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Autore: Evie08    07/03/2011    5 recensioni
Lui è un assassino.
Lei anche.
Lui è tornato a Mystic per ritrovare il suo grande amore.
Lei per ritrovare la sua famiglia.
Lui è un vampiro.
Lei è un licantropo.
Lui è un suo nemico naturale.
Lei anche.
Entrambi cercano vendetta.
E ciò non significa che non la possano trovare lavorando insieme.
Nuove alleanze si prospettano all’orizzonte e forse non solo quelle…
[Damon x Melissa]
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Avrei dovuto pubblicare questo capitolo tra qualche giorno, rileggerlo per bene e correggere gli errori.
Allora vi chiederete: "che ci fai qui a rompere??"
Ve lo dico subito: è colpa sua. E' tutta colpa della mia metà che mercoledì parte e non me la sentivo di pubblicare in sua assenza, anche perchè tutto questo è colpa sua u.u
Quindi in questo capitolo troverete un sacco di errori, inconguenze e cose varie, ma soprattutto non troverete i soliti ringraziamenti che lascio ai miei recensori a fine pagina (ma vi prometto che vi ringrazierò singolarmente tramite mp).
Ps. il prossimo capitolo si intitolerà Face to face (il titolo è tutto un progamma).
Per ogni eventualità date la colpa alla mia metà.
Questo capitolo è dedicato interamente a lei.
<3



For Those Bloody Blue Eyes



Household

I know I'm a mess and
 I wanna be someone
Someone that I like better
Can you help me forget
don't wanna feel like this
forever...forever



Un’auto blu si fermò dinnanzi la grande casa bianca dei Lockwood.
Melissa scese stringendosi nel cappottino grigio che aveva comprato di passaggio a Parigi l’anno prima.
Un uomo tozzo e dall’aspetto scorbutico scaricò i suoi bagagli dall’auto.
“Grazie”, la ragazza lo ringraziò pagando la corsa.
Lui bofonchiò qualcosa prima di risalire in macchina e ripartire.
Melissa si fermò ad ammirare la sua vecchia casa. Sembrava che il tempo si fosse fermato lì, a quel giorno di quattro anni prima, lo stesso in cui suo padre la fece salire sul taxi che l’avrebbe condotta all’Inferno.
Prese le valigie e raggiunse la porta suonando il campanello. Ma nessuno aprì.
Così frugò nella sua borsa e trovò la copia delle chiavi di casa.
Infilò la chiave più grossa nella toppa, facendola girare due volte, sperando che i suoi non avessero cambiato la serratura. La porta si aprì.
“C’è nessuno?”, gridò in direzione delle scale entrando. “Come? Io torno a casa e non trovo neppure il comitato di bentornato?”.
“Chi c’è?”, disse la voce spaventata di una donna.
Carol Lockwood uscì cautamente dallo studio di suo marito e rimase basita da quel che vide.
“Melissa…”, sibilò portandosi una mano alla bocca.
La ragazza sorrise.
“Mamma!”, disse correndole incontro e abbracciandola.
Carol strinse forte sua figlia a sé scoppiando a piangere sulla sua spalla. Non ricordava quasi più quanto fosse bello farlo. Le era mancato tutto di lei: il suo sorriso, i suoi occhi, il profumo dei suoi capelli, il suono dolce della sua voce… il modo in cui le sue labbra carnose si schiudevano per chiamarla “mamma”.
Le due donne si staccarono per scambiarsi uno sguardo intenso e carico d’amore.
“Quando sei arrivata?”, le chiese Carol accarezzandole il viso, la voce rotta dall’emozione.
“Questa mattina presto”, mentì Melissa stringendo la mano della madre.
“Come sei cresciuta! Mi sei mancata… Dio solo sa quanto…”, gli occhi di Carol si riempirono nuovamente di lacrime al ricordo di quegli ultimi anni senza di lei.
“Tyler?”
Melissa si guardò intorno.
“Dovrebbe essere in camera sua…”
“Mamma che succede?”
Carol non finì la frase che un assonnato Tyler scese le scale trascinando i piedi.
“Ciao bestiaccia!”, lo salutò Melissa poggiandosi al passamano in fondo alla scala.
Il ragazzo si bloccò a guardarla a metà scala spalancando la bocca per la sorpresa.
“Mel?”, chiese titubante, socchiudendo gli occhi.
Lei accennò un mezzo sorriso sollevando le spalle. “Cos’è quella faccia da pesce lesso? Sono cresciuta un pochino, e allora?”.
Tyler saltò quei pochi gradini che li separavano per riabbracciare la sua metà.
Era così che la chiamava quando erano piccoli: la mia metà.
Sollevò Melissa per la vita stringendola così forte da levarle il respiro.
“Mel, Mel, Mel…. Mel!”, ripeteva intervallando il nome della gemella con dei baci sui capelli e su una spalla.
Melissa nascose il volto nell’incavo tra il collo e la spalla del fratello, serrando le dita sottili attorno la sua t-shirt.
Finalmente parte di quel vuoto, di quella voragine che le stava risucchiando l’anima si era colmato con la sua semplice presenza.
“Avete un forte legame di sangue tipico dei gemelli, impossibile da ignorare!”
Le parole di Jonas le risuonarono nella mente durante quell’interminabile abbraccio.
“Che fine avevi fatto? Perché non sei venuta al funerale di papà?”, la rimproverò Tyler staccandosi a malincuore da lei.
Melissa sostenne il suo sguardo a fatica: non poteva raccontargli tutta la verità. Non ora. E odiava mentire a suo fratello.
“Tesoro non è colpa sua… le regole del collegio sono molto dure”, intervenne Carol poggiando le mani sulle spalle di Melissa, come a volerla proteggere.
“Già. Non ho avuto il permesso perché eravamo sotto esame…”, seconda bugia.
“Che razza di posto… L’importante è che tu sia qui adesso!”, disse Tyler prendendole le mani. “Devi raccontarmi tutto!”
“Prima tu! Sono secoli che manco da qui… non avrai trasformato la mia stanza in una sala da bowling vero? Vero?”
“Bè… veramente…”, sogghignò Tyler aspettando la reazione della sorella che non tardò ad arrivare. Arricciando il naso, Melissa gli tirò un pugno su un braccio.
“Ahia! Scherzavo!”, era diventata più forte.
“Ragazzi io adesso devo uscire”, Carol continuava ad asciugarsi le lacrime su un fazzoletto bianco, “ma stasera vi voglio entrambi a cena. Dobbiamo recuperare quattro anni”.

Elena, Bonnie e Caroline entrarono al Grill. Stefan attirò la loro attenzione con un cenno della mano; aveva tenuto loro un tavolo. Si alzò e diede un bacio ad Elena.
“E’ andato bene il pigiama party?”, chiese guardandole a turno.
Caroline gli sorrise grata. Aveva passato delle ore davvero terribili nelle mani di Brady e Jules… ma era tutto passato grazie a loro, i suoi angeli.
“Si benissimo!”, disse sedendosi accanto a Bonnie.
“Ragazzi che vi porto?”, Matt si avvicinò stringendo il taccuino per le ordinazioni ed ignorando volutamente Caroline.
“Caffè per tutti?”, chiese Elena.
“Per me un cappuccino”, aggiunse Bonnie.
“Arrivo subito.”
Elena e Bonnie rivolsero uno sguardo abbastanza eloquente a Caroline, per la serie: che sta succedendo?
Caroline scosse la testa sconsolata. Non riusciva proprio a capirlo quel ragazzo.
Damon Salvatore era come al solito seduto al bancone, questa volta in dolce compagnia.
“La nuova ragazza-burattino di Damon?”, chiese Caroline per distogliere l’attenzione da lei e Matt.
“Stefan si voltò a guardare il fratello bere e parlare con quella Andie Star del telegiornale. Sospirò.
“E’ una novità anche per me..”
La porta del Grill si aprì più volte, ma una di queste catturò particolarmente l’attenzione di Stefan.
Tyler entrò stringendo al petto una ragazza sconosciuta e bellissima. Le sussurrò qualcosa all’orecchio e lei rise mostrando i denti bianchissimi. Lui la guardava come se ne fosse innamorato perdutamente.
Questo particolare non sfuggì anche agli altri frequentatori del pub.
“Cosa era quello?”, esclamò Elena guardando le amiche e Stefan.
Caroline si alzò di scatto dalla sedia tremando tutta e stringendo i pugni.
“Ehi, Care che ti prende?”, Bonnie osservò allarmata la strana reazione dell’amica che, senza risponderle, urlò: “Melissa Lockwood!!”.
La ragazza che Tyler abbracciava si voltò quando nella confusione del locale sentì pronunciare il suo nome.
“Caroline Forbes!!”, esclamò liberandosi dalla stretta del fratello.
La biondina la raggiunse abbracciandola.
“Ti avrei riconosciuta tra mille!”, le sussurrò all’orecchio.
Tyler si fece da parte per lasciarle parlare. Dopo tutto erano state grandi amiche un tempo.
“Non sei cambiata per niente Care! La mia ragazza pon pon preferita…”, Melissa le rivolse uno sguardo carico di nostalgia.
“Ne è passato di tempo…Quanto ti tratterrai?”, chiese Caroline, mentre anche Elena, Bonnie e Stefan si avvicinavano a loro.
“Sono tornata per restare Caroline. Non ho più intenzione di andare via. Ehi Elena!”.
“Oddio Melissa non ti avevo riconosciuta!”, Elena abbracciò l’amica.
“Elena! Mi dispiace per i tuoi genitori…”
“Grazie. Anche a me per tuo padre”
Melissa annuì fingendo un’aria afflitta. A lei non importava niente di suo padre, non dopo quello che le aveva fatto.
 “Ricordi Bonnie?”, riprese Elena.
“Che domande… certo che la ricordo!”, Melissa abbracciò anche Bonnie.
Tutte quelle smancerie le davano la nausea, ma erano inevitabili per mantenere la sua copertura. Era abituata a fingere, poteva considerarsi una grande attrice ormai.
Stefan continuava a studiarla. E così i Lockwood avevano un altro lupo da far scendere in campo… non era certo una bella notizia. Lanciò un occhiata al fratello che osservava la scena con la coda dell’occhio sorseggiando uno scotch.
“Mel, lui è Stefan il mio ragazzo”, disse Elena poggiando una mano sul braccio di Stefan che porse una mano alla nuova arrivata.
“Piacere di conoscerti Melissa. Non sapevo che Tyler avesse una sorella”.
Melissa strinse la sua mano sorridendo.
“Piacere mio. E io non sapevo che Elena avesse un nuovo fidanzato… che fine ha fatto Matt?”, le chiese fingendosi sorpresa.
Damon rise sotto i baffi. Quella ragazza aveva del carattere per essere una Lockwood.
Elena guardò Bonnie e Caroline imbarazzata.
“Oh, mi dispiace.. che sbadata…”, si scusò Melissa guardando Stefan. Lui si limitò a sorridere cordialmente.
Damon finì il suo drink. “Aspettami qui e non ti muovere”, ordinò ad Andie mentre si alzava dallo sgabello.
“Avete finito di fare il terzo grado a mia sorella?”, intervenne Tyler abbracciando Melissa.
“Lockwood non sapevo avessi una sorella… decisamente molto più piacevole di te.”, Damon si avvicinò al gruppetto osservando la ragazza con curiosità.
Aveva riconosciuto la sua traccia. Tana al lupo! Era lei la ragazza dell’albero.
“Non sono affari tuoi mi pare”, rispose duro.
“Come sei suscettibile..”, fece un inchino teatrale, “Damon Salvatore, per servirti”.
Melissa si irrigidì. Lui l’aveva già vista la notte precedente nella radura, e non capiva perché quello la rendesse nervosa.
“Melissa Lockwood”, si presentò, infilando le mani nelle tasche del giubbotto, con un sorriso forzato.
“Un bel nome per un lupacchiotto”, sussurrò Damon quando le fu abbastanza vicino esibendo un mezzo sorriso.
“Bè noi dobbiamo andare adesso”, Tyler lanciò uno sguardo d’intesa a sua sorella che annuì.
“Ci vediamo ragazze! E’ stato un piacere Stefan”, sorrise salutando i suoi amici.
“Damon… un nome adatto per una sanguisuga!”, sogghignò passandogli accanto prima di sparire oltre la porta del locale.
“Tipo interessante”
Damon sorrise compiaciuto.
 “Ci sarà da divertirsi”.



   
 
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