Fanfic su attori > Ben Barnes
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Autore: v91    07/03/2011    0 recensioni
Ciao! Questa è la prima storia che pubblico ma i personaggi mi giravano per la testa da così tanto tempo che ho deciso di lasciarli uscire! La protagonista è, ovviamente, frutto della mia fantasia ma i personaggi che le ruotano intorno sono famosi e tutti possono riconoscerli. E' una storia d'amore ma anche di amicizia e della scoperta di se stessi. La protagonista, nonostante la sua vita straordinaria, è una ragazza decisamente normale, in cui tutte possono trovare una parte di sè stesse. Ha le stesse emozioni e le stesse insicurezze che tutte proviamo. Non so ancora dove il filo di questa storia mi condurrà ma credo che saranno i personaggi stessi a decidere! Spero che l'inizio della storia vi piaccia e aspetto i vostri commenti, anche se negativi. A presto!
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAP 1 L'INCONTRO/SCONTRO

Lo spartito vuoto mi guarda minaccioso. Lo so che ho una scadenza da rispettare e che avrei dovuto aver già iniziato ma non posso mettere fretta all'ispirazione. E continuare a fissare il foglio bianco mi innervosisce terribilmente. Aspetta,aspetta,forse...no,terribile idea! Non so proprio come fare, sono del tutto incapace di lavorare sotto pressione. Questo CD sta venendo davvero male, il problema è che non ho spunti e al momento la mia vita è tremendamente calma e piatta. Come posso scrivere di sentimenti che scuotono l'anima se la cosa più eccitante che mi è successa ultimamente è stata attaccarmi al cartone del latte scaduto questa mattina?? La verità è che la vita della figlia di uno degli attori più famosi di Hollywood non è così eccitante come si pensa, soprattutto quando si cerca di vivere una vita il più normale possibile, anche se si è scelto di perseguire la carriera di cantante. Lo so,sembro il più banale dei cliché. Mi presento: mi chiamo Elisabeth, Beth per gli amici, Firth. Esatto...quel Colin Firth. E' mio padre. Io sono la figlia maggiore, nata 23 anni fa da una notte d'amore con una fan che 9 mesi dopo si è presentata da mio padre con un fagotto in mano e la frase -Questa è tua figlia, abbine cura.- e mi ha affidato a lui sparendo dalle nostre vite. So che sembra una storia triste ma in realtà non lo è. Ho avuto una vita fantastica e il migliore dei padri, non mi è mancato niente. E mia madre?,vi chiederete. In realtà non mi manca affatto, del resto come potrebbe mancarmi una persona che non ho mai conosciuto?? Dato che mio padre è fissato con la cultura e l'importanza di un'istruzione mi sono laureata anche se ho avuto sempre la passione della musica (da chi mi deriva questa passione proprio non lo so dato che mio padre è proprio negato a cantare mentre io ho una splendida voce, a quanto dice la critica), quindi ho deciso di mettere momentaneamente la laurea da parte e inseguire i miei sogni. Il problema ora è questo maledetto disco. Il mio terzo disco che proprio non ha intenzione di riuscirmi. Non ho mai avuto grandi problemi a comporre musica e testi ma da un po' di tempo a questa parte non riesco a mettere insieme due frasi di senso compiuto. Proprio ora mi trovo nella casa di mio padre, dove si trova anche il mio studio di registrazione privato e la mia sala prove e sto fissando lo spartito vuoto da quasi un'ora senza che nessuna buona idea si affacci nella mia mente. E questa cosa mi fa arrabbiare enormemente. Decido che è meglio distrarmi un po' prima che il cervello vada definitivamente in fumo. E poi ho anche un po' di fame. Sto giusto per entrare in cucina quando mi ritrovo a terra, dolorante. Chi cavolo...?? -Scusami,andavo di fretta, non volevo farti cadere. Ti sei fatta male?- Sto per aprire bocca e lasciare uscire una serie di insulti certo non degni di una ragazza educata, quando i miei occhi incontrano i suoi. Due pozzi scuri in cui mi sento improvvisamente annegare. Le parole mi rimangono intrappolate fra i denti e il palato diventa asciutto. E' proprio come lo descrivono nei libri e nei film. Una scarica elettrica che dal cuore si propaga fino alle estremità del mio corpo, appannandomi contemporaneamente il cervello. Tutto ciò che riesco a balbettare è uno -Scusa- tremolante e imbarazzato. I miei occhi ora allargano il campo,permettendomi di osservare l'intero viso. E' davvero bellissimo: gli occhi penetranti e intensi che mi hanno fatto perdere l'uso della parola sono attorniati da lineamenti perfetti, naso elegante, bocca sensuale accostata ad una simpatica fossetta, il tutto attorniato da una meravigliosa chioma di capelli castani, lunghi fino alle spalle. Dopo alcuni secondi il mio cervello riprende a funzionare e, come un lampo, capisco dove ho già visto questo ragazzo. Al cinema. E' Ben Barnes. Ha lavorato affianco a mio padre in un film, eppure non lo avevo mai incontrato di persona. Sono un po' sorpresa dall'effetto che mi fa conoscerlo. Non è certo il primo attore che incontro, anzi, ne conosco anche di più famosi! Quando nasci e cresci in questo ambiente ti abitui facilmente a vivere contornata da persone che poi rivedi sullo schermo, soprattutto perchè a mio padre piace portarmi sul set e lo fa da quando ero piccolissima, per cui o imparato presto a non lasciarmi affascinare troppo dagli attori, specialmente da quelli molto,molto belli e seducenti. Ma con questo ragazzo che mi sta di fronte e mi sorride in modo così dolce è tutto diverso. Non mi era mai capitato niente del genere, e dire che di bei ragazzi ne ho incontrati parecchi nella mia vita e carriera. Pensavo di essere ormai vaccinata contro tipi del genere. Fino a che non ho incontrato Ben.

-Ben, dove ti sei cacciato? Abbiamo del lavoro da finire!- La voce di mio padre arriva dal fondo del corridoio e mi permette di uscire da quello stato di torpore in cui mi trovo. -Oh,ciao tesoro, pensavo che stessi lavorando al nuovo album...-

-Ci provavo ma non mi riesce molto bene- gli rispondo affranta.

-Comunque questo è Ben Barnes come ben saprai. Lavoriamo insieme ad un altro film, è venuto qui per provare alcune battute insieme dato che abbiamo appena ricevuto il copione-

Non ci credo!! Sembra quasi un segno del destino,con tutti i giovani attori che girano ad hollywood mio padre lavora (e per più di un film) con l'unico fra loro che mi fa tremare le ginocchia!

-Tuo padre mi dà una mano con alcuni passi del copione. E' “Dorian Gray”, ovviamente dall'opera di Oscar Wilde,lo conoscerai immagino...-

-Si, certo, sono laureata in letteratura. E' uno dei miei testi preferiti. Wilde era un vero genio!- Appena finito di parlare mi mordo la lingua: ecco, brava stupida! Ora penserà che sei una so-tutto-io! E poi la sua voce è così roca e profonda che mi dà i brividi...in effetti è già molto che io sia riuscita ad aprire bocca!

-Perfetto! Ora che vi ho presentato, Ben, direi che possiamo tornare al nostro lavoro di là!- Adoro mio padre ma ora vorrei proprio strozzarlo! Mi volto verso Ben e lo trovo che a fissarmi sorridendo mentre risponde a mio padre con un cenno del capo

-E' stato un piacere conoscerti, spero che ci rivedremo presto!- Lo spero anche io! Avrei voluto rispondere ma mi limito a sorridere ed annuire. Li guardo mentre ritornano nello studio di mio padre e mi accorgo che, improvvisamente, non ho più fame ma una gran voglia di scrivere. Per cui torno in fretta nello studio e afferro lo spartito, pronta a riempirlo.

  
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