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Autore: Kurtofsky    12/03/2011    8 recensioni
David Karofsky dormiva con un'espressione di beatitudine sul viso e le sue labbra erano incurvate leggermente, in una specie di piccolo sorriso. Kurt avvampò nel vederlo lì, accanto a sé.
Poi ricordò pian piano tutto quello che era accaduto la notte prima...
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Come in un musical di Broadway
Fandom: Glee
Personaggi: Dave Karofsky, Kurt Hummel
Genere: Introspettivo, Fluff, Romantico
Rating: Verde
Avvertimenti: Slash, What if? (E se…), OneShot
Conteggio Parole: 1219
Note: 1. Avevo bisogno di tanta fluffosità e amore<3
2. Dedicata alla mia femminuccia.
Ti amo
3. Spam Time. Ho pubblicato la mia prima RPF. Coppia? Codler, ovviamente ù_ù Se volete leggerla la trovate qui: C’è sempre il lieto fine, Fatina!

{ Come in un musical di Broadway ~


Aveva sempre detto a sé stesso che per lui fare sesso sarebbe stato dolce e romantico.
Avrebbe basato tutto sulle carezze e sui sentimenti.
Sarebbe stato speciale... Ma non si sarebbe mai immaginato quanto.

Aprì gli occhi e venne accecato dalla luce del sole che filtrava attraverso la finestra della stanza. Riconobbe solo dopo alcuni secondi - e dopo aver sbattuto due o tre volte le palpebre - che quella non era la sua camera.
Non aveva le tende color beige che a Kurt piacevano tantissimo perché intonate sia al mobilio sia agli svariati e raffinatissimi oggetti della stanza!

Avvertì un brivido nel sentire un respiro caldo sulla sua nuca e smise di pensare alla sua chicchosissima camera per voltare leggermente il viso e osservare la figura dietro di sé.

David Karofsky dormiva con un'espressione di beatitudine sul viso e le sue labbra erano incurvate leggermente, in una specie di piccolo sorriso. Kurt avvampò nel vederlo lì, accanto a sé.
Poi ricordò pian piano tutto quello che era accaduto la notte prima...

Il suo cuore, come per magia, cominciò a battere più forte mentre nella sua mente passavano veloci e intensi flash-back della sua prima volta.
Non avrebbe mai pensato di perdere la verginità così presto e soprattutto con lui!

Si voltò per poter osservare meglio l'altro.
Quel terribile colosso - o uomo di Neanderthal come preferiva chiamarlo Kurt - adesso gli appariva così indifeso da poterlo paragonare ad un bambino.
Con una mano andò ad accarezzargli la guancia che non poggiava sulla federa blu del cuscino.

Nonostante la barba che cominciava a crescere la pelle di David apparì morbida sotto il palmo di Kurt che, quasi sorpreso dalla cosa, si ritrovò a sorridere.
Con il trascorrere dei minuti aveva finalmente fatto mente locale ricordando ogni fatto accaduto. Era tornato al McKinley e, dopo aver chiarito con Dave e capito che Blaine sarebbe stato solo un amico per lui, aveva cominciato a frequentare quello che una volta era il suo "nemico".
Le cose erano davvero cambiate, in meglio.
Anche se David non aveva dichiarato a tutti la sua omosessualità aveva almeno imparato ad accettarsi e Kurt gli aveva dato una seconda possibilità.

Il sorriso sul suo volto si allargò ancor di più mentre ripensava a tutto quello che era accaduto...

- Hmmm... - una specie di mugolio abbandonò le labbra di David richiamando l'attenzione del più piccolo che lo fissò per capire cosa avesse.

David si mosse un po' e spostando una mano cinse i fianchi di Kurt, coperti solo da un leggero lenzuolo.

Un gesto involontario ma di una dolcezza che fece rabbrividire Kurt che, con il cuore quasi in gola per l'emozione, si ritrovò a cercare di cacciare indietro delle lacrime che, prepotenti, volevano incorniciargli il viso di porcellana.
Non riusciva neanche a spiegarsi perché era sul punto di piangere e si accucciò al petto nudo di Dave, quasi a volersi nascondere.

Le sue narici vennero invase dall'odore della pelle dell'altro: fu una sensazione piacevole, più di quanto avesse mai pensato.
Del resto sniffare le persone non rientrava nella lista delle sue cose da fare!

- Femminuccia... - la voce bassa e profonda di David per un solo secondo lo fece spaventare.

Non pensava di averlo svegliato e, preso dall'imbarazzo, restò in silenzio stringendosi di più contro il suo corpo.

- Tutto ok? - chiese ancora l'altro ancora intontito dal sonno.

- Si... - a Kurt uscì una voce stridula che fece ridacchiare David. - Che diavolo hai da ridere? -

Alzò lo sguardo e incrociò gli occhi, ancora lucidi, con quelli nocciola di Karofsky.

- Niente, niente. - borbottò l'altro in risposta anche se aveva trovato così buffo quel tono di voce che non era riuscito a trattenere una risatina.

- Dormito bene, fatina? - si azzardò a chiedere, imbarazzato.

Kurt non ebbe il coraggio di rispondere.
Sentì nuovamente le lacrime pizzicargli gli occhi e si limitò ad accucciarsi ancora contro l'altro.

Ci fu un silenzio che durò qualche interminabile secondo poi Dave portò una mano ad accarezzare i capelli della sua piccola fata.
Non disse niente, si limitò a carezzarlo con dolcezza sfiorando con la punta delle dita prima i soffici capelli poi la nuca.

Kurt si rilassò sotto quei tocchi gentili...

Era come nei musical che tanto amava.
Uno sfiorarsi dolce e sensuale, in qualche modo poetico.

Era tutto come aveva sempre sognato anche se, nelle sue fantasie passate, David Karofsky era l'ultima persona in grado di compiere su di lui simili gesti.
Ma si era dovuto ricredere: era proprio il suo ex bullo personale la persona che stava rendendo i suoi romantici sogni d'amore una piacevole realtà.

- Dovresti farti una ceretta! - spezzò quel silenzio con una tagliente e sarcastica battutina delle sue.

- La fanno solo le femmine! -

- Sei troppo peloso, quasi soffoco stando sul tuo petto! - ribatté ancora Kurt quasi offeso. Del resto lui la ceretta se la faceva ma non poteva sopportare che David dicesse che fosse una cosa da femmine!

- Però ci stai lo stesso o sbaglio, fatina? - lo provocò il più grande.

Kurt, imbarazzato a morte, cercò di tirarsi indietro ma sentì subito le braccia di David avvolgerlo dolcemente e stringerlo più a sé.

Era capace di dire cattiverie ogni trenta secondi ma con quei gesti, così impacciati e così pieni di sentimento, Kurt era quasi costretto a perdonare le sue prese in giro e si ritrovava a sciogliersi con il cuore che batteva più forte che mai.

Kurt chiuse gli occhi, godendosi quelle che avevano tutta l'aria di essere delle coccole e lasciò scendere sul viso alcune lacrime.

Era felice. Era finalmente e veramente felice.

Aveva capito cosa significasse amare: non era solo una questione di aspetto o di modi di fare, era qualcosa di più profondo e intenso.
Aveva accettato David con i suoi innumerevoli difetti e, pian piano, aveva anche trovato degli adorabili pregi.

Sentì le labbra di Dave posarsi incerte - era sicuramente imbarazzato dal gesto che stava compiendo - sulla sua fronte e donargli un leggero bacio.

Alzò la testa e, dimenticandosi di prendere fiato, posò su quelle labbra le proprie.

Aveva capito troppo tardi la dolcezza di David: lo aveva odiato per avergli rubato il suo primo bacio ma dopo tutto quel tempo aveva capito che per lui non ci sarebbe mai stato niente di più bello.
E non avrebbe smesso facilmente di amare i baci e le labbra di David Karofsky.

- Fatina... - mormorò Dave, arrossendo leggermente per quel bacio inaspettato.

- Hm? -

- I miei non tornano fino a stasera... Dormiamo ancora un po'? -

Kurt rise.
Perché David appariva così tenero ai suoi occhi?

- Dormire troppo non fa bene, lo sai? Però dopo la fatica di stanotte posso concedermi qualche altra ora di sonno! - puntualizzò. - Quindi si, possiamo dormire ancora David. -

Kurt si girò, dando le spalle all'altro, cercando una posizione comoda; distese il braccio lungo il suo stesso fianco e provò a chiudere gli occhi ma quasi subito sentì David avvicinarsi di nuovo a lui.

- Non riesci a starmi lontano? - chiese con un sorrisetto compiaciuto.

- No. - quella risposta così sincera lo spiazzò.

Girò leggermente il collo per fissare Dave e andò a sfiorargli la mano con la sua.

Le loro dita, così come i loro sguardi, si intrecciarono.
Ma Kurt ebbe la sensazione che con quel gesto anche un piccolo organo dentro il suo petto si fosse appena incrociato con il gemello appartenente a David.

Sorrise arrossendo, poi chiuse gli occhi e sperò con tutto sé stesso che i loro cuori sarebbero rimasti intrecciati per sempre...
   
 
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