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Autore: Cherry pie    08/03/2011    2 recensioni
Sarò lì fin quando le stelle non brilleranno fin quando scoppierà il cielo e le parole smetteranno di rimare e so che quando morirò, sarai nei miei pensieri e ti amerò, sempre.
Genere: Erotico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Affondò il viso tra le mani e sospirò mentre parole su parole navigavano nella sua mente, perdendo lentamente di significato.
Era impossibile studiare con addosso la preoccupazione per il proprio ragazzo.
Erano le tre di mattina, le aveva detto che sarebbe tornato presto perché non aveva voglia di festeggiare.
Voglio passare del tempo con te le aveva promesso, ma era ormai mattina e lui non c’era ancora.
Portò le ginocchia al petto e, accucciandosi al centro del grande letto matrimoniale, cominciò a contare le pagine da studiare.
Le emozioni, i sentimenti, le fobie. Erano questi gli argomenti che doveva ripassare prima della fine delle vacanze.
Socchiuse gli occhi e accese la piccola lampada da scrivania, fermandosi i capelli con una matita.
Secondo gli etologi l’espressione delle emozioni..

-Duff sei un gay!
Eccoli. La voce di Slash riempì forte le pareti del corridoio, accendendo un barlume di speranza nel cuore di Col.
Sollevò lo sguardo e, ansiosa, fissò la porta in attesa che si apra.
Un movimento veloce e una nera e cespugliosa chioma. Slash. Si, Slash, completamente ubriaco.

-Ciaaao bella. Cosa ci fai tutta sola? Il tuo bambino ti ha lasciata sola?
Disse ridendo e raggiungendo il letto a tentoni. Erano soli, lei e lui.
Con incertezza chiuse il libro e in silenzio indietreggiò finché la sua schiena non toccò il muro.
La mano del ragazzo sfiorò il suo piede provocandole brividi non poi tanto spiacevoli.

-Slash, vaporizza. Sparisci dalla mia stanza, cazzone.
La sua voce attirò l’attenzione di Colette. I suoi occhi si inumidirono quando il rosso varcò la soglia della porta e con una spinta, fece uscire l’amico.
La porta si chiuse alle spalle di Slash che, ridendo, raggiunse Duff e Izzy nella stanza accanto.
Col scosse la testa e osservò Axl. I suoi lunghi capelli rossi coprivano le spalle, ma lasciando spazio al suo nudo petto attraversato solo da due nere bretelle.
Socchiuse gli occhi e si morse il labbro. Axl impazziva quando lo provocava, anche involontariamente.
Con un balzo saltò sul letto e raggiunse a gattoni Colette che, nell’eccitazione, si era sdraiata aggrappandosi ai morbidi cuscini.
Axl si mise su di lei e con leggerezza le baciò il collo, accarezzandole con le fredde mani la vita scoperta.

-Non ho bevuto. Non ho bevuto perché te l’avevo promesso.
Disse quasi come per ricevere complimenti lui mentre, ansimando, si mise in ginocchio accarezzandole i fianchi e scendendo lentamente, afferrando il lembo dei suoi pantaloncini blu notte.
Aveva bisogno di lei, doveva possederla ancora una volta. Era passato tanto tempo dall’ultima volta, tra lo studio di lei e le prove di lui, non erano mai riusciti a trovare quel piccolo spazio per loro.
Con sollevò il bacino e Axl le sfilò i pantaloncini con un colpo secco, lanciandoli alle sue spalle. Ora rimanevano solo quei sottili slip.
C’era ancora tanto tempo, così si sdraiò su di lei facendo aderire il suo corpo con quello della ragazza e la baciò con passione, con foga. Le loro lingue si toccarono appena, ma bastò quel contatto per farli innamorare più di prima, più di sempre.
Le dita di lui accarezzarono sinuose i seni di lei coperti da un sottile top bianco. Passò dolcemente l’indice su i capezzoli di lei, causandole una sottile risata, che cercò invano di trattenere.
Il naso di lui sfiorò il collo di lei, mentre il top lentamente stava scivolando via dal suo busto proprio davanti ai suoi occhi.
Con un sorriso complice, incrociò le dita con quelle di lui e circondò il suo bacino con le gambe.
Il duro sesso di Axl premeva su di lei, provocandole un forte blocco nel basso ventre.
Chiuse gli occhi e rovesciò indietro la testa mente la lingua di lui cercava nuovamente la sua bocca, il suo sapore.

-Tutti a nanna che è tardi bambini!
La voce di Steven risultava più squillante del solito.
Axl non ci fece caso, e continuò a creare piccoli cerchi di saliva sul ventre di Colette.
La porta si spalancò e i quattro ragazzi entrarono trotterellando nella stanza.
William, preso alla sprovvista, si lasciò cadere a peso morto su Col, per coprirla.

-Ma siete cretini?!
Sbraitò quest’ultimo prendendo il lenzuolo e coprendo il petto di Col, la quale assisteva in silenzio.

-Montone!
Urlò Duff, completamente ubriaco.
I quattro presero la rincorsa e con un tuffo ad angelo, caddero contemporaneamente su Axl, schiacciandolo al letto.
Il ragazzo urlò qualcosa di incomprensibile, ma sicuramente cattivo nei confronti degli amici.
Colette non poteva far altro che coprirsi la bocca e ridere in silenzio. Non amava attirare l’attenzione, anche se era un po’ impossibile non farlo, visto che era lì seminuda.
Il primo a notarlo fra gli ubriachi fu appunto lui, Slash.

-Ma prima non eri vestita, bella bambina?
Chiese sbadigliando e indicando il bianco lenzuolo che la copriva.

-E’ vero! Prima era vestita! Eh Axl, porcellone. Ti piacerebbe montarla, lo sappiamo tutti.
Sbraitò tra una risata e l’altra Duff, dimenando le mani in aria.

-Me ne lasci un po’?
Commentò Slash sorridendo come un ebete.

-No, la lascia a me.
Ribeccò Duff.

-Smettetela, prima ho il diritto io!
Si aggiunse Steven, forse più brillo di chiunque altro.
Slash imbronciò il viso e con una spinta, fece cadere il gracile Duff dal letto.
Steven lo raggiunse rotolando e Slash si lanciò di peso sui due, provocando ira e scazzottate a tutto spiano.
Erano rimasti solo Col, Axl e Izzy. Già, Izzy guardava Col con odio. Un odio che veniva dal profondo della sua anima.

-Billie, sei il mio migliore amico, lo saai?
Disse cercando di rimanere serio. Axl odiava essere chiamato Billie, ma visto le condizioni dell’amico, rimase in silenzio.
Le braccia di Izzy circondarono il collo di Rose prendendolo alla sprovvista.
Caddero entrambi sul materasso, Jeff ridendo, Axl urlando come un dannato e pregando di lasciarlo.
La folta chioma di Steven fece la sua apparizione ai piedi del letto.
Si aggrappò con le unghie al lenzuolo e affannando cercò di riprendere fiato quand’ecco che Slash, prendendolo dalle caviglie, lo trascinò nuovamente sul pavimento, portando con se il lenzuolo.
Col emise un urlo strozzato mentre, disperatamente, cercava qualcosa per coprirsi. Fu invasa da un attacco di ridarella, forse perché coinvolta in qualche strano modo in quella frizzante ed allegra aria dall’odore di birra.
Afferrò il cuscino e con un sospiro se lo portò davanti al petto.
Girò lo sguardo e rimase immobile. Tutti i ragazzi si erano bloccati e la stavano fissando. Come minimo avevano visto tutto.
Affondò il viso nel cuscino e la matita che aveva nei capelli cadde, facendo sciogliere questi ultimi che sinuosi, caddero morbidi sulle sue spalle.
Sembrava Eva. Il che la rendeva decisamente sexy agli occhi di tutti, specialmente a quelli di Axl e Slash che silenziosamente avevano serrato le labbra e si erano afferrati il cavallo dei pantaloni.
Finalmente Axl si riprese e, sbattendo le palpebre, spinse anche Izzy giù dal letto.

-A dormire. Voi in terra, noi sul letto cari idioti.
Con una spinta Will si fiondò su Col, facendola sdraiare sotto di lui.
Sfiorò il piccolo naso all’insù di lei con il suo e con un delicato bacio a stampo le disse: -Buonanotte piccolo fiore mio. Ti prometto che domani saremo solo io e te. Ti prometto che domani ci sarà spazio per..
Fece una piccola pausa e guardò in basso, facendole notare l’erezione che spingeva sui leggins di pelle.

-Ti amo.

  
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