto che invece continuava a farmi Zac.

Non sapevo sinceramente come rispondere, però. Ero con le mie sorelle e con il mio presunto fidanzato ma, in poche parole, era come se fossi veramente sola.

Più o meno.” Borbottai, portando il mio sguardo sul bracciale che tenevo saldamente stretto in mano.

Pochi secondi dopo però, Riccardo tirò fuori cinque euro dalla sua tasca e pagò il tizio alla bancarella, alle mie spalle, ricevendo due euro di resto e sorridendomi calorosamente di rimando... Mi aveva forse offerto quel bracciale?!

Ma.. Non dovevi!” Mi ripresi, cercando nella mia borsa dei soldi per restituirglieli, quando posò la sua mano calda sulla mia per bloccarmi ed afferrarmi alla svelta, prendendo a camminare fra la gente come se fossimo una classica coppia d'innamorati.

Camminammo per un altro po' fino a quando non ci ritrovammo davanti ad un bar e mi propose di entrarci per prenderci qualcosa di caldo. Non sapevo perchè, ma acconsentii. Riccardo era un ragazzo simpatico, intelligente e adorabile ma era anche troppo prevedibile e, soprattutto, non era Zac.

Cioccolata calda con panna apparte, giusto?” Mi sorrise sempre in quel modo affascinante ma... scontato.

Sì, grazie. Però la devi smettere di offrire sempre tu.” Sorrisi di rimando, anche se più falsamente.

Ero comunque preoccupata di non aver avvertito nessuno della mia improvvisa mancanza.

Figurati, Vic! Sono anni che non ci vediamo; mi pare il minimo.” Disse, facendomi l'occhiolino ma senza riuscire a farmi arrossire come una volta.

Era come se ormai tutti gli altri ragazzi non mi facessero alcun effetto.

Solo Zac riusciva a farmi tremare come una foglia, eccitare a livelli impensabili e arrossire inevitabilmente.

Il tempo che trascorse al bancone per ordinare e poi alla cassa per pagare, lo passai interamente a pensare a come sarebbe stato bello ritrovarmi accanto a Zac nel bel mezzo del mercato, a scegliere cose bizzarre fra la merce e a scambiarci opinioni su vestiti o collane di vario tipo. Ecco, ero io quella che avrebbe dovuto essere avvinghiata al braccio di Zac e non Giadia e Sophia.

Cosa ci facevo con Riccardo, invece!?

Ecco a te.” Non riuscivo a capire come riuscisse a mantenere quel sorriso standard per così tanto tempo.

Erano cinque minuti che io sorridevo e gli zigomi avevano già preso a chiedermi pietà.

Grazie ancora.” Abbassai lo sguardo tanto per smetterla un attimo di sorridere così forzatamente.

Allora, raccontami un po'... Come mai qui?” Oh-oh. Era arrivato già il momento dell'interrogatorio? Avevamo già saltato le battutine simpatiche e amichevoli e la fase 'ricordi vecchi tempi'?! Oh, merda.

Mmm.. Ero venuta con le mie sorelle e... e...” E cosa!? Un amico? No, assolutamente.

Il tuo ragazzo?” Tagliò corto, lui.

Beh, più o meno.” Capito: quella era la mia frase del giorno.

Le tue sorelle ti rompono ancora come una volta?” Continuò a sorridere, salvandomi da quell'argomento spinoso e facendomi arrossire solo per la domanda e non tanto per i suoi tentativi di essere affascinante.

Scusa non volevo metterti in imbarazzo..” Si affrettò ad aggiungere subito dopo.

No, non ti preoccupare. Sono arrivate solo ieri e per ora diciamo che va meglio di quanto avessi mai potuto credere.” Sorrisi e questa volta, stranamente sul serio.

Beh, forse il tempo le ha un po' addolcite.” Fece spallucce, iniziando a sorseggiare, come me, la sua cioccolata calda.

E Cristina? L'hai più sentita?” Gli chiesi, rischiando di farlo quasi strozzare con ciò che stava bevendo tranquillamente.

Ero sempre stata a conoscenza della sua cotta allucinante per Cris e sapevo anche che quando stava con me non si era fatto scrupoli ad andare dietro a lei che, ripensandoci, non aveva neanche mai fatto nulla di concreto per scacciarlo...

Ero proprio destinata ad essere cornuta a vita.

Diciamo che dalla nostra ultima uscita abbiamo finito col cancellare definitivamente i nostri numeri di cellulare.” Ammise, leggermente imbarazzato.

Come mai?”

L'uscita fu proprio disastrosa. Io ero un bambino e credevo davvero di essere innamorato di lei, ma invece, conoscendola per la persona superficiale quale era, mi sono accorto che quella di cui ero sempre stato innamorato eri tu.” Fece, prendendo una mia mano fra le sue.

Ma i brividi proprio non volevano venire. Il mio cuore urlava semplicemente un altro nome: Zac.

E allora perchè non veniva a cercarmi? Perchè non si preoccupava della mia assenza!?

Oh, beh... Mi dispiace.” Deglutii a fatica, presa da tutt'altri pensieri, levando lentamente la mia mano.

Sei davvero cambiata, Vic. E mi piaci veramente molto.” Ammiccò, cercando il mio sguardo.

Sono cambiata?” Chiesi, come ad eliminare dalla mia mente l'ultima parte della sua frase.

Tempo fa ti saresti agitata come una forsennata e avresti a malapena aperto bocca. Ora invece nemmeno arrossisci... Tre anni ti hanno fatto davvero bene e non parlo solo del carattere.” Continuò, facendomi una lastra completa.

Ecco, ora iniziava ad infastidirmi.

Beh, il tempo passa.. Le persone crescono.” Pillola di filosofia giornaliera.

Ti ricapita mai di pensare ai momenti passati insieme?” Chiese, sporgendosi di poco verso di me.

Okay, ritirai subito ciò che dissi: non tutte le persone cambiano. Infatti conoscevo e ricordavo talmente bene Riccardo che la sua frase non mi fece altro pensare che voleva solo riprovarci con me. Non che fosse un brutto ragazzo ma, ovviamente, non mi diceva più nulla.

Sinceramente? Non più.” Ammisi, tenendo lo sguardo alto. Io ero cambiata.

Ah no?” Sì, era letteralmente spiazzato.

No. Ho molte altre cose a cui pensare. Il passato rimane passato per me.” E con questo finii la mia cioccolata calda e mi alzai dalla poltroncina per dirigermi frettolosamente fuori dal bar lasciando ancora un Riccardo scioccato, seduto e con lo sguardo rivolto al nulla di fronte a lui dove poco prima c'ero io.

Uscita fuori non potei non allontanarmi alla svelta per poi fermarmi, inspirare profondamente ed iniziare a ridere come una pazza in mezzo a tutta la piazza.

Ridevo sì. Ero felice di come ero riuscita finalmente a difendermi da sola, di come avevo risposto a Riccardo e della sua faccia sbalordita dalla nuova Victoria.

Ripresi a sorridere come non mai senza dolore agli zigomi e dopo qualche minuto il cellulare prese a squillarmi nella tasca dei jeans.

Pronto?” Perfino al telefono ero entusiasta.

VICTORIA! DOVE CAVOLO SEI!?!” Mmm.. Okay, forse mi ero dimenticata di avvertire i miei accompagnatori dei miei spostamenti... E allora?

Uh, allora ti sei ricordato della mia esistenza.” Feci, sarcastica, sapendo perfettamente di farlo infuriare ancora di più. E Zac arrabbiato non ero di certo un bello spettacolo....

SEI IMPAZZITA? E' DA UN'ORA CHE TI STO CERCANDO! E IL TUO CELLULARE NON PRENDEVA!” Sbraitava come un folle e solo in quel momento mi sentii realmente in colpa.

Lui si era preoccupato. Sorrisi debolmente.

Non dovevo farmi prendere troppo la corda di rispondere male a chiunque.

Oh.. Scusa.” Biascicai.

Dove sei, ora.” Chiese, sospirando e facendomi capire il suo sollievo nell'essermi riuscito a sentire.

Piazza dell'Orologio.” Annunciai, abbassando lo sguardo colpevole.

Sto arrivando. NON MUOVERTI.” Ordinò perentorio, riattaccando senza neanche aspettare il mio consenso.

L'avevo fatta grossa.

 

Mi vuoi spiegare per quale cavolo di motivo ti sei allontana senza avvertire?! Ti è dato di volta il cervello?” Era la centesima volta che lo ripeteva e per la centesima volta che gli rispondevo: “Volevo vedere una bancarella e mi sono distratta. Ti ho già chiesto scusa un milione di volte, cosa vuoi di più?”

Restò in silenzo. Continuavamo a camminare ma lui non disse nulla e continuò a guardare avanti a sé.

Hai ragione. Non sono di certo tuo padre... Mi ero solo... Solo...” Deglutì.

Preoccupato? E' normale, Zac. L'avrei fatto anche io.” Feci spallucce, sorridendogli e rassicurandolo.

Allora si fermò e mi guardò in uno dei modi più strani che gli avessi mai visto rivolgermi; poi mi prese alla svelta e mi strinse sé facendomi nuovamente sentire protetta...

Già... Ma tu non capisci.”

 

Allora? Com'è andata la giornata?” Sorrise mio padre, euforico, appena rientrammo tutti.

Giada e Sophia si erano fermate per chiacchierare con delle vecchie amiche del liceo, così Zac era riuscito a svignarsela e venirmi a cercare.

Tutto apposto... ma siamo stanchi morti e super affamati.” Fece Giada, togliendosi una scarpa col tacco e prendendo a massaggiarsi il piede. Bleah.

Solo voi potete andare al mercato conciate come delle dive hollywoodiane.” Scossi il capo amareggiata e buttandomi sul divano, mentre Zac aiutava mio padre ad apparecchiare.

Non avevamo più parlato dopo quell'abbraccio, dirigendoci silenziosamente a casa e limitandoci solo a qualche sguardo furtivo. Zac stava diventando davvero troppo strano. Già lo era di suo e questo complicava a prescindere le cose, ma adesso stava proprio esagerando! Dovevo capire al più presto il problema prima che questo ci dividesse una volta per tutte.

Se a noi piace vestire bene non è di certo un tuo problema.” Replicò Giada, con espressione sofferente.

Mio no, ma delle vostre povere caviglie sì.” Sorrisi beffarda, facendo inaspettatamente ridacchiare Sophia.

Minuto di silenzio. Lei aveva riso ad una mia battuta??

Che c'è? Vic ha ragione.” Continuò lei, sorridente.

Mi aveva dato ragione?

Giada fece spallucce e come a pensarci su, iniziò a ridacchiare lievemente anche lei.

Okay, mi state prendendo in giro.” Assentii, stufa di quella situazione. Odiavo quando si prendevano gioco di me.

No, Vic, dico sul serio.” Mi guardò sinceramente, Sophia.

Mio padre e Zac si congedarono in cucina.

E ora perchè mi chiami Vic?” Sciocca osservazione ma comunque importante.

Stavo sclerando anche mentalmente...

Ho sempre saputo che ti è più piaciuto di Vicky.” Spiegò, stringendosi nelle spalle.

L'hai sempre saputo?” Mi alzai in piedi, incredula. “Ma chi siete voi? Che fine avete fatto fare alle mie sorelle malvagie?!”

Forse gli alieni esistevano veramente...!

Pensi davvero che siamo malvagie?” Chiese Giada, sedendosi sul bracciolo della poltrona.

Non so se lo siete veramente ma sicuramente vi comportate da tali.” Ammisi, esponendo tutto il mio rancore.

Credi?” Fece Sophia, sedendosi accando a Giada, entrambe di fronte a me.

Ma state scherzando o vi siete davvero bevute il cervello dimenticandovi di tutti questi anni nei quali non facevate altro che deridermi?” Inarcai un sopracciglio, incrociando le braccia al petto e battendo il piede a terra, stile Bugs Bunny.

Entrambe sospirarono e si guardarono dispiaciute, prima di voltarsi verso di me e rirpendere.

No, non ci siamo dimenticate ma... Forse ce ne pentiamo.” Disse, Giada.

Forse??” Forse ero diventata sorda.

No, sicuramente ci dispiace per come ci siamo comportate ma te non ti sei nemmeno mai messa nei nostri panni. Per noi eri come la sorellina sempre e costantemente protetta da mamma e papà, che era rimasta a vivere a casa e che se ne fregava del giudizio di chiunque mentre noi facevamo di tutto per farci accettare da ogni persona, tu piacevi sempre e comunque per come eri veramente. Probabilmente siamo state fin troppo invidiose, Victoria.” Esclamò, Giada.

E solo ora ce ne siamo rese conto.” Terminò Sophia, facendomi restare ancora più paralizzata di prima.

V-voi.. Invidiose di me?” No, era fin troppo sovrannaturale per essere vero.

Più che altro di come piacevi alla gente senza alcuno sforzo.” Rispose Giada.

Ma... Io non piaccio a nessuno.” Borbottai, più incredula del soltio.

Questo perchè sei talmente chiusa a riccio che non ti accorgi delle persone che hai attorno. A mamma piacevi molto.” Singhiozzò ancora lei.

Mi si fermò il cuore.

Per non parlare di quel bel ragazzo che c'è nell'altra stanza, sempre pronto a starti accanto e amarti per ciò che sei.” Riprese la situazione, Sophia, cercando di sdrammatizzare.

Magari mi amasse...” Sussurrai fra me e me, ancora confusa da tutte quelle notizie.

Lui ti ama, Vic. Si vede da come parla di te e da come ti guarda.” Sorrise, Giada.

Mmm.. Classica frase da film.” Sorrisi amaremente io, sendendomi in mezzo a loro.

Perchè tu non c'eri ma noi lo ascoltavamo, Vicky... Non fa altro che pensarti.” Sophia prende ad accarezzarmi la schiena come faceva sempre la mamma e Giada si avvicina per abbracciarmi calorosamente, seguita subito dalla primogenita, dando origine ad uno dei più bei momenti della mia vita.

Beneee! E' pronto, principesse.” Esclamò mio padre dopo qualche minuto, entrando al salone e asciugandosi l'angolo di un occhio.

Papa? Hai sentito tutto?” Sorrise Sophia, andandogli incontro.

Mmm.. Un po'.” Borbottò, tentando di mantenere la sua aria da duro.

Anche io e Giada ci alzammo ridacchiando e andando nuovamente tutte ad abbracciare l'unico vero uomo della nostra vita.

Sono contento che sia tornato tutto come una volta.” Singhiozzò papà, facendoci sorridere tutte.

Ma Zac?” Chiesi, una volta sedute tutte a tavola.

Mi ha detto che aveva da fare e che era meglio se avessimo passato un pranzo in famiglia.” Fece spallucce mio padre, addentando un pezzo di carne.

Ma.. Non mi ha nemmeno salutata.” Farfugliai, presa dallo sconforto.

Vedrai che tornerà, tesoro. Tornerà.”

Ma io la presi più come una promessa che un fatto ovvio.

   
 
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Doll_