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Autore: Miss K    12/03/2011    2 recensioni
Una giornata cominciata male e finita ancora peggio.
Draco si prende una colpa che non è sua e viene condannato ingiustamente. L'artefice della sua punizione non può far altro che cercare di sdebitarsi nel modo che ritiene più corretto: scrivergli delle lettere.
Due vite parallele sono inevitabilmente destinate ad incrociarsi a mettersi a nudo per la necessità di non essere più sole.
"Non fare la pudibonda.
Tanto devi ammetterlo anche tu: il sesso è magnifico.(Draco)".
"Fare l'amore è magnifico, non fare sesso.
Il sesso è accessorio all'amore "..."
E' l'amore che alimenta il sesso, non il contrario "..." (Hermione)".
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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bla1 »Stella del mattino

Il sole splendeva alto in cielo quella mattina e Draco adorava alzarsi e vedere i raggi del sole inondare di luce la sua stanza.
Dopo una doccia fredda che lo aiutava a svegliarsi del tutto, uscì dalla sua stanza impeccabilmente perfetto con le lunghe gambe fasciate da pantaloni neri e il petto avvolto in una candida camicia bianca fatta su misura.
Stava ancora facendo colazione con del caffè rigorosamente amaro e dei biscotti quando qualcuno entrò nella sala da pranzo attraversandola con ampie e decise falcate.
"Zabini!" -lo accolse Draco, alzandosi dal tavolo ed andandogli incontro.
Durante le vacanze di Natale Blaise e sua madre erano soliti viaggiare in giro per il mondo e quell'anno era la volta della cara vecchia Italia.
Era decisamente un paese incantevole pieno di storia in ogni angolo e...  le italiane, che passione!
Ma le vacanze stavano volgendo al termine ed era ora di ritornare.
Prima ancora di ritornare nella sua dimora, come ogni anno, fece visita a colui che considerava veramente la sua famiglia.

*

"Come hai passato questi mesi in esilio?" -domandò Blaise ...
"Passati"
"si è fatto un gran parlare di te, negli ultimi tempi ..."
"E da quando ti interessa cosa viene detto nei salotti mondani? Comunque non ti preoccupare, non sono un cocainomane nè uno spacciatore. Ormai è tutto risolto, sarà tutto dimenticato nel giro di un anno ..." -rispose Draco, alzando le spalle.
"Oh ma non mi riferivo alla tua bravata. Mi riferivo a te e all'amichetta di Potter. Si dice che tu ed Hermione Jane Granger siate molto ... intimi" -disse, alzando il sopracciglio.
"Sono stato isolato per praticamente tre mesi, spiegami un po' come avrei potuto essere in intimità con lei"
"Beh Draco, non sono certo io che dovrebbe parlarti dell'efficacia delle parole. Ne sai decisamente più di me" -fece il moro,  inarcando le labbra in un sorriso beffardo.
"Stai forse insinunado qualcosa?" -chiese Draco, stringendo i denti.
"Non sono io quello che ha mandato per tre mesi un gufo alla migliore amica di San Potter, o sbaglio? -cominciò Blaise, calcando le ultime parole -se volevi della privacy non avresti dovuto dare spettacolo. Posso almeno sapere il motivo di tali atti sconsiderati?"
"Non sono fatti tuoi"
"Sì invece che sono fatti  miei. Se non ti dispiace preferisco essere a conoscenza dei momenti in cui un mio amico decide di sconnettere il cervello e lascarsi guidare da un altro organo" -disse il moro, compiacendosi per sua elegante metafora.
"Non hai proprio capito niente. Tra me è Hermione non c'è qual genere di rapporto"
"Beh Draco, una cosa l'ho capita: che mezzosangue è diventata Hermione. Sei proprio sicuro che non sia cambiato niente? Puoi fare quello che vuoi, ricordati solo che le azioni hanno delle ripercussioni. Nelle tue vene scorre il sangue dei Malfoy e sai cosa implica tutto ciò".
Detto questo, Blaise si voltò per raggiungere l'uscita nello stesso modo in cui aveva attraversato la sala.
"Blaise"-lo fermò Draco prima che varcasse l'enorme portone.
"Avevo bisogno di parlare con qualcuno di diverso, diverso da noi".

*

"Hey Herm, tutto bene?" -le chiese Ginny, sedendosi accanto a lei.
Hermione si strinse sul divano in modo da far spazio alla rossa che si mise sotta la coperta ..
"Sì, alla grande. Stavo solo pianificando il nuovo semestre, sai ci sono così tanti corsi che ho intenzione di frequentare" -rispose la riccia, senza distogliere gli occhi dal foglio, perchè se lo avesse fatto, probabilmente l'amica si sarebbe accorta che stava dicendo una bugia.
Era da giorni che Hermione cercava di comporre una lettera da spedire a Draco Lucius Malfoy, ma non aveva la minima idea di come e soprattutto cosa scrivergli.

"Skandar e gli altri bambini sono eravano veramente al settimo cielo!
Oggi è davvero una bella giornata.
Anche se fa freddo non mi dispiace che...
Ti sei mai chiesto se ..."

*

Draco guardò la pila di fogli che aveva sopra la sua scrivania.
Ormai era passato anche Capodanno e non scriveva ad Hermione dal giorno di Natale, da quando lei gli aveva mandato la torta di mele, tra l'altro squisita.
In realtà non era vero che non le aveva scritto, lui aveva scritto tutti i giorni, semplicemente non aveva spedito le lettere.
Dopotutto che senso avrebbe avuto?
Ormai la sua punizione era terminata al rientro dalle vacanze avrebbe ricominciato a frequentare le lezioni, non c'era più neanche bisogno che lei gli mandasse gli appunti, appunti di cui tra l'altro non aveva mai avuto bisogno.
E comunque, perchè avrebbe dovuto scriverle lui?
Perchè non gli scriveva lei?

Del resto non aveva più importanza, il giorno dopo sarebbe tornato ad Hogwarts.

*

Hermione si guardò attorno, ancora intontita per il sonno.
Il fischio del treno l'aveva destata dal sonno senza sogno di quella triste giornata.
Era nuvoloso quel giorno, il cielo grigio e terso, il vento freddo e gelido che la penetravano fin nele ossa.
Aveva passato tutte le ore in treno a dormire appoggiata sulla spalla di Ron e con Grattastinchi in grembo.
"Ragazzi, che piacere rivedervi!" -disse loro Hagrid, vedendoli scendere dal treno.
Hermione sorrise, lasciando che fossero gli altri a rispondere e a chiacchierare con lui.
Si strinse nel suo mantello per proteggersi mentre seguiva gli altri per salire sulla carrozza che li avrebbe portati al castello.
Mille pensieri le occupavano la mente mentre tutto a attorno si riduceva ad un suono sordo che le echeggiava nella testa.

Sebbene il tempo fosse quello che era, Hogwarts era magnifica come sempre.
Ormai era buio quando arrivarono e il castello li aveva accolti con le mille luci delle finestre illuminate dalle candele danzanti.
Finalmente era a casa.

*

Blaise e Daphne erano come al solito arrivati in anticipo di un'ora e, sorseggiando una tazza di thè, aspettavano tranquillamente che gli altri del gruppo arrivassero.
"Ho fatto a visita a Draco l'altro giorno" -disse Blaise, appoggiando la tazza sul piattino che teneva sopra le lunghe gambe fasciate dai pantaloni della divisa.
"Non lo vedo da Natale" -si limitò a dire la bionda, guardando fuori dal finestrino.
Blaise conosceva Daphne fin dall'infanzia, come Draco del resto, e sapeva che dietro le parole della ragazza si nascondeva molto più di quello che sembrava.
Del resto erano cresciuti e stati educati tutti nello stesso mondo, un mondo in cui l'apparenza contava più di qualunque cosa.
Lui le aveva detto che aveva parlato con Draco lei gli aveva risposto che, per quello che gliene importava, Draco avrebbe potuto fare quello che voleva.

"Ragazzi, mi siete mancati!" -esclamò Pansy, prima di buttarsi addosso ai due ragazzi.
Alle spalle della mora, comparve Draco.
"Ciao" -si limitò a dire, prima di prendere posto accanto alla finestra.
Il viaggio passò lentamente, probabilmente perchè si respirava un'aria pesante.
Sia Daphne che Blaise gli avevano rivolto a malapena la parola e quella che si impegnava per mantenere la conversazione il più viva possibile fu Pansy.
"Sapete ragazzi, in Italia ho preso lezioni di cucina! Sono una maga delle lasagne alla bolognose e ...  indovinate un po'! -disse, sorridendo a trentadue denti in direzione del biondo -ho imparato a fare la crostata!"
"Ma scusa, tra tutte le cose che potevi imparare proprio la crostata? -fece Daphne, stortando il naso -è così comune. La Saint Honorè è una torta, le torte di frutta sono così da popolani..."
"Ho imparato a fare anche il tiramisù se per questo! -ribattè la mora -e con molto Marsala" -ammiccando un sorriso malizioso.
"Ahah! Per la serie che prima lo stordisci e poi lo seduci?"
"Ragazze vi prego, non parlate di dolci che mi sta venendo fame e di certo il carrello dei dolci non sarà in grado di soddisfare il mio palato raffinato!" -commentò Blaise, portandosi una mano alla testa per enfatizzare la frase.
"Comunque hai fatto  bene ad aver preso lezioni di cucina in Italia, anche perchè non esiste una cucina più delicata a questo mondo. Neanche les françaises competono ..." -fece la bionda, portandosi la mano fra i capelli.
"Senza contare che una donna che sappia cucinare è oggettivamente sexy, o almeno è quello che pensa un biondastro di nostra di conoscenza, vero Malfoy?"
"D'accordo. E penso anche che fra tutte, la torta migliore sia proprio quella di mele".

Qualunque cosa succedesse, Draco sapeva che nonostante tutto sui suoi amici poteva sempre contare.

*

I giorni passavano uno dopo l'altro tra lezioni, recuperi, allenamenti, riunioni come prefetto.
Draco non aveva avuto un momento di pausa.
Del resto era l'ultimo anno e i professori si aspettavano un certo livello di prestazione da tutti gli studeti; ma a lui non importava. Era suo padre, la sua famiglia, i suoi amici e persino conoscenti che si facevano aspettative su di lui e di questo lui era tremendamente stanco.
Ma del resto era un Malfoy, e ciò comportava obblighi.
Lo sapeva, si era educato a pensarlo, ma allora perchè ogni volta doveva ripeterselo nella testa?
Lui ed Hermione ormai non si parlavano neanche, ma del resto quando mai l'avevano fatto?
Si erano incrociati dieci, cento, mille volte tra i corridoi, le aule, in mensa, alle partite ... ma non si erano mai rivolti neanche un saluto, entrambi troppo timidi o troppo orgogliosi?
Però lui la cercava, la cercava con gli occhi quando sapeva di non essere visto, con le orecchie cercava  le sue risate così fresche e cristalline e con il naso il suo profumo ogni volta che gli capitava di passargli a fianco.

*

Quel giorno non aveva voglia di andare ad Hogsmade con gli altri, quindi decise di restare in riva al lago per poi andare a fare due voli sul campo di quiddich.
Amava stare ad osservare la superficie dell'acqua risplendere per i raggi del sole che si infrangevano su di essa.
Ovviamente Dalton gli faceva compagnia, a modo suo, volteggiando in aria esibendosi in eleganti piroette lungo la superficie cristallina.
Ormai si era addormentato quando sentì dei passi avvicinarsi nella sua direzione e Dalton andare incontro alla persona in questione.
"Ciao" -disse lei, accarezzando il gufo che si modello meglio sulla sua mano.
Draco non disse niente.
Il suo gufo non si era mai comportato in quel modo con qualcun altro diverso da lui.
Vide la ragazza  tirare fuori dalla borsa un pacchettino con dentro dei biscotti, sbriciolarne uno fra le dita e offrire al gufo.
"Ne vuoi uno?" - chiese la mora, offrendogli il pacchetto di stoffa.
"Grazie" -rispose lui, infilando una mano nel pacchetto.
Alla fine non erano niente di che, dei semplici biscotti, ma erano gustosi e croccanti, proprio come voleva lui e si meravigliò a desiderarne subito un altro; ma si limitò a volgere gli occhi grigi in direzione dell'animale che aveva spiccato il volo alto in cielo.
"Ora capisco perchè Dalton si è posato sulla tua spalla"
"Maddai, si chiama Dalton?!"
"Sì -si limitò a rispondere il biondo -è un bel nome"
"No sì, è un bel nome ma .. mi aspettavo qualcosa di più aristocratico per il gufo di Malfoy" -fece lei, prima di abbandonarsi ad una risata cristallina.
"Pensavo di andare a volare, ti va di venire con me?"
Le chiese.
Stava forse osando troppo?
"Oggi pomeriggio avevo intenzione di studiare" -rispose lei, dopo una lunga pausa.
Hermione rimase colpita da quella domanda inaspettata.
Lo guardò meglio, illuminato dai raggi del sole.
Draco era decisamente un bel ragazzo, ma del resto non era una scoperta; ma quella volta gli sembrava diverso, bello in un modo che probabilmente nessuno aveva mai colto.
"Magari prendiamo un caffè uno di questi giorni" -aggiunse infine, prima di sorridere e correre via in direzione del castello.

*

"30 Gennaio,

Credo che il mio gufo voglia degli altri biscotti.
Ieri sera quel maledetto pennuto non mi ha fatto dormire.

Draco."

*

"31 Gennaio,

Evidentemente c'era un buon motivo se non ti ha fatto domire e io lo appoggio.

Hermione"

*

"02 Febbraio,

Ma tu hai capito qualcosa di quel che ha spiegato la Sprout?!
Quella donna è una megera.
Draco.

Ps: non viziare troppo il mio gufo.
Se gli spuntano macchie strane sulle piume ti riterrò resposanbile!"

*

"3 Febbraio,

Se stessi attento durante la lezione invece di dare corda alla bionda che ti fa le fusa durante le lezioni, capiresti anche tu.
Comunque la lezione la trovi nel capitolo XLVI.

Hermione".

*

"4 Febbraio,

Parla colei che ride sguaiatamente ogni volta che Weasley apre bocca.
E comunque Daph è una mia amica di infanzia, gelosa?

Draco"

*
"5 Febbraio.

Va a quel paese.

Hermione"

*

Hermione Jane Granger era ufficialmente in ritardo.
Non era mai arrivata in ritardo in vita sua, ma quel giorno la sua giratempo non aveva voglia di girare come avrebbe dovuto e il risultato fu che per la prima volta Hermione arrivò in ritardo ad una lezione che, rullo di tamburi, non poteva che essere pozioni.
Entro nell'aula auspicando ingenuamente di non essere notata, ma ovviamente Piton colse l'occasione per ridicolizzarla.
"Sbaglio o non abbiamo sentito la sveglia questa mattina, eh signorina Granger? Forza! Qui davanti c'è un posto libero appositamente per lei, non sia timida! Intanto toglieremo 10 punti ai Grifondoro, a cui se ne sommeranno altri 10 se non si dà una mossa".
Per sua sorpresa, Hermione si ritrovò a fianco dell'unico e inimitabile Draco Malfoy che non si girò neanche nel vederla prendere posto vicino a lui.
Hermione era rimasta in tensione tutto il tempo.
Prendeva appunti senza alzare gli occhi dal foglio per non rischiare di incrociare il suo sguardo, ma inconsciamente cercava il suo contatto con tutti gli altri sensi.
Sentiva il suono sordo dei suoi movimenti e lo scricchiolare del banco sotto il suo tocco, il fresco odore della sua pelle e sbirciava con la coda dell'occhio la postura elegante della sua figura.
Nonostante ciò, non si erano rivolti parola per tutta la lezione.
Anche nel momento della preparazione della pozione in coppia, ognuno aveva lavorato per conto proprio scambiandosi degli sguardi di intesa al momento di versare gli ingredienti nel pentolone.
"Granger e Malfoy, E ad entrambi" -si limitò a dire Piton, annusando il calderone, mentre il resto dei presenti era rimasto sorpreso nel constatare che se Hermione Jane Granger e Draco Lucius Malfoy avessero unito le forze, sarebbero stati perfetti.
La sincronia, l'intesa negli sguardi e la naturalezza dei movimenti facevano supporre che i due si conoscessero più di quanto non dicessero a parole.

Nella testa di ognuno echeggiava l'unica, stessa, inequivocabile domanda: 'Che le voci fossero vere?'

*

Era stata decisamente una gioranta faticosa.
Hermione aveva frequentato ben otto ore di lezione in una mattinata e dopo pranzo si era letteralmente catapultata in biblioteca per riordinare con calma gli appunti della gioranta e fu lì che, con grande sorpresa, trovò un pezzo di carta strappata infilato nel suo manuale di pozioni.

"Allora Granger, quando lo prendiamo questo caffè?"


Ebbene sì, una frase può cambiare una giornata.

To be continued ...

I titoli sono sempre un grande problema per me, direi che sono una delle cose più difficili da scegliere.
"Stella del mattino" non ha niente a che fare con il contenuto del testo, ma di recente mi è venuto il pallino di ascoltare Ludovico Einaudi =) e quel brano in particolare mi aiuta a concentrarmi!
Grazie a tutti coloro che commentano e seguono questa fic!

e ovviamente un ringraziamento speciale a blu_ice, Barbarak, AmyDudy, Spacedust e MartyFred!

A presto! <3


   
 
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