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Autore: Alison_95    07/03/2011    7 recensioni
La storia prende luogo sempre dopo la fine della quinta serie. Sembra che la pace regni sovrana, ma vengono percepite delle onde di energia negativa dalla Tv Galaxy che porteranno al ritorno dei Three Lights e a conseguenze disastrose per Bunny. Cosa succederebbe se lei divenisse una persona completamente diversa?
Buona lettura ^^
P.s. la nota OOC è rivolta al solo personaggio di Bunny :)
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Seiya, Un po' tutti, Usagi/Bunny
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la fine
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Capitolo VII: Under the stars
 
Seiya si svegliò quella mattina ancora incredulo, non realizzava cosa fosse successo la sera precedente. I fratelli l’avevano visto rientrare, si erano chiesti dove fosse stato ma non avevano ottenuto risposta, l’unico suono emesso dal giovane cantante fu: “Sono stanco. Vado a dormire”. E da quel momento Seiya si era buttato sul letto, si era addormentato con i vestiti addosso, e aveva sognato il suo angelo biondo, aveva ripensato a quel bacio che ancora credeva un sogno. Esso aveva scaturito delle emozioni troppo forti, che lui sperava assopite da tempo e invece erano ricomparse più vere che mai ed erano pronte a distruggerlo, a tormentarlo. Ancora.
Tutto ciò che si domandava era ciò che avrebbe dovuto fare d’ora in poi, cosa le avrebbe detto e come si sarebbe comportato. Era giunto alla conclusione che dietro a quel comportamento da dura, da menefreghista, si nascondeva, in un angolo remoto, la vecchia Bunny, quella di cui lui era perdutamente innamorato, e che il giorno prima aveva potuto vedere di nuovo. Era tutta una messinscena ma perché? Cosa nascondeva? Perché non voleva più vedere nessuno?
L’avrebbe scoperto, doveva salvarla da quel vuoto che si era creato attorno a lei, da quella freddezza nei suoi occhi che lasciavano ogni tanto trasparire amore e chiedevano aiuto. Si, era questo ciò che era giunto al cuore di Seiya: una richiesta di aiuto. Ma per cosa? In realtà non gli importava tanto quale fosse il motivo, lui voleva solo esserci per lei, non farla sentire sola perché non poteva lasciare che quel viso angelico, quegli occhi dolcissimi e quei capelli dorati si spegnessero per sempre e patissero il peso della solitudine. Avrebbe lottato per lei, ma per farlo decise che avrebbe mentito. Non avrebbe riferito niente ai suoi amici perché, nonostante anche loro la cercassero, era l’unico che poteva scoprire qualcosa di più e che poteva riportarla alla normalità. E lui era deciso. Ce l’avrebbe fatta.
 
Uscì dalla stanza e giunse nel piccolo salottino vicino all’entrata, che comunicava con un angolo cottura al quale stavano lavorando i suoi fratelli, intenti a preparare le frittelle.
 
- “Buongiorno Seiya! Ieri sera sembravi turbato, dove sei stato?” Chiese Taiki mentre prendeva la cioccolata da spalmare.
- “Ho fatto un giretto in città…dovevo sgranchirmi le gambe.”
- “Pensavi a Bunny…” Yaten appoggiò il gomito destro sul tavolo e con l’altra mano si reggeva il viso in segno di sconforto.
- “Si, e sapete… Forse non la amo più…”
- “Cosa?!” I due fratelli spalancarono la bocca e si unirono in questo grido.
- “Ragazzi, sono passati sedici anni, sedici anni in cui non l’ho vista, sedici anni in cui non ha fatto altro che ferirci e ora torna e si comporta da grande signora ignorandoci!” In realtà Seiya sapeva che ciò che aveva appena detto corrispondeva a verità. In fondo era quello che Bunny aveva fatto: in poche parole li aveva abbandonati alla triste realtà e, quando era tornata, si era anche permessa di comportarsi da essere superiore, rinnegando tutti i sentimenti che li aveva legati a loro in precedenza. Eppure lui non riusciva a odiarla… Era impossibile.
 
-“Effettivamente Seiya non hai tutti i torti…”
- “Quindi ora mi cercherò una bella ragazza come avete fatto voi!”
- “E scusa chi sarebbe la mia ragazza?!” Domandò Yaten alquanto indispettito.
- “Avanti, guardi Marta con gli occhi di chi vorrebbe…”
- “Osa solo continuare!”
- “La verità fa male” Seiya mostrò uno dei suoi solito sorrisi da simpaticone, prese la giacca e si congedò “Mi raccomando ragazzi non fate gli sporcaccioni durante la mia assenza, vado a farmi un giretto visto che è domenica. Ciao”
 
I due cantanti rimasti erano piuttosto imbarazzati e cercarono di scacciare dalla mente immagini in cui loro erano i protagonisti insieme a Ami e Marta. Ma che sciocchezze andava dicendo Seiya?!
 
 
Alberi di pesco in fiore. Le ragazze passeggiavano per i vialetti alberati mentre si recavano a casa dei Three Lights per trascorrere la giornata con i soliti film e i giochi da tavola. Era meravigliosa l’atmosfera attorno a loro, tutto quel rosa e ogni tanto le foglie volavano staccandosi dai rami a causa del soffio del vento. Quelle foglie volavano, si depositavano per terra ed emanavano un buonissimo odore.
Riportavano alla memoria il momento in cui ci fu la pioggia di stelle di Nehellenia. Le Inner stavano tranquillamente camminando per il parco, Bunny correva contenta e si dondolava reggendosi sulle braccia di Morea e Marta e sprizzava felicità da tutti i pori. Quel sorriso così genuino rendeva l’aria ancora più leggera, ma ora era sparito, non esisteva più.
Le ragazze furono quasi dispiaciute di giungere a casa dei Three Lights e di abbandonare quella meravigliosa natura che trasportava con sé una miriade di ricordi tristi e sereni, a seconda dei punti di vista.
Ormai le Sailor erano tutte riunite ma, nonostante cercassero di mascherare il fatto, era evidente che mancasse il loro leader, non perché fosse la più forte o perché le dirigesse o comandasse anzi, nella maggior parte dei casi, era improponibile seguire Bunny, ma perché lei sapeva portare il buon umore, sapeva con la sua ingenuità e con la sua imbranataggine contagiare tutti: era sempre stata così.
 
- “Ehi bellocci, siamo arrivate” Disse ad alta voce Heles mentre bussava alla porta con molta intensità-
- “La solita violenta eh?” Yaten stuzzicò la guerriera.
- “Ma che strano! Pensavo che fosse Seiya come al solito!”
- “E’ uscito, era strano stamattina… comunque entrate a meno che voi non vogliate conversare sulla porta!”
- “Senti bell’imbusto fatti da parte!”
- “Ahah Milena ma come fai a stare con lei?”
- “Beh ha buone qualità!” Rispose la guerriera con un sorriso malizioso che lasciava intendere doppi sensi.
 
Le ragazze entrarono e, come ogni domenica, si sedettero sui divani davanti a una buona cioccolata calda preparata da Taiki.
 
- “Come al solito è deliziosa!” Arrossì Ami.
- “Se qui c’è qualcosa, o meglio qualcuno di delizioso.. sei tu..” Sorrise Taiki.
- “Beh ecco grazie..”
- “O mamma che attacco glicemico!” Yaten si passò la mano nei capelli, come era solito fare, e iniziò a scuotere la testa in segno di disapprovazione.
- “Ma cosa dici?! Che dolce che è stato Taiki…starebbero tanto bene insieme!” Subito Marta infuriata e con aria di sfida si rivolse a Yaten.
- “Possono fare quello che vogliono ma tu non rompere, che ne sai di romanticismo?!”
- “Ma come osi?! Semmai una cosa del genere la puoi dire a Heles, non a me!”
- “Aspetta un secondo, cosa ci sarebbe che non va in me..?” Ribattè offesa Heles.
- “Beh non sei lo stampo del romanticismo…”
- “Milena, dì loro qualcosa!”
- “Ecco… Tu hai tante altre belle qualità!”. Di nuovo quel sorrisetto malizioso.
- “Sono romantica!”
- “No Heles, almeno non in pubblico…”
- “Su ammettilo Heles!” In coro le guerriere intonarono queste parole che sembravano quasi una canzoncina.
- “Siete pregate di smetterla subito!”
 
Arrivò il momento dei giochi. Era molto evidente che evitassero l’argomento “Bunny” perché avrebbe portato solo malinconia e rabbia e non era di certo il modo in cui volevano trascorrere il resto dei loro giorni: rincorrendo una persona che, a quanto pareva, li aveva traditi.
Solo Marta si alzò, dicendo che doveva andare in bagno, prese il cellulare e chiamò Artemis.
 
- “Ehi, io sono a casa insieme agli altri…hai trovato quello che cercavamo?”
- “Affermativo. Ci vediamo tra venti minuti al parco.”
- “Ok, io invento una scusa.”
 
Marta chiuse la porta del bagno e si rivolse verso gli altri.
 
- “Mi ha chiamato Artemis, devo andare da lui. Devo ancora fare alcune commissioni, scusate.”
- “E’ tutto a posto?” Chiese Rea preoccupata.
- “Tranquilla, ci vediamo domani a scuola. Ciao ragazzi, ciao amoruccio mio Yatenuccio, mi mancherai.”
 
Senza neanche attendere una risposta Marta uscì, iniziò a correre e, dopo essersi incontrata con Artemis, cominciò a percorrere una serie di strade, seguendo il navigatore del suo micetto.
Cercava di non pensare, ma più si sforzava più le riflessioni si sovrapponevano nella sua mente, annebbiando il suo giudizio. La protettrice di Venere era nota per essere molto simile alla guerriera della Luna: erano imbranate, si divertivano sempre, odiavano studiare e preferivano poltrire. Ma tutte avevano sempre pensato che la differenza fondamentale stesse nella forza d’animo quando ci si trovava di fronte ai dolori della vita. Marta era sempre apparsa più forte di Bunny e, anche in questa situazione, aveva saputo affrontare il tutto con la dovuta calma e la serenità, sempre col sorriso sulle labbra; aveva sempre incoraggiato le altre, dicendo che l’avrebbero trovata, anche se lei non ci aveva mai creduto. Forse era una persona diversa da come appariva, forse era cambiata, non sapeva neanche lei cosa fosse successo ma il suo pensiero era fisso sulle lacrime che non voleva riversare. Non voleva mostrarsi debole davanti alle sue amiche, e con il suo volto sempre gioioso nascondeva i suoi veri sentimenti.
It’s amazing what you can hide just by putting on a smile.
Nessuno se ne era accorto. Ma le mancava, le mancavano tutte le volte che marinavano la scuola o i pomeriggi di studio al santuario di Rea per andare alla sala giochi, i commenti sui ragazzi che attraversavano la strada, le giornate trascorse a parlare di vestiti o a spazzolarsi i capelli, il modo in cui solo loro potevano confortarsi a vicenda. Era così difficile andare avanti. O meglio era ciò che si lasciava alle spalle che rendeva tutto così complicato.
Correva, correva, ormai le lacrime le rigavano il viso e in ognuna di esse era nascosta una parte della sua tristezza che lentamente veniva eliminata dai muscoli del corpo e dal cuore. Ma era solo una sensazione momentanea, perché tutti i sentimenti negativi sarebbero presto rigermogliati.
 
- “Siamo arrivati. Sei sicura di voler..?” Artemis sembrava davvero molto in pena per la sua padrona.
- “E’ come un cerotto…strappiamo e soffriremo di meno.”
No, non era così.
 
Due piani di scale che sembravano interminabili e poi una porta di legno. Marta esitò, ma poi appoggiò delicatamente le nocche e bussò.
 
- “Ora arrivo”.
 
Quella porta non era solo un pezzo di legno utilizzato per dividere un corridoio da una stanza, ma era soprattutto l’entrata verso nuovi dolori, nuove emozioni, nuove scoperte. Quella porta segnava il confine tra passato e presente, tra presente e futuro.
Marta trattenne il respiro e la porta si aprì.

- “Bunny, dobbiamo parlare.”
- “Entra.”
  
True Friends are the people who walk into your life and no matter what happens they never leave.

  Angolo dell'autrice: E così siamo giunte a questo capitolo dove Bunny non è praticamente presente, ma era necessario spiegare le emozioni di Seiya e quello che sente Marta. Ora la storia prenderà una piega piuttosto complicata, inoltre mi dispiace se aggiorno i  capitoli lentamente ma ho molti impegni e non riesco a essere sempre efficiente.
Un grazie infinito a chi ha messo la storia tra seguite o preferite e a tutti quelli che recensiscono sempre. :)
Alison_95
  
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