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Autore: _Lady Arwen    08/03/2011    1 recensioni
A detta di tutti, l’Ombra era un essere spaventoso. Gareth lo definiva l’incubo della sua infanzia, Seira lo ricordava con terrore. Persino Arianna aveva perso la sua solita aria maliziosa vedendolo. Era un uomo, se così lo si poteva chiamare, malvagio. Anzi, con tutta probabilità malvagio non era altro che una definizione riduttiva.
O almeno, questo era ciò che Claire aveva intuito attraverso le testimonianze di Seira e di tutti coloro che l’avevano incontrato.
Per questo motivo non poteva fare a meno di stupirsi di essere più perplessa che terrorizzata.
La mia immaginazione deve aver lavorato troppo, a quanto sembra.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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 Capitolo VIII – Arianna
 


Gareth aveva sempre detestato i funerali. Non sopportava la tensione e l’angoscia che si respiravano in quei momenti, non sapeva come comportarsi, cosa dire, se fosse meglio consolare i parenti e gli amici del defunto o rimanere zitto, chiuso nel proprio impaccio.
Proprio per questo suo disagio, Gareth aveva sempre tentato di evitare questo tipo di eventi.
Eppure essere presente al funerale di Rudy, quella mattina, gli sembrava un dovere al quale non poteva sottrarsi. Non avrebbe neppure saputo spiegare il motivo di questa sua convinzione: non aveva neanche conosciuto quel ragazzo, non aveva assolutamente nulla da spartire con lui.
Lanciò uno sguardo di sottecchi a Claire, che si mordeva nervosamente il labbro per trattenere le lacrime. Per un attimo provò compassione per lei, che voleva dimostrare ad ogni costo di essere forte anche quando si sentiva così fragile e vulnerabile.
Mentre la bara veniva calata sottoterra, la ragazza prese a stringere convulsamente il ciondolo che Rudy le aveva regalato solo qualche giorno prima, come se quel gesto disperato bastasse a riportarlo in vita. Gareth non poté fare a meno di notare la dignità con la quale Claire sopportava una perdita per lei così grande: in quello stesso momento una donna – probabilmente la madre del povero ragazzo – urlava graffiandosi il volto e strappandosi i capelli. Non sapeva quale dei due modi di manifestare la sofferenza, quello iracondo e pietoso o quello così angosciosamente calmo, fosse il più inquietante.
Fu scosso da un brivido.
Per scacciare dalla mente quei pensieri, Gareth tornò a concentrarsi su Claire. La sua attenzione fu attirata dal ciondolo che lei portava al collo: non poté fare a meno di notare che era identico al gioiello che l’Ombra custodiva tanto gelosamente.
E’ solo un’impressione. Chiunque rubi qualcosa all’Ombra non ha molte probabilità di sopravvivere…
In quel momento un pensiero si fece strada nella sua mente.
E se…
E se il ladro fosse stato proprio l’amico di Claire?
D’altra parte, era stata lei stessa a dirgli che si trattava di un regalo.
Questo spiegherebbe anche l’incendio e la presenza dell’Ombra ieri notte.
Gareth aggrottò la fronte.
La situazione si stava complicando sempre di più.
 
Claire cercò di mantenere la calma e di cacciare indietro le lacrime mentre tornava a casa. Tutto ciò che era accaduto le sembrava ancora surreale. Non riusciva ancora a credere che Rudy fosse…
morto.
E come se non bastasse, Gareth non smetteva di fissarla, facendole venire i nervi. Cosa aveva da guardare?
Cercò di ignorarlo, ma sentiva lo sguardo color smeraldo del ragazzo su di sé, e trattenne a stento l’impulso di tirargli un pugno su uno di quegli occhi.
-Ragazzina, senti…-
-Non chiamarmi ragazzina!E taci, non voglio essere consolata da te.-
Ammetteva di essere sgarbata con il suo ospite, ma cosa poteva farci se lui sceglieva sempre i momenti meno opportuni per fare conversazione?
-Non c’è nulla di male a starmi a sentire per un attimo.-
-Ne dubito fortemente.-
-Insomma, vuoi ascoltarmi?Ti devo chiedere una cosa.-
-No.-
Sospirarono entrambi nello stesso momento.
Lei, esasperata per le chiacchiere di un semisconosciuto.
Lui, esasperato per la scontrosità di una ragazzina scorbutica.
-E allora parla. Che cosa vuoi dirmi di tanto importante?-
Scorbutica e terribilmente lunatica.
Gareth la guardò negli occhi per un istante, poi sussurrò, scandendo accuratamente ogni parola.
-Quel ciondolo che porti sempre… te l’ha regalato Rudy, vero? -
La ragazza inclinò la testa di lato, sgranando gli occhi, come faceva sempre quando era sorpresa.
-Beh, si. Per il mio compleanno.-
-Non sai dove l’ha preso?-
Lei esitò per un momento. Mentre pensava, prese a giocherellare nervosamente con una ciocca di capelli.
-Ha detto che l’ha trovato, ma sono convinta che l’abbia rubato. Sai, era un ladro professionista…-
Si morse il labbro. Parlare di Rudy le riusciva ancora difficile. Ma Gareth non si arrese.
-Non ti ha detto proprio nient’altro?-
-No. Però…aspetta…-
La ragazza arricciò il naso, mentre una vecchia conversazione le tornava alla memoria.
-Una settimana fa mi ha detto che sarebbe andato in una città qui vicino, dopo le rovine di Crenlroth. Non ricordo quale, però.-
Gareth annuì.
-Perché vuoi saperlo?-
La domanda, così innocente e così improvvisa, lo lasciò interdetto per un momento.
-Ehi, parlo con te!Perchè vuoi saperlo?-
Il ragazzo non sapeva cosa rispondere. Quella ragazza l’aveva ospitato a casa sua senza chiedergli nulla, e perciò non aveva pensato a una scusa che avesse potuto giustificare il suo arrivo a Junefield. Alzò gli occhi al cielo, cercando di sembrare il più naturale possibile.
-Sai, sono uno studioso. Sto cercando un libro dalle pagine bianche per analizzarlo, e il ciondolo che ti ha regalato il tuo amico ha qualcosa a che fare con…-
Appena notò l’espressione terrorizzata di Claire, si interruppe, stupito.
-Che c’è?Cosa ho detto di male?-
-Aaah…- balbettò la ragazza, coprendosi il muso con le mani.
-Si può sapere che hai?Sembra che tu abbia appena visto un fantasma.-
-Più o meno. Guarda dietro di te…-
Gareth si voltò, prima confuso, poi convinto che la ragazza lo stesse prendendo in giro. Ma quando si trovò faccia a faccia con una bambina dalla pelle diafana e i capelli talmente chiari da sembrare bianchi, gli occhi rossastri che lo scrutavano imperturbabilmente, fece un istintivo balzo all’indietro, cadendo a terra con un gemito.
Il volto serio della strana creatura si aprì in una risata cristallina.
-Oh, Garry!Non pensavo di spaventarti sul serio!-
Gareth ci mise qualche secondo a capire chi aveva davanti. Spalancò gli occhi, stupito.
-Arianna!Che ci fai qui?Come sei arrivata?-
La giovane albina si portò una mano alla bocca, soffocando un risolino.
-Sono scappata, ovvio!I poteri di una strega non andrebbero mai sottovalutati.-
Claire osservava attonita la scena. Adesso poteva davvero dire di averle viste tutte: libri dalle pagine bianche, ciondoli che brillavano, e ora  a quanto pare si trovava al cospetto di una strega che non dimostrava più di dieci anni… e che le strappò un brivido di terrore non appena le posò gli occhi addosso.
-Oh oh. Ho circa milletrecento anni, ma non ho mai incontrato un semplice essere umano con una simile energia.- Fece una pausa per leccarsi le labbra – chiusa nel corpo di una ragazzina, per giunta.-
La bambina allungò una mano e iniziò ad avvicinarsi pericolosamente a Claire, che indietreggiava a grandi passi: non voleva essere toccata da quella creatura spaventosa.
-Ehi, ehi, Arianna!Non spaventare le persone in questo modo!- esclamò Gareth alzandosi in piedi.
La bambina sbuffò sonoramente.
-Sei del tutto privo di senso dell’umorismo, Garry. Non sei cambiato affatto.-
-E tu sei sempre la solita arpia capricciosa.-
Claire cominciò a innervosirsi terribilmente. Chi era quella strega?E perché conosceva Gareth?
-Insomma, posso sapere che succede?- esclamò.
I due finalmente smisero di punzecchiarsi, e Gareth prese la parola.
-Arianna era la mia compagna di giochi quando ero piccolo. Ovvio, all’epoca non sapevo che fosse di circa mille anni più vecchia di me.-
Arianna scosse la testa, accennando un sorriso ironico.
-Bei tempi quelli, vero Garry?Peccato che poi il caro Inaus IV di Haedel abbia avuto la grande idea di farmi arrestare per aver praticato la magia nera senza il suo permesso.- sbuffò di nuovo – il re è proprio uguale a te. Non ha senso dell’umorismo.-
La strega si rivolse nuovamente a Claire.
-Tu sei di qui, vero?Avanti, dimmi dov’è il libro.-
Gareth non poté fare a meno di emettere un verso di sorpresa: il libro era in quel villaggio?Come aveva fatto a non accorgersene?
Claire, dal canto suo, cercava di non rispondere alla domanda. Non capiva quale interesse potesse suscitare un libro sul quale non c’era scritto nulla, e inoltre non voleva mettere in pericolo Seira: quella strega non le ispirava alcuna fiducia.
-Oh. Il libro?Quale libro?-
-Cara, sai benissimo di cosa parlo. Non avresti quel ciondolo al collo, se non avessi a che fare con il culto di Endesya. Saresti già morta da un pezzo.-
A quanto pare era inutile mentire a una strega.
-D’accordo, d’accordo. So dov’è il libro, ma non ce l’ho io. Ti dirò dov’è solo se mi dirai cosa devi farci.- fece una pausa.
– E poi, in che senso sarei già morta?-
Il volto angelico di Arianna si aprì in un ghigno incantevole eppure terrificante.
-Allora non sai nulla. Credo proprio che dovrò raccontarti una storia.-
 
 
 
 


Aky’s corner
Questo capitolo è stato una fatica immensa, per diversi motivi.
  1. Il computer, che ha avuto la bella idea di rompersi.
  2. L’ispirazione, che sembrava essersi dimenticata completamente di me.
  3. La scuola e gli altri mille impegni. Grr!
Spero che questo capitolo vi piaccia, io personalmente non sono affatto soddisfatta (e quando mai lo sono stata?XD)

Aky
 

  
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