Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: magicwally    10/03/2011    5 recensioni
Lo avevo lasciato 3 anni fa , e ora, me lo trovavo davanti.
Bello più che mai.
Ma lui non doveva tornare nella mia vita, non doveva sapere.
SCUSATE PRIMA FAN-FICTION, SIATE CLEMENTI. GRAZIE
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
ENTRO PIANO PIANO IN PUNTA DI PIEDI. NON  MI UCCIDETE, VERO?
POI RIMANE UNA STORIA NON FINITA E  NON MI PIACCIONO LE STORIE LASCIATE A META’. QUINDI MI DOVETE LASCIARE VIVERE.

 
MI SCUSO INFINITAMENTE PER QUESTO ENORME RITARDO.
CI SONO STATI UN PO’ DI FATTORI CHE MI HANNO PORTATO A QUESTO RITARDO.
IL PRIMO FRA TUTTI E’ CHE HO INIZIATO A LAVORARE, E STO FUORI TUTTO IL GIORNO, E QUANDO TRONO A CASA HO MILLE IMPEGNI CHE NON MI PERMETTONO PIU’ DI TANTO DI AVVICINARMI AL COMPUTER.
IL CAPITOLO E’ STATO SCRITTO A PICCOLI PEZZI, QUINDI NON SO VERAMENTE COME SIA VENUTO. PER POSTARLO NON SONO RIUSCITA A RILEGGERLO.
SCUSATEMI ANCORA.
 
COMUNQUE NON PREOCCUPATEVI CHE LA STORIA LA FINISCO.

 
IL PROSSIMO CAPITOLO NON SO QUANDO ARRIVERA’,  MA ARRIVERA’, NON PREOCCUPATEVI
 

 
COME SEMPRE , VOGLIO RINGRAZIARE LE PERSONE CHE MI HANNO RECENSITO(8+14), MESSO TRA LE PREFERITE (48), SEGUITE (152), RICORDATE (15),AUTORI PREFERITI 85) E ANCHE A QUELLE PERSONE SILENZIOSE CHE SONO PASSATE A LEGGERE LA MIA STORIA. FA SEMPRE PIACERE.
 
 
 
Capitolo 13
 
Pov. Edward
 
Finalmente dopo tanto tempo sono riuscito a dormire bene. Non ho avuto incubi, anzi ho fatto un sogno bellissimo.
Ho sognato che tornavamo ad essere una bellissima famiglia, e con noi c’era anche il piccolo Matthew.
A questo pensiero mi rattristo un pochino,lui non ha nessuna colpa se sua madre si è comportata da vera stronza nei miei confronti, e sono felicissimo che glielo abbiano tolto. Di indole sono molto buono ma in questo caso non ho guardato in faccia nessuno. Ho pensato solo al bene del piccolo e alla mia salute mentale. Lei non merita nulla, come non merita nulla la sua compare. Ma prima o poi riuscirò a fargliela pagare anche a lei. Basta avere solo un po’ di pazienza.
Bene. Basta con i brutti pensieri. Oggi è una giornata bellissima, tra poco rivedrò i miei figli e sono al settimo cielo.
Ho avvisato James della novità e anche lui è contento per noi. Infatti è riuscito a spostare un appuntamento che avevamo alle 9,30 passandolo alle 11,00. Ma con questo spostamento d’orario la giornata è fitta di appuntamenti. Non mi importa. Voglio vedere i miei figli e voglio stare con Bella.
Mi alzo velocemente, faccio la doccia e mi vesto e in un batter d’occhio busso alla porta di comunicazione con Bella. È aperta. Non sento nessuna risposta quindi lentamente entro nella sua camera. Sento scorrere l’acqua della doccia. Come vorrei essere con lei. Mi volto e lascio la sua camera, e torno nella mia. Non voglio che pensi male. Voglio andarci con i piedi di piombo. Non devo affrettare le cose. Già i baci che ci siamo dati... sono un regalo grandissimo.
Devo prenderle qualche cosa, anche hai piccoli devo fare un regalo, non hanno nulla di mio. Spero di riuscire a fermarmi in un negozio di giocattoli durante la giornata.
Perso nei miei pensieri non mi sono accorto che Bella è entrata nella mia camera, mi sta osservando
-bungiorno Edward... – si avvicina e sorride – pronto per la tua prima volta “all’asilo”?- 
-certo... non vedo l’ora. Questa notte non ho fatto altro che sognarvi- le prendo la mano e gliela bacio.
-spero che siano stati sogni belli- mi chiede
-certo... finalmente dopo tanto sono riuscito a dormire meravigliosamente bene. E questo lo devo a te- la prendo tra le braccia e le bacio la testa. È meravigliosa.
-sono felice per te. Sai anch’io questa notte ho dormito benissimo- alzo lo sguardo e si vede quanto è felice
-andiamo a fare colazione?- la prendo per mano e ci avviamo
-senti... questa sera facciamo una sorpresa alla tua famiglia e gli facciamo conoscere i bambini?-
-certo... se a te va bene, va bene anche a me-
-però... non gli diciamo nulla, li farò portare qui da Claudio e Anna, cosi conosceranno anche loro-
È una donna fantastica. Non la lascerò più andare via. Speriamo di risolvere tutto tra di noi.
 
Scendiamo a fare colazione che passa tranquillamente tra scherzi e risate, finalmente arriva il momento di andare dai piccoli non sto più nella pelle.
-Bella... andiamo?- chiedo impaziente
-si... Edward andiamo- mi guarda e sorride –tu vieni cosi? Non hai paura di essere riconosciuto?- mi fissa negli occhi
-no... a te dispiace?- chiedo con un po’ di timore
-no... si... non vorrei che ci saltassero addosso come degli avvoltoi- risponde sicura
-e se succede a te dispiacerebbe?- sono nervoso
-no... va bene. Succeda quel che succeda. Va bene così. D'altronde tu sei Edward Cullen e non uno qualsiasi- detto questo ci mettiamo tutti  a ridere.
Andiamo a prendere la sua auto e noto che è bellissima, ha cambiato veramente i suoi gusti
-però... ti tratti bene- esclamo ridendo
-vero?-si gira e ride- ne avevo bisogno, me l’ha venduta Claudio per un buon prezzo, sai con tre bambini lo spazio non è mai abbastanza- mi fa segno di salire. Per fortuna tutti i vetri sono oscurati, tranne quello davanti, così potrò, forse, passare inosservato.
Dopo un po’ di tempo e tanto traffico riusciamo ad arrivare a casa sua, saliamo e le tre piccole pesti ci accolgono molto calorosamente.
-mama... papà... sete aivati- esclamano tutti e tre
Mi chino per abbracciarli e baciarli e così fa anche Bella .
Si avvicinano a noi Claudio e Anna – Buongiorno Edward Bella- sorridono
Li osservo attentamente e mi accorgo che sono veramente una coppia splendida e veramente innamorata.
-Sai Bella... abbiamo ricevuto notizie dal giudice- Anna sembra felicissima – ci hanno accolto la domanda di adozione e ci daranno un bambino piccolo- si butta tra le braccia di Bella e piange
Non sono a mio agio quindi prendo i bimbi e mi allontano da loro, li lascio soli è un loro momento.
Ora capisco veramente che queste persone sono veramente fantastiche, hanno tanto amore da dare e Bella e i bambini ne ha beneficiato in questi tre anni.
- Edward... – mi si avvicina Claudio e mi fa segno di mettermi seduto sul divano
-Edward... scusa mia moglie ma dopo la notizia fresca di questa mattina, non vedeva l’ora di dirlo a Marie- sospira- sai per noi i piccoli sono come figli nostri, gli vogliamo un mondo di bene... ma non sono nostri. Purtroppo non possiamo averne, quindi abbiamo intrapreso la strada dell’adozione- ha lo sguardo fisso su sua moglie – e Marie ci è  stata molto vicino in questo periodo. Sei fortunato ad avere lei, non si è mai scoraggiata ha sempre guardato avanti nonostante crescere da sola tre bimbi non sia stato facile, ha sempre un sorriso o un pensiero gentile per tutti- ora mi fissa attentamente negli occhi ed è molto serio- se la tornerai a far soffrire o solamente piangere... te la dovrai vedere con me e ti assicuro che ho alle spalle anni di box e karate, quindi...- lo blocco prima che continui
-non preoccuparti... non è mia intenzione farla soffrire, anzi farò di tutto per tornare ad essere una famiglia- sospiro – me la sono lasciata sfuggire una volta e non ci penso minimamente a lasciarmela scappare un’altra volta- sono serio e lo sto fissando negli occhi e nel frattempo ci siamo alzati tutti e due in piedi e siamo a pochi centimetri di distanza e ci sfidiamo a suon di sguardi. Siamo alti più o meno uguali, anche se lui è leggermente più alto di me, ma non mi incute timore, tanto non  ho intenzione di far soffrire Bella, quindi il problema non sussiste.
Iniziamo a ridere insieme, Bella e Anna ci raggiungono e ci chiedono – che cos’è successo- sono allarmate, siamo ancora molto vicino
-niente... ci siamo solo scambiati alcuni pareri- lo guardo negli occhi e lui – vero... ci siamo scambiati alcuni pareri- afferma , poi si volta verso la moglie e gli sorride.
-Marie... Edward... questa mattina il giudice ci ha avvisato in forma privata che ci hanno accolto la domanda di adozione, a ore arriverà la conferma ufficiale, quindi come potete immaginare siamo molto contenti- Anna abbraccia il marito e si volta verso bella – Marie... solo che dalla prossima settimana non ci potremo occupare dei bambini, dobbiamo andare a Bolzano a incontrare il piccolo che ci hanno assegnato. Quindi se avrai bisogno... non potrai contare su di noi- sospira Anna, sembra veramente dispiaciuta per Bella e i bambini. Ma come al solito Bella mi stupisce ancora di più.
-Anna... Claudio... non preoccupatevi, se avrò bisogno di aiuto ci penserò al momento opportuno. Sapete anche che c’è sempre anche Laura... anche lei è sempre contenta di occuparsi dei piccoli- mi si avvicina – ti ho parlato di Laura Edward?- chiede curiosa.
-no... non mi pare... comunque sei sempre in tempo a parlarmene-
-ok... forse ora è meglio che ci avviamo verso l’asilo, se non vogliamo arrivare con tutta la ressa dei genitori. – mi guarda è in pensiero
- cosa c’è Bella? Perché all’improvviso ti sei fatta seria?- sono preoccupato. Forse si è  pentita di avermi offerto l’opportunità di portare i piccoli all’asilo.
- niente Edward... è solo che molto probabilmente ti riconosceranno e dopo sarà difficile gestire la nostra privacy- sospira
- Bella... se hai cambiato idea... ti aspetto a casa- le dico per tranquillizzarla, anche se mi piange il cuore.
-Marie... prima o poi vi vedranno insieme, quindi forse è meglio che vi togliate il mal di denti il prima possibile.- Claudio mi guarda – sai Edward qui in Italia i bambini non possono essere fotografati e se lo fanno hanno l’obbligo di oscurare il volto, quindi per i piccoli il problema non sussiste. Magari per Marie sarà un po’ più difficile, ma questo non la deve spaventare. Vero?- si volta verso Bella e le sorride come a confortarla – poi... lo sai che sono il tuo avvocato, e se ti dovessero dare fastidio più del lecito, non esiterò a essere spietato- si avvicina a Bella e l’abbraccia.
 
Detto questo ci avviamo con i bambini alla macchina, vedo che bella apre il baule e tira fuori i seggiolini e l’aiuto a montarli, facciamo salire i piccoli e partiamo alla volta dell’asilo.
 
Quando arriviamo davanti all’asilo vedo che ci sono poche persone, menomale, penso.
I bambini durante il piccolo tragitto non hanno fatto altro che dire – anche noi abbiamo il papà- e contenti continuano- papà ci accompagni dala maetra?- chiedono con curiosità.
Mi volto verso Bella che mi fa segno di dire e fare quello che voglio, allora li rassicuro- certo piccoli com molto piacere vi accompagno dalla vostra maestra, e se posso vorrei vedere la vostra aula- mi volto verso di loro per vedere la loro reazione
-siiiiii!!!- esclamano tutti e tre, come sono dolci. Non mi voglio perdere più nulla della loro vita. Spero di mettere a posto ogni cosa e di stare sempre con loro, anche se per fare questo devo trasferirmi in Italia, non importa. In America non ho nulla che mi lega e se Bella vorrà farò venire qui anche Matthew, altrimenti troverò il modo per non abbandonarlo. Ma so che Bella ha il un cuore molto grande e sono convinto che amerà anche lui, quando saprà tutta la storia.
 
Scendiamo tutti dalla macchina, i bambini sono al settimo cielo, mi prendono per mano e mi spingono verso una porta. Bella ci segue a poca distanza e mi apre la porta, entriamo dentro alla struttura e vedo che si avvicina una donna dallo sguardo molto dolce, e i bambini le corrono incontro urlando di gioia
-bambini... non urlate, lo sapete che non sta bene e che non è educato- la maestra da loro una carezza sulla testa e si volta verso Bella – come mai sono così contenti questa mattina? Di solito sono sempre molto tristi- volge lo sguardo dai bambini a Bella e solo quando Thomas le dice – maetra quetto è nottro papà- e mi prende per mano .
La signora quando mi vede mi sorride calorosamente e vedo che spalanca gli occhi, ohi ohi mi ha riconosciuto.
-ma... ma...- non riesce a spiccicare parola e si volta verso Bella con un grande punto interrogativo che gli spunta sopra la testa.
-si... non stai sognando- mi guarda e ride –ti presento il papà di queste piccole pesti, ovvero, Edward Cullen – aspetto con un po’ di paura la sua risposta-
-p.piacere... Marie non mi aveva detto nulla del padre, o meglio, sapevo che era americano ma non sapevo che fosse lei- mi guarda sempre più meravigliata
-ascolta... possiamo andare nel tuo ufficio e parlare tranquillamente- le chiede Bella – forse è meglio che meno persone lo vedono meglio è...- lascia la frase in sospeso
-bene bambini, ora entrate in classe che c’è la tata Lucia che vi sta aspettando e sapete che ha sempre voglia di coccolarvi- comunica loro la signora.
Mi corrono incontro e mi abbracciano – papà... oggi ci veni a plendele?- chiedono timidi
-bambini... oggi io e papà dobbiamo lavorare. State tranquilli vi verrà a prendere Claudio o Anna e poi dopo cena vi porteranno da noi, così staremo un po’ di tempo insieme. Va bene? – comunica loro Bella
I bambini annuiscono e corrono verso la loro aula, quando sono sulla porta si girano verso di noi e ci salutano con le loro manine paffutelle. A nostra volta li salutiamo e mandiamo loro un bacio in volo.
Ridendo attraversano la porta e spariscono dalla nostra vista.
Andiamo nell’ufficio di questa signora che ancora non si è presentata, a che non smette mai di guardarmi. La cosa mi innervosisce molto e Bella se ne accorge, tanto che mi prende per mano e mi fa capire che lei è lì con me e che non se ne andrà.
-Roberta... so di chiederti molto- Bella mi stringe ulteriormente la mano – ma ti saremmo grati se non dicessi con nessuno chi è il padre dei bambini.- la guarda fissa negli occhi, come a farle capire che se si lascia scappare anche solo una piccola parola su di me, gliela farebbe pagare molto cara. E so per certo che lo farebbe e non solo lei ma anche Claudio e Anna, visto che sono molto protettivi nei suoi confronti.
-o.ok... va bene- mi guarda e sorride -solo per il bene dei bambini non dirò nulla. Ma a un patto- continua a guardarmi negli occhi
- quale patto?- chiede nervosa Bella
-il patto è che... vorrei un’autografo da suo marito e un autografo- ora è diventata un peperone rosso, è veramente in imbarazzo.
-va bene... sia per la foto che per l’autografo- mi avvicino a lei che prende il suo cellulare e lo porge a Bella e le fa segno di farci la foto.  Dopo esserci messi in posa per la foto,e un suo tentativo di palpeggiamento finalmente Bella scatta la foto. Bella siè  accorta di tutto e ha uno sguardo che se potesse la fulminerebbe seduta stante.
Roberta si allontana da me e mi porge una mia foto, non so come faccia ad averla, forse è una di quelle che si trovano nelle riviste per ragazzine. Mah... sono incredulo.
(mio commento personale: alla bellezza non ci si volta dal’altra parte, qualunque età uno abbia)
Finalmente riusciamo ad uscire da questa scuola e ci dirigiamo verso il prossimo appuntamento. Sono molto felice.
Sono riuscito a vedere i piccoli, a stare un po’ con loro e in particolar modo sono con la mia cara dolce Bella.
La giornata passa velocemente, tra un servizio e l’altro riusciamo a parlare e scherzare, giriamo sempre con la macchina di Bella. James è un po’ contrario, ma con la macchina messa a disposizione, ci avrebbero seguito, invece con questa riusciamo a girare indisturbati.
Al fotografo che oggi mi ha fatto il servizio fotografico, ho chiesto se ci faceva degli scatti solo per noi. Lui ha acconsentito, ce ne ha fatte veramente tante, e alla fine ci ha detto che le avrebbe stampate e che le faceva recapitare all’hotel.
Finalmente riusciamo a tornare in hotel.
Saliamo nelle nostre camere come se questi ultimi tre anni non siano mai passati.
Stiamo veramente bene insieme. Entro nella suite di Bella, e finalmente riusciamo a stare un po’ insieme senza altre persone intorno.
L’abbraccio e lei ricambia il mio abbraccio. Non resisto e la bacio. Inizialmente è un bacio dolce leggero, ma poi piano piano siu fa sempre più profondo. Tutta la passione che provo per lei, la sto trasmettendo in questo bacio. Non ce ne accorgiamo, ma durante il bacio ci siamo buttati sul letto. Lei ora è sotto di me. È così morbida, dolce e delicata. Quanto mi è mancata. Quanto mi è mancato il suo tutto.
Ci lasciamo trasportare dalla passione, ci tocchiamo ci accarezziamo, ci guardiamo occhi negli occhi, c’è tanta passione tra di noi.
Però ora non è il momento, stiamo correndo troppo, ci sono ancora tante cose non dette tra di noi.
Quando questo momento avverrà,  non ci dovranno essere più segreti tra di noi.
Con uno sforzo enorme riesco a discostarmi – Bella...- sospiro – lo vorrei tanto... ma non ora... – la guardo intensamente negli occhi e cerco di capire che reazione possa avere . Come sempre mi sbalordisce – hai ragione Edward... ora non è il momento... anch’io lo vorrei tanto... ma non così- mi da un bacio a stampo e mi fa segno di tirarmi su, e con uno  scatto mi alzo in piedi e le porgo la mia mano per aiutarla a mettersi in piedi, mi sorride – ok... Edward forse è meglio che ci prepariamo- guarda l’orologio e dice – oddio!!! È tardissimo!!! Sono già le 19,00 e tra meno di un’ora arriveranno i piccoli con Claudio e Anna. Come facciamo con a tua famiglia a fargli la sorpresa?- mi chiede curiosa – speriamo che non arrivi Alice a ....- non fa in tempo a finire la frase che sentiamo bussare alla porta
-aprite... tanto lo so che siete in camera. Vi ho visto arrivare- continua a bussare insistentemente e decido di aprire- Alice... ma cosa...-
- forza che questa sera ci divertiamo- si avvicina all’armadio di Bella e lo apre-  forza Bella...  ti devi vestire, ci hanno invitato in discoteca e non possiamo assolutamente mancare...- inizia a ispezionare gli abiti.
Ora come facciamo? Devono arrivare i piccoli, dovevamo far loro la sorpresa.
-ma... Alice siamo stanchi morti, non se ne parla assolutamente...- cerco di ribattere
- Edward... non se ne parla, dobbiamo andare per forza- Bella mio guarda sconsolata
-ma a che ora dobbiamo andare?- chiede a fil di voce la mia dolce metà
-ma Bella... prima di mezzanotte non si va in discoteca, quindi c’è tutto il tempo per cenare e per prepararti e forse anche per schiacciare un piccolo pisolo.
Si volta verso di me e mi fa la linguaccia – Edward... tu non discutere. Ora arrivo anche da te a preparati i vestiti da metterti- e si avvia a passo spedito verso la mia camera passando dalla porta di comunicazione, che ora viene costantemente lascia aperta.
Mi avvicino a Bella e le sussurro – come faccio con i piccoli?-
-ok... tanto loro arrivano verso le 20,00 e per massimo le 22,00 devono essere a letto. Se no domattina non si alzano. Anzi già le 22,00 è tardissimo per loro. Ma oggi è una giornata speciale, quindi, al massimo domani chiederò ad Anna di tenerli a casa dall’asilo- mi accarezza la guancia e mi fa segno di uscire dalla camera mentre lei si avvia verso il suo bagno. Come vorrei andare con lei. Arriverà anche quel momento, e quando arriverà sarò l’uomo più felice del mondo.
 
Finalmente ci ritroviamo nella mia camera , ordiniamo la cena che ce la guastiamo parlando dei piccoli e di come la mia famiglia sarà contenta di conoscerli.
Sento suonare il telefono della camera e mi affretto a rispondere. È la reception che mi comunica che c’è per me e Bella il Sig.Claudio, la Sig.ra Anna accompagnati da tre splendidi bambini.
Gli comunico di farli salire e poco dopo sento bussare alla porta.
Finalmente rivedo i miei piccoli angeli.
Quando apro la porta e i piccoli mi vedono mi saltano letteralmente addosso urlando- papààààà- li abbraccio contemporaneamente e rido – piccoli miei-
Claudio e Anna si avvicinano a Bella e l’abbracciano.
Riesco a liberarmi dei bambini – Claudio Anna che piacere rivedervi. Accomodatevi – faccio segno loro di accomodarsi sul divano. Si guardano attorno e sorridono – vedo che ti trattano bene Edward- commenta Claudio
-eh... si... – e mi metto a ridere, pensando che tutto questo l’ho voluto per stare con Bella e solo con lei.
Bella nel frattempo si è seduta con i piccoli che continuano a subissarla di domande sulla giornata appena trascorsa. Non le lasciano un momento di tregua. Quanto sono belli tutti insieme.
-Bella... cosa dici, chiamo Alice e faccio salire tutta la mia famiglia?-
-sì... è giunto il momento di far conoscere loro i bambini- sospira e si volta verso i bambini
-allora... Thomas Lizzie e Sophie ascoltatemi attentamente-  li guarda negli occhi e quando ha tutta la loro attenzione continua – ora arriveranno delle persone molto importanti per voi- i bambini annuiscono – sono i genitori e i fratelli e sorelle del vostro papà. Li volete conoscere?- li guarda amorevolmente e mi avvicino anch’io a loro e gli comunico- state tranquilli... vedrete che vi ameranno all’istante. Vero Bella?- metto un braccio sulle sue spalle e la stringo leggermente a me.
-vero Edward .Puoi chiamare Alice- a sua volta mi stringe a se
I bambini mi chiedono – ma... papà voiamo stae con te- dicono timorosi
Mi avvicino a loro e mi inginocchio, così che possano vedermi alla loro altezza – piccoli miei, non dovete preoccuparvi, sono persone fantastiche. Vi faranno divertire tanto- a ogni bambino do una piccola carezza sulla guancia seguito da un lunghissimo bacio.
Sono veramente fantastici, mi saltano addosso e mi fanno cadere sul pavimento. La caduta viene attutita dal tappeto, per fortuna. Ridiamo e scherziamo per qualche minuto fino a che non interviene Bella- bambini ora basta! Papà deve chiamare gli zii e i nonni. Siete contenti di conoscerli?-
-siiiiiii... che beio che beio i noni e zii- iniziano a saltare e a fare il girotondo.
Prendo il telefono e chiamo – Alice... potete venire tutti nella mia camera-
-ok... ma cos’è successo? Bella sta bene? Cosa le hai fatto?- sembra un treno in corsa, non mi lascia parlare
- Alice... calmati non è successo nulla. Solo che vi voglio tutti qui nella mia camera, anzi anche Bella vi vuole qui- spero che non si faccia strane idee
-ok... ok... arriviamo di corsa, che bello! Che bello!- non mi lascia dire nulla che ha già attaccato.
- Alice e gli altri arriveranno a minuti- mi passo una mano tra i capelli e guardo Bella che sorride
-ora conoscerete tutta la mia famiglia- la guardo e rettifico – anzi la nostra famiglia- mi avvicino a Bella e le prendo la mano – si perché è anche la tua di famiglia, lo sai quanto ti vogliono bene. Anche loro in questi anni hanno sofferto tanto, e ora che ti hanno di nuovo con loro non ti lasceranno più andare via- le stringo la mano e noto che i suoi occhi sono velati di lacrime
- oh... Edward quanto mi dispiace...- non la lascio finire
-Bella... non ti preoccupare, risolveremo tutto. E quando dico tutto, intendo tutto! Capito?- ora sono serio e la stringo a me.
Claudio e Anna sono commossi anche loro, sanno quanto ha sofferto il mio amore. Tutto questo per delle persone veramente spregevoli. Questi brutti pensieri li devo lasciare andare via, ora è un momento di festa, e senza farlo apposta sento bussare alla porta.
Come un tornado entra Alice – allora cosa c’è di così urgente da farci venire tutti nella tua stan...- non riesce a finire di parlare perché si è accorta che ci sono i bambini
-oh... come sono belli- esclama tutta contenta
Anche il resto della famiglia entra in stanza e si incantano tutti a guardare i bambini.
Esme si commuove immediatamente e corre da Bella ad abbracciarla e sento che le dice – Bella... grazie grazie per averceli portati. Sono veramente contenta- e si volta verso i piccoli ma non riesce a muoversi.
Ora anche Rosalie , Emmet e Jasper corrono verso Bella e l’abbracciano – sono bellissimi. Ma del resto anche tu sei bellissima- esclama Rose anche gli altri dicono che è così.
Vedo che Bella è imbarazzata, quindi mi avvicino ai piccoli e li presento.
-allora... famiglia... questi sono Thomas, Elisabeth e Sophie, i figli miei e di Bella- la guardo e lei mi si avvicina.
Anche i piccoli che sono un po’ intimoriti si mettono sulla difensiva e ci abbracciano tutti e due. Sia io che Bella non riusciamo a fare un passo. Non ce lo permettono.
Mi abbasso alla loro altezza – amori miei... volete conoscere queste persone?- li guardo negli occhi, cerco di infondere fiducia e cerco di fargli capire che non devono assolutamente avere paura di loro.
Timidamente mi fanno segno di sì con la testa, quindi faccio segno a mio padre e mia madre di avvicinarsi- questo è vostro nonno Carlisle e vostra nonna Esme- anche loro si mettono alla loro altezza e con un grande sorriso li guardano, aspettano con pazienza che dicano loro qualche cosa.
-piccoli... non dovete avere timore, lo sapete che se la mamma vi dice che vi potete fidare lo dovete fare?- Bella accarezza ogni bambino cerca di spronarli alla conversazione
-mama...- inizia a parlare Thomas ma poi si volta verso di me come a chiedere il mio permesso         - Thomas...  non avere paura. Lui è il mio papà e io non ho paura di lui. Tu hai paura di me?- chiedo con voce dolcissima- no- risponde sicuro, quindi si avvicina a Carlisle –ciao... come ti chiami?- chiede curioso – il mio nome è Carlisle, e se per te è troppo difficile mi puoi chiamare Carl- anche se voleva dire nonno ma non ha osato tanto ok... Carl... ma papà ha detto che sei mio nono- ora è curioso – sì è vero sono tuo nonno... quindi puoi chiamarmi come vuoi- gli sorride di cuore
-aola ti chiamo... nono va bene?- si volta verso di me come a chiedermi il permesso e faccio segno che va bene, quindi si volta di nuovo verso Carlisle e gli dice – nono va bene?-
Mio padre scoppia a ridere – certo che mi devi chiamare nonno. Posso abbracciarti?- non sta più nella pelle.
Thomas prende coraggi e l’abbraccia, le sue sorelle lo vedono e lo imitano e abbracciano a loro volta il loro nonno. Ora si accorgono che c’è anche Esme che li guarda con amore e le chiedono- e tu sei la nottra nona?-
-certo... sono la vostra nonna Esme- e di slancio li abbraccia commossa. I bambini inizialmente rimangono spiazzati, ma subito dopo si lasciano andare e abbracciano i nonni con tanto amore.
Siamo tutti commossi che per un po’ li lasciamo stare quindi passiamo alle altre presentazioni con
-Claudio Anna vi presento i miei fratelli . Loro sono Alice e suo marito Jasper e poi ci sono Emmet e Rosalie- si stringono la mano a vicendae iniziano a parlare tra di loro. Bella è sempre al mio fianco e controlla i piccoli che ora stanno parlando con i nonni e chiede loro- volete conoscere anche gli zii?-
-siiii- si alzano da terra e si avvicinano a noi e gli indica di voltarsi verso le altre persone
-questa è zia Alice con zio Jasper- si avvicinano e li abbracciano e Alice inizia a parlare- benissimo bambini io sono zia Alice e sono molto contenta di conoscervi e ho tanta voglia di stare con voi. Che ne dite se nei prossimi giorni vi porto un po’ in giro a divertirci?- per ingraziarseli inizia a fare lo sguardo da cucciolo e i bambini iniziano a ridere e ad annuire. In poco tempo è riuscita ad ammaliarli. Non oso pensare cosa possa accadere se glieli lasciamo per un solo pomeriggio. Di sicuro li porterebbe in giro per negozi. Oddio!!! No!!! Me li può traumatizzare
-Alice poi vediamo ok?- le comunico con voce dolce ma ferma. Tanto per farle capire che non si deve permettere di fare certe cose.
-ma... Edward cosa avevi capito? Io  li voglio solo portare al parco e poco altro- mi dice ridendo
-si come no!!! E poco altro. Beati chi ti crede- esclama Bella con ironia –lo sappiamo tutti cos’è il tuo “poco altro”- mima con le dita.  All’improvviso tutti scoppiamo a ridere e i bambini rimangono sconcertati da questo nostro comportamento. Cerco di rassicurarli – non preoccupatevi stavamo ridendo di zia Alice, poi la conoscerete meglio-
Si avvicinano anche Emmet e Rose e si presentano – io sono zia Rose e lui è zio Emmet . è grande e grosso ma è un piccolo orso tanto buono- e scoppiamo di nuovo a ridere
-oso?- chiede curiosa Lizzie
-si tesoro mio. Lui è zio Emmet detto piccolo orso. È un giocherellone e vedrete che con lui vi divertirete tanto- scoppia a ridere e con lei tutti noi. Emmet inizia a fare lo sciocco, cerca di attirare in tutti i modi ml’attenzione dei piccoli e alla fine ci riesce. Per quasi tutta la sera non se ne libera più.
Siamo tutti seduti sui divani a parlare quando la piccola Sophie mi viene vicino e si accoccola sulle mie gambe e cerca tutta la mia attenzione- cose c’è piccola mia?- chiedo con tanto amore
-niete... voievo stae in baccio con te- e mi da un bacio sulla guancia e per poco riesco a trattenere le lacrime. Quanto è dolce. Anche Bella si è accorta del suo gesto e mi sorride soddisfatta, sotto sotto anche a lei forse, sono mancato e non solo ai piccoli. Con questo pensiero mi stringo ancora di più a me Sophie che mi continua dare tanti bacini sulla guancia fino a quando – papà... pugi!- esclama e si accarezza la guancia. La guardo –hai ragione... pungo, scusami. Vuoi che torno liscio? Vuoi che non pungo più?- chiedo serio, lei mi guarda e annuisce.
-allora... torno subito da te. Aspettami qui... anzi vuoi venire con me?- le chiedo
-si... ma voio anche Thom e Lizzie. Potebeo pangee- mi dice triste
-certo... potete venire tutti con me- faccio segno loro di seguirmi e sento Emmet che esclama
-finalmente il rasoio che ti abbiamo regalato lo scorso natale, forse, verrà usato anche quando non sei al lavoro- e scoppia a ridere fino a quando Rose gli intima di smetterla. Lui cerca di mettercela tutta ad essere serio ma proprio non ci riesce. Con lui scoppiano a ridere tutti quanti.
I bambini mi seguono fin in bagno. Thomas è il più curioso e inizia a fare domande
-coa tai faendo?- mi guarda curioso mentre mi spalmo un po’ di schiuma sul viso- sto mettendo questa schiuma per rendere i peli della barba più morbidi- annuisce con la testa e continua ad osservare.
-oa che fai?- chiede Lizzie quando vede che prendo il rasoio e lo accosto al viso
-ora... è il momento che mi devo concentrare, devo stare attento a non farmi male- sorrido loro
-pecchè- ora è la volta di Sophie
-vedete questo oggetto- mi chino verso di loro e glielo faccio vedere. Annuiscono tutti insieme.
-questa cosa... si porta via tutti i pelacci che ho sul viso, così...- mi volto verso Sophie – quando mi volete dare i bacini sulla guancia sono liscio e non pungo più. Vero Sophie?- le sorrido e le accarezzo la guancia –si... no pugi pù!- esclama Sophie tutta contenta.
È stata la barba più lunga della mia vita. Non la smettevano di fare domande, e quando dovevo gonfiare le guance iniziavano a ridere e io con loro.
Rientriamo in salotto, mi siedo sul divano e come una vasetto di miele con il coperchio aperto, le piccole api mi si appiccicano addosso.
– ma... papà... oa no pugi più- Sophie mi accarezza la guancia e poi si tocca la sua – o atei mobbido come me- mi si avvicina con il suo piccolo volto e lo sfrega contro la mia guancia –ti... o atei poppio mobbido- tutti scoppiano a ridere
-achio... achio...- ora non ho soltanto Sophie che mi accarezza ma lo fanno anche Thomas e Lizzie. Il cuore sembra volermi scoppiare nel petto. Bella ci sta guardando e ha gli occhi velati dalle lacrime, sembra che debba scoppiare a piangere da un momento all’altro. Le faccio segno di avvicinarsi, e anche lei ora è al mio fianco. Con non poca fatica riesco ad abbracciarla e a sussurrarle- Bella... grazie del dono che mi hai fatto- le accarezzo il braccio e le bacio la guancia e cerco di farle un po’ di forza per questo momento tanto dolce.
Mi accorgo che anche la mia famiglia ci sta guardando con infinito amore, anche per loro essere tutti insieme è una cosa meravigliosa.
-Claudio... Anna...- vedo che Esme si alza dal divano e li guarda con infinita gratitudine – vi volevo ringraziare, naturalmente a nome di tutta la famiglia, per essere stati vicini a Bella in un momento molto particolare della sua vita- si volta verso Bella e le manda un bacio – in un momento... – ora mi guarda intensamente – molto buio per tutti noi. Grazie grazie di cuore, non poteva incontrare persone migliori di voi. Se possiamo fare qualche cosa per voi, non esitate a chiedere- si avvicina ad Anna e le stringe le mani e poi l’abbraccia.
-quello che potete fare per noi...- Anna inizia a parlare e guarda Claudio, che con un cenno della testa le fa segno di continuare- quello che potete fare per noi... è di amare Marie, noi la chiamiamo così, come l’abbiamo amata noi in questi anni. Lei ci ha dato tanto con il suo carattere buono, altruista e in particolar modo, ci ha permesso di fingere per brevi momenti, di essere genitori- ora abbraccia Bella come se fosse la cosa più preziosa di questo mondo.
-e tu Edward... hai una donna che è fantastica. Vedi di non perderla un’altra volta e in particolar modo vedi di non farla soffrire. Anche se io sono una tua fan da sempre...- mi trucida con lo sguardo –non ci metterei due secondi a farti a pezzettini e cucinarti a dovere. Chiaro?- sembra una tigre che protegge i suoi cuccioli. Non riesco a fare e dire nulla. Muovo solo la testa in segno affermativo, e non oso nemmeno respirare.
-ok... spero che tu abbia capito. Ti verrei a cercare in capo al mondo, e non sto scherzando- Bella le prende le mani e cerca di distrarla.
-Anna... penso che ora l’abbia capito. Non c’è bisogno che spaventi anche i piccoli- cerca di stare seria ma non ci riesce, e con lei tutti gli altri. Solo io non riesco ancora amuovermi.
- Edward... ora puoi anche respirare, per il momento ha sotterrato l’ascia di guerra.- mi rassicura Claudi.
-ok... mi fido- lo guardo e tutti si rilassano ulteriormente.
 
Purtroppo anche il momento da passare con i piccoli è terminato. È ora che tornino a casa e che vadano a letto.
-Thomas, Lizzie Sophie è ora di andare. Ci vediamo domani verso sera- li abbraccia forte forte Bella
-ma... mama pottiamo tae qui?- chiedono i bambini
-cuccioli miei- sospira- dovete andare a casa, non avete nulla qui. Mancano i vostri pupazzi della notte e anche i vostri lettini. Vedete- gli fa vedere che nella camera non ci sono i lettini con le sponde- qui non ci sono i letti con le sponde.- cerca di convincerli
-Bambini...- intervengo io – facciamo così...- mi abbasso e li abbraccio – prometto che tra poche sere dormiremo tutti nel grande lettone. Va bene?- spero che accettino. Questa sera proprio non possiamo, anche se manderei tutto al diavolo, ma ho preso degli impegni e non posso mancare.
Bella mi guarda curiosa e le faccio segno che dopo le spiego.
-va bene. Pometto?- chiedono i bambini
-promesso. Giurin giurello. Croce sul cuore-  e gli facci vedere come si fa. All’istante mi copiano e mi abbracciao forte forte.
-ora fate i bravi e andate con Claudio e Anna- li spingo verso di loro e mi alzo a mia volta.
Abbracciano tutti, fanno per andarsene quando Alice chiama Anna – allora ci sentiamo domani mattina, per andare a fare shopping- salta tutta felice.
Ora ha trovato qualcuno che vada con lei in giro per Roma, forse Anna non sa quello che le aspetta.
-Anna... sei proprio sicura di voler andare con Alice a fare shopping?- le chiede Bella
-si... lo sai che adoro fare shopping- la bacia su una guancia e si rivolge hai bambini.
-su... piccoli andiamo a casa che i vostri orsacchiotti vi aspetta- quando i bambini sentono la parola orsacchiotti si convincono ad andare a casa.
Dopo un’infinità di baci e coccole, finalmente lasciano la camera e si avviano verso casa loro. Mi mancano già. Non vedo l’ora che finiscano tutti questi impegni, così potrò stare liberamente con loro.
 
-allora... ragazzuoli... alle 23,30 ci troviamo nella hall del’hotel per andare in discoteca. Basterà rimanere per circa un’ora, giusto il tempo per farci vedere un po’ poi...- si volta e ci guarda tutti       -poi... siamo liberi di fare quello che vogliamo- prende Jasper per un braccio e esce dalla camera.
A ruota escono anche tutti gli altri.
 
Finalmente riusciamo a rimanere da soli, almeno per un po’ di tempo.
 
Faccio sedere al mio fianco Bella e l’abbraccio.
-sai... hai cresciuto dei bambini fantastici. E io sono fiero di te- mi volto mi avvicino per baciarla.
Sento che risponde con un timido grazie.
Rimaniamo abbracciati fino al momento di andare in quella infernale discoteca.
Vorrei poter non andare ma dobbiamo.
-Bella... ti prometto che staremo il minimo indispensabile... poi taglieremo la corda e faremo quello che vuoi- la rassicuro, ha lo sguardo un po’ contrariato per questo impegno.
-avrei preferito passare la serata con te e i piccoli- sconsolata si avvia verso la sua camera
-vado a sistemare  un po’ il trucco e sono pronta- così dicendo sparisce nella sua camera.
 
Poco dopo ci avviamo verso la hall dell’hotel, speriamo che la serata evolva nel miglior modo possibile. Seriamo che i paparazzi ci lascino stare.
 
 
 
 
Questi personaggi non mi appartengono,sono proprietà di Stephenie Meyer.
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: magicwally