-Kei...prima hai detto
che sapevi come mi sentivo, quando ho parlato del fatto che stare in Italia per
me era come stare in prigione...- La voce della ragazza accanto a lui esitava.
Kei si sentiva strano ad avere Ele accanto, gli sembrava di stare in una
dimensione ultraterrena, e l'unica cosa reale era lei, con la sua voce, il suo
profilo, i suoi pensieri.
-Sì.- Le rispose secco e
gelido.
-Sono contenta che almeno
qualcuno mi capisca.-
- Io sono stato rinchiuso
in un Monastero, da bambino.- Aveva una
voglia immensa di raccontarle tutto, ma il suo istinto gli consigliava di
tenersi vago. Era certo che lei avrebbe capito perchè lui DOVEVA diventare il
migliore, avrebbe senz'altro capito......ma no, no, chi voleva prendere in
giro??? Ele era leale, non avrebbe mai tradito i propri amici....
-Capisco...invece è stata
mia madre a tenermi segregata...aveva paura che mostrandomi ai Tornei venissi
rintracciata dalla...da certe persone che vorrebbero fare del male e a me e
alla mia famiglia.- Kei percepì l'esitazione di Ele e la fretta con cui aveva
detto l'ultima parte della sua frase, quel "dalla.."
subito sostitutito da altre parole, era un chiaro segno di sfiducia. Ma non era
la sfiducia che lo preoccupava, era
quell'articolo che poteva
benissimo significare il nome di un'associazione, ma comunque di qualcosa di
oscuro, avrebbe strappato il cuore con le proprie mani a chi potesse pensare di
fare del male a una creatura come lei. A lei...così bella...ma che non
conosceva ancora bene. Gli faceva male starle vicino ad ogni minuto, ma allo
stesso tempo era estremamente felice di vedere le sue gote lievemente tinte di
porpora per la fatica,le sue labbra così rosse che in confronto una rosa
sarebbe impallidita, era così bello starla a guardare...si rese conto che la
ragazza stava tremando dal freddo. Si slacciò la palandrana azzurro chiaro
della BBA che lui e gli altri avevano portato dal treno, e gliela porse.
-Tu hai freddo.- Disse
semplicemente senza alcuna giustificazione.
-Il freddo più gelido è
quello che alcune persone tengono nel cuore.....- Mormorò appena. Kei sapeva
che quella sensazione, che un respiro ghiacciato che proveniva da dentro di te,
era terribile, lui ci convieva. Gli anni al Monastero lo avevano fatto diventare
più gelido del vento del nord.
-Comunque grazie Kei, sei...un'amico.-
Si infilò la palandrana e il cappuccio coprendosi i capelli, sempre continuando
a camminare.
Kei ebbe parecchie strane
sensazioni. Nel vedere quel mantello che fino a ora aveva indossato lui, sul
corpo affusolato e bello di lei, si sentì una netta contorsione dello stomaco,
e il cuore accelerò i battiti. Le guance gli si tinsero di un lieve rosso.
E poi lo aveva chiamato
"amico".
Nessuna ragazza lo aveva
mai fatto. Tutte si tenevano alla larga da lui, per quell'insolito colore di
capelli, per quel carattere e per il fatto che era stato capitano dei Blade
Sharks, i teppisti di strada. Di solito le ragazze lo guardavano terrorizzate
dalla paura, girandogli al largo e sfottendolo sottovoce quando lui non
sentiva.
Ma cosa, cosa gli stava
succedendo????Perchè non riusciva a smettere di pensare a lei??? Perchè non
riusciva a smettere di
guardarla???E perchè, maledizione, lei si comportava esattamente come lui
avrebbe desiderato???? Ma perchè è tutto così complicato????.
Kei aveva bisogno di
riflettere. Non era il momento adatto ora, ma appena si sarebbe accampato con
gli altri. La solitudine gli aveva sempre fatto comodo.
-Kappa, che modifiche hai
intenzione di apportare a GoldPhoenix?- Eleonora era sempre accanto a lui,
aveva alzato il tono di voce per rivolgersi al prof, camminava ancora per nulla
affaticata al suo fianco, tenendo il suo passo e il suo ritmo.
-Allora allora allora, ho
già quantificato i danni e sono abbastanza consistenti....però ora mi sono
permesso di crearti un'allenamento personalizzato.... come a voi ragazzi!!!!-
-Prof, sfiancarci non
servirà a niente!!! Ci siamo già allenati sulla nave!!!- Obiettò Takao.
-Non basta Takao, vi
troverete ad affrontare blader fortissimi!!!Dovete essere preparati!!!-
-Già prof,dicci
pure.....- Fece per dire Rei.
-Sempre la stessa storia:
blader fortissimi e bla bla bla bla. Ma abbiamo vinto contro i White Tiger, gli
All Stars e gli European Dream!!!!I più forti di tutti siamo noi!!!!-
Oh nooo, sospirò Kei, ora
ricomincia!!!!
-Ma non è questo il punto
Takao, il punto è che possiamo sempre migliorarci!-
-Già, un bravo blader
riconosce sempre i propri limiti!!!-
-Adesso basta Takao,
prof. accettiamo i tuoi allenamenti.- Kei aveva tagliato corto, non era sua
intenzione mischiarsi con queste bambinate, ma non voleva fare una figuraccia
davanti a lei.
-Tzè...deve sempre
decidere lui!!!-Bofonchiò Takao a Max.
-L'allenamento serve
sempre super campione!!!E poi non comportarti da macho man con Ele!!!-
-Non è che ti piace un
pò????-Gli chiese Takao sospettoso.
-A chi?A
me???Nooooooo!!!- Rispose il biondino evitando accuratamente di guardare negli
occhi l'amico.
-Allora, cominciamo da te
Eleonora -Disse Kappa fermandosi e quindi bloccando la marcia del gruppo -Ho
notato analizzando il tuo bey che tu tendi ad essere una persona
riflessiva...un pò di arti marziali ti daranno un pò di velocità di pensiero.
Takao, tu invece sei il suo esatto contrario, troppo impulsivo. Durante le
soste che faremo dovrai ricominciare a praticare un pò di kendo, e anche a fare
un pò di footing...per quanto riguarda voi, Kei,Rei e Max, basterà che vi
alleniate con il vostro bey.- Concluse Kappa riprendendo la camminata.
-Non so niente di arti
marziali.-Ele accanto a lui sembrava piuttosto abbattuta.
-Potresti farti insegnare
da Rei.- Ecco, adesso faccio anchè il masochista, pensò Kei.
-Glielo chiederò.- Che
strano, sembra piuttosto gelida, che ho detto che non va??? Si domandò il
ragazzo.
-Kei, sei mai stato in
Italia?-
-Sì, prima di combattere
contro gli European Dreams, Takao voleva per forza sfidare Gianni.....-
-Buffone!!!- Lo
interruppe cupamente lei.
-Non hai una grande
opinione del campione del tuo paese.- Era sicuro che lei non si riferisse a
Takao.
-Infatti, è un
buffone,anche se con il beyblade è bravo.Ma è entrato a far parte degli
European Dreams solamente perchè il padre è un miliardario. Tutte le ragazze
che conoscevo in Italia, gli sbavavano dietro!!!.- Kei ebbe l'impressione che
lei lo dicesse con un pò di rammarico.
-Perchè non stimi gli
European Dreams?-
-Perchè sapevo che i
migliori eravate voi.- Affermò girandosi verso di lui e incontrando il suo
sguardo. Il cuore di Kei accelerò i battiti e si sentì cedere le ginocchia, era
sicuro di stare per arrossire,infatti si sentiva improvvisamente caldo.
-Comunque non condivido
quello che pensano.- Aggiuse voltando lo sguardo verso il sentiero -Se si
decide di essere una squadra, lo si è sotto tutti i punti di vista, non solo
nei manifesti dei Tornei. Negli European Dreams le cose come rispetto,amicizia,forza
di squadra sono totalmente sconosciute. Sono tutti e quattro egoisti,pensano
che stare in squadra sia sintomo di debolezza.Sai, durante l'anno non si vedono
quasi mai.Ma non credo di raccontarti nulla di nuovo.- Sorrise lei, con quel
suo sorriso che sembrava più sincero di una nevicata appena caduta.
Kei non rispose e
continuò a guardare fisso davanti a sè, il discorso della ragazza lo aveva
colpito, anche lui prima di incontrare i BladeBreakers era stato così,quando
era il capo dei BladeSharks era freddo, calcolatore ed egoista, e non
considerava nessuno come un probabile amico, ma solo come esseri insulsi.
Da quando era entrato
nella squadra, aveva trovato.....degli amici. Anche se spesso non sopportava
Takao, e trovava Max irritante, aveva passato tante sfide con loro, e anche se
non riusciva completamente ad ammetterlo,li rispettava e in fondo potevano anche
essere suoi amici.
-Ele?- Era Takao che
aveva invertito la direzione avvicinandosi alla ragazza. Kei rallentò il passo
fino a lasciarli da soli, non aveva voglia di sentire i loro discorsi. Ele si
accorse che il ragazzo non era più accanto a lei, infatti lo seguì con lo
sguardo e incrociò il suo. Kei aveva voglia di inciampare a finire sul
sentiero, così da smettere di dover guardare quegli occhi.
-Dimmi Takao!!!- Fu lei a
distogliere lo sguardo da Kei.
-Stamani hai detto che la
ragazza che ti ha insegnato a parlare in giapponese si chiamava Reeka....-
-Sì certo, Reeka Watari.-
Kei osservò Takao, era completamente arrossito,quasi come il suo cappellino.
Avevano conosciuto Reeka prima del Torneo Cinese,era una ragazza speciale quasi
quanto Ele, e il fatto che le due ragazze si conoscessero le rendeva uniche.
-La..la
conosco!!!-Aggiunse Takao.
-Il tuo rossore mi indica
che la conosci bene.....-Le rispose Ele prima di ridacchiare.
-Perchè????Sono rosso???-
-Ohhhh sì!!!-Disse lei
prima di scoppiare a ridere, con quella sua risata argentina e sincera.
Takao inciampò nel
sentiero cadendo a faccia in avanti.
-Takao sei una foca!!!!-
Rise Max.
-Ma che gli è successo?-
Anche Rei si era avvicinato, e stava chiedendo a Ele il perchè della rovinosa
caduta dell'amico.
-Non ne ho idea
Rei....Gli stavo dicendo che conosco Reeka Watari quando è diventato rosso e ha
cominciato a farfugliare....-Rispose Ele ammiccando al cinese.
-Ahhhh......capisco!!!!-Fece
Rei prima di ammiccare nuovamente alla ragazza.
I ragazzi diedero una
mano a Takao, che non riusciva ad alzarsi perchè a quanto diceva lui era troppo
affaticato. Ele provò ad aiutare Takao, ma Rei la respinse dolcemente dicendole
che le ragazze non devono faticare troppo. Dopo qualche minuto, Takao si alzò
in piedi imprecando, coperto di polvere e terra, e dopo essersi dato dei
colpetti agli abiti per ripulirsi alla meglio, gli toccò sopportare tutti i
commentini di Max.
Ad un certo punto,
Eleonora cominciò a guardarsi intorno sospetta. Si muoveva a scatti
velocissimi, saettando con gli occhi lungo tutto il sentiero. Era una parte di
sentiero particolarmente stretta, e gli abeti sembravano più cupi ed insidiosi
che in qualsiasi altro punto.
-Ssst!!!!- Mormorò
abbastanza forte.
Il gruppo dei ragazzi si
bloccò.
-Cosa c'è Ele?- Chiese
Rei.
-C'è troppo silenzio
Rei.............-
-Come troppo silenzio?-
-Non è naturale che in
una foresta, e in autunno, ci sia così silenzio....-Disse piano cominciando
lentamente ad arretrare.
Kei stava seguendo il suo
ragionamento , ed aveva ragione. Il silenzio era opprimente. Prima si sentivano
i richiami di qualche animale,i canti di qualche sporadico uccello e il
frusciare incessante del vento. Ora tutto ciò era sparito.
-Cosa significa?- Chiese
Takao allarmato.
Eleonora non fece in
tempo a rispondergli.
Quattro figure ammantate
di nero sbucarono alla velocità della luce dalle fronde degli alberi,mettendosi
in mezzo alla radura e impedendo il passaggio ai ragazzi. Ele scattò indietro
evitando di striscio di venire colpita.
Erano quattro ragazzi,
due medio-alti e magri, uno robusto e uno più basso di Kappa. Portavano tutti e
quattro un mantello nero con il cappuccio, e una fascia nera che li copriva fin
sotto gli occhi e nascondeva i loro lineamenti. Erano sbucati dagli abeti con
una rapidità e un'agilità impressionante, incutevano timore a vista d'occhio e
davano l'impressione di essere la personificazione del Gelo.
Non diedero il tempo a
nessuno di fare qualsiasi domanda, in un'attimo lanciarono ad una velocità
impressionante quattro beyblade, che come uragani impazziti puntarono decisi
contro i ragazzi.
Ma la prima persona più
vicina al punto in cui i quattro erano sbucati fuori, non era nessuno dei
BladeBreakers.
Era lei.
Kei vide le immagini nel
suo pensiero molto lentamente. Uno dei bey, che riconobbe come essere quello
del "capo" dei ladri, avanzò pericolosamente verso Ele. Era un
beyblade blu e azzurro, come una scheggia di un ghiacciaio, aveva una velocità di
rotazione immensa, Kei sentì l'eco di Takao che urlava:
-ATTENTA ELE!!!!!!!!-
Ma ricevette tutto come
un confuso tramestio di parole. Vide il bey tagliare l'erba e lasciare profondi
solchi sul sentiero, e avvicinarsi sempre più pericolosamente alla ragazza,
vide a rallentatore Ele che cercava di scappare, e poi sentì un lacerante urlo.
Ma non veniva da fuori,
l'aveva sentito nella sua testa.
La scheggia di ghiaccio
del bey aveva colpito la ragazza in pieno,lacerandole la caviglia. ma lei non
aveva emesso alcun suono, si era limitata a cadere in ginocchio per il dolore,
stringendo convulsamente la terra con
le mani. Guardava il ladro, con uno sguardo intriso d'odio e rabbia, Kei ebbe
l'impressione che qualcosa dentro di lui si stesse rompendo e lentamente
frantumando,come uno specchio colpito da un sasso. Prima che potesse rendersene
conto, aveva già afferrato Dranzer, e l'aveva lanciato contro il bey del ladro.
Assestò un colpo micidiale al beyblade avversario, tanto da farlo arretrare fin
quasi contro il propritario.
-Non provare più a
toccarla!!!!!!!!- Urlò, e sentì l'eco del suo grido propagarsi per la radura -
Se la sfiori solamente lo userò come un'arma!!!!!- Aggiunse accennando a
Dranzer. Non aveva la minima idea di cosa gli fosse successo, di perchè avesse
urlato quelle cose e soprattutto perchè volesse difenderla.Gli sembrava di
stare sospeso tra cielo e terra ora, non sentiva gli occhi stupiti degli altri
e il fatto di essere solo contro quattro,ma vedeva solo la caviglia lacerata di
lei e il suo sangue che schizzava sulla polvere.
-Dannazione!!!!- Kei
percepì appena il sussurro di queste parole, che non provenivano dalla ragazza,
ma dal ladro. In un secondo un barlume illuminò la mente di Kei, rifiutò di
pensare, e continuò a tenere immobile Dranzer davanti ad Ele. Una folata di
vento spazzò il sentiero, sembrò non sortire alcun effetto a Max,Takao e Rei,
che stavano combattendo con gli altri tre ladri, lottando per ricacciarli
indietro metro per metro, centimetro per centimetro, ma erano blader fortissimi
e con un talento e una tecnica insuperabile. Ma il vento, fece sì che un ciuffo
di capelli si liberò dal cappuccio del "capo" dei quattro ladri.
Kei spalancò gli occhi
per lo stupore immenso. Quel color rosso come gocce di sangue, si spostò
febbrilmente sugli occhi del ladro, oddio, erano color ghiaccio!!! Si sentì
paralizzato...quei capelli così rossi e quel colore di occhi talmente chiaro
che sembrava essere colore dell'acqua....(Indovinate chi è
^___*?????NDAutrice)...No, non poteva essere lui, non doveva essere lui
accidenti!!!!!!!No, no, era solo un volgarissimo ladro, non poteva essere colui
con cui aveva condiviso tutto il tempo al Monastero, e quelli non potevano
certo essere loro...Oddio no, ora calmati Kei, non sono loro, no, sono solo dei
ladruncoli, volgarissimi ladruncoli che se ne andranno appena avranno capito
che qui non c'è niente per loro...E così fu, i quattro ragazzi dopo un rapido
cenno fra di loro, sparirono nella boscaglia, agilissimi e silenziosi com'erano
venuti. Takao iniziò a correre verso i rami d'abete attraverso i quali i ladri
erano spariti, gridando -CHI SIETE VIGLIACCHI???IL VOSTRO NOME!!!!- Ma non
riuscì in nessun modo a raggiungerli, sembravano essersi volatilizzati, come
quattro corvi che avessero messo le ali e fossero volati via nel vento
autunnale.
Ma ora la cosa più
importante era un'altra.
Kei si girò verso Ele. In
un minuto, tutti i suoi compagni di squadra si precipitarono nel punto in cui
era rimasta, era ancora lì, seduta, con le mani contratte sulla terra, era un
simbolo della rabbia.
-Ele, fammi vedere la
caviglia, subito!!!-Le disse Kappa perentorio.
Lei ubbidì docilmente,
fissando il prof con occhi vuoti, muovendo debolmente la gamba destra e
slacciandosi il mantello, mostrando l'orribile squarcio che il beyblade le
aveva impresso nella pelle.
-Perchè, perchè se la
sono presa con te???- Mormorò Takao a denti stretti, inginocchiato accanto alla
ragazza, ma non sembrava rivolgere a lei la domanda, piuttosto a se' stesso.
-L-Li avevo
già..visti...- Mormorò lei, alzandosi a poco a poco in piedi, e tremando come
una foglia sbattuta dal vento. Ebbe un'improvviso mancamento,e cadde all'indietro, Rei e Max l'afferrarono
sostenendola per la schiena, respirava convulsamente e il petto le sussultava
fortemente.
-Cosa???????????-
-S-sì Takao.....erano
loro...chi mi ha ridotto...Phoe a quel modo....-Parlava a fatica e a
spizziconi. Kappa frugò nel proprio zaino furiosamente tirandone fuori una
cassetta del pronto soccorso, l'aprì febbrilmente cercando un disinfettante, la
polvere terrosa che inondava il sentiero poteva infettare il taglio. Kappa
prese una bottiglietta bianca di plastica, e anche un batuffolo di cotone, poi
si apprestò a spruzzare un pò di disinfettante su di esso.
-Rei...preparale qualcosa
di caldo....-Ordinò Kappa al cinesino.
-D'accordo...-Rispose Rei
e cominciò a frugare nello zaino cercando il fornelletto elettrico.
-Max...tu cerca la legna
per il fuoco, e dovresti aver dietro qualche coperta mi pare....-
-Yes prof, corro!!!!-
-E noi????- Chiese Takao,
che con Kei era l'unico a non dover fare niente.
-Aiutatela a sedersi!!!-
Rispose sbrigativamente Kappa, mentre cercava una garza.
Kei indicò a Takao un
tronco mezzo bruciato e sfondato,riverso su un lato al bordo del sentiero.
-Può sedersi lì...-
Takao fece cenno alla
ragazza di appoggiarsi a lui, Ele lentamente e zoppicando appoggiò un braccio
alla spalla del ragazzo,e lui la prese per la vita. Kei ebbe un fremito di
gelosia,ma comprendeva anche lui che l'italiana stava male.
-Che aspetti Kei???Dammi
una mano!!!!!!-Gli disse Takao spazientito.
Kei si soffermò sugli
occhi di lei. Dio, se aveva mai visto uno sguardo e un colore così bello. Erano
ancora tristi i suoi occhi, ma l'orgoglio dentro lo avvertiva sempre.Il ragazzo
si avvicinò e lasciò che Ele si appoggiasse anche a lui. Appena lei gli mise un
braccio attorno alle spalle, sentì un brivido percorrergli la schiena. Mentre
s'incamminavano verso il tronco, sentì un piccolo sussurro, che sicuramente non
era udibile da Takao.
-Grazie Kei.....-Era la
sua voce, così dolce e calma, anche se doveva avere la caviglia in condizioni
disastrose.
-Io.....-Non sapeva che
cosa risponderle.
Lei rimase in silenzio
finchè non arrivarono lentamente e stancamente al tronco sfondato.
Kei e Takao con molta attenzione
e delicatezza, aiutarono Eleonora a sedersi sul tronco, tenendo stesa la gamba
destra dove aveva la ferita.
Kei fece per girarsi e
avviarsi in disparte, dove stava sempre, ma un violento strattone lo fece
catapultarsi all'indietro, finendo per poco addosso ad Ele. Kei la guardò male,
come era successa una cosa del genere????Poi se ne rese conto. La sua sciarpa
si era annodata al collo di lei mentre camminavano.
Nella penombra del suo
studio ai piani più alti del Monastero, l'uomo stava lavorando alacremente
seduto dietro la grossa scrivania di ebano, sormontata da una quantità immensa
di fogli e cartelline, con migliaia di grafici di potenza e dati
psichici,caratteriali, e di potenza.
L'uomo prese la solita
penna che usava sempre, regalatagli dal suo più fido collaboratore, una
MontBlanc americana, difficile da trovare in Russia.Appose la sua firma su uno
dei moduli che si trovava davanti, prima di passarli in una cartella di cuoio
nera con su scritto in lingua russa "Importante".
L'uomo si passò all'improvviso
una mano sul fianco destro, un'espressione dolorante gli si dipinse sul volto,
Ah!!!Dannato reumatismo!!!Ricompariva sempre quando c'erano brutte notizie in
arrivo, l'ultima volta che aveva sentito quell'acuta e profonda fitta al fianco
destro, una fitta così lacerante e profonda da fargli spalancare gli occhi,
Yuri era inciampato in una radice e precipitato in un fosso durante gli
allenamenti di corsa ad ostacoli, fratturandosi una costola e il polso destro,
cosicchè non potesse lanciare il beyblade per almeno quindici giorni. E un
ritardo di quel genere per gli standard d'allenamento
era una cosa terribile.
Il vecchio si alzò dalla poltrona avvicinandosi alla finestra e scostando la
tenda di velluto rosso con la quale l'aveva coperta, e rimanendo a fissare il
panorama, non perchè gli piacesse, ma perchè voleva rassicurarsi da quel presagio
di sfortuna. Però quel reumatismo poteva anche essere un semplice acciacco
dovuto alla detestata vecchiaia....ma tanto non era così, la vecchiaia
avvizzisce il corpo, non la mente e nemmeno la cattiveria. Quella cattiveria
che era piantata come un rovo nell'animo del vecchio,e che ormai era la parte
principale del carattere stesso.
-Signor Hito...- La voce
fredda e melliflua allo stesso tempo di Steven Barkov, il suo più stretto e
fidato collaboratore,lo costrinse a girarsi verso di lui -I vostri ragazzi sono
tornati dopo la missione nella taiga, hanno parecchie cose da dirvi....-
Hito si avviò alla
scrivania, e tentò di riportare un pò d'ordine tra i fogli e le cartelle.
-Fateli entrare,
Barkov....-
-C'è solo Yuri, Hito. Ha
insistito per venire di persona, a quanto pare aveva delle cose importanti da
riferirvi...molto importanti.- Marcò il tono sull'ultima parte della sua frase,
prima di fare un cenno al ragazzo che stava in ombra e in attesa,fuori dalla
porta.
-Entra Yuri Ivanovic,
entra pure!- Sillabò Hito, mettendosi comodo sulla poltrona, e attendendo il
giovane.
Yuri non si era nemmeno
tolto il costume da ladro, entrò nello studio camminando e come sempre, fece
catalizzare su di lui l'attenzione dei due uomini. Yuri era bello, per quanto
potesse esserlo rimasto dopo tutta la vita trascorsa alla Borg, ma incarnava
l'odio. Aveva i capelli rossi come il
sangue che si era versato nella Rivoluzione d'Ottobre (La sto studiando in
questi giorni a scuola!!! NDAutrice) e gli occhi azzurri come i ghiacciai
eterni della Siberia, e aveva la pelle così candida da sembrare neve.
-Signor Hito....sono qui
per....- Cominciò a dire il ragazzo. Anche la sua voce aveva una nota di freddo
e ghiacciato.
-So per cosa sei qui,
Yuri.- Interruppe Hito senza troppi complimenti.
-Bene -riprese il
ragazzo, senza che l'interruzione del vecchio l'avesse minimamente turbato
-Come sapete, è da parecchi giorni che Boris,Sergej,Ivan e io stiamo spiando i
BladeBreakers che sono in viaggio nella taiga russa. Come vi avevo già detto,
qualche giorno fa, abbiamo dovuto batterci con una....ragazza...-Sembrava che
provasse disprezzo a pronunciare quel nome- E per quanto ci fossimo sforzati a
vincerla, non ce l'abbiamo fatta. Mi scuso ancora per questo deplorevole
errore.......- Yuri chinò la testa, in segno di dispiacere.
-Continua Yuri.- Esortò
Hito, senza dare nessuna considerazione alle ultime parole del ragazzo.
-Ecco...oggi, mentre
stavamo tornando alla zona segreta dove c'è l'elicottero che ci porta qui, quando ci siamo imbattuti nuovamente nei
BladeBreakers. Questa volta però, non erano soli. C'era la ragazza con loro.-
Yuri fece una piccola pausa, durante la quale squadrò ripetutamente Hito, e la
figura di Barkov a lato del massimo dirigente della Borg.Poi continuò
mantenendo lo stesso tono.
-Con una sola occhiata
Boris mi ha fatto capire che dovevamo prenderci la rivincita su quella
ragazzina, aveva osato sfidare noi, i Demolition Boys!!!!!!!!- La conclusione
della frase del ragazzo era quasi un' urlo soffocato e spasmodico, aveva
spalancato le iridi e sembrava fuori di se', riuscì a calmarsi dopo qualche
secondo. E riprese il discorso.
-Abbiamo sbagliato signor
Hito, ma aspettate a giudicare.....ebbene, siamo saltati fuori dalla boscaglia,
e abbiamo lanciato quasi istantaneamente i nostri beyblade contro quelli dei
BladeBreakers...ma prima, ci siamo vendicati.-
Un ghigno sfiorò le
labbra di Hito, era contento che i suoi pupilli crescessero così freddi e
crudeli, con l'odio estirpato nell'animo.
Yuri continuò la
narrazione, guardando fisso davanti a se', immobile come un robot: -Ho lanciato
a tutta velocità Wolborg contro la ragazza, si trovava a pochi metri da me....e
l'ho colpita.- Una luce di cattiveria passò fugace negli occhi di Yuri. Hito
sorrise compiaciuto, e anche Barkov nell'ombra stava ghignando contento.
-L'ho colpita ad una
caviglia...è stata molto agile a dire la verità. Ma comunque ha riportato un
buon danno. Boris si è complimentato con me.- Concluse Yuri.
-Ottimamente, Yuri
Ivanovic!!!-Esclamò Hito, tentando di ricomporsi e non mostrarsi troppo
entusiasta.
-Ma.....-La voce di Yuri
tornò a farsi sentire, congelante come sempre. Hito stava per rallegrarsi
definitivamente, aveva sfatato il mito del reumatismo presagio di sfortuna.
Però quel "Ma...."
pronunciato dal ragazzo, lo bloccò per un'attimo.
-Altro da dire Yuri?-
Chiese Barkov con il suo solito tono,anche se vi si leggeva una punta
d'apprensione.
-Sì, signor Barkov.....e
riguarda Kei.- L'attenzione di Hito e di Barkof si destò più che mai, ma non
fecero nessun cenno al ragazzo, che continuò poco dopo.
-Appena ho colpito la
ragazza, Kei ha lanciato Dranzer contro Wolborg. Non l'avevo mai visto così...così fuori di se', per una
femmina poi. Per questo mi sono lasciato sorprendere, e ha quasi messo fuori
gioco il mio beyblade. Mi ha anche detto che non avrei mai più dovuto
toccarla...e mi ha minacciato che avrebbe usato il suo beyblade come un'arma.-
Concluse Yuri, che tentava di nascondere la propria agitazione.
-COSA???????????????????-L'urlo
di Hito Hitawari, nonno di Kei, era rimbombato per tutto l'ultimo piano del
Monastero. -Non può essere Kei, Yuri!!!!!!!- Il vecchio era fuori di se,' ed
era scattato in piedi, facendo scivolare quattro o cinque cartelline sul
pavimento in marmo di Carrara (Eh scusate, un riferimento alla mia città volete
che non ce lo metta??????!!!NDAutrice)dello studio.
-Se permette signore,
conosco bene vostro nipote.- Mormorò a denti stretti Yuri.
Hito si alzò dalla
poltrona, e iniziò a rimuginare su quello che gli aveva riferito il ragazzo,
andando verso la finestra che dava sul cortile del Monastero.
-Barkov!!!!!!!-Disse
all'improvviso Hito -Vai alla sala comandi e ordina ad Andrejvich di
rintracciare immediatamente il computer del secchione che i BladeBreakers si
portano appresso!!!-.
-Vado subito,signor
Hito.-E Barkov fece per andarsene, passando davanti a Yuri.
-Barkov...ancora una
cosa. Dì ad Andrejvich che dovrà inserirsi nel computer del cervellone, e
modificare leggermente la tabella di marcia che sicuramente si saranno
costruiti.- Hito controllò in un'attimo il gigantesco pendolo che batteva le
ore nell'angolo sinistro del suo studio.Poi si rivolse nuovamente a Barkov -E'
appena l'una e mezza....entro questa sera devono essere arrivati al più vicino
centro abitato,domani mattina devono essere a Mosca,Kei deve tornare qui il
prima possibile, CHIARO???- Hito rivolse uno sguardo infuocato al suo
collaboratore.
-Certamente Hito, vado
subito......Ah, Yuri ha il permesso di tornare nella sua stanza almeno un'ora
per riposarsi?- Chiese Barkov.
-Certo certo, mi è stato
molto utile oggi, grazie ragazzo!- Concluse sbrigativamente Hito, prima di
iniziare a raccogliere tutti i fogli sparsi sul pavimento di marmo.
Yuri rispose con un lieve
inchino, prima di seguire Barkov fuori dallo studio. Il suo dovere per oggi,
l'aveva fatto.
La ragazza scese le scale
di legno sbrecciato della minuscola e malandata locanda, oltrepassò la porta
aperta e si avviò all'esterno. Doveva essere un bello spettacolo per tutti i
sempliciotti boscaioli che abitavano quel villaggio e che ora osservavano il
gruppetto di ragazzi. A dire la verità, c'era un solo ragazzo di fronte alla
locanda, immobile nel freddo della sera,teneva le braccia conserte,e con degli
occhi dalle sfumature cremisi osservava la ragazza che si stava avvicinando a
lui zoppicando leggermente.
-Eccomi...non sopportavo
più di stare lì dentro.- Disse la ragazza, accennando alla locanda.
-Gli altri?- Chiese atono
lui.
-Sono ancora dentro a
tentare di farsi capire....io e Max abbiamo provato con l'inglese ma non c'è
verso, continuano a rispondere in russo!!!-Fece lei spazientita.-Takao e Rei
vogliono provare con giapponese e cinese...ma tanto prevedo che dovremo farci capire
a gesti!.-
Rimasero in silenzio
rimanendo a fissare il piccolo villaggio, avvolto nell'oscurità. Tutto taceva,
gli abitanti erano tornati nelle proprie case, al calore di un fuoco acceso e
al profumo di una cena calda e saporita.
-Come stai?- Chiese Kei
ad Ele, al suo fianco.
-Mi sono rimessa dal
colpo.-
-Bene.-
-Kei, ma perchè
mi...insomma, hai impedito che riprovassero a colpirmi?-
-Era vietato forse?-
Reagì sgarbatamente lui, guardandola male. Non voleva spiegarle che forse ci
teneva a lei, non voleva spiegarle che aveva reagito così seguendo l'istinto e
soprattutto nemmeno lui sapeva perchè aveva agito a quel modo.
-Era solo una domanda.-
Anche lei aveva risposto molto freddamente, senza degnare d'uno sguardo Kei.
Passarono altri secondi
di silenzio.
-Eri senza possibilità di
difesa...perchè ti hanno colpita?- Questa volta era stato lui a chiedere, del
resto aveva rimuginato su l'incontro avvenuto la mattina da quando si erano
rimessi in cammino.
-Perchè li avevo già
incontrati, sono stati loro a rompere quasi del tutto GoldPhoenix. Mi avevano
colto di sorpresa, e li ho sfidati da sola, contro quattro.-
Kei era molto sorpreso,
aveva molto coraggio la ragazza evidentemente. Addirittura sfidare quattro
blader,in uno dei posti più desolati al mondo!!!!
-Sai Kei, quei quattro
avevano dei bit power.-
Il russo rimase
totalmente basito. Quella paura che l'aveva assalito quando aveva visto la
ciocca rosso sangue dei capelli di uno dei presunti ladri, si era violentemente
fatta strada nei pensieri di Kei. I ladri comuni non possiedono bit power. Si
costrinse a non pensare, e a continuare ad ascoltare lei.
-Li ho sentiti...ho
sentito l'ululare di un lupo...che drignava i denti contro di me. Ho avuto
paura...ma non per me, per la Fenice.Le ho ordinato di azzerare il proprio
potere,di nascondersi...oh Kei, mi sarei fatta ammazzare piuttosto che vedere
il mio bit power nelle mani di ladri, mi sono comportata da vigliacca ma che
altro potevo fare?Avrei perso se avessi lottato.....-Ele non finì la frase, Max
e Rei erano usciti dalla locanda e si stavano avvicinando ai due ragazzi.
-Hi ragazzi!!!- Salutò
allegramente il biondino.
-Allora, avete trovato
posto nell'albergo?- Chiese la ragazza.
-Sì ma...c'è un
problema.-
-Che problema Rei?-
-Bè....il padrone non ha
capito esattamente...bene.-
-In che senso scusa?-
-Nel senso che...c'è una
sola stanza disponibile. Senza cena.-
-Bè? Sarebbe questo il
problema? Alla cena ci pensi tu e per i letti ci aggiusteremo no?-
-Ele, you're a girl!!!-
-Ma che perspicace
Max!!!-Fece lei sarcastica al biondino -Comunque,mi adatterò in qualche
modo....-
Dalla portone di legno
scrostato della locanda, apparve la faccia di Kappa, che fece segno ai quattro
ragazzi di avvicinarsi, i tre risposero a Kappa affermativamente, e
cominciarono a incamminarsi vero la locanda, stava cominciando a far freddo e
stare fuori non era proprio il massimo per la salute.
Kei li seguì perchè non
sapeva che altro fare, era abbastanza stanco e non vedeva l'ora di poggiare la
schiena su un bel materasso. Si sarebbe impuntato per dormire vicino alla
finestra,voleva pensare, e cosa c'era di meglio del cielo russo per
pensare?Doveva riflettere su quei dannati ladri...possibile che possano essere
loro????No...no avanti Kei non ci pensare, non sono loro, lo sai benissimo
anche te. Il ragazzo stava tentando di rassicurarsi, ma non ci riuscì
completamente, ed entrò nella locanda sempre con questo chiodo fisso nella
testa, chi erano quelli?E come facevano ad avere dei bit power? E perchè
assomigliavano così tanto a Yuri,Boris,Sergej e Ivan? Ma poi, perchè oltre a
loro, non riusciva a non pensare a lei? In questi giorni mi stanno capitando
proprio delle cose strane, è continuo pensare e farmi domande. La troverò mai
la risposta???.
Si chiese ancora Kei,
mentre sul ciglio del portone della locanda fissava le stelle che ornavano il
cielo notturno,si sentì isolato da tutto mentre fissava le stelle e la luna,non
sentiva alle sue spalle Takao e Max che contrattavano con il padrone della
locanda per il prezzo, vedeva solo l'immensità della Russia, la sua terra.