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Autore: Ale HP    12/03/2011    3 recensioni
Peter è un codardo, si sa. Ma una volta nella sua vita metterà da parte la paura, per rimediare a quello che fece quella notte del 31 ottobre.
Breve flashfic, su una lettera, scritta da Peter per il bambino che è sopravvissuto, cercando, per una volta di usare quel minimo di coraggio da fiero Grifondoro.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Peter Minus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Codardo.
 

Caro Harry,
 So che non mi conosci, ma questo non penso abbia importanza.
 Ti scrivo perché sono un codardo. Un codardo che ha consegnato due persone buone a Tu-sai-chi, due persone che gli volevano molto bene. Un codardo che si fatto credere morto, per non finire in prigione. Un codardo che per la sua paura ha fatto finire un innocente in prigione al posto suo, e per di più un suo migliore amico. Un codardo che si nasconde per la sua grande  paura.  E, ancora, un codardo che è qui a scriverti, e non a parlarti di persona. 
So che avrei dovuto scriverti prima, magari Sirius non sarebbe ancora in prigione, magari tu staresti bene, con lui. Ma non l’ho fatto, perché, si sa, sono un codardo. L’avrò ripetuto molte volte in questa lettera, ma non per la tua compassione, che sia chiaro, semplicemente perché è la pura verità.
 Scusa, Harry, so di averti rovinato la vita. Se non avessi detto a Tu-sai-chi quello che ho detto, forse Lily e James sarebbero ancora qui. Scusa, ancora, non so cosa fare, davvero, vorrei che tu mi perdonassi, ma non riesco a farlo per primo io. 
 Lily e James erano i miei migliori amici, loro si fidavano di me, e io li ho uccisi. Non sai come mi sento. Mi sento come un uomo senza più anima, calpestato e calpestato milioni di volte dagli animali più feroci al mondo. L’unica cosa che mi porta avanti è la mia paura. Perché se non avevessi avuto paura di morire non avrei mai detto a Tu-sai-chi dove vi nascondevate, non ti avrei rovinato la vita. Scusami davvero, Harry, spero che almeno la mia sofferenza ti faccia sentire meglio, anche se so che non sei così… cattivo, da gioirti per questo. 
Scusami ancora, Codaliscia.
 
 
Seduto sulla poltrona di casa Weasley, Peter rileggeva la lettera, aveva paura, paura di spedirla al ragazzo al quale aveva rovinato la vita, portandogli via i genitori. Ma doveva farlo.
Sentiva di dover fare almeno questo piccolo atto di coraggio, nella sua vita.
Un rumore lo riportò alla realtà, così si alzò di scatto e si nascose dietro un mobile.
-Crosta! Dove sei?- urlò Ron entrando in cucina.
Peter doveva decidersi, e in fretta.
Allora si alzò, lasciando la lettera con su scritto “Per Harry” sul tavolo, per una volta nella sua vita fece la decisione giusta.
Poi tornò un topo, l’aspetto che, forse, meritava di più.
 
   
 
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