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Autore: TushiUndDark    08/03/2011    10 recensioni
Era già passato un anno.
Trecentosessantacinque giorni; cinquecentoventicinque milioni novecentoquarantottomila settecentosessantasei minuti ed esattamente trentuno miliardi cincquecentocinquantaseimila novecentoventisei secondi erano trascorsi dall’ultima volta che quegli occhi malinconici avevano incrociato i suoi.
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dieci minuti dopo che Tish si era smaterializzata in una spira di tenebre proprio davanti ai suoi occhi ancora lucidi, Leslie era ancora li, con una mano poggiata in terra ed un’altra a premere lo straccetto umido sulla macchia di caffè.

Si alzò lentamente, afferrò la sua tazza e la riempì di nuovo dopodiché, si sedette al tavolo intrecciando le dita fra loro. Era arrivato il momento di fare il punto della situazione e non perché le importasse delle faccende degli esseri fatati o della Corte del Buio ma perché, che lei lo volesse o meno, qualsiasi fosse la cosa che Irial o chi per esso stava architettando la toccava in prima persona.

E la cosa doveva essere anche abbastanza importante dato che Tish, che era un segugio, era stata mandata per sondare il campo, e se quella vita dalla quale aveva cercato di fuggire le stava così addosso, beh almeno voleva vederci più chiaro.

Cercò di raccogliere tutte le informazioni che aveva ricevuto: punto primo, chissà per quale assurdo motivo, Irial aveva abdicato. Il che di per se era già abbastanza sconcertante.

Bevve un sorso dalla tazza e quasi si scottò la lingua.

Maledizione!


Irial era stanco, questo era vero e lei lo aveva capito, ma amava molto le sue creature, più di quanto Leslie potesse concepire. Che poi avesse abdicato in favore di Niall, questo riusciva a capirlo ancor meno.

Soffiò sul caffè poggiando il labbro inferiore sul bordo della tazza e poi bevve ancora.
Se continuo così diventerà una vera e propria droga.

Poi c’era Ani che, capace di succhiare le emozioni umane senza bisogno di incantesimi, tatuaggi, o roba simile sedeva accanto a Niall come Regina del Buio e questo le provocava non poco fastidio, e non perchè fosse innamorata di lui; ma perché, al contrario, pensava che Niall provasse ancora qualcosa per lei.

Aveva percepito la sua presenza e i suoi occhi su di lei quando, non ancora del tutto ristabilita, aveva deciso di trasferirsi e di non vederlo più.

Sbuffò sonoramente e si portò le mani alle tempie massaggiandole con piccoli movimenti circolari: le stava per scoppiare la testa.

Tish aveva ricevuto da Niall l’ordine di trovare Irial, il motivo era quello che lei avrebbe dovuto scoprire;e l’unico modo per farlo era parlare con lui, con Irial.

Si alzò dalla sedia e si diresse verso la finestra che dava sulla strada: due creature del buio erano appostate nei paraggi, le vedeva, avvolte dai loro artigli affilati. Se avesse invocato Irial, lui sarebbe giunto, ne era certa;ma in quel modo l’avrebbe condannato ad essere catturato dai servi di Niall.

Non conosceva le sue intenzioni.

“Niall non è solo quello che tu hai avuto modo di conoscere."

Non sapeva cosa era diventato, e cosa fosse stato in grado di fare.
Le restava una sola strada ed era quella che, fosse stato per lei, non avrebbe mai intrapreso.

Scaraventò la tazza nel lavello, raccattò la borsa e chiavi e si chiuse la porta alle spalle.


***

Il parco era esattamente come Leslie lo ricordava: l’aria era calda e pesante, una miriade di fiori copriva il prato talmente bello e ben curato da sembrare che mai uomo ci avesse camminato. Le sculture di pietra levigata erano ancora li e, se possibile, erano ancora più lucide e belle dell’ultima volta che le aveva viste. Al centro del parco padroneggiava, grandissima, una fontana dorata dalle quale l’acqua sgorgava limpida e profumata di rose.

Tre Ragazze dell’Estate comparvero ancheggiando dall’ombra di un albero e quasi non si curarono di lei:le rivolsero solo un’occhiata fugace, convinte forse, che lei potesse ignorare la loro natura.

In effetti, una volta deciso di abbandonare Irial, il “dono” da lui ricevuto avrebbe dovuto esserle revocato. Ma lei non aveva voluto e, l’oramai ex Re del Buio, aveva esaudito la sua richiesta.

Attraversò il parco con passo deciso cercando di non cedere a quel senso di smarrimento che provava nel trovarsi li da sola e, soprattutto, di non badare al fatto che l’unica volta che aveva visitato quel posto l’aveva fatto in compagnia di Niall.

Scacciò quei pensieri e s’incamminò a passo svelto verso il portone;quel posto la innervosiva. Le metteva addosso una strana sensazione e la schiena aveva cominciato a prudere in modo davvero poco piacevole.

Varcò la soglia e si diresse sicura verso la porta della stanza dove, ne era certa, avrebbe trovato Keenan. La cosa che più la stupiva però, era che nessuna guardia, nessuna creatura dell’estate le aveva impedito di giungere fino a quella maledettissima porta bianca.

Oh, beh. Oramai sono in ballo.

E mentre la sensazione che il suo arrivo fosse atteso le si faceva largo nelle viscere, spalancò l’infisso e fece irruzione nella grande sala luminosa trovando il Re dell’estate, di spalle, intendo a scrutare l’orizzonte dalla grande vetrata che invadeva tutta la parete.

“Mi stavi aspettando, vero?”

“Ebbene,” disse voltandosi e scuotendo la sua chioma lucente “sapevo che avresti tentato  di parlare con me” la sua pelle riluceva al sole che gli illuminava il viso rendendo il colorito ancora più bronzeo di quanto già non fosse; “era solo questione di giorni.”

“Dimmi cosa sta succedendo Keenan” si avvicinò di un paio di metri bloccandosi esattamente al centro della stanza assolata.

“Non ho nessun obbligo nei tuoi confronti, Ragazza delle Tenebre”, e lo disse con un tono talmente sprezzante che a Leslie provocò un disgustoso senso di nausea mentre una rabbia sconosciuta le montava nello stomaco.

“Non sono più una Ragazza delle Tenebre, stupido reuccio presuntuoso!”

“Ti sbagli Leslie,” la raggiunse lasciando soltanto una decina di centimetri tra di loro “non si smette di essere una Ragazza delle Tenebre”.

Le diede le spalle e ritornò alla finestra riprendendo a fissare chissà che cosa.

“Sono qui per Irial” affermò sicura riacquistando un pò di fermezza.

“Come era ovvio che fosse.”

“Smettila con questi insulsi giochetti e dimmi cosa sta succedendo.”

Keenan sorrise come se avesse gli avessero appena raccontato una barzelletta mediocre, poi, si sedette sulla grande poltrona accanto alla finestra facendole cenno di accomodarsi su quella di fronte. Leslie tentennò un istante, uno solo, poi accettò l’invito e si lasciò andare sul tessuto imbottito.

“Da dove cominciare” sorrise mellifluo il Re dell’Estate, “ah, si. Io inizierei da quando Irial ha lasciato il trono designando Niall come suo successore”.

Leslie ebbe un sussulto e lo stomaco cominciò a contorcersi in modo atroce, ma decise di non darlo a vedere. Keenan non poteva vincere così.

Il Re aspettò un suo cenno e poi andò avanti.

“E’ successo poco dopo la tua decisione di allontanarti dal nostro mondo, scelta da me condivisa ovviamente” aggiunse intrecciando le dita, “ma che, ahimè, non sei riuscita a portare avanti del tutto a quanto pare”.

“Io sono ancora convinta della mia decisione” sputò velenosa.

“Allora perchè sei qui?” chiese retorico senza abbandonare quel sorrisetto che Leslie avrebbe volentieri strappato via a morsi.

Senza aspettare una sua replica continuò “Irial era stanco, non aveva le forze necessarie per portare avanti la sua reggenza;amava e ama ancora le sue creature, è stato per il loro bene che ha scelto di abbandonare la corte e lasciare il trono a qualcuno che avrebbe potuto risollevare le sorti del suo regno.”

“Niall..” la voce le uscì quasi come un sussurro.

“Niall” confermò Keenan, e nello stesso momento un’ombra scura spense per un attimo la fiamma che ardeva nei suoi occhi color del miele.

“Perchè lui?” chiese più all’aria pesante della stanza che a colui che aveva di fronte. Niall non avrebbe mai voluto essere il Re del Buio;lui era fuggito da tutto quello, Niall era buono.

“E chi altri altrimenti?” rise Keenan.

“Bananach” azzardò inorridendo al sol pensiero di quella donna bellissima dalle piume nere.

“E provocare così una guerra?” domandò Keenan il quale era evidentemente al corrente delle tendenze rivoluzionarie e attiviste della donna uccello. In quel momento Leslie si chiese quante cose ancora il reuccio sapesse e, quante di queste, condivideva con Aislin.

Lei era sovrana tanto quanto lui, eppure, Keenan non la metteva al corrente di tutto quello che le succedeva intorno. E questa cosa a Leslie non era mai andata giù del tutto.

“Niall era l’unico degno successore di Irial”.

“No!” quasi gridò, “Niall..era buono, tutto questo non ha senso”.

“No Ragazza delle Tenebre, Niall non era buono” abbassò gli occhi e inspirò a fondo prima di riprendere, “è una creatura oscura come lo è Irial, Gabriel o Bananach;niente di più e niente di meno. E’ come loro e lo è sempre stato, ha soltanto cercato di cambiare la sua natura. Una natura che lo disgustava, che gli dava la nausea” parlava con fervore, con una strana rabbia che andava crescendo nella sua voce ogni volta che pronunciava una parola.

“Forse sarà per la sua corte un Re migliore di quanto Irial lo sia mai stato e di certo più di quanto Bananach potrà mai essere;ma ciò non cambia le cose.”

Leslie rimase inchiodata dalla durezza di quelle parole. Lei aveva conosciuto Niall, forse più di Keenan o Irial stesso:lei sapeva che c’era del buono in lui.
Da come l’aveva guardata, da quello che aveva rischiato per lei mettendo a repentaglio più volte la sua stessa vita solo per difenderla.

No, Keenan si sbagliava.

“Ma pare,” rincarò, “che Irial non sappia stare al suo posto” affermò sorridendo quando l’espressione di Leslie divenne interrogativa.

“So che Irial è tornato” disse lei sulla difensiva.

“Oh, certo che lo sai. Non saresti qui altrimenti.”

“Sputa il rospo Keenan” ringhiò infastidita dal suo comportamento e dalla sua atroce aria di superiorità ma, quando il Re dell’Estate decise di parlare chiaro, Leslie avrebbe preferito non essersi mai recata da lui.

“Irial ha deciso di diventare mortale.”





[Salve a tutte! Mi scuso per il tremendo ritardo nell’aggiornare ma tra sessione d’esami e contrattempi vari non ho avuto il tempo per continuare questo capitolo, la cui stesura è stata intralciata anche dal mio solito blocco. Il capitolo non è lunghissimo, e mi scuso anche per questo ma se avessi deciso di allungarlo probabilmente sarebbero passate altre settimane. Spero di riuscire ad aggiornare più regolarmente da oggi in poi dato che sono anche un filino più libera.
Spero comunque che apprezzerete il capitolo e lo sforzo disumano della sottoscritte che all’una di notte ha tentato di chiuderlo come meglio poteva.
Grazie della pazienza.
Vostra,
Fé * ]
  
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