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Autore: Letty Cullen    08/03/2011    2 recensioni
Isabella è una ragazza 17 enne che si appresta a partire per le vacanze estive insieme ai suoi genitori. Passera' tre divertenti settimane, fara' nuove conoscenze e forse trovera' anche l'amore...
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Ecco qui un altro capitolo della mia storia.. spero vi piaccia! Ringrazio le mie lettrici segrete e non! Buona lettura!

Non appena uscimmo vidi papa' sbracciarsi per richiamare l'attenzione di un taxi che si fece subito accanto a noi. L'autista scese svelto e carico' i bagagli nel baule.
Salimmo in auto e papa' gli diede il nome del villaggio turistico: "Villaggio Turistico La Push".
Detto questo, il taxi si immise nel traffico di Orange County. Immersi tra auto, bus e perfino tram, pian piano ci allontanammo dal centro. Il paesaggio, prima ricco di negozi, ristoranti/bar e banche, lasciava spazio alla vegetazione e alla fauna del vicino oceano.
Era calmo e si presentava maestoso ai nostri occhi. Decine di gabbiani facevano bella mostra volando nel cielo. Una fitta flora si estendeva lungo la spiaggia dorata.
Procedevamo tranquillamente gia' da 10 minuti, neanche mi ero accorta del tempo che passava. Era cosi bell ammirare cio' che mi si presentava dnanzi, appena al di la' del finestrino. E fra non molto avrei potuto toccare con mano.
Ero impaziente di scendere da quel taxi, non ce la facevo piu'. Pregavo. E le mie preghiere furono presto esaudite.
Sentii il taxi rallentare e distolsi gli occhi dal finestrino. Stavamo entrando al villaggio.
Un lungo viale alberato ci attendeva.
All'inizio di quel viale, come a dare il benvenuto agli ospiti, un arco di rose ed edera che scendeva sulla cancellata bianca, faceva da ingresso al viale stesso.
La mia bocca si apri' in una "O" di immenso stupore.
E non era finita. Procedendo si potevano notare su ogni albero, delle casette per gli uccellini, munite di abbeveratoio e ciotola per il cibo.
Anche gli uccelli hanno questo trattamento qui, pensai. Cavoletti!
Ora ero davvero curiosa di vedere il resto.
Il taxi si fermo' nei pressi di una piccola costruzione. Non capii cosa fosse fino a quando i miei occhi non caddero su un elegante cartello in ferro battuto che portava la scritta "Reception", dissi con un filo di voce.
Il tassista ci aiuto' a portare i bagagli fino alla porta della reception, mio padre lo pago' e lo salutammo ringraziandolo.
Entrammoe qui un'altra sorpresa.
Addossato ad una parete vi era un elegante bancone in legno.
Alle spalle siergeva un immenso scaffale dello stesso colore sul quale spiccavano cataloghi, foto con personaggi famosi, depliant di vario genere, enciclopedie. Di fronte al bancone, un salotino posizionato a cerchio, composto da un divanetto a tre posti e due ampie poltrone di pelle beige occupavano il restane spazio della reception.Al centro del salotto un tavolino di cristallo poggiato sopra un tappeto a fiori della stessa tonalita'.
Ci avvicinamm un po' titubanti al bancone e suonammo il campanello.
Accideti, anche il suono del campanello è melodioso!
Subito comparve ai nostri occhi una elegante ragazza mora con due grandi occhi azzurri (e te pareva che non fosse cosi?) che ci accolse con un "Buongiorno e ben arrivati nel nostro villaggio! Io sono Victoria".
"Buongiorno a lei" rispose mio padre.
"Sono Charlie Swan e queste sono mia moglie Renée e mia figlia Isabella. Abbiamo prenotato due suite per le prossime tre settimane".
"Bene controllo subito. Oh si certo. Le due suite al terzo piano" disse la ragazza.
"Ho bisogno di un vostro documento e poi vi lascero' raggiungere le vostre stanze."
Una volta forniti i nostri documenti, la ragazza suono' un campanello simile a quello sul bancone. A quel tintinnio apparve un ragazzone alto e muscoloso.
"Felix accompagna per favore i signori alle suite 18 A e 18 B al terzo piano".
Il ragazzo annui' col capo e si diresse a recuperare un carrello sul quale carico' i nostri bagagli.
"Signori per qualsiasi necessita' io sono a vostra completa disposizione. Vi auguro un buon soggiorno".
Che gentile pensammo.
Ero sempre piu' elettrizzata da quel posto e ancora dovevo vedere il resto.
Il ragazzo ci fece strada verso l'ascensore. Le porte si chiusero.
Sembrava che quell'ascensore andasse al rallentatore, ero troppo impaziente.
Finalmente raggiungemmo il terzo piano.
Felix ci accompagno' alle nostre stanze. Per prima apri' quella dei miei genitori.
"Questa è la vostra stanza signori. Prego entrate" ci disse facendoci stada.
"Questo è il salotto".

Indescrivibile fu la scena che mi si paro' davanti: la porta si apri' sul salotto.
Al centro vi era un divano a due posti corredato da due poltrone, il tutto foderato di un tessuto ricamato a fiori bianchi e rosa.
A lato di una poltrona si trovava un piccolo tavolino sul quale erano appoggiate alcune riviste e giornali e .. udite udite un piccolo mini-bar!!!
Sulla parete di fronte, due grandi finestre in stile inglese ornate da due pesanti tende che riprndevano i colori del divano.
La parete alla nostra sinistra era invece occupata da un elegante camino sul quale si trovava un vaso di fiori freschi.
Contro la parete alla nostra destra (che divideva il bagno dalla camera da letto) era appoggiato un tavolino intagliato, sopra al quale, appeso al muro, vi era uno specchio di forma ovale color oro.
Quadri di dipinti antichi facevano capolino un po' su tutte le pareti.
Un appendiabiti si trovava accanto all'ultima parete "libera" se cosi si puo' definire.
Mamma e papa' erano praticamente a bocca aperta.
Felix ci fece segno di seguirlo per condurci verso il bagno e la zona notte.
Non riuscivo a staccare gli occhi da quelo che stavo vedendo. Mamma mia, ma dove eravamo capitati? Sto forse sognando? Beh allora guai a chi mi sveglia!!!
La voce del ragazzo mi ridesto' dai miei pensieri.
"Ecco qui c'è la vostra toilette e nella stanza accanto la vostra camera da letto".
Non resistevo e mentre loro tre guardavano il bagno corredato di ogni comfort (idromassaggio, 5 tipi di bagnoschiuma diversi in omaggio, shampoo, piastra per capelli, phon con 3 diffusori differenti e molto altro ancora) io sgattaiolai via dirigendomi verso la camera da letto.
Aprii piano la porta, quasi a non voler far rumore e cio' che mi trovai di fronte fu ancora meglio di quello che gia' avevo visto.
Un grande letto matrimoniale si presento' ai miei occhi.
Strano, come quelli che trovi sulle riviste di arredamento con mobili restaurati;
antico, come quelli di un castello di re e regine.
Da ambo le parti, due simpatici comodini di forma strana, bombati ai lati con il piano in marmo nero e bianco.
In fondo al letto, una cassapanca.
A destra del letto, contro la parete, un armadio a tre ante.
Voltai lo sguardo a sinistra e dapprima non riuscii a capire cio' che vedevo.
Un mobile, basso, con al centro un grande specchio (in cui mi stavo specchiando e potevo vedere tutto il mio stupore!) poggiato su una struttura che si allargava ai fianchi formando un piano di appoggio anch'esso di marmo nero e bianco.
E non era finita. Per potersi sedere davanti allo specchio... un comodo pouf foderato di velluto bianco.
Decisi di godermi ancora quella strana scoperta e mi sedetti sul pouf.
Iniziavo a capire a cosa potesse servire tutto cio'. E mi sentii sciocca per non averlo capito prima.
Mi scappo' un risolino e scossi la testa. Solo allora mi accorsi di un imponente como' alla mia sinistra.
Ogni minuto una scoperta, pensai.
Mi alzai e mi diressi verso la finestra della stanza.

   
 
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