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Autore: Hila92    14/01/2006    2 recensioni
Natale.
Può uno stupido gioco, fatto nel momento sbagliato, causare non pochi danni nelle vite di sei ragazzi?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hilary, Kei Hiwatari, Max Mizuhara, Professor Kappa, Rei Kon, Takao Kinomiya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciauuuuuuuu

Ciauuuuuuuu!!! Raga, sn trp triste… la mia ff finisce ç.ç (poi adesso sto anke ascoltando I belive my heart, ke x me è tristissima e mi viene davvero da piangere T.T) cmq… mi sa ke poi la continuo lo stesso ^^ magari con un altro titolo, ma nn penso d essere capace d abbandonarla così -.-

In qst momento mi viene in mente Curtain Falls… il sipario cala… in un certo senso anke qui il sipario sta calando (sta precipitando piuttosto N.D. ttt) va bè, leggete ^^

 

Due lacrimoni scesero dai grandi occhi marroni di Hilary, mentre correva in camera sua.

Ma perché doveva comportarsi così? Perché doveva essere così cattivo?

Hilary non aveva mai avuto un ragazzo, e adesso, uno le arrivava davanti su un piatto altro che d’argento, di platino e… Kei le rovinava tutto. Cioè, in realtà era stato Gianni stesso a rovinare per primo tutto ma Kei di sicuro non aveva esitato a rigirare il coltello nella piaga…

Questa volta aveva davvero ferito Hilary.

Kei stava appoggiato ad un albero di ciliegio nel giardino di Takao.

Aveva sbagliato.

Aveva sbagliato tutto.

E lui che credeva che facendo ancora più il duro avrebbe conquistato il cuore di Hilary in poco.

Si sbagliava.

Come tutti gli umani.

Ma, era sicuro, Hilary adesso stava soffrendo a causa sua.

Come scusarsi?

Era difficile… difficile… Kei non ci sarebbe riuscito, o almeno, non sarebbe riuscito a dirglielo apertamente…

Andarla a chiamare nella sua camera?

No, troppo rischioso.

Aspettare la mattina seguente?

No, doveva farlo subito.

Poi la sua mente si illuminò… era Natale… non si erano scambiati i regali… doveva correre a comprargliene uno!!!

Il ragazzo spiccò un volo fino in casa, afferrò di corsa il portafoglio e diede una debole occhiata all’orologio a pendolo nella sala.

Le sette di mattina… era troppo presto!

Ma tanto valeva fare un tentativo!

Si infilò la giacca e si fiondò in strada, non curante delle fitte nell’addome che provocava il taglio non ancora rimarginato.

Un freddo tagliente lo avvolse e in poco più di un minuto, aveva già il naso bordeaux. Rabbrividì, rimpicciolendosi nel cappotto scuro, che, pensò accigliato, non valeva i sodi spesi.

Hilary si asciugò gli occhi. Piangere non l’avrebbe certo aiutata.

A pensarci, forse aveva un po’ esagerato ad offendere Kei… certo che anche lui aveva la sua buona parte di colpa…

Cautamente, uscì dalla stanza, scese le scale e sbirciò in cucina.

Niente di niente.

Sospirò, aprì il frigorifero e prese il cartone del latte. Fece per versarselo in un bicchiere, quando si accorse con disappunto che il latte era finito.

Buttò la scatola, sbadigliò e si stiracchiò.

In un momento le era venuta una gran voglia di muoversi!

Prese di scatto il suo giaccone e uscì dalla porta anteriore della villa.

Una folata di vento le scompigliò i capelli e sollevò un po’ di brina dal prato, che si andò a scontrare con le gambe della ragazza.

Rabbrividì, sentendo il freddo penetrarle nelle ossa.

Era già piuttosto luminoso, Hilary si girò verso il sole mattutino, che le diede un piccolissimo sollievo, riscaldandola un poco.

Si diede una ravviata ai capelli scuri tenuti corti sulle spalle e uscì dal giardino di Takao.

Ancora, tutti gli scuri delle altre case erano chiusi, dando alla via una certa aria lugubre…

Kei si mise a correre più velocemente che poteva. Ormai aveva il fiatone, ma più di tanto non gli importava!

Girò l’angolo e quasi andò a sbattere contro un barbone che dormiva per terra.

Riprese ansimando la sua corsa e raggiunse la gioielleria prima del tempo previsto. Era aperta!

Entrò lentamente dentro.

Il negozio era caldo, cose che fece arrossare il viso di Kei, ancora col fiatone dalla corsa.

Una donna dietro il bancone alzò la testa di scatto dal bracciale che stava guardando.

Kei non poté fare a meno di notare il suo viso. Pieno di rughe e macchie, ma non gli fece paura... emanava invece una strana felicità che avvertì anche Kei, il ragazzo dal cuore di pietra.

La strana vecchia squadrò dalla testa ai piedi il ragazzo con quattro grandi tatuaggi sul viso, accertandosi che non fosse un vandalo venuto da lei con l’intenzione di rubare.

  • caro, cosa posso fare per te?

La donna parlava lentamente, quasi avendo paura di sforzare troppo la propria voce, accelerando un po’ con le parole.

Kei avanzò imperterrito verso il centro del negozio.

  • io… devo fare un regalo…
  • ma ragazzo - disse la vecchietta sorridendo - Natale è già passato.

Le guance di Kei si tinsero di un rosso acceso.

  • bé, io, lo faccio con un po’ di ritardo.

La donna annuì.

  • per chi è?

Kei esitò per un minuto. Era ancora in tempo per fare retro front, scappare da qualche parte, magari al Polo Nord.. si sarebbe potuto travestire da renna e passare tutta la sua vita a consegnare regali assieme a babbo natale... Quella situazione si stava facendo a dir poco imbarazzante.

  • ehm… per una ragazza…
  • la tua ragazza?

Il blader si accigliò per la tanta franchezza della proprietaria del negozio.

  • più o meno…
  • cosa pensavi di farle?

Il ragazzo sospirò.

  • ehm… di solito… alle ragazze cosa si regala?

La vecchietta scoppiò a ridere.

  • come che gli si regala? Un anello, un braccialetto…
  • io… pensavo di farle qualcosa di speciale…

la donna annuì.

  • aspetta qui!

E in fretta e furia raggiunse il retro del negozio. Kei la sentì sbattere cassetti, aprire armadi fino a quando tornò con un cofanetto porpora tra le braccia e lo posò sul bancone.

Kei allungò la testa per vedere meglio.

La donna dietro al bancone aprì il piccolo scrigno e ne estrasse fuori un ciondolo che porse a Kei.

Il ragazzi prese in mano il gioiello con un nodo allo stomaco. Aprì la mano e posò l’oggetto sul suo palmo.

Quello strano ciondolo consisteva in un cuore d’oro con rifiniture in oro bianco. In mezzo era collocato un cuoricino di smeraldo.

La vecchia prese sgarbatamente dalle mani del ragazzo il cuore.

  • ragazzo… ma devo spiegarti tutto?

Kei sollevò le sopracciglia.

  • guarda!

Con mano abile, la donna premette contro il cuore di smeraldo e, dopo un click, il cuore si aprì.

  • ce l’hai una foto?

Il blader si mise una mano in tasca, e ne estrasse una fotografia sgualcita dei Blade Breakers con Hilary e il prof. K.

  • mh… può andare…

mormorò la signora.

Con molta fretta, tirò fuori un paio di forbici e si mise a tagliuzzare la foto che le aveva dato Kei.

In pochissimo tempo la fotografia era già dentro al ciondolo che la donna porse al ragazzo.

Lui l’aprì.

Sul lato destro c’era la foto di Hilary, sorridente come mai e sull’altro quella di Kei, con la sua solita espressione amorfa.

  • Quanto… quanto viene tutto?
  • Cento yen, un prezzo speciale…

Il ragazzo tirò fuori il portafoglio dalla tasca dei jeans e porse due banconote da cinquanta alla signora.

  • Tenga… e grazie.
  • Niente ragazzo, niente.

Kei uscì dal negozio e poté constatare che i gradi erano calati di un bel po’. - 35°C…

Ma lui ne era abituato, almeno tutti quegli anni nel monastero non erano stati vani…

Hilary si sedette su una panchina vicino al centro della città.

Lo detestava... semplicemente... ma come faceva a farle questo effetto, quel ragazzo?!?!

Effettivamente non si poteva sostenere che fosse brutto... ma questa era esattamente l'unica cosa che non si poteva dire di lui!

Perché si poteva dire che aveva un caratteraccio, che fosse scorbutico, asociale, quasi amorfo, che si approfittava degli altri, che trattava male chiunque cercasse di avvicinarlo a lui e… a proposito… a Hilary si mozzò il fiato non appena lo vide uscire da una gioielleria.

UNA GIOIELLERIA?!?! Che diamine ci faceva Kei in una gioielleria a quest’ora del mattino?

Evidentemente Kei si domandò la stessa cosa non appena, uscendo la negozio, vide Hilary seduta su una panchina. Eh sì, disse tra sé e sé, doveva essere il destino.

Il destino.

IL DESTINO?!

Si stava davvero rincitrullendo e tutto per colpa di Hilary. Che ragazza malefica… anche se praticamente lei non le aveva fatto niente. Ma teoricamente sì!

Lo avevo cambiato e ciò faceva alquanto preoccupare Kei.

Destino o non destino, questo era il momento giusto per consegnarle il regalo.

Attraversò la strada e fece un segno di saluto ad Hilary che prontamente girò la testa dalla parte opposta.

  • Ciao Hilary…- esclamò il ragazzo, timoroso.
  • Che vuoi?
  • Bè… io veramente volevo darti questo…- e così facendo le consegno il regalo.

La ragazza lo prese incerta. Aprì la custodia e, sbalordita estrasse il ciondolo, mentre il viso di Kei si stava facendo di un rosso porpora.

  • io… io non so che dire… è bellissimo Kei…

Il ragazzo le sorrise e si avvicinò a lei…

  • Guarda… devi cliccare il cuore di smeraldo – e così facendo glielo mostrò- così il cuore si apre…

Lo sguardo sbalordito di Hilary si aprì in un sorriso vedendo loro due nelle foto.

  • Kei, è davvero fantastico… io non so che dire…
  • Tu non devi dire niente… sono io che devo parlare adesso… sono stato proprio un cafone e ti chiedo scusa… è che ero… bè… non proprio.. cioè… praticamente… insomma, ero geloso! E non mi andava che frequentassi gentaglia come Gianni, che tra parentesi ha anche un cognome del cavolo…. Cioè… tu ti meriti di meglio… tipo… bè… insomma… come dire…
  • Kei?
  • Sì?
  • Stai un po’ zitto e baciami!

Lui sorrise… le prese la guancia e la baciò… e quello ero solo il primo di una lunga serie…

_________________

Muahahahahaah!!! Aspettatevi un epilogo tra qualche minuto perché oggi (dopo direi un anno!) sono moooolto ispirata!!!!

Come vi sembrava? Una cavolata? A me piaceva abbastanza anche se forse la fine era un po’ banale… ma vedrete nel prologo!

Ciao e commentateeeeeeeeeeeeeeeee!!!

  
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