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Autore: nausicaa black    11/03/2011    7 recensioni
Una Fred/Hermione, tutto qui.
Un amore che dilania l'animo nel ragazzo, fino a spingerlo a confessarle tutto. La reazione di lei lo lascia stupito.
Buona lettura.
Storia classificatasi quarta nella classifa Crack e quattordicesima in quella generale nel contesT "Tutto l'amore che ho" indetto da Payton Sawyer sul forum di EFP.
Genere: Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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“Ma cos'hai nella testa, Gorgosprizzi?”esclamò George, osservando il fratello con occhi colmi di stupore.
“Non essere sciocco fratellino, mica esistono!”, rispose Fred stendendo le gambe sul tavolino vicino al fuoco, nella Sala Comune dei Grifondoro.
“Esattamente come non può essere possibilE che tu sia innamorato proprio di lei!”, convenne nuovamente l'altro, seduto di fronte a lui con la fronte corrugata.
Non rispose più. Come poteva spiegarglielo, quando lui per primo non riusciva a darsi una risposta? Nemmeno era capace si scherzarci su. E questo, per uno dei gemelli Weasley, era parecchio grave.
George scosse la testa, alzandosi dal puff dove stava stravaccato. Salutò il fratello e si diresse nei dormitori, lasciandolo solo coi suoi pensieri.
Non riusciva a fermare un secondo la presenza  costante di lei nella sua testa.
Hermione Granger.
Il Prefetto Hermione Granger,
L'insopportabile so-tutto Prefetto Hermione Granger.
Sospirò, osservando il fuoco. Il rumore del ritratto della Signora Grassa che si apriva, lo distolse dal suo tormento interiore. Ma fu cosa di attimi: il suo stomaco fece una piccola capriola quando la vide.
“Fred!”, esclamò la ragazza. Voce come velluto, per le sue orecchie. Il fatto che poi l'avesse anche riconosciuto dalla sua copia sputata, lo fece emozionare ancora di più.
Hermione si abbandonò sul divano, accanto a lui. Aveva l'espressione stanca e i capelli cespugliosi in disordine.
“Hermione, passeggiatina notturna?”, le chiese, cercando di mantenere un tono tranquillo.
“Ero di ronda, Pix mi ha fatto impazzire. Ma tu cosa fai qui da solo? Dov'è George?”, gli chiese, sospettosa. Essere un Prefetto era difficile. Stare dietro e punire i gemelli Weasley era impossibile, invece.
“E' andato dormire”, le rispose con un sorriso. Ogni parola che le rivolgeva era una fatica. Moriva dalla voglia di stringerla, baciarla, di confessarle quel sentimento che si era insinuato in lui quell'estate, a Grimmauld Place, quando passavano intere giornate insieme.
“Non starete architettando qualcosa, vero?”, gli chiese Hermione sospettosa “Quest'anno con la Umbridge è già abbastanza difficile, Fred”. Si passò una mano tra i capelli, socchiudendo gli occhi.
Lui impallidì, invece. Era questo che pensava di lui? Che fosse uno sconsiderato, un combinaguai, un senza cervello?
“No, semplicemente volevo un po' di tranquillità”. Tra di loro piombò un silenzio imbarazzante.
Lei pensò di aver detto qualcosa di sbagliato, ma non riusciva a trovare le parole giuste per scusarsi.
Mille pensieri, invece, affollavano la mente di Fred. La tristezza si faceva spazio, accompagnata da uno stato di rassegnazione all'evidenza di quanto fossero diversi e, pertanto, incompatibili.
“Tu non mi conosci bene, Hermione,” le disse, alzandosi “Sarò anche un burlone piuttosto incurante delle regole, ma c'è molto di più di tutto questo!”. E benchè sarebbe voluto rimanere lì, accanto a lei, anche tutta la notte solo per guardarla, si diresse sconsolato verso il dormitorio.
Quella notte dormì poco e male. Si rigirò nel letto per ore, finchè non arrivò l'ora di alzarsi.
Raggiunse la Sala Grande col fratello, stranamente silenzioso. Non era frequente che non si  parlassero. Ma se succedeva, vi era sempre un motivo. E tra di loro, in quei casi, non c'era bisogno di parole.
Seguì le lezioni con più svogliatezza del solito, saltò anche gli allenamenti di Quidditch, tra le urla di Angelina.
Decise di rifugiarsi in biblioteca, un luogo che aveva sempre evitato e per cui non provava alcun interesse se non quello di poterla vedere di sfuggita, china su qualche librone.
Non gli ci volle molto, per trovarla. Era seduta nell'angolo studio, sommersa da enormi volumi, l'espressione seria e diversi fogli davanti a sé.
“Ma tu non smetti mai di studiare?”, le sussurrò accomodandosi su una sedia al suo tavolo.
Hermione lo guardò stupita. Fred Weasley in biblioteca? Era più o meno probabile come vedere lei giocare a Quidditch.
“Tu non mi conosci, Fred,” gli disse, ripetendo le parole che la sera priva l'avevano fatta riflettere “sarò anche una secchiona piuttosto rispettosa delle regole, ma c'è molto di più di tutto questo!”. Per la prima volta, fu lei a burlarsi del ragazzo.
Lui sorrise, ammirato. In fondo non erano così diversi, dopotutto.
“Touchè!”, ammise il ragazzo, toccandosi il cuore col pugno chiuso “Il fatto che tu sia riuscita a fare una battuta, però, mi fa pensare che tutto questo studio diligente ti stia facendo esaurire. Andiamo a fare una passeggiata nel parco?”. Accompagnò quella proposta col suo sguardo ammiccante, facendo cenno verso la finestra, dove il sole di novembre splendeva ancora, regalando i riflessi dell'autunno.
Hermione stava per ribattere, ma Fred fu più veloce. La trascinò via, prendendola per mano, giù per le scale.
Il parco di Hogwarts era spoglio, tuttavia al ragazzo pareva di non aver visto nulla di più bello. L'aria era gelida e lei tremava. Le posò sulle spalle il suo mantello.
Passeggiarono in silenzio, fino a raggiungere la riva del Lago Nero. Si sedettero ai piedi di un albero , osservando l'acqua torbida.
“Perchè mi hai portata qui, Fred?”. Lei non riusciva proprio a capire quell'improvviso slancio amichevole che il ragazzo aveva nei suoi confronti.
Il ragazzo fu assalito da pensieri contrastanti. Diverse erano le risposte che poteva darle. Verità e bugie duellavano in lui.
Hermione continuò.
“Scusami per ieri sera. Ero stanca e irritata. Però non capisco ancora perchè siamo qui. C'è qualcosa che non va?”, gli chiese gentile, accarezzandogli una mano.
Guardarla negli occhi era difficile. Il contatto tra le loro pelli, poi, amplificava tutto.
Sospirò, indeciso. Poteva azzardarsi a dirle quello che provava? Mandò a quel paese la sua (poca) razionalità e si gettò in pasto alla saccenza della fanciulla.
“Perchè tu mi piaci!”, le disse d'un fiato. Come la vide aprire la bocca per ribattere, però, la zittì con un gesto della mano.
“Fammi finire. Lo so che per te non è lo stesso. Mi piaci davvero, nel senso più... Profondo”. Si azzardò ad accarezzarle una guancia, incerto.
Lei era rimasta impietrita. Mai si sarebbe aspettata una cosa del genere, proprio da Fred. Cosa avrebbe dovuto dirgli? Grazie?
Il ragazzo, continuò, alzandosi.
“Lo so che per te non è lo stesso, volevo solo che lo sapessi. Se uno non ci prova, non può sapere come va, no?” e detto ciò raggiunse la riva del lago, dandole le spalle.
Hermione continuava a non trovare le parole adatte. Quella situazione era paradossale. Per la verità, molte cose in quei tempi lo erano. Lei stessa aveva cominciato a fare qualcosa che mai si sarebbe sognata, tipo creare una società segreta che combattesse la Umbridge, l'Esercito di Silente.
Ma quel senso di ribellione le piaceva. Fu questo che pensò, quando si alzò e prese la mano di Fred, facendolo girare verso di sé.
Lo osservò. Era un bel ragazzo, coi capelli rossi sempre in disordine, gli occhioni blu che parlavano, le labbra sottili sempre contratte in qualche smorfia buffa o in un sorriso divertito.
Forse era il momento di smettere di crescere e fare qualcosa totalmente senza senso, almeno per lei.
“Fred”, sussurrò, incrociando il suo sguardo. Lui le sorrise appena, rassegnato.
La ragazza si alzò sulle punte, baciandolo a sorpresa. Con semplicità.
Emozioni diverse si mescolarono in un istante.
Fred era stupito, confuso. Non se lo aspettava. Dischiuse le labbra, leccando quelle di Hermione, mentre le cingeva i fianchi, alzandola la terra.
Lei provava qualcosa di nuovo, molto simile alla sensazione provava quando usciva dalla Stanza delle Necessità dopo una riunione dell'ES. Era il senso di liberazione tipico dei momenti il cui si fa qualcosa che non è da noi.
Ma anche qualcos'altro si faceva spazio, nel suo basso ventre però. Come una voragine aperta da lui con la sua lingua, la bocca, le mani.
Il ragazzo la prese in braccio, portandola a distendersi sul tappeto di foglie. Le si posò delicatamente addosso, senza mai smettere di baciarla. In realtà aveva capito che era piuttosto inesperta. Questa cosa gli piacque. Sorrise pensando che, per una volta, avrebbe insegnato lui qualcosa che la so-tutto non conosceva.
Le scostò il mantello accarezzandole i fianchi e la pancia, per poi salire sui piccoli seni, sopra la divisa.
Hermione si inebriava de profumo di Fred, che già conosceva, ma aveva assunto un sapore nuovo che non riusciva a definire. Le pareva un po' buffo: in effetti, tutta la situazione lo era.
Lui si distaccò un attimo dalle sue labbra, lasciandola boccheggiare a occhi chiusi. Si prese la libertà di guardarla, sorridendo. Lei spalancò gli occhi. Per un attimo pensò fosse stato tutto uno scherzo, ma dovette ricredersi mentre lui le sfilava il maglioncino mordicchiandole poi il collo. Le sbottonò la camicetta, ma non aveva voglia di mangiarla in fretta.
Non era un gelato, come tutte le ragazze con cui aveva avuto a che fare fino a quel momento. Lui assaporava le studentesse di Hogwarts come i coni di Florian Fortebraccio d'estate, per calmare la calura.
Hermione era una cioccolata calda, in cui non vedeva l'ora di immergersi, di quelle che al primo sorso ti bruci la bocca, è matematico.
Le scostò il semplice reggiseno bianco. Ricordò la prima volta che aveva fatto sesso, un anno prima con Angelina e i suoi completini di pizzo nero. A come poi l'aveva liquidato perchè innamorata di George.
Questo per un attimo lo distrasse da quello che stava facendo. Aveva il sospetto tremendo che a Hermione piacesse Ron. Possibile che dovesse sempre innamorarsi della ragazza sbagliata?
Decise di rimandare il discorso con la sua testa a dopo.
Ora lei gli si stava offrendo così, quindi perchè farsi paranoie? Lui non era George, non era Ron. Era solo Fred e l'amava.
Le sollevò la gonna, sfiorandole le mutandine. La sentì rabbrividire e sussurrare il suo nome a quel tocco.
“Io non l'ho mai fatto, Fred”, gli confessò lei, arrossendo appena.
“Non è questo il problema, lo vuoi fare?”, le chiese il ragazzo, guardandola negli occhi.
“Io credevo che la prima volta l'avrei fatto con qualcuno che... Insomma...”. Quello era un momento storico, Hermione non trovava le parole per esprimersi.
“Ho capito cosa vuoi dire. Ma  se tu non mi ami, non importa, sono in grado di amare per tutti e due” e la zittì con le sue labbra. La spogliò definitivamente, sentendola calda sotto le sue mani. Si spogliò anche lui. Era novembre, ma non sentivano più freddo.
Le diede un piccolo bacio, mentre le apriva le gambe per penetrarla piano. La sentì tesa, contratta, come se cercasse un appiglio. Allora le prese le mani, portandogliele in alto, appoggiandole sul terreno umido.
Lei si tranquillizzò. Appena l'aveva accolto dentro di sé, aveva provato un dolore forte, che ora stava sparendo, lasciando spazio a brividi irrefrenabili lungo le gambe.
Non era la prima volta che Fred lo faceva con una ragazza vergine, dopo Angelina c'erano state altre, ma Hermione era diversa da tutte. Lui l'amava, era questo a rendere diverso quel rapporto sessuale dagli altri. Era amore, semplice, non sesso.
Continuarono quella danza sensuale pelle a pelle, labbra a labbra, corpo a corpo. La ragazza si sciolse dalle sue mani, stringendolo in un abbraccio mentre raggiungevano entrambi il piacere totale.
Fred rimase su di lei per quelli che gli parvero attimi di eternità. Coprì entrambi col mantello.
Ma Hermione, dopo avergli dato un ultimo bacio frettoloso, era come ritornata in sé. Lo scostò, rivestendosi.
“Devo tornare in biblioteca, finire i temi, montare il turno...” sempre diligente, studiosa, perfetta. Non sarebbe cambiato nulla, non sarebbe mai stata sua. Lo era stata per un attimo, forse. Ma lei era di un altro mondo, non combaciavano insieme.
La osservò andare via, si vedeva che era imbarazzata. Se ne andò frettolosa, lasciandolo solo.
 Si rivestì, osservando il lago.
Era buio, ormai quando sentì dei passi alle sue spalle.
“Fred!” la voce di suo fratello lo risvegliò “Adesso basta fare il depresso, sono ore che ti cerco!”. Il suo tono era irritato.
“Scusami, è colpa dei Gorgosprizzi!”.








NOTE DELL'AUTRICE

Non avrei mai pensato di scrivere una cosa del genere . Ho partecipato a questo contest proprio per questo: adoro mettermi alla prova. sono contenta , nonostante tutto , del risultato nonostante il palese OOC che ho sfiorato , alla giudicia è piaciuta ( rinnovo i miei ringraziamenti a Payton Sawyer, grazie veramente cara ! ).
Ho scelto questa coppia per Fred , nonostante sia difficilissimo per me parlare di lui . Chi segue le mie storie lo sa , adoro i gemelli e credo che la brutta e triste fine che fa lui , influisca sul mio umore al momento della scrittura di qualsivoglia fic che lo veda protagonista o semplice personaggio di comparsa .
Discorso opposto per Hermione , mai piaciuta . Ma è stata un'ulteriore sfida , di cui vado orgogliosa .
Ringrazio chi ha letto . Mi piacerebbe avere il parere di chi ama questo pairing , sarebbe molto carino .
Riporto qui la valutazione .
Vi abbraccio.
nausicaa black




Nausicaa black – C’è molto di più di tutto questo

 

Grammatica 9.45

Stile e lessico 9

Originalità 12.5

Caratterizzazione 7

Gradimento personale 8

Attinenza al tema 5

Frase Bonus 1

Bonus coppia 1

 

Tot   53.45 / 62

 

La tua storia è stata la più difficile da valutare, Nausicaa. La più difficile perché hai avuto alti e bassi. Il tuo stile è davvero molto scorrevole e piacevole, e questo è un grande punto a tuo favore. L’originalità non brilla, però, perché la trama che hai scritto cade in un cliché molto sfruttato. Hai messo del tuo, quindi il punteggio non è basso, ma avresti potuto fare di meglio, secondo me.

La caratterizzazione dei personaggi è quello che più ha fatto calare il punteggio. È altalenante, perché sei partita molto bene, caratterizzando Fred e Hermione in modo ottimo, mentre poi sei andata completamente fuori dai loro personaggi.

Fred, il casanova che seduce in brevissimo tempo Hermione, e la stessa Hermione, che cede così facilmente a Fred, sono due OOC troppo enfatizzati.

Ti ho dato comunque un sette nella caratterizzazione perché, ripeto, l’inizio della storia vede i personaggi IC, e volendo anche la fine, soprattutto per quanto riguarda Hermione.

Il problema sta proprio nel fatto che tra loro avvenga un rapporto sessuale occasionale nel parco, dopo che Fred confessa il suo amore a Hermione. È proprio fuori dal personaggio di Hermione, che nemmeno con Ron avrebbe fatto una cosa del genere.

L’attinenza al tema c’è, è parte integrante della storia, se avessi creato una differente trama, meno stereotipata e più IC, avresti ottenuto un punteggio alto, perché hai ottime qualità per quanto riguarda la scrittura in sé, è anche per questo che comunque ti ho dato un otto nel gradimento personale.

   
 
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